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Autore: Cosmopolita    14/01/2015    3 recensioni
[...]“Ti prego, non sederti vicino a me, ti prego, non farlo, ti prego, ti prego, ti prego”.
Ma, per Freezer, quello era un giorno sfortunato
-Hey, tu, fammi il solito!- sentì mormorare di fianco a lui. Aveva capito, con orrore, a chi apparteneva quella voce e ora l’unica cosa che gli rimaneva da fare era sperare che l’altro non lo riconoscesse a sua volta
-Sei Freezer, giusto?-
Perché quel giorno non gli andava bene nulla? [...]
Cell. Freezer. Un bar malfamato degli Inferi.
Genere: Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cell, Freezer
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Successe tutto quando, per la prima volta da dopo la sua morte, decise di entrare nell’unico Bar che c’era negli Inferi, per farsi un drink.
Ripensava, con sommo rimpianto, alle vecchie glorie del passato. I bei tempi andati, quando era ancora l’essere più forte dell’universo e dominava orde di popolazioni provenienti da pianeti così diversi, così lontani…
Oh…va bene, lo ammetteva! Essere vivo gli mancava. Eccome. Sentire il sangue fluire nelle sue vene, avvertire il terrore che i suoi sottoposti provavano anche se solo rivolgeva loro la parola. Gli piaceva, a chi non sarebbe piaciuto in fondo? Ma più di ogni altra cosa, si sentiva umiliato.
Batté il bicchiere contro il bancone -Fammene un altro!- per pochi attimi si sentì simile a quando era ancora vivo ed era ancora nel diritto legittimo di essere imperioso con chiunque. Una piccola, amara soddisfazione del giorno.
Il barista non commentò nulla sul fatto che aveva già bevuto quattro bicchieri. Tanto, ormai era morto, cosa poteva capitargli di peggio?
Tracannò l'alcolico tutto d’un fiato.
Diceva… ah, gia! Umiliato… tanto umiliato.
Freezer non fece in tempo a formulare quel pensiero, che la porta del bar si aprì. Quando vide chi era entrato, sbuffò infastidito: era “ il nuovo arrivato”.
Si girò dall’altra parte, tanto bruscamente da urtare il bancone. Non aveva bisogno di compagnia. Soprattutto da parte di un tizio che era morto pressoché con le medesime modalità con cui era morto lui.
“Ti prego, non sederti vicino a me, ti prego, non farlo, ti prego, ti prego, ti prego”.
Ma, per Freezer, quello era un giorno sfortunato
-Hey, tu, fammi il solito!- sentì mormorare di fianco a lui. Aveva capito, con orrore, a chi apparteneva quella voce e ora l’unica cosa che gli rimaneva da fare era sperare che l’altro non lo riconoscesse a sua volta
-Sei Freezer, giusto?-
Perché quel giorno non gli andava bene nulla?
Sospirò: si concedeva, solo per quella volta, di battere la ritirata -Il Grande Freezer.- ci tenne a precisare contrariato, voltandosi verso di lui e lanciandogli un’occhiata in tralice –E tu sei…Cell, mi pare.-
Era davvero brutto quel tipo. Una specie di lucertolone verde con un copricapo strano in testa… niente da fare, agli Inferi non arrivava più nessun essere degno del suo calibro ormai da... beh, avrebbe osato dire che più o meno da sempre.
Quello annuì- L’essere perfetto.-
Alzò gli occhi al cielo –Come ti pare.- tornò a fissare il vuoto, nella speranza che quel vanaglorioso lo lasciasse solo alle sue elucubrazioni.
-Mi hanno raccontato…- cominciò, suo malgrado, il suo indesiderato compagno –Come sei morto.- Lo guardò dritto negli occhi –Ma, soprattutto, chi è stato ad ucciderti…- sembrava addirittura complice e sinceramente dispiaciuto nei suoi confronti. Era strano, perché non aveva mai provato una situazione come quella ma… ma a pensarci bene, quel Cell avrebbe potuto essergli di enorme aiuto. Erano stati uccisi, in fondo, dalla stessa, schifida razza Sayan, coltivavano le stesse ambizioni e di conseguenza covavano la medesima vendetta. Avrebbero potuto allearsi, conquistare gli Inferi e… beh, poi non sapeva di preciso cosa avrebbero fatto, ma… probabilmente avrebbero potuto fare degli Inferi quello che loro avrebbero voluto fare con l’Universo. Una sorta di ripiego alla vita.
Non era neanche tanto male come idea!
-Lasciamelo dire, però,- continuò a dire intanto Cell -che come morte, la tua, è stata parecchio indegna…-
L’espressione di Freezer da viva curiosità, mutò improvvisamente in un cieco sdegno, la minima umiliazione che provava prima aumentò fino a diventare insopportabile.
Sentì un forte pizzicore alle mani. Avrebbe voluto massacrarlo di botte fino a quando fosse rimasto senza vita se non fosse stato per il fatto che, effettivamente, era già senza vita. Come si permetteva quella nullità, il nuovo arrivato per giunta, ad adottare un atteggiamento così superbo nei suoi confronti?
Lui? Il grande Freezer, l’Essere più potente dell’intero Universo?
Era per questo che non frequentava i bar degli Inferi; faceva sempre cattivi incontri.
-Voglio dire,- lo stava provocando intanto l’altro, mentre ghignava compiaciuto. Sul suo volto si era formato un sorriso beffardo –Ti hanno fatto a pezzettini per ben due volte!-
Se c’era una cosa che la mente ancora un po’ lucida di Freezer gli aveva suggerito di fare era quella di non dargli soddisfazione. Cell aveva voglia di fare il simpaticone perché voleva essere considerato il fenomeno di turno dagli altri combattenti? O, peggio, pretendeva che uno come lui si abbassasse al suo stesso, patetico livello? Giammai!
Con tutta la calma che riusciva a sfoderare in quel momento, si sforzò di scoppiare a ridere, quasi perverso  –Parla per te. L’Essere perfetto, eliminato da un insignificante moccioso.-
Cell smise improvvisamente di ridere.
Nessuno dei due tornò più in quel bar.


Lo so…è una sciocchezza! Ma non scrivevo da un po’ di tempo e diciamo che una storia senza pretese era quello che mi serviva per “tornare in carreggiata”, per così dire.
Spero vi sia piaciuta ;) Ringrazio in anticipo chi avrà la forza di recensire!
Cosmopolita

   
 
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