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Autore: Invisible    21/11/2008    1 recensioni
La storia di Gabriella Montez e Troy Bolton è una storia piena di emozioni, litigi, passioni e amore.[...]
Quell’anno le loro vite sarebbero cambiate sicuramente. Iniziò tutto nella città di Albuquerque. I due ragazzi non sapevano che di li a poco il destino li avrebbe fatti incontrare.
Genere: Generale, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gabriella Montez, Troy Bolton
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2: “Benvenuti all’East High”

Capitolo 2: “Benvenuti all’East High”

 

 

 

Primo giorno di scuola.

 

Ore 8:00 del lunedì mattino.

 

East High.

 

I ragazzi dell’East High erano tutti ansiosi di ritornare a scuola, si, è vero, è alquanto strano ma i ragazzi di questa città sono fatti così.

Il cortile davanti alla scuola gremiva di gruppetti che si raccontavano le loro esperienze estive.

 

Da una parte i due ragazzi più popolari della scuola, Ryan e Sharpay Evans, rispettivamente il re e la regina del club di teatro, circondati da fan che li acclamavano ancora per la loro esibizione dell’anno ormai passato.

 

Dall’altra, la squadra di basket si riuniva intorno al gruppo di cheerlader, le quali si vantavano del loro colorito ottenuto con settimane di vacanza al mare, tra loro faceva capolino la testa riccioluta di Chad Danforth, il capitano rubacuori della squadra di basket.

 

In una remota parte del cortile invece c’erano i cosiddetti “secchioni”, ovvero gli studenti appartenenti al club della matematica, essi invece erano fieri di raccontare ai loro compagni di aver passato le vacanze ad approfondire gli studi. Tra le silenziose voci, qui, rombava quella di Taylor Mckessie, una delle ragazze più intelligenti della scuola.

 

Un altro anno stava per cominciare, il terzo per essere precisi, a dire uno dei più difficili di tutti.

 

Tutti erano felici però, poiché tutti avevano a scuola degli impegni da seguire, la popolarità da fare accrescere, gli studi da approfondire.

Tutti erano felici, apparte due.

 

Mancavano ancora dieci minuti al suono della campanella, ma una macchina color rosso ruggine sostava dietro un albero da ben venti minuti. La macchina apparteneva alla signora Montez, che odiando i ritardi aveva accompagnato la figlia in anticipo, molto in anticipo.

 

-Allora Gabriella, pronta per un nuovo anno?- chiese la madre apprensiva.

 

-Si mamma...- sospirò Gabriella guardando gli studenti che arrivavano con le loro bellissime macchine.

 

-Dai non fare così, stai tranquilla, vedrai che andrà tutto bene!- rispose la madre che aveva visto negli occhi della figlia un pizzico di nostalgia.

 

-Come faccio a stare tranquilla, qui sono tutti figli di papà!- disse energica la ragazza.

 

-Sono sicura che troverai degli amici!- rispose rassicurante la madre.

 

-Si, forse hai ragione, scusami è lo stress pre-scolare.- continuò la moretta mentre ricontrollava la borsa.

 

Dopo mezz’ora d’attesa, finalmente la campanella suonò. La ragazza salutò dolcemente la mamma con un tenero bacio sulla guancia, aprì la portiera e scese. Indossava un paio di jeans a sigaretta, una maglietta a barca rosa confetto, ai piedi delle ballerine bianche con dei fiocchetti ai lati. I capelli scossi dal vento erano tenuti ordinati da un cerchietto bianco.

Con un tonfo al cuore si avviò dentro il cortile della scuola, sotto lo sguardo vigile della madre. In mezzo a tutti quei ragazzi passò inosservata e dopo essere entrata si diresse subito all’ufficio del preside.

 

Dopo qualche minuto dal suono della campanella, una grossa macchina grigia metallizzata entrò ad alta velocità  nel cortile della scuola. Era la macchina del signor Bolton, che non avendo sentito la sveglia era in ritardo.

 

-Dai figliolo, esci dalla macchina.- disse il signor Bolton mentre ancora stava parcheggiando.

 

-Se magari ti fermi... papà!- rispose il figlio con faccia preoccupata.

 

-Scusami ma non ero mai stato in ritardo prima di oggi.- Troy aveva da ridire su quest’affermazione ma non disse nulla.

 

-Bel modo di incominciare la giornata, e l’anno scolastico!- rispose invece il ragazzo.

 

-Si, beh, bando alle ciance e muoviamoci!- rispose il padre già con il fiatone in gola.

Scesero dalla macchina. Il signor Bolton indossava una semplice tuta sportiva color rosso acceso, con un berrettino bianco in testa.

Troy invece indossava un paio di jeans, delle scarpe da tennis e una semplice polo verde.

Insieme entrarono dentro la scuola, insieme camminarono lungo il corridoio, insieme bussarono all’ufficio del preside. A Troy tutto quell’”insieme” suscitava un po’ di imbarazzo.

 

Un secondo prima era entrata Gabriella, che molto educatamente era seduta composta su una delle poltroncine nere che stavano davanti alla scrivania del preside.

 

-Avanti.- disse cortesemente il preside alzandosi dalla sua grossa poltrona.

 

-Buongiorno signor preside, sono Jack Bolton, signore.- disse l’uomo mentre stringeva la mano del preside davanti a lui.

 

-E lui deve essere...- iniziò il preside guardando il ragazzo accanto al padre, quasi dimenticandosi della presenza di Gabriella che silenziosamente era rimasta a guardare.

 

-Troy Bolton, signore.- continuò il ragazzo, stringendo energicamente la mano del signore davanti a lui.

 

-Beh, sedetevi... ehm ma...- si fermò poiché nella stanza c’erano solo due sedie, su cui una era seduta la povera Gabriella.

 

-Oh, mi scusi beh, allora se mi dice dove devo andare io lascio il disturbo, e la sedia.- disse prontamente la ragazza.

 

-Oh, no-no-no-no, signorina Montez, credo che al signor Bolton non dispiaccia stare qualche minuto in piedi.- rispose il preside guardando la ragazza, che gli rispose con un dolce sorriso.

 

-Si, si, non si preoccupi.- disse scoraggiato il signor Bolton che desiderava sedersi e riposarsi dalla corsa che aveva fatto per arrivare in tempo.

 

Alle seguenti parole Troy si sedette nell’altra poltroncina, accanto a quella della ragazza. Si scambiarono uno sguardo, ma poi furono rapiti dalle parole di accoglienza, del preside.

Per dieci lunghi minuti, il preside andò avanti a spiegare le regole, i corsi supplementari, le materie, le feste della scuola. Dopodichè si alzò in piedi e stringendo contemporaneamente le mani dei due ragazzi disse:

 

-Beh, infine che posso dire... benvenuti all’East High!-

 

-Grazie, signor preside.- risposero in coro i due ragazzi.

 

-Bene, adesso andate dalla signora Consuelo in segreteria, lei vi darà un foglio con scritto la vostra classe e i vostri orari. Non vi preoccupate se fate ritardo alla lezione fate vedere questi- porse dei permessi poi accompagnò i ragazzi all’uscita.

 

I ragazzi ringraziarono e un attimo dopo si ritrovarono fuori dall’ufficio.

Da fuori si sentiva la voce risonante del preside.

 

-Lo sa lei mi piace!- disse il preside al signor Bolton.

 

-Mi fa piacere signore!- rispose il moro, che nel frattempo si era seduto nella poltroncina.

 

-Non è neanche qui da un giorno e sa già che i miei colori preferiti, non che quelli della scuola, sono il rosso e il bianco!- continuò il preside con voce contenta.

 

Troy si guardò indietro e diede un occhiata alla moretta che lo precedeva di qualche passo.

 

*Meno male che l’ho convinto a controllare il sito della scuola* pensò il ragazzo.

 

Mentre camminavano, i due si guardarono intorno e videro che i corridoi iniziavano a svuotarsi, così si avviarono in segreteria.

 

-Buongiorno...- disse una voce femminile con un accento cubano da dietro al bancone.

 

-Buongiorno sto cercando la signora Consuelo...- iniziò Gabriella precedendo il ragazzo che non era ancora completamente entrato in segreteria.

 

-Sono io, e voi chi siete?- rispose la signora che li fissava dai suoi occhiali rotondi, mentre un ciuffo di capelli neri le penzolava sulla fronte.

 

-Io sono Gabriella Montez, mentre lui è...- la ragazza si bloccò per dare la parola al ragazzo accanto a lei.

 

-Ehm, si, ehm, io sono Troy Bolton...- rispose poco dopo il ragazzo. *Che figuraccia, penserà che sono uno svitato.*

 

-Montez, Montez... ah si eccolo.- disse la signora porgendo un foglietto alla ragazza che la stava guardando con i suoi occhi neri.

 

-Dimmi cara, hai origini spagnole per caso?...- chiese la signora mentre cercava un altro foglietto nell’archivio.

 

-Si... perché scusi?- chiese subito la ragazza, a cui non piaceva chi ficcava il naso negli affari altrui.

 

-No, è che quando ero molto piccola mio nonno mi raccontava spesso di essere amico di uno simpatico ragazzo, che di cognome faceva Montez, o era Mìntez, oppure Mentèz! Beh lascia stare cara, magari mi sto sbagliando! Sai a volte mi dimentico le cose.- disse la donna, mettendosi una mano sulla fronte.

 

-Comunque come hai detto che ti chiami, caro? E cosa ti serve?- chiese la donna a Troy.

 

*“A volte”, diciamo che si dimentica molto spesso le cose...* pensò Gabriella sorridendo sotto i baffi.

 

-Troy Bolton, e mi serve il foglio con scritto la mia classe e i miei orari.- rispose il moro, mentre pensava quanto fosse strana quella donna.

 

-Ah, si-si-si-si, ora ricordo tutto! Ecco qua...- si appoggiò al bancone e diede il foglio a Troy.

 

-Beh, allora grazie!- disse all’unisono i due.

 

Uscirono dalla segreteria ed entrambi si scambiarono uno sguardo complice sulla donna che avevano appena incontrato.

 

-Allora ci siamo.- disse Troy alla ragazza per sciogliere il ghiaccio, dato che non si erano ancora scambiati una parola direttamente.

 

-Ehm, si- rispose Gabriella rimanendo un po’ sulle sue.

 

-Dai... al mio tre guardiamo in che classe siamo! Ok?- chiese Troy entusiasta.

 

-Mi dispiace...- iniziò la ragazza.

 

-Che c’è?- proseguì Troy torvo.

 

-L’ho già fatto! In pratica, ho già guardato in che classe sono!- spiegò dispiaciuta lei.

 

-Non fa niente, però adesso conti con me e vediamo se siamo in classe insieme.-

 

-Ok!- rispose la mora.

 

-Uno, due, e...- non finirono neanche di contare quando la signora della segreteria fece capolino dalla porta.

 

-Ragazzi? Le lezioni sono già incominciate da ben sette minuti e mezzo!- poi indietreggiò e scomparve dietro la porta.

 

-Uao, che precisione! Beh sono in classe con te si, o no?- disse Gabriella.

 

-Guarda tu per me!- il ragazzo porse il biglietto alla moretta.

 

-Non ti preoccupare ma, mi sopporterai per tutto l’anno!- rispose la ragazza sorridendo.

 

-Davvero? Uao meno male, almeno c’è qualcuno con cui posso parlare!- continuò lui.

 

La ragazza lo guardò e penso che anche lei era felice di avere in classe qualcuno coni cui parlare.

 

Poi insieme si diressero verso la classe, la prima lezione era quella con la professoressa Darbus, una strana signora che ogni anno si occupava di rientregare gli studenti al ritmo scolastico.

La lezione si sarebbe tenuta nella classe di recitazione.

 

Arrivati, bussarono, all’interno si sentirono dire un “avanti”. I ragazzi aprirono. Quarantadue occhi puntati su di loro. I due si scambiarono uno sguardo ed entrarono.

 

***************

 

Beh, che ne dite? Come sto andando?XD

Spero bene, perché è la mia prima long-fic, ed è la mia prima Troy-Gabriella, (non anticipo niente, perché ho già in mente qualche bella surpresuccia) XD, quindi....^^

Fatemi sapere qualcosa lasciando qualche recensione, please!^^

 

In particolare grazie a chi ha recensito il primo capitolo:

giorgy (Non ho potuto aggiornare prima perché è iniziata la scuola! Sorry! L Recensisci anche questa J)

romanticgirl (Grazie che l’hai messa tra le preferite *-*)

Barbycam (… Lato oscuro sto arrivando!!!!)

ciokina14 (Grazie, grazie, grazie ^^)

 

Grazie a tutti!

 

Alla prossima... (almeno spero XD)

 

Bacio

 

Ryna91

 

 

 

   
 
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