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Autore: screaming_underneath    03/01/2015    2 recensioni
[Terza classificata al contest "Who we are", indetto da Stareem sul forum di EFP]
Mezzanotte arriva con il profumo di fresie di Rose e lo scalpiccio dei suoi piedi nudi sul pavimento.
È avvolta da una coperta leggera e John sa che sotto non indossa null'altro. È stato così la prima volta ed è stato così per tutte le volte che sono venute dopo e alle volte non riesce ancora a credere che se vorrà, potrà essere così per il resto di questa loro vita umana.
«Dottore» sussurra. Poi lascia che la coperta scivoli e lui la veda nuda e allora il suo cuore, perché è uno solo adesso e alle volte è dannatamente difficile da gestire, sussulta.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 1, Doctor - 10, Doctor - 10 (human), Rose Tyler
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Burning up a sun just to say goodbye'
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The hour of the Doctor

or

Midnight souls still remain




Mezzanotte; l'ora in cui tutto si affievolisce, si spenge.
Rose non percepisce la differenza quando lui prova a fargliela notare, ma John Smith ricorda troppo bene il silenzio di uno spazio vuoto che risuona in una cabina telefonica aliena più grande all'interno, per non accorgersene. È lo stesso silenzio che lo avvolgeva da piccolo, rannicchiato dentro un vecchio fienile in un groviglio di coperte, mentre ripeteva che non vi era nulla, nel buio; che il frusciare della paglia era dovuto ai topi e non a uno degli alieni orribili con cui il Maestro colorava le sue storie durante l'intervallo, all'Accademia.
Mezzanotte è l'ora che il Dottore preferisce e teme; persino adesso che non c'è più nessun Dottore ― non per lui, perlomeno ― ma solo uno strambo umano irrequieto che parla di cose senza capo né coda, immerso in ricordi che non gli appartengono più.

Mezzanotte arriva a (l'altra) Londra con il profumo di fresie di Rose e lo scalpiccio dei suoi piedi nudi sul pavimento.
È avvolta da una coperta leggera e John sa che sotto non indossa null'altro. È stato così la prima volta ed è stato così per tutte le volte che sono venute dopo e non riesce ancora a credere che se vorrà, potrà essere così per il resto di questa loro vita umana.
«Dottore» gli sussurra. Poi lascia che la coperta scivoli e lui la veda nuda e allora il suo cuore, perché è uno solo adesso e alle volte è dannatamente difficile da gestire, sussulta. «Non chiamarmi così» la prega, ma le mani lo tradiscono e anche se tremano, tremano per quel nome che non è più il suo e non è più lui ma quell'altro (colui che lei desidera veramente), la stringe a sé e soffoca il dolore che sente al centro del petto, solo per lei.
Mezzanotte arriva tra il calore dei loro corpi, mentre lei lo bacia ancora e ancora e ancora ripetendo «Oh, Dottore, il mio Dottore, sono qui, mi vedi? Ti aspetto, ti aspetto, sono qui, sono sempre qui», una singola lacrima intrappolata tra le ciglia.
Mezzanotte arriva nel silenzio ― un po' come quello che deve risuonare dentro una cabina telefonica più grande all'interno quando vi è solo il proprietario presente ― caduto quando è tutto di nuovo sbagliato e l'unica risposta che John Smith, incapace di darle ciò che così lui stesso disperatamente anela, è «Lo so, Rosie, sono qui, sono qui» lasciando però che si allontani di nuovo. Lasciando che il momento passi, che lei torni ad essere la Rose di sempre, quella che nelle lunghe giornate che sono state concesse loro ride e sorride e non piange e lo chiama “John”, non “Dottore”, e che fa dimenticare la pesantezza di quel rifiuto, camere separate da un corridoio e due porte, entrambe dipinte dello stesso blu.

Mezzanotte è l'ora dei sogni. È il desiderio di Rose Tyler di poter avere di nuovo le stelle tra le dita, sporgendosi appena da una cabina più grande all'interno, piena di uno spazio vuoto non così tanto silenzioso. È l'urgenza di entrambi di sussurrare quelle parole

(ti amo)

un milione di volte, senza sosta, lasciando che rimangano sospese nel tempo e nello spazio, senza che anni umani possano intaccarne la veridicità.

Mezzanotte è l'ora del Dottore.





Due parole.
Quando parlo coi miei headcanon e ascolto musiche belle (da cui ho rubato la seconda parte di titolo, grazie M83), succedono cose.
Questa storia partecipa al contest "Who We Are" indetto da Stareem sul forum di EFP.

   
 
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