< < Frodo, dove andiamo? > > gli chiesi debolmente per la mia vecchiaia.
< < Al porto, gli elfi ti hanno accordato un onore speciale. Un posto sull’ultima nave che lascia la Terra di Mezzo > > mi rispose mio nipote.
Già,me ne sarei andato per sempre.
Un attimo! Ma l’anello??
< < Frodo, c’è qualche possibilità di rivedere il mio vecchio anello? > >
< < temo di averlo perduto > > disse dispiaciuto Frodo.
Peccato. Avrei voluto tenerlo per l’ultima volta.
 
Giunti a destinazione, Frodo, Sam, Pipino e Merry mi aiutarono a scendere dalla carrozza e mi accompagnarono alla nave. Là c’erano tre elfi che già conoscevo per via del mio viaggio inaspettato per aiutare la Compagnia dei Nani alla riconquista della loro casa, Erebor.
Quel viaggio ha significato tanto per me, non solo perché ho acquistato coraggio nonostante tutti i pericoli passati, ma anche per aver creato un bellissimo rapporto con i 13 nani, soprattutto Thorin Scudodiquercia.
Mi scesero tante lacrime al solo ricordo.
Nella mia mente scorreva ancora l’immagine del mio più caro amico steso a terra, con la ferita al petto a causa di quel mostro di Azog.
Lo avrei ucciso io stesso! Ma è stato già ucciso a sua volta da Thorin.
Dopo tutto quello che ha passato!
Ha perso la sua famiglia, la sua casa, e proprio quando l’ha recuperata . . . scoppiò inaspettatamente una guerra che causò la morte di tanti innocenti.
 
< < Il potere dei 3 anelli è cessato. È arrivato il momento per il dominio degli uomini > > disse con voce angelica La Dama di Lórien che stava già al molo, accanto c’erano anche Elrond e Celeborn, se non sbaglio il nome. Quest’ultimo mi pare che sia lo sposo di Galadriel.
Salutai i miei amici per poi salire sulla nave anche con Frodo e Gandalf.
 
 
< < Tutto bene? > > mi chiese Elrond mentre stavo sulla prua ad osservare l’orizzonte mentre la nave viaggiava per il mare verso Ovest.
Non risposi. Ero ancora troppo scosso dalla perdita dell’anello e di Thorin.
 
Ad un certo punto entrammo in un tunnel di luce che continuava a roteare. Non mi ritrovavo più sulla nave. Attorno a me non c’era nulla, solo una luce celestiale. Io indossavo i miei soliti vestiti che tenevo quando ero ancora giovane.
Mi toccai il viso e sentii che non avevo più le rughe. Mi girai a destra e vidi me stesso. Era un piccolo specchio che mi rifletteva. Ero tornato giovane!
Non avevo più quei dolori lancinanti che di solito assalgono gli anziani.
Mi sentivo libero e leggero come una piuma.
Sorrisi incredulo.
 
Continuai a camminare in avanti.
In lontananza c’era un figura che mi sorrideva. Aveva gli occhi celesti e profondi, capelli lunghi e ricci che ricadevano sulle spalle, indossava una tunica di un colore blu -scuro, e grossi scarponi invernali.
< < Ciao Bilbo > > disse con voce angelica.
< < T-Thorin? > > balbettai.
Thorin mi sorrise. Non ci potevo credere!
Da quanto tempo!
Era lo stesso di come l’avevo visto l’ultima volta,quando lo avevano sepellito.
< < Sono contento di rivederti amico mio > > mi disse.
< < Anche io! Non sai quanto! > >
Thorin allargò le braccia,sembrava aspettarmi.
Corsi verso di lui.
Tutto accadeva a rallentatore.
Appena lo raggiunsi ci abbracciammo forte,come la prima volta, per ringraziarmi di averlo salvato da Azog.
Mi è dispiaciuto il fatto di non essere riuscito a salvarlo anche questa volta.
< < Mi sei mancato tanto - dissi. Cominciai a piangere dalla felicità – mi dispiace ancora per quello che è successo! Sai? Per l’Arkengemma e . . > >
Thorin mi interruppe e mi alzò il viso con due dita per poterlo guardare negli occhi.
< < Non ti devi scusare di nulla Bilbo! Sono io quello che deve scusarsi! Per come sono diventato! Per poco . . . ho quasi ucciso il mio migliore amico > > disse tristemente.
< < Non fa niente. Comunque . . adesso tutto è passato,tu sei uscito finalmente dalla “malattia del drago” e sei tornato in te. Sei tornato ad essere il Thorin che mesi fa è venuto a bussare alla mia porta > > continuai.
Il mio amico mi sorrise.
< < Sono contento di averti finalmente ritrovato! - mi disse. Poi mi prese per mano- Sei pronto per un’altra avventura? > > mi chiese.
< < Sono prontissimo > > risposi guardando avanti.
Davanti a noi spuntò un grande giardino fiorito, tante farfalle svolazzavano nell’aria e tantissimi Valar suonarono una dolce musica da farci emozionare.