Ringrazio Shainareth per avermi fatto da beta-reader, senza di lei probabilmente non pubblicherei più fiction... o forse sarebbe stato meglio così? XD





Kid aveva la capacità di trasformare qualunque cosa in uno dei suoi deliri.
Non riusciva nemmeno a mangiare tranquillamente una semplice arancia.

La sbucciava separando lentamente gli spicchi e togliendo con maniacale attenzione la pellicina bianca, e poi li contava almeno due o tre volte.

Quel giorno però un urlo disumano fece accorrere le sorelle Thompson in cucina che lo trovarono rannicchiato in un angolo a piangere disperatamente.

- Kid, cos’è successo? – chiese allarmata Liz, avvicinandosi.
- Non me l’aspettavo! Non me l’aspettavo proprio da lei! Mi ha tradito! - mormorò il ragazzo, sconsolato.
- Di cosa diavolo stai parlando? -

Con le lacrime agli occhi, puntò il tavolino sulla quale c'erano gli spicchi.

- Dell'arancia! - esclamò - Della splendida arancia che ho trovato nella cesta di frutta. Quella perfettamente rotonda e dallo stupendo e omogeneo colorito arancio-rosso! Era così bella, così simmetrica, mi sono fidato eppure... eppure... NON LA POSSO MANGIARE! - urlò e tornò a disperarsi.

Dopo questa spiegazione Patty rise e tornò a guardare la tv in salotto; Liz però non riuscì a ignorare la situazione.
Lo fece alzare e, tenendolo per le spalle, lo avvicinò al tavolo.

- Coraggio, non ti sembra di esagerare? Cosa mai ti avrà fatto per impedirti di mangiarla? -
- Tu non capisci, Liz! Gli spicchi sono dispari! Capisci? DISPARI! - insistette Kid, portandosi le mani sulla testa.

La ragazza lo guardò come se fosse pazzo.

- Non mi verrai a dire che se gli spicchi non sono pari, un'arancia non è simmetrica... -
- È così, questa dannata mi ha ingannato col suo aspetto perfetto, mentre dentro è... è... - l'unica cosa che impediva al ragazzo di tornare nell' angolo a piangere era la mano di Liz che lo teneva per la giacca.
- Quante storie per un'arancia. Mangiala e basta! -
- Non posso! -

Sospirando, la buki prese uno degli spicchi e se lo mise in bocca.

- Ecco, ora sono pari. Puoi mangiarla - disse infine, tornandosene anche lei in salotto e lasciando Kid a fissare il tavolo, indeciso se andasse davvero bene così o se invece non dovesse fidarsi mai più delle arance.