Salva anche tu una tastiera da pazzoidi che le massacrano
scrivendo come disperate! Non chiudere gli occhi, puoi salvare milioni di vite
elettroniche.
Buonasera a tutti J. Questa shottina (la dimostrazione che io non so scrivere in poche righe
ma vabbè -.-") è nata da alcune tenerissime righe e una foto pubblicate da
Hypnotic Poison (qui ;) -> https://www.facebook.com/816840655000189/photos/a.819658731385048.1073741828.816840655000189/1069340616416857/?type=1&theater
Beh sinceramente non
saprei descriverla… Un po' di fluff e tanto amore per i bambini J.
Buona lettura ♥
If You’re Happy and You Know It
La
risata argentina della bambina risuonò per il corridoio assieme ai suoi
passetti veloci e calcati; il suo inseguitore la raggiunse con un urlo
trionfante e lei strillò ridendo più forte, quindi la porta del salotto si
spalancò facendo sobbalzare la madre, rannicchiata elegantemente sulla sedia
con un libro dall'aria molto noiosa.
La
donna sbuffò cercando di togliere l'orrenda piega accidentalmente causata al
suo povero libro e fissò severa la bambina, che saltellando sui piedini nudi
dimenò a mezz'aria uno stecchetto di legno e intimò verso la porta:
«
In guardia, marrano! »
Kisshu,
completamente senza fiato, emise una strana risata affannata:
«
Ma chi ti insegna certe parole? »
«
Guarda che marrano non è una
parolaccia. »
Sbuffò
Minto chiudendo il libro e rassegnandosi alla fine della quiete.
«
Lo so – specificò lui – ma non ho la più pallida idea di cosa voglia dire. »
La
bambina tentò un goffo affondo continuando a ridere e Kisshu schivò malamente
la presa finendo con il sedere per terra. Minto si tenne la fronte irritata.
«
Ormai sei sconfitto! »
Intimò
ancora la piccola e Kisshu, steso sulla schiena come una tartaruga rovesciata,
sollevò le mani in segno di resa:
«
D'accordo, d'accordo. Hai vinto. »
La
bambina sorrise e alzò il mento con lo stesso cipiglio supponente della madre,
gli occhi bruno-dorati che luccicavano allegri e soddisfatti. Kisshu continuò
con la sua sceneggiata da sconfitto e appena la piccina fu distratta l'agguantò
per la vita e prese a farle il solletico e a scompigliarle i bei capelli
corvini.
«
Arrenditi! Arrenditi! »
«
Mai! – rise lei con tutto il fiato che aveva in corpo – Non mi sconfiggerai! »
«
Oh, per l'amor…! Nadine! Kisshu!
Smettetela! Tutti e due. »
Lui
sbuffò ma obbedì lasciando la presa senza smettere di ridere, come la piccola
Nadine che si alzò con poca eleganza e corse divertita verso la sua cameretta.
«
Insomma Kisshu…! »
«
Che c'è passerotto? Ci stavamo divertendo! »
La
mora alzò gli occhi al cielo esasperata e andò a versarsi un bicchiere d'acqua,
mentre Kisshu le rubava la poltrona stravaccandovici sopra in salto.
« Rincorrersi,
la lotta… Insomma, ha già 8 anni! Diventerà una signorina, non puoi insegnarle
qualche gioco normale? »
«
Vuoi dire che ha solo 8 anni e ce ne
vorrà un bel po' prima che diventi signorina. – la corresse – E rincorrersi è un gioco normale. »
Minto
mise via il bicchiere e sbuffò ancora:
«
Io giocavo con le bambole. »
«
Mi stai accusando se Nadine è un po' vivace? »
« Un po'? »
E
a sottolineare il sarcasmo della sua domanda si udì un gran botto dalla camera
della bambina e la sua vocina – molto ovattata, come se provenisse da sotto una
pila di vestiti o pelouche – che li rassicurò urlando sto bene. La mora roteò gli occhi:
«
Non c'è alcun dubbio, è figlia tua. »
«
E io mi sono riprodotto per mitosi. »
La
canzonò e guardò la bambina fiondarsi nella stanza. Indossava un abitino blu
con gonna a ruota e maniche corte, allacciato in vita da una fascia bianca, e i
capelli nerissimi erano legati in un elegante chignon con un nastrino dello
stesso colore.
«
Vestitini, fiocchetti, chignon... mi ricorda decisamente qualcuno. »
« Io alla sua età
non salivo in piedi sul divano, né correvo scalza in giro per casa brandendo
uno spadino. »
Puntualizzò
l'ex-mewbird sedendosi sul bracciolo della poltrona e studiando la figlia
improvvisare uno strano balletto sul sofà.
« Qualche buona
qualità da me doveva pur prenderla. »
Kisshu
la afferrò e la fece sedere sulle sue gambe con un ghignetto furbo. Minto
continuò a sbuffare, ma c'era un bel sorriso e un dolce rossore sul suo viso
intanto che gli intimava di smetterla di baciarla sul collo.
«
È che… Voi due andate così d'accordo. »
Ammise
piano.
«
Gelosa? »
Lo
guardò male e s'imbronciò.
«
Guarda che ci sono cose che solo la sua acidona e adorabile mamma può fare. »
Minto
lo squadrò mugugnando a mezza voce e scacciandolo con più energia. Nadine
intanto decise che era l'ora di smetterla di saltare sul divano e balzò giù
correndo dai genitori:
«
Mamma adesso giochi con noi? »
«
Nadine, non sono molto portata per i giochi che fai con papà… »
« Ti preeeego! – pigolò – Tu fai la
principessa e papà ti ha rapita, e io sono il cavaliere che deve liberarti! »
«
Perché io devo fare il cattivo? »
«
Perché non fai tu la principessa? »
Chiesero
i due adulti all'unisono.
«
Perché la mamma è più bella. »
Disse
serissima e iniziò a deturpare l'ordine millimetrico imposto da Minto ai
cuscini del divano per creare una piccola fortezza:
«
E dopo la principessa e il cavaliere ballano assieme. »
Si
voltò a guardarli con gli occhi lucidi:
«
Come all'ultimo spettacolo…! Me lo insegni quel passo, mamma?! Me lo insegni?!
»
«
Io te l'avevo detto colombella. »
Sussurrò
divertito Kisshu e Minto, un sorriso da un orecchio all'altro, lo spinse via
alzandosi e aiutò Nadine con la sua costruzione.
«
Non c'è dubbio che sia figlia nostra. »
Fece
con un gran sorriso il verde e la mora gli sorrise da oltre la spalla,
arrossendo appena come lo faceva impazzire.
«
E dopo – continuò Nadine – il cattivo diventa buono e lui e la principessa si
innamorano e vanno a pomiciare. »
Kisshu
si allontanò rapidamente verso il corridoio prima che a Minto passasse lo shock
per quanto sentito e non reagisse in modo violento.
«
Giuro che non sono stato io! »
~ ♪ ~
Doveva essere una drabble e mi sono esaurita a metà percorso, ho optato per
una flashfic… Niente, 1000 parole ^^". Peace :P
Come dicevo, senza troppi perché J. Un po' di dolcezza e tenerezza, perché adoro questi due (sììììì ♥♥♥♥). Il titolo viene dalla famosa
canzoncina "If you're happy and you know it"
(ci avrete sicuramente giocato, "se sei felice e tu lo sai…" per i
profani anglofessetti come me :P) e credo che sia
adatto J… Perché se sei felice lo sai, e
puoi solo dimostrarlo: battere le mani, cantare, giocare, ballare J.
Spero vi piaccia e di ricevere
tanti vostri commenti J, magari la prossima riesco a restare sotto le 500 parole :P
Mata ne ~♥!
Ria