04/01/2015
3 recensioniSospesi su un filo di neve
{ ils s'aimèrent l'un et l'autre }
{ ils s'aimèrent l'un et l'autre }
L'inverno stava tornando, e con lui la neve. Eddard Stark poteva avvertirne l'odore nell'aria, come solo un uomo del profondo Nord era capace. Gli era mancato, a Nido dell'Aquila, il candore gelido che copriva le pietre del castello, gli abeti delle sterminate foreste della sua terra; gli era mancata la brezza ghiacciata e pura proveniente dalla Barriera, totalmente diversa dall'afa del sud che corrompeva e dilaniava.
Desiderò la neve, dimenticando che dovevano essere passati anni da quando sua moglie l'aveva assaporata per l'ultima volta, mentre essa si scioglieva nelle tiepide acque dei suoi amati fiumi. Era una fanciulla del sud, Catelyn, e nei suoi occhi azzurri come il cielo dell'estate si leggeva una tenera indulgenza, una luce rara da trovare nel cuore delle fredde pianure settentrionali.
Il lord di Grande Inverno si permise di osservare l'elegante figura di Catelyn - lady Catelyn Stark, la sua lady, sua moglie - e sotto la pioggia di fiocchi di neve la trovò bella, bella davvero, di una bellezza innocente che gli tolse il fiato. Si guardava attorno, meravigliata, e la consapevolezza che lei fosse sua - e bellissima con la neve che le baciava i serici capelli rossi – lo rassicurò intimamente su qualcosa di cui nemmeno lui stesso era certo.
«La neve ti dona, mia lady» si udì dire, la voce bassa e profonda; e quando si allungò per carezzare i suoi capelli vermigli, il suo fu un movimento inconsapevole, che non avrebbe potuto controllare neppure volendolo. E si sentì scaldare il cuore nel constatare che lei non sembrava volersi sottrarre in alcun modo al tocco della sua mano.
Catelyn sorrise, invece, un sorriso morbido e dolce che riservava a lui soltanto, nel tepore della loro camera da letto; un sorriso che, irrazionalmente, gli faceva desiderare di poterlo celare al resto del mondo, affinché nessun altro potesse godere della sua luminosità.
«Non ero abituata al freddo, mio lord» ammise, un lieve rossore a colorarle le pallide gote. «Ma potrei presto dire di amarlo».
E sorrise anch'egli, al rendersi conto che le dita delicate della lady sua moglie erano scivolate fra le sue e che non v'era nulla di accidentale, nella sua stretta.
Potrebbe arrivare ad amare l'inverno, dopotutto.
[400 parole]
Angolino della Vì:
Decisamente fluffosa e zuccherosa (e sdolcinata), come storia, ma non so da quanto tempo desiderassi scrivere qualcosa su Ned e Catelyn! Lui era il mio personaggio preferito, mentre lei ha infilato una bullshit dietro l'altra e non le perdono il trattamento riservato a Jon, ma era (è) indubbiamente una donna forte e li shippavo fin dall'inizio. Credo infatti che la loro sia la coppia che condivide l'amore più vero, profondo, cresciuto negli anni; forse lei era stata innamorata di Brandon, ma alla fine ha amato Ned (persino Petyr lo ammette: 'She loves him, I'm afraid') ♥ Che poi la sua straziante reazione alla notizia della decapitazione del nostro ingenuotto preferito mi rimarrà per sempre impressa! E poi mi faceva tanta tenerezza immaginare un uomo tutto d'un pezzo come lui alle prese con sua moglie e con il timore di perdere anche lei, ecco :''3 (tutti i riferimenti a Brandon, Rickard e Lyanna sono puramente casuali)!
Flash ambientata in un periodo indefinito dopo la Ribellione di Robert, nei primi tempi del matrimonio - per chi se lo stesse chiedendo, Robb e Jon sono a ronfare al calduccio (?) E sì, solo dopo averla scritta mi sono accorta che l'estate arriva proprio alla fine della guerra, quindi l'inverno anticipato prendetelo come una mia licenza poetica - sono pessima, I know.
Il titolo viene dalla frase ‘Et ils s'aimèrent l'un et l'autre suspendus sur un fil de neige’ di Maxence Fermine.
Felice anno nuovo in ritardo, Buona Befana (?) e tante coccole a chi recensirà :3
Un bacio
Vì