Anche quel
pomeriggio, la porta del laboratorio era chiusa a chiave
Da quando Flynn
era tornato con il cucciolo, due settimane prima, e aveva scoperto
della
gravidanza di Eve, la biblioteca si era riempita di caldi abbraccio e
perenne
profumo di cioccolato. Oltre che di una piccola palla di pelo che
continuava a
gironzolare attorno ai suoi piedi, e dopo invanì tentativi
di mandarlo via, Jenkins
aveva finalmente capito che provare a cacciarlo via era inutile.
E poi era un cagnolino adorabile.
Non lo avrebbe mai
ammesso a qualcuno al di fuori di se stesso, certo, ma nulla li
impediva di
grattarli le orecchie o la pancia, mentre era intento a lavorare su uno
dei
suoi nuovi esperimenti, come stava facendo anche in quel momento; ma
nonostante
questo, la cosa a cui stava lavorando non era un esperimento che
avrebbe aiuto
i bibliotecari in una delle loro missioni, come la porta magica, ma
sarebbe
stato comunque utile solo qualche mese dopo.
Perché,
anche se
nessuno ne era a conoscenza, Jenkins stava costruendo una culla per il
piccolo
bibliotecario, calda e comoda, che odorasse di libri.
Si era affezionato
a tutti loro, anche se li costava ammetterlo. Era abituato ad essere
solo,
rilegato in quella sua piccola libreria, con i suoi esperimenti, e
tutto andava
più che bene così.
Aveva avuto anche lui la sua buona dose di avventure in passato, ma
dopo l’ultima,
andata a finire più che male, aveva deciso che da solo
sarebbe stato più al
sicuro.
E poi si era
ritrovato circondato da questi tre apprendisti bibliotecari
accompagnati da una
guardiana con una relazione piuttosto evidente col suo protetto. Presto
si
sarebbe ritrovato anche a fare da baby-sitter a un pargoletto,
perché anche
adesso che era incinta la Baird non rinunciava alle missioni, anche se
sotto la
sorveglianza di Flynn, e non voleva certo passare tutto il tempo con il
piccolo
tra le braccia.
Ma doveva trovare
un posto caldo e sicuro, probabilmente con un tacco di magia. Delle
stelline
che giravano da sola e cominciavano a brillare ogni volta che il
piccolo apriva
gli occhi, oppure una voce dolce che racconta le favole ogni volta che
poggiava
la testa sul cuscino.
Sorrise, mentre
tagliava un asse di legno per la culla e il cucciolo continuava a
strusciare la
testa contro la sua mano, in cerca di coccole.
Dalla porta chiusa, riusciva a sentire le risate e il chiasso di voci.
Da giorni, Flynn e
Jake stavano provando tutti i metodi possibili per riuscire a capire il
sesso del
bambino, visto che anche stavolta il piccolo era girato a pancia in
giù.
Probabilmente avrebbero dovuto aspettare almeno altre sei settimane
prima di
poterlo sapere con sicurezza, ma il “neo
papà” era troppo curioso per aspettare
così tanto tempo.
In realtà lui già lo sapeva, perché
tre giorni prima, appena tornata dalla
visita, Eve gli aveva chiesto di accompagnarla a fare una ecografia
vera, visto
che con l’aiuto della sua ginecologa era riuscita a fare il
modo di mandare il
video di un’altra delle sue visite precedenti, per fare una
sorpresa a tutti
sul sesso del bambino. E lui era l’unico a sapere il sesso
del legittimo erede
della biblioteca.
Chiuse la boccia con la pittura blu e la nascose su un ripiano in alto,
prima
di aprire la porta e fare segno al cucciolo di seguirlo. Avrebbe potuto
continuare più tardi il suo progetto speciale.
“Andiamo
a vedere cosa
combinano lì fuori, su. E diciamogli che abbiamo finalmente
trovato un nome per
te, Zaffiro”
Ed
ecco anche la terza storia, leggermente diversa dalle altre
due. Ho appena finito di vedere la 1x07 e grazie alla curiosità per
il rapporto tra
Morgana e Jenkins (perché lo sappiamo tutti che qualche tipo
di legame ci dev’essere
stato~) ho deciso di narrare tutto il capitolo dal suo punto vista.
Perché in fondo, molto in fondo, deve pur avere il suo lato
teneroso.
Ringrazio Lily per le sue meravigliosi recensioni e per l'aiuto con il
nome del cucciolo (e tutto il resto, ovviamente).
Alla prossima storia, e come al solito, lasciate una
recensione se questa vi è piaciuta :3
Ps: questo è il piccolo Zaffiro *^*