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Autore: misslegolas86    09/01/2015    1 recensioni
Chissà cosa stava facendo in quel momento Belle, se lo stava pensando, se stava maledicendo il giorno in cui si erano incontrati.
Chissà cosa stava facendo Rumpelstiltskin solo e senza magia in un mondo sconosciuto.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Henry Mills, Ruby/Cappuccetto Rosso, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fu una sensazione così strana per Rumpelstiltskin entrare in un banco di pegni che non era il suo.
Si guardò intorno spaesato. Anche qui gli oggetti erano accatastati in vetrine e scaffali ma erano squallidi e ordinari non unici e speciali come quelli da lui conservati a Storybrooke.
“Benvenuto, signore, mi dica” la voce del proprietario, un uomo anziano ma ancora arzillo e dagli occhi furbi, riscosse Rumpelstiltskin dai suoi mille rimpianti. Fissò la sua attenzione sul vecchietto eppure non riuscì a spiccicare parola. Ora capiva come era difficile per i suoi clienti andare da lui per chiedere aiuto. Ma il proprietario del banco di pegni non si arrese abituato a quelle reticenze
“Ha un bell’anello all’anulare, signore. E’ oro. Sua moglie capirà, servono soldi per vivere” prese l’iniziativa con un sorriso lupesco che irritò Rumpelstiltskin tanto da farlo sbottare
“La fede non la vendo a costo di fare la fama!”
“Come vuole, signore” si risentì il vecchio “lo dicevo per lei.”
Rumpelstiltskin faticò a resistere  all’impulso di lasciare quel sudicio negozio, aveva bisogno di soldi e dunque doveva scendere a patti, la cosa che odiava di più. Ma l’anello che si era scambiato con Belle il giorno delle nozze, simbolo del loro legame eterno d’amore, non lo avrebbe mai ceduto anche a costo della vita.
“Dunque, signore?” lo incalzò impaziente l’anziano proprietario.
“Ho altro da cedere” disse Rumpelstiltskin togliendosi la giacca. In pochi minuti i gemelli e i fermacamicia d’oro finirono sul bancone. Dopo un’ora d’intensa trattativa Rumpelstiltskin uscì dal negozio con l’amaro in bocca. Quel sudicio verme gli aveva dato molto meno del valore in oro di quei beni. Se solo avesse avuto la magia avrebbe messo al suo posto quel vecchio ladro ma amaramente pensò adesso era quello il mondo in cui viveva e lui non era altro che uno storpio senza casa né soldi. La vita aveva davvero senso dell’umorismo riuscì a sorridere Rumpelstiltskin, come aveva truffato per decenni gli altri con i suoi accordi generosi davvero solo per lui adesso, allo stesso modo, veniva ripagato
Usò poche delle banconote ottenute al banco di pegni per comprare un semplice e consumato bastone, l’opposto di quello in oro che aveva sfoggiato per anni a Storybrooke. Ora era pronto per partire.
Si avviò zoppicando verso la stazione degli autobus, direzione New York. Avrebbe trovato il modo di tornare a Storybrooke e farsi perdonare da Belle, non aveva dubbi a riguardo. Ma la strada non sarebbe stata semplice e priva di ostacoli, era inutile farsi illusioni. Questa volta sarebbe dovuto cambiare per Belle ma era davvero pronto a farlo?
Mentre la campagna scorreva via oltre i finestrini dell’autobus che lo portava sempre più lontano da lei Rumpelstiltskin non riuscì a non pensare agli occhi pieni di lacrime della ragazza, all’atroce sofferenza che le aveva causato “Se c’è qualcuno che ti spezzerà il cuore quello sarò io” parole rivelatesi fatalmente vere. Belle non meritava tutto quel dolore. Chissà cosa stava facendo in quel momento, se lo stava pensando, se stava maledicendo il giorno in cui si erano incontrati.
I mille dubbi e paure che si arrovellavano nella mente di Rumpelstiltskin vennero spazzati via, dissipati dalla chiarezza del cuore. Mentre i kilometri inesorabili si stendevano tra lui e Belle Rumpelstiltskin capì che non avrebbe mai potuto vivere senza la ragazza, dunque, la sua via era tracciata. Avrebbe fatto ogni sforzo per cercare di cambiare per lei e il loro amore.
 
*****
 
“Belle, so che ci sei, apri.” La voce di Ruby risuonò fuori dalla porta dell’appartamento sopra la biblioteca ma Belle continuò a restare a letto stretta al cuscino, persa in un dolore ormai privo anche di lacrime.
Era tornata la sera stessa della rottura con Rumpelstiltskin al suo appartamento cercando di fuggire ai ricordi che, come lame affilate, continuavano a squarciare il cuore in una tortura senza fine. Ma anche lì era impossibile sfuggire alle memorie di un’intera vita con Rumple. Quante sere avevano trascorso insieme tra quelle mura, quante risate e momenti felici avevano vissuto in quella casa frutto essa stessa dell’amore di Rumpelstiltskin. Eppure era stata tutta un’illusione, niente in realtà era mai cambiato in Rumple. Ogni cosa era sempre stata travalicata dalla sua ricerca del potere, perfino il loro amore.
Belle si rigirò nel letto, erano già passati due giorni eppure il dolore era ancora vivo e bruciante come il primo minuto. Chissà cosa stava facendo Rumpelstiltskin solo e senza magia in un mondo sconosciuto. “Belle, I’m afraid” Le sue ultime parole continuano a risuonare nelle orecchie della ragazza come un disco girato all’infinito.
Il profumo di Rumple ancora aleggiava tra le coperte, sui suoi vestiti rendendo ogni minuto che trascorreva uno spasmo di sofferenza.
Belle si chiese se avrebbe mai superato quel dolore, come avrebbe potuto uscire e vedere il banco dei pegni o la stessa biblioteca? Dove avrebbe trovato il coraggio? All’improvviso udì la porta d’ingresso chiudersi, eppure Ruby era andata via. Si mise a sedere certa di aver immaginato quel rumore quando Henry comparve sulla soglia della stanza
“Ciao, Belle” la salutò sorridendo.
“Come hai fatto ad entrare?” chiese sorpresa la ragazza, era certa che la porta d’ingresso fosse chiusa.
“Scusa l’intrusione ma, sai, mio padre mi ha insegnato un po’ di trucchi quando eravamo insieme. Pensavo ti servisse parlare con qualcuno.” Concluse poi a mo’ di scusa il ragazzino.
“Non c’è molto da dire, Henry” cominciò Belle, invitandolo a sedersi ai piedi del letto “Mi sono sbagliata su Rumpelstiltskin sono stata una stupida. Non cambierà mai.” Fu costretta a fermarsi, l’amarezza e il dolore rischiavano di sopraffarla.
“Non è vero, Belle. Non devi perdere la speranza. Lui è il tuo vero amore” cominciò Henry.
“Il suo vero amore è il potere, Henry, non io” ripeterlo all’infinito non faceva meno male.
“E’ un uomo difficile da amare, è vero, ma tu sei riuscita a spingerlo al cambiamento. Non dimenticare tutto quello che ha fatto sull’Isola Che Non C’è per salvare me e come ha sacrificato perfino la sua vita. Prima di conoscere te tutto questo non sarebbe mai successo.”
“Ma sai anche quello che hai fatto in questi mesi, Henry” disse sconsolata Belle.
“Lui è Rumpelstiltskin l’uomo che fa sempre la scelta sbagliata. Anche lui avrà il suo lieto fine e sarà con te. Solo che con lui ci vuole un po’ più di tempo.”
“Come fai ad esserne così sicuro?” Chiese Belle.
Il ragazzino tirò fuori il libro di favole. “Sono esperto in materia. Non perdere la speranza.”
“Henry, Rumpelstiltskin adesso è bandito da Storybrooke e non riuscirà a tornare. Ha avuto quello che si è meritato per le sue azioni. Io continuerò ad amarlo ma dubito che lo rivedremo.”
“Il nonno troverà un modo per tornare e per farsi perdonare. Ne sono certo.”
“Sei il degno nipote di Rumpelstiltskin la testardaggine è proprio la sua” sorrise finalmente Belle.
“Sono riuscito a farti ridere!” esultò Henry “Che ne dici se andiamo da Granny per un panino?”
Belle avvertì un’ennesima fitta al cuore mentre declinava l’invito.
“Ok per oggi cedo ma ho già perso un padre e un nonno. Il ruolo di nonna mi sa che ti tocca in pieno.”
“Aveva ragione Rumple è impossibile dirti di no, Henry. Hai vinto domani andremo.”
Belle cercò di farsi forza non poteva lasciarsi andare, altre persone le volevano bene e contavano su di lei. Era ora di essere coraggiosa, ancora una volta.
 
SPAZIO AUTRICE
La 4x11 è stata davvero devastante. Sono ancora sotto shock e l’attesa fino a marzo è atroce. Per questo ho cercato di immaginare il post Rumbelle dopo il crack al confine. Volevo scrivere di una Belle fragile e mi piaceva l’interazione Belle/Henry, (sarà un bel rapporto se ben approfondito in OUAT) così è nata questa storia.
Ringrazio tutti quelli che leggeranno e coloro che lasceranno un commento.
Alla prossima
  
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