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Autore: HokiUchiha    12/01/2015    0 recensioni
[Neverwinter]
Una nuova minaccia incombe sulla città di Neverwinter. il Lord Neverember dopo una riunione con le alte cariche di altre città viene cruentemente assassinato. Riusciranno i nostri impavidi guerrieri a sconfiggere il malefico individuo che vuole comandare su tutta la Costa della Spada?
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo secondo

 

Era il giorno stabilito. Arrivarono da tutte le città i nobili, le autorità e perfino i mercanti. Orchi, Elfi, Tiefling, Umani, Halfling, Nani, e tutte le altre razze, da quel giorno combattevano sotto ad un unico stendardo, sotto un'unica città: Neverwinter. La riunione tra le più importanti cariche non avvenne nella sala del trono, ma in una delle cripte sotto di essa. Neverember era già li, mentre dai corridoi giungevano le cariche ufficiali. Boward, assieme ai suoi alleati, Linu La’Neral, Lyri Fawnten, Derlin Bass, il precettore Theraclast, Fitzhugh Montgomery, Shay Cutter e anche Sandesyl Morgia. Knox, seguito da Merissara Winterwhite, Beldak Strongarms, Mikal Milltall, Damakos Balorfist, Bharash Dravestone, Lilwyn Obenspire, Zayna Bronice. Infine, giunsero Hoki, Osvald, Magsaadi, Soveliss, Virtigorax, Cailove, Karros, Fruamros e Vicward. Ognuno di loro aveva intenzione di portare a buon termine la riunione tra di loro. Il Lord osservò i presenti, notando che ancora non erano arrivati altri loro alleati, da tutta la Costa della Spada. “Non ci voleva” Disse sottovoce. “Questo loro ritardo ci costringe a dover aspettare ancora. In questo momento siamo vulnerabili, speriamo che non succeda nulla di grave.” Il lord era molto preoccupato. Sperava solo che tutti i suoi alleati arrivassero in fretta, così da poter illustrare a tutti i suoi obbiettivi. Passarono alcuni minuti e da un corridoio comparve Makos. “Chiediamo scusa per il ritardo. Lungo la strada abbiamo incontrato alcuni rappresentanti che erano a Caer Konig, e ci siamo fermati per aiutarli. Ora, abbiamo anche il supporto della Valle di Icewind.” Concluse fiero. Subito dietro di se comparvero Florin Icehammer, Thalos Oathbreaker, il Capitano Zemmer, Fadime Zatar, Celeste, Abbey e Zoey Fargo, Shil Yargo, Xuna, l’arpista Windle, Quorthon stesso e Dell McCourt. Con loro inoltre vi erano cinque persone, provenienti dalla Valle di Icewind, Bowen Brant, Anara la Cerulea, Flint Vreesh, Grigoi Scrimshander e Gurth Grimstalker. Neverember vide nuova speranza, se persino gli uomini di Icewind avrebbero collaborato con loro. “Anche se non mi aspettavo un vostro arrivo, benvenuti a Neverwinter, o meglio, alla Riunione per deciderne le sorti.” Disse il lord, per poi andare a sedersi su un trono, mentre gli altri prendevano posto ad una grande tavolata. Tutti erano pronti a sentire ciò che il lord gli avrebbe riferito, ma nessuno si sarebbe aspettato, a parte in pochi, di dover affrontare una minaccia così grande, da far riunire molti popoli sotto ad un unico stendardo. “ A tutti voi, io voglio riferire una cosa. Purtroppo non vi avrei convocato se fossimo stati in un periodo di pace, e quindi purtroppo, siamo in guerra.” Iniziò il lord, mentre sul volto di molti iniziavano a comparire espressioni stupite o esterrefatte. Neverwinter di nuovo minacciata? Da chi, e da cosa? “Vedo che le vostre facce parlano per voi. Non vi sareste mai aspettati una nuova minaccia, non è vero? Beh, mi dispiace per voi, eppure una nuova minaccia sta oscurando Neverwinter. Quoward e la Gilda della Mille Ombre vogliono distruggere la città. Non ci siamo mai riuniti tutti quanti noi, nemmeno per Valindra, Malabog o Severin. Questa è un’occasione più unica che rara. Signori e Signore, dobbiamo riuscire a trovare una soluzione imminente, o qui rischiamo che tutte le nostre città vengano spazzate via.” Appena il lord finì, tutti iniziarono a guardarsi l’un l’altro, a parte pochi di loro. Hoki, Knox, Anara e Windle guardavano tutti una persona sola. Bharash Dravestone aveva ascoltato attentamente, e la sua reazione quasi esagerata. Hoki si alzò, guardando il dragonide, e disse “Lord Neverember, credo che qui, non ci sia il vero capo dei dragonidi. Io accuso il qui presente Bharash, di essere un impostore.” Tutti guardarono il dragonide, mentre dal corridoio veniva una risata divertita. Hoki mise mano alla spada, mentre il vero Bharash giungeva dal corridoio. “Complimenti ragazzo. Sei riuscito a svelare il nostro inganno.” Il lord guardò i due dragonidi, non capendoci molto. “Inganno? Quale inganno?” Tuonò Knox, spazientito. “Non si agiti sergente. Sono solo la vostra spia trasformista.” Disse il dragonide, mentre iniziava a mutare forma, divenendo una bellissima elfa. Bharash rise per poi continuare il suo discorso “Keyla, la vostra spia mi ha contattato, chiedendomi di poter assumere le mie sembianze per poter ordire questo scherzo, a quanto pare anche ben riuscito.”

Hoki portò una mano sugli occhi, scuotendo lievemente la testa, mentre Anara guardò attentamente Keyla “E così tu saresti una spia trasformista? Mi interesserebbe sapere quale magia usi per mutare così velocemente la tua forma” Essendo lei la rappresentante dell’accademia arcana, era molto interessata alla ragazza. Le aveva puntato gli occhi dal primo momento in cui era entrata nella cripta, notando una tipologia diversa di magia provenire dal corpo di quello che si credeva essere un dragonide. “Non so perché sei qui, e sinceramente non mi interessa nemmeno.” Disse Neverember “Ormai non abbiamo più tempo e la riunione deve continuare.” Guardò attentamente tutti i presenti per poi riprendere a parlare. “Quoward purtroppo per noi conosce i segreti della necromanzia, dato che come alcuni di noi abbiano potuto constatare...” Il ricordo di quella notte, dove Yukai morì, e il ricordo del giorno dopo, dove lo vide di nuovo in piedi, obbediente ai comandi di quel folle, tornarono nella mente del vecchio sovrano. “ Inoltre, sembrava interessato a scoprire i sepolcri di Valindra, Malabog e Severin. Dobbiamo assolutamente trovare prima noi quei sepolcri e distruggerli. Non possiamo assolutamente permettere che anche solo uno di quei luoghi venga violato da quei folli.” Neverember era stato chiaro. Avrebbero dovuto distruggere quelle tombe e tutto ciò che contenevano. “Ci sono domande?” Chiese poi, guardando tutti i presenti in volto. Karros, un Tiefling della Gilda dei Guardiani si alzò, per prendere la parola. “Mio sire. Se distruggeremo i tre sepolcri, tutte le storie e le conoscenze contenute al loro interno saranno distrutte per sempre, e questo non posso accettarlo.” Dopo questo si alzò anche Anara, che subito disse a sua volta “Concordo con il Tiefling. Non posso permettere che tutta la conoscenza, compresa quella arcana venga distrutta per sempre. Sarebbe solamente un’enorme perdita incolmabile. Un’altra perdita da aggiungere a quelle che già fanno parte della storia di tutta la Costa della Spada.” Neverember guardò i due, si alzò in piedi, e disse loro “La conoscenza è importante è vero. Riflettete però, se quella conoscenza finisse nelle mani del nostro nemico, lui potrebbe usarla a suo vantaggio contro di noi.” Karros guardò Anara, sospettoso. Erano forse gli unici due a cui veramente stava a cuore la conoscenza di tutta la Costa della Spada?
“Se permettete, io avrei un idea.” Disse, Merissara alzandosi anche lei in piedi. Senza lasciar parlare gli altri, continuò “Sembra che questi due giovani ragazzi vogliano conservare la nostra conoscenza. Penso che bisogna premiarli. Io manderò alcuni dei miei elfi a recuperare tutte le conoscenze che sono conservate nel sepolcro di Malabog. Tutto questo però, credo che non sia il vero motivo della convocazione qui a Neverwinter, non è vero lord Neverember?” Il lord aveva ascoltato ogni parola dell’elfa, e quando lei gli chiese le sue ‘vere intenzioni’, lui rispose subito. “Ha ragione, Signora Merissara. Io vi ho convocati tutti qui, per discutere di un fatto molto importante. Ormai Neverwinter è in guerra, e vi chiedo di unirvi alla nostra causa, poiché prima o poi, Quoward se non verrà fermato, potrebbe tentare di estendere il suo dominio anche sui vostri regni.” Ci fu un po’ di senso di spaesatezza da parte dei più giovani, mentre i lord delle altre città iniziavano a porsi delle domande. Merissara si sedette, così come Karros e Anara, mentre al posto loro, si alzava Zayna. “I nostri popoli sono sempre stati in contrasto, e adesso mi chiedi di unirmi alla tua causa? Gli Shaddar-Kai sono un popolo orgoglioso, fiero e combattente. Cosa ci guadagneremo con una simile alleanza?” Il suo tono era quasi losco. Pensava più al proprio tornaconto che all’effettiva salvezza di tutta la Costa della Spada. Neverember le rispose “Troveremo qualcosa che possa accontentare le richieste che saranno fatte Signorina Zayna. Ora dobbiamo decidere se fondare o meno un’alleanza tra le nostre nazioni. Chi è a favore dell’alleanza contro Quoward, si alzi in piedi.” In pochi secondi, tutti i presenti nella sala si alzarono in piedi, mentre Neverember compiaciuto, sorrideva. “Bene... Vedo che siamo tutti d’accordo per formare questa nuova alleanza. Ora sarà meglio Provvedere ad eleggere le cariche più importanti di questa alleanza.” Disse il lord, mentre si avvicinava al piedistallo su cui era appoggiata la corona. “Chi vuole che sia io a comandare l’alleanza resti in piedi.” Non ci fu bisogno di dire altro. Tutti rimasero in piedi e all’unisono il loro voto si era fatto sentire. Il lord prese la corona, e se la appoggiò sul capo. Nello stesso istante in cui la corona toccò la testa del lord da uno dei corridoi si sentirono delle urla demoniache, seguite da risate malefiche. “Sembra come se si fossero risvegliati tutti e nove gli inferi...” Disse Quorthon guardando in direzione del corridoio. I guardiani subito si avviarono verso il corridoio medesimo, mentre Karros prendeva la parola “Uscite tutti da questa cripta. Non potremo mi proteggervi se voi restate qui!” Appena finì di parlare, il lord si avviò verso un’uscita segreta, seguito da quasi tutti i presenti. Anara, Makos e Sandesyl rimasero nella cripta assieme ai guardiani. Hoki allora disse “Ascoltatemi. Non so quanti possano essere, ma ho un piano. Io, Karros, Makos e Anara vi copriremo la fuga, voi scortate tutti gli altri fino a fuori del palazzo.” La risposta fu unanime anche se silenziosa. Hoki alzò la scudo ed entrò nel corridoio, pronto a fronteggiare i demoni che avevano sentito dentro alla cripta, seguito dai compagni. Dopo pochi secondi una spada colpì lo scudo dell’uomo, senza risultati, e il demone che la impugnava digrignò i denti guardando poi colui che impugnava lo scudo. Non fece in tempo a rendersi conto di chi avesse avuto davanti che subito la lama dell’uomo trafisse la testa del demone, uccidendolo.
“Stupidi demoni. Credono di poter fare qualcosa contro di noi? Sono solo degli sconsiderati!” Disse Karros mentre seguiva Hoki. Anara seguiva i tre, mentre ogni tanto si guardava alle spalle. Dopo poco si fermò, guardando alle proprie spalle, facendo volteggiare il proprio Globo del Controllo sopra alla propria mano destra. “Forza, mostrati! So che sei qui!” Era pronta a colpire nel caso di pericolo, scrutando con attenzione il fondo del corridoio. Dall’ombra, uscì una figura, che guardò i quattro dicendo “Non ho intenzioni maligne. Solo non potevo accettare di restare ignorata da voi!” Era Keyla, che nonostante la richiesta di Hoki, lei era rimasta, usando il suo potere per riuscire a restare con loro. “Ti era stato detto di andartene! Anche se sei una della più forti combattenti della città, al momento ci saresti solo d’intralcio!” Le rispose Makos, ma prima ancora che Keyla potesse rispondere, Hoki disse “Makos. Non criticare colei che assieme ai guardiani ha impedito che Tiamat risorgesse... Non criticare colei a cui molti dei guardiani devono la loro vita.” Mentre diceva queste parole, stava impedendo a molti demoni di passare oltre a quel punto. Colpiva a destra e a manca, uccidendo molti demoni, creando poco a poco uno sbarramento coi cadaveri dei demoni. “Karros, assieme a Makos sigillate il condotto di destra. Keyla, Anara, voi due sigillate il condotto di sinistra. Io resto qui, a proteggere questo cunicolo. Quando avrete fatto, tornate qui, e sigillate anche questo!” Le sue parole erano state chiare e i quattro lasciarono Hoki da solo, mentre tutti quei demoni continuavano ad arrivare incontro al loro triste destino. Era triste per quell’uomo, vedere tutti quei demoni evocati dai Nove Inferi, per seguire le idee di un folle idiota che tentava di piegare Neverwinter al suo volere. Passarono alcuni minuti, ormai il tunnel centrale era pieno dei cadaveri dei demoni, che già quelli formavano una lieve barriera contro quelli evocati per ultimi. “Eccoci di ritorno Hoki” Disse Karros, mentre arrivava affianco a lui, iniziando a preparare la pergamena di sigillo. Hoki non rispose, pensava solo ormai a proteggere i suoi compagni da quei demoni, e quindi lasciare che le pergamene di sigillo venissero preparate. “Hoki, la pergamena è pronta. Torna dietro di me!” Disse Karros, e Hoki, voltandosi di scatto, corse nella loro direzione. Appena fu alle spalle dell’amico l’incantesimo fu attivato e una spessa barriera magica bloccò l’ingresso del tunnel. Si guardò indietro, notando che nella fuga gli era caduto una pietra perfetta, di colore azzurro. La osservò ricordandosi di un fatto, accaduto qualche anno prima, e un’espressione triste gli comparve in volto. “Andiamo ragazzi. Ci stanno aspettando” Disse Hoki, mentre si avviava verso l’uscita, avendo riposto la spada nel proprio fodero. “Come mai è divenuto così triste tutt’all’improvviso?” Chiese Keyla a Karros “Questo, dovresti provare a chiederglielo tu, non credi?” Fu la risposta che le fu data dal Tiefling, che seguì Hoki. Si avviarono tutti e cinque verso l’uscita segreta della cripta. Ogni tanto, si fermavano a mettere un’altra barriera magica, e dopo circa una ventina di minuti furono fuori dal tunnel. Fuori non c’era nessuno ad attenderli e Hoki disse “Andiamo alla Gilda dei Guardiani. Li, per il momento saremo al sicuro.”

   
 
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