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Autore: leila91    06/01/2015    16 recensioni
Festa grande a Valinor, in occasione dell'arrivo da oltre il Mare dei Portatori dell'Anello, e del ritorno di Gandalf, Elrond e Dama Galadriel!
E' stata organizzata una sontuosa serata di gala, con musica, danze, allegria a tutto spiano.
Tutti non vedono l'ora.
A parte Galadriel, che è leggermente... Nervosa!
E così, quando un ingenuo gruppetto di Elfe dirà incautamente una parola di troppo...
[Eventi Post!LOTR | Ritorno a Valinor | What if?]
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bilbo, Elrond, Frodo, Galadriel, Gandalf
Note: Nonsense, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Piccoli parti di una mente malata'
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Nda: OOC e nonsense regnano sovrani.

Serata di Gala(driel)
 
 
“Mia Signora, rilassatevi vi prego… Non c’è alcun bisogno di essere così nervosa”.
 
Nervosa lei? Vogliamo scherzare?! Ma che andava mai farfugliando quel vecchio piantagrane di Gandalf?!
Lei! Galadriel, figlia di Finarfin, Dama della Luce, Custode di Nenya, suprema Signora dei Galadhrim, più antica e potente delle fondamenta della ter-
 
“Si tratta di una semplice serata di gala, in onore del vostro ritorno. E dell’arrivo dei Portatori dell’Anello, ovviamente”.
 
Ancora parlava, quel noioso sapientone di un Maia?
 
“So perfettamente di che cosa si tratti, Mithrandir. E ti ripeto che non.sono.nervosa”.
Il suo colorito assunse un’inquietante tonalità verde, e la caratteristica chioma dorata si sollevò leggermente, mentre sibilava le ultime tre parole.
 
Gandalf arretrò di qualche passo, lievemente intimorito: aveva imparato tempo addietro che era meglio non far arrabbiare lady Galadriel. A volte infatti, quando ciò accadeva, la dolcissima e saggia Signora di Lorien spariva in un battibaleno, rimpiazzata da una sua più oscura e terrificante versione: voce tonante, occhi fiammeggianti, raffiche di vento che le increspavano il vestito… Persino Sauron una volta, era fuggito al suo cospetto!
 
Lo Stregone decise quindi saggiamente di lasciarla sola, e dopo averle consigliato di dormire un paio di orette, si avviò a fare visita a Bilbo e Frodo.
 
Galadriel sospirò di sollievo: finalmente un attimo di pace!
Da quando erano giunti a Valinor, appena il giorno prima, non aveva quasi avuto un secondo da dedicare a sé stessa.
Tutti volevano parlare con lei, tutti sembravano così felici di rivederla…
Appunto, sembravano!
Quegli sciocchi damerini pomposi fingevano, ne era certa, ma il peggio del peggio erano indubbiamente le mogli!
Tutte belle agghindate, vanitose e fiere! Quelle perfettine Elfe Vanyar*, che non si erano mai sporcate le mani neanche per sbaglio, non un singolo giorno della loro vita.
E che solo per non aver mai abbandonato Aman, evitando di disubbidire ai Valar causando la loro ira, si credevano meglio di lei!
Illuminate dall’eterno chiarore di un’alba senza fine e rasserenate dalla celestiale presenza delle Grandi Potenze.
Niente preoccupazioni
Niente tristezza
Niente morte
Niente dolore
Niente Orchi
Niente guerre…
Oh insomma! Che noia! E dove stava allora il divertimento, eh?
Perlomeno lei aveva visto il mondo, aveva viaggiato, si era staccata dalle sottane di mamma e papà, si era sposat-  ehm no ok, quella forse non era stata una grande conquista… Anyway, come la mettiamo con la faccenda del Bosco Dorato?! Chi tra quelle sciocche sciacquette poteva vantare un regno di sua proprietà? Di suo totale e assoluto dominio? Ecco, appunto, nessuna!
Non aveva nulla di cui rendere conto, nono, niente da invidiare. E il bruciante risentimento che aveva covato per secoli e secoli, a causa del bando dalle Terre Immortali, non c’entrava assolutamente nulla.
No! Ho detto no, tessssssoro! Noi stavamo bene nella Terra di Mezzo sssi, noi siamo tornate perché sono stati loro a ssssupplicare noi, ssssi tessssoro, loro sssentivano la mancanza della bellissima dama Galadriel, figlia di Finarfin, Dama della Luce, Custode di Nenya, suprema Signora dei Galadhrim, più antica e potente delle fondamenta della ter-
 
Ok, effettivamente un pisolino non era forse un’idea così malvagia.
 
Valmar*, la Città delle Campane, era illuminata a giorno quella sera.
Per le strade si faceva festa, cantando e ballando, ma la maggior parte della gente era radunata a Màhanaxar, l’Anello del Destino, in attesa dell’arrivo degli ospiti d’onore.
Ed eccoli sopraggiungere!
Bilbo e Frodo, incerti e intimoriti, nei loro semplici abiti Hobbit, Elrond e Gandalf, meglio conosciuto da tutti come Olòrin, e infine…
 
“Hai visto chi ha osato rimettere piede nella nostra terra benedetta?”
“Oh sì! Quella ribelle della figlia di Finarfin!”
“Poveretto! Ѐ stato veramente sfortunato in fatto di prole… Se fossi in lui, mi vergognerei alquanto”
“Mi stupisce che non le abbia proibito di partecipare alla festa… Ma forse nemmeno lui è presente…”
“Secondo te che cosa ci avrà mai trovato Feanor*, in quella lì?”
“Non riesco a immaginarlo… come si possa mai essere attratti da una che non per nulla è stata soprannominata Ragazza-Uomo, resta un mistero per me…”
“Scommetto che si crede meglio di noi, a causa quel misero insieme di foglie secche su cui diceva di governare... Addirittura l’ardire di chiamarlo Lorien*, ha avuto!”
“E pensa che si è pure sposata con quel tale dal nome imbarazzante, Teleforno… Telecorno…”
“Ahah! Già Teleporno*! Un’accoppiata davvero esilarante!”
“Ehi sorelle? Dite che fosse Nerwen* tra i due, quella a portare i pantaloni?”
“Ahahahah! Davvero bella questa, Minuelwen!”
 
I bisbigli e i risolini delle bellissime e altere Elfe Vanyar si facevano via via più insistenti e manifesti, e quando per (loro) sfortuna Galadriel udì l’ultima frase, la bella Signora di Lothlorien non ci vide più.
Gandalf la osservò fermarsi in mezzo allo spiazzo, e voltare la testa di scatto verso il gruppetto di Elfe ‘incriminate’.
I suoi occhi mandavano scintille.
 
“Oh oh…” mormorò l’Istaro.
“Che succede vecchio mio?” chiese curioso Bilbo, che non si era accorto di nulla.
“Credo sia meglio cercare un riparo” borbottò Elrond, che aveva seguito lo sguardo di Gandalf, e conosceva altrettanto bene la sua lunatica suocera.
“Ma perché?” insistette Frodo, del tutto ignaro, al pari di suo zio.
“Temo che lo capirete prest-”
 
Gandalf non vece in tempo a terminare la frase, che un vocione tremendo risuonò nell’aria, accompagnato da improvvise scariche di vento, e fragore di tuoni.
Lady Galadriel fluttuava a qualche centimetro dal suolo, la candida pelle si era fatta olivastra, e i capelli sembravano in qualche maniera più scuri.
Con la mano sinistra levata si avvicinava lentamente ma inesorabilmente alle sciocche e impudenti Elfe, pietrificate sul posto.
Tutto intorno la gente scappava, urlando e coprendosi le orecchie, nel caos più totale.
“Zio… io ho pa-pa- paaura! Voglio tornare a casa! A Mordor, se necessario!” piagnucolò Frodo, aggrappandosi a Bilbo, che tremava come un coniglio.
“A-a-a-a anche i-i-o! Rivoglio Smaug, lui era così carino! E dov’è quel mio maledetto Anello quando mi serve?!”
 
Incurante di tutto, il tifone Galadriel imperversava senza pietà…
 
Sciocche! Fuggite, fuggite finchè siete in tempo!Brucerete! Come osate, insulse mocciose, criticare me, Galadriel, figlia di Finarfin, Dama della Luce, Custode di Nenya, suprema Signora dei Galadhrim, più antica e potente delle fondamenta della terra… e bla bla bla…”
 
Non ci furono nè morti nè feriti né inceneriti quella sera (anche se ai due piccoli Hobbit ci vollero due settimane prima di riprendersi, altre due per venire convinti a rimanere a Valinor, e due altre ancora prima che avessero il coraggio di incontrare di nuovo Galadriel), ma la ‘serata di gala’, in onore degli amici giunti da oltre il Mare, passò per sempre agli annali di Aman come ‘Serata di Gala (driel)’.
 
 

Note:
*Vanyar: Elfi che hanno sempre vissuto in Aman (la terra dei Valar).
*Valmar: città considerata la capitale di Valinor
*Feanor: se non sapete chi è vergognatevi u.u (no scherzo ;)) anyway si disse che chiese in dono a Galadriel una ciocca di capelli, stregato dalla loro bellezza.
*Lorien: era anche il nome del giardino di un Valar, Irmo.
*Teleporno: ahimè, altro imbarazzante nome di Celeborn…
*Nerwen: vuol dire appunto ‘Ragazza-Uomo”

 
 
 
Benni's Hole
*Sbuca lentamente, pronta a schivare pomodori o qualsivoglia altri ortaggi*
Ehm ^^”…. Saaaaaalve! Dite che ho esagerato? Avevo in mente questo titolo da Maggio, ma solo il titolo. L’unica altra mia certezza è che in qualche modo sarei riuscita ad agganciarvi una storia.
L’ispirazione mi è venuta dopo ‘Bot5a’ e anche ripensando alla Compagnia dell’Anello: questi emboli assassini che ogni tanto partono a Galadriel mi fanno sganasciare lol.
Ribadisco che è OOC e ad alto contenuto di nonsense: I tre Anelli hanno perso ogni potere, ergo lei non dovrebbe più essere in grado di schizzare così, ma io mi sono presa questa liberà =P
Chiedo scusa a tutti, e in special modo a Mastro Tolkien ^^”….. mi perdoni Professore, non capiterà più!
(*incrocia le dita dietro la schiena*)
 
Grazie di aver letto!!
Bacioni,
 
Benni
 
 Ps: scritta tra la mezzanotte e l’una, vi prego di considerarla un’attenuante!
   
 
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