Sine
noxa: “senza colpa, peccato”
Noxam
commisit: “Commise il peccato”
Sine noxa
-Prologo-
Noxam Commisit
Aveva
sentito dei rumori in cucina e aveva lasciato la sua camera senza far rumore,
evitando con cura il quarto gradino, quello che scricchiolava. Il buio
avvolgeva la casa, gettando ombre inquietanti sui mobili e su quegli oggetti
che avevano perso, con il nero della notte, la loro tranquilla
quotidianità; ma dalla finestra penetrava un raggio di luna –luna
piena, bianca, enorme- che formava chiazze argentate, le quali disegnavano
strani arabeschi e ghirigori lucenti sul legno del pavimento, sui muri ben
dipinti.
Una luna troppo piena; non le era mai capitato di
vederla. Non poteva essere naturale, pensò, rimanendo incantata a
fissarla per qualche attimo; l’incredibile lucentezza, il suo colore
perlato le rapirono la vista, facendole quasi dimenticare il motivo per cui, in
piena notte, si trovava fuori dal suo letto. Udì di nuovo i rumori che
l’avevano svegliata; si affrettò a distogliere lo sguardo.
Arrivata
davanti alla porta, aveva udito questa volta chiaramente le voci dei suoi
genitori. Erano fitte, basse: sembrava parlassero in segreto. Segreti che
nessuno avrebbe dovuto sentire. Spiando da una fessura, li aveva visti seduti
al tavolo, pallidi in volto e con gli occhi sgranati: parevano terrorizzati,
rapiti dall’orrore, increduli. Vide sua madre portarsi una mano alla
bocca, le labbra esangui; fu quella la vista che maggiormente la colpì,
e in seguito, anni dopo, ripensando a quella notte l’immagine di sua
madre non avrebbe potuto fare a meno di tornarle alla mente, vivida e
agghiacciante.
Mentre Ino
spiava dal suo angolo nascosto e segreto, sua madre aveva sussurrato: -
Ripetilo, Inoichi. Ripetilo-. Avvertiva chiaramente la supplica insita nella voce
di lei: una preghiera che doveva spingere Inoichi a ritrattare, qualsiasi cosa
avesse detto prima. L’incredulità mista allo sgomento traboccavano
da quelle parole.
Ma suo
padre non modificò la risposta, e la sentenza fu la stessa che aveva
già pronunciato, terribile e funesta: - Li hanno trovati tutti morti-.
Tutti morti, pensò Ino, spiando sempre
dalla fessura, comprendendo solo vagamente la gravità di quelle parole.
-Tutti-
ripeté la donna, con un filo di voce. –Ma com’è
possibile? In quanti…?-
-Ascoltami,
Yukari- la interruppe Inoichi, grave. –Sono morti tutti trafitti da un
solo colpo. Della stessa katana, capisci?-.
A
giudicare dal silenzio che seguì la rivelazione, Yukari doveva aver
capito. E anche Ino, nonostante avesse solo otto anni.
-Uno solo…
ma chi? Chi?-.
Uno solo.
Questa
volta toccò al padre tacere.
-Il
piccolo Sasuke Uchiha è sopravvissuto. L’abbiamo trovato nel
quartiere del suo clan, circondato da cadaveri e imbrattato di sangue… ma
ancora vivo, dopotutto-.
Sangue.
-E…
ha detto chi è stato?-.
Ino si
mise in punta di piedi per poter vedere meglio dal piccolo spiraglio, tremante.
Il racconto, seppur breve e conciso, l’aveva sconvolta: chi poteva
essersi macchiato di una colpa così grave?
-Itachi
Uchiha. Li ha sterminati tutti Itachi Uchiha-.
Sterminati.
-Lui! Il
suo clan! Ah!- Yukari Yamanaka si lasciò sfuggire un’esclamazione
d’orrore per quel figlio che si era rivelato serpe in seno per la propria
famiglia;Ino indietreggiò goffamente, non sapendo spiegarsi il suo tremore,
e urtò contro un comodino.
Un vaso
di fiori in cristallo cadde e si andò ad infrangere sul pavimento. Mille
schegge si sparsero per terra, taglienti e acuminate; un raggio di luna si
infiltrò nella complessità del vetro, riflettendo la propria luce
in scaglie d’argento.
L’attenzione
dei suoi genitori fu immediatamente catturata dal frastuono: girandosi videro
la figlia, muta testimone di una conversazione truce che avrebbe dovuto
rimanere segreta, perché troppo ricolma di sangue e di odio, di male.
-Ino?-
dissero all’unisono.
Caina attende chi a
vita ci spense.
[Dante Alighieri, Inferno, V canto]
Note:
Sono
tornata dopo quattro mesi di silenzio! Questa volta vi tocca sorbirvi un
racconto ItaIno. “Sine noxa” è arrivata terza al concorso ItaIno di
Sangochan88, che ringrazio.
Non ho
molto da dire sul prologo, attenderò il prossimo aggiornamento per dire
di più. Ringrazio chi ha voluto leggere!^^
Un
saluto,
Elwerien.