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Autore: lapoetastra    10/01/2015    2 recensioni
Era il grande giorno.
Spencer si era finalmente deciso.
Dopo aver messo insieme tutto il coraggio accumulato nel corso di lunghi ed interminabili anni, aveva capito che era giunto il momento.
Ce l'avrebbe fatta.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jennifer JJ Jareau, Spencer Reid, Un po' tutti, William LaMontagne Jr.
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Era il grande giorno.
Spencer si era finalmente deciso.
Dopo aver messo insieme tutto il coraggio accumulato nel corso di lunghi ed interminabili anni, aveva capito che era giunto il momento.
Andò a lavoro, alla BAU, con un sorriso sul volto e le mani sudate a causa dell’agitazione.
All’esterno sembrava calmo e tranquillo, ma dentro aveva una tempesta.
E lui adorava le tempeste.
Le trovava talmente affascinanti che non poteva fare a meno, ogni volta che ne scoppiava una, di stare per ore seduto alla finestra del suo piccolo appartamento ad osservare la danza della pioggia e del vento.
Rimaneva sempre a bocca aperta, di fronte a quello spettacolo incredibile.
Niente a che vedere con gli uragani, che gli facevano venire le palpitazioni e lo terrorizzavano.
< Ti sei deciso, eh ragazzino? >, gli domandò improvvisamente Morgan, parandosi davanti a lui e distogliendolo dai suoi pensieri.
< Io, oh, sì… ma tu come fai a saperlo? >, chiese a sua volta stupito Spencer.
< Reid, io sono un profiler. E se non capissi cosa passa per la mente dei miei colleghi ed amici sarebbe meglio che cambiassi lavoro >, rispose Derek, dandogli una pacca sulla spalla ed allontanandosi.
< Buona fortuna! >, gli gridò poi, prima di entrare nel suo ufficio.
Spencer sorrise, confortato.
< Andrà tutto benissimo, vedrai >, gli mormorò Penelope, uscendo di colpo dalla stanza dei computer ed accostandosi a lui con fare malizioso.
< Anche tu lo sai? >, domandò incredulo il giovane genio.
< Morgan. Non riesce mai a tenere qualcosa per sé. Sai come è fatto… ma non per questo lui… >
< Scusami Garcia, ma devo andare >, si liquidò in tutta fretta Reid prima che la donna potesse dilungarsi in accurate descrizioni della bellezza celestiale di Derek.
Si recò con passo tremante all’ufficio dove lei era già al lavoro.
Una volta arrivato, pensò di tornare indietro.
Non sapeva cosa dirle, si sarebbe sicuramente impappinato ed avrebbe fatto la figura dello stupido.
Stava proprio per andarsene, triste e deluso, quando lei spalancò la porta.
< Spencer! >, esclamò, sorpresa di vederselo di fronte.
< JJ… io ti devo dire… >, iniziò il genio, cercando di non farsi prendere dal panico e di arrivare subito al punto.
< Oh, anche io devo rivelarti un segreto >, lo interruppe bonariamente la donna, sorridendo raggiante.
< Prima.. prima tu >, balbettò Reid, rapito dalla luce che si era accesa negli occhi di lei.
< Mi sono innamorata! >, disse JJ tutto d’un fiato, emozionata.
< Ah, bene. Mi fa piacere. E di chi? >, chiese Spencer, con voce tremula.
Non era sicuro di voler conoscere la risposta.
< Non lo conosci… si chiama William. L’ho incontrato al bar, durante la mia pausa pranzo. È un detective, ed anche se non lo conosco da molto sento che è quello giusto per me. È bellissimo, sai? Ha degli occhi… >
Ma Spencer non ascoltava più, ormai.
Rimaneva lì, fermo come uno stoccafisso, con la mente in subbuglio ed il cuore spezzato.
Quello non era il grande giorno.
Era il più brutto della sua vita.
La tempesta che impazzava dentro di lui si era trasformata improvvisamente in un violento uragano.
E lui li odiava, gli uragani.
 

Spencer si svegliò, sbattendo le palpebre, intontito.
La luce del Sole che entrava dalle piccole finestre gli feriva gli occhi.
Capì di essersi addormentato, con la testa sulle braccia, mentre faceva colazione.
Quella notte non aveva dormito molto, in effetti.
Era rimasto sveglio fino a tardi per prepararsi il discorso che quello stesso giorno avrebbe detto a JJ per rivelarle il suo amore.
Ma ora quel sogno, quell’incubo, avvenuto per caso, lo stava facendo desistere dal proprio proposito.
Esso, infatti, era sembrato talmente vivido da sembrare una premonizione, più che una semplice visione onirica.
Era un segno, Spencer ne era certo.
Che lo metteva in guardia dal rivelarsi a JJ per non fare la figura dell’innamorato illuso che riceveva una batosta.
Decise dunque che sarebbe rimasto zitto, ancora una volta.
Poi, se il destino avesse voluto che stessero insieme, tanto meglio.
Sinceramente però Reid non ci sperava molto.
Lei era così bella, così dolce, così…Jennifer.
Mentre lui era strano, ossuto, asociale.
Così Spencer.
Ed il suo nome non sarebbe mai stato accanto a quello della donna.
Con un sospiro di tristezza, il giovane genio uscì di casa, diretto a lavoro.
D’improvviso scoppiò un uragano.
E lui li odiava, gli uragani.
 
 

La giornata passò, senza particolari avvenimenti.
JJ tornò a casa e, una volta chiusasi dentro, si sdraiò sul divano, abbracciando forte un cuscino.
Era delusa.
Era infatti convinta che quel giorno appena trascorso Spencer le avrebbe confidato i propri sentimenti.
Ed a quel punto lei avrebbe esclamato felice che sì, il suo amore era corrisposto, e da allora sarebbero sempre vissuti l’uno al fianco dell’altra.
Non sapeva perché aveva avuto quella certezza, la mattina, forse a causa di un sogno avuto durante la notte, talmente vivido da sembrare una premonizione.
Ma non era comunque accaduto nulla.
E JJ iniziava a credere che forse si era sbagliata, in tutto quel tempo, e Spencer non era davvero innamorato di lei, come aveva pensato ogni volta che lo guardava dritto negli occhi e lui arrossiva e distoglieva immediatamente lo sguardo.
Ora però si era stancata di farsi mille illusioni che poi non si avveravano mai.
Voleva andare avanti, costruirsi una nuova vita.
Doveva cercare un altro ragazzo che la amasse veramente.
Ce n’erano molti, d’altronde, che potevano costituire un buon partito per la sua felicità.
Uno, ad esempio.
Un detective di nome William, che incontrava spesso al bar sotto casa.
Era davvero bellissimo, ed aveva degli occhi…
Un tuono la distolse dai propri pensieri.
Era scoppiato un uragano, fuori.
Il secondo di quella triste ed inconcludente giornata.
Jennifer sbuffò, infastidita.
Lei li odiava, gli uragani.
   
 
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