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Autore: Novizia_Ood    19/01/2015    3 recensioni
Louis Tomlinson VS Perez Hilton nella casa del Big Brother!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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#CBB

Novizia_Ood

 

L’idea di far entrare Louis Tomlinson, nella casa del Big Brother per qualche serata speciale non era stata proprio la migliore che potesse venire alla produzione del programma.

Certo, gli ascolti avevano subìto un’impennata non indifferente grazie alla partecipazione della più grande star mondiale del momento, ma unire lui al resto dei partecipanti i quali, avevano ben letto i suoi commenti poco simpatici, non era stata un’idea brillante.

 

L’arrivo era stato tranquillo, il ragazzo era stato subito accolto tra sorrisi ed abbracci, un po’ come se i concorrenti avessero temporaneamente dimenticato le frecciatine pungenti da lui pubblicate su twitter.
Ma ci volle poco per far scattare la scintilla della discussione tra lui e Perez Hilton, decisamente il meno amato dal cantante.

 

- Ma per favore, come minimo dovreste avere qualcuno dietro le quinte che canta per voi, siete penosi. Senza offesa, ma è quello che penso -

 

Louis alzò semplicemente le spalle con un sorrisetto velenoso sulle labbra.

 

- Beh non è quello che dicono tutti i premi che abbiamo vinto in questi quattro anni. Magari puoi metterti a discutere con loro sulla nostra bravura -

 

Si girò appena sullo sgabello della cucina.

Qualcuno che, dal salone, era riuscito a cogliere lo scambio di battuta dei due, aveva trovato improvvisamente la voglia di mangiare qualcosa, avvicinandosi così al frigo, senza destare troppi sospetti.

 

- Vi danno anche un premio per il resto? -

 

Perez parlò di nuovo, bevendo il succo che aveva tra le mani.

 

- Resto? -

 

Domandò per un attimo spaesato il ragazzo, l’altro annuì.

 

- Sai a che resto mi riferisco… -

 

Disse l’uomo, abbassando un po’ il tono della voce e chinandosi appena su di lui, come per dirgli un segreto. Qualcun altro aveva raggiunto ora la cucina, ma Louis era troppo preso a fissare la persona che aveva accanto.

 

- Quell’Harry Styles dovrebbe vincere qualche premio in più -

 

Aggiunse poi, comprendendo di non aver provocato abbastanza.

Era sicuro che, toccando quel tasto preciso, Louis avrebbe compreso perfettamente a cosa si riferiva la frase precedente. 

Il cantante, da che aveva gli occhi azzurro cielo, divennero quasi di un blu scuro per l’ombra che vi passò dentro dalla rabbia.

 

- E perché mai proprio lui? -

 

Il tono di Tomlinson era più duro adesso e decisamente meno sbruffone. Quel tale lo avrebbe mandato fuori dalla casa con una sola alzata di mano e se solo si permetteva a dire qualcosa…

 

- Prima di tutto perché è veramente un bel ragazzo e in più non capisco come ti sopporti… ops, volevo dire vi sopporti, come band intendo. E’ davvero bravo, credo debba mollarvi tutti e andare a fare musica seria altrove -

 

Louis non digerì affatto quelle parole, ma si limitò a rispondere.

 

- Non so se sai, ma magari una band si guarda le spalle a vicenda e anche se è bravo come dici, non ci lascerebbe mai. Sai com’è l’unione fa la forza -

 

La forza che aveva quella band era pari a quella del mondo intero e Louis non aveva paura di usarla per scagliare contro quel tizio tutte le sue fan impazzite.

 

- Di che unione parli Tomlinson? -

 

Quasi scoppiò a ridere in faccia a Louis, Perez. Aveva fatto una domanda con un doppio senso molto chiaro e l’espressione del cantante, che all’improvviso era diventata dura e il viso era colorato di rosso, ne era la prova.

- No tu di che unione parli - 

 

Louis era sceso dallo sgabello, questa volta decisamente infastidito. Aveva puntato i piedi verso il suo interlocutore.

Inutile che facesse sfoggio dei suoi muscoli, statura e che avesse quell’aria da figo come se esistesse solo lui al mondo. 

Voleva provocare? Perfetto, ma lui avrebbe risposto questa volta.

Perez Hilton scese anche lui dallo sgabello, mettendosi faccia a faccia con l’altro, nonostante fosse più alto di lui di qualche centimetro.

 

- Ecco perché mi sono sempre lamentato di te anche da casa. Ti diverti a provocare la gente e a mettere zizzania vero? Ti senti più figo così? -

 

Sputò fuori ridendo sprezzante alla fine, mentre il piccolo pubblico di concorrenti si era avvicinato per il tono di voce più alto del ragazzo.

 

- Ah, io mi chiedo se l’altro ha questa tua stessa voci stridula quando tu gli… -

 

Perez Hilton non fece nemmeno in tempo a parlare, che Louis gli fu addosso, buttandolo per terra. Non era esattamente un fuscello lui, ma Perez per fortuna, o per scena, decise di cadere all’indietro.

Peccato, peccato davvero, che il pugno che il cantante poi gli sferrò fosse piuttosto vero.

 

Era finita così l’avventura di Louis Tomlinson dentro la casa del Big Brother e sia lui che Perez Hilton erano stati portati fuori per calmarsi, oltre che per discutere di alcune cose con la produzione e con la Modest, molto scontenta dal comportamento di entrambi.

Perez non avrebbe dovuto provocare in quel modo e Louis non avrebbe dovuto rispondere, né tantomeno iniziare a fare a botte.

 

- Hey… -

 

il sorriso di Harry fu la prima cosa che Louis rivide una volta tornato a casa.

 

- Hey -

 

il più grande sapeva d’aver fatto un bel guaio e dopo la mezz’ora passata alla Modest, non era dell’umore giusto per mettersi a parlare o a spiegare cosa fosse successo e perché.
Si passò una mano sul viso, stanco, mentre il riccio si avvicinò a mettergli le mani sulle spalle per massaggiarlo appena.

 

- Ti ho visto in televisione questa sera… -

 

Azzardò il più piccolo, l’altro scosse la testa.

 

- Ti prego, è l’una e mezza passata e io sono esausto. Un giorno lì dentro è bastato ed avanzato e domani mi aspettano le prime pagine, i telegiornali e qualche tweet contro di me, quindi non ho la forza di dire o fare nulla adesso, davvero. Nemmeno di parlare… -

 

Si stropicciò gli occhi di nuovo e Harry batté una mano sulla sua spalla prima di lasciarlo andare, un po’ dispiaciuto. Lo superò per andare a prendere nuovamente il suo posto sul divano.

 

- Posso almeno chiederti perché gli sei saltato addosso in quel modo? -

 

Tirò su le gambe, tornando sotto la piccola coperta di pile che aveva, appoggiando la schiena al bracciolo, mentre l’altro gli si avvicinava.

 

- Perché… si -

 

- Perché si? Che risposta sarebbe? -

 

Insistette il riccio mentre mordicchiava appena la pelle dell’indice. 

Avrebbe voluto fare qualche domanda in più, ma preferiva non stressato troppo, soprattutto dopo una serata come quella.

 

- Perché stava cercando di provocarmi, stava parlando di te e doveva chiudere la bocca. In più non potevo fargli finire quella frase o chissà quale oscenità ne sarebbe venuta fuori… -

 

Appoggiò il gomito sul ginocchio di Harry e con una mano si coprì il viso per la stanchezza.

 

- Ma il motivo principale era che stesse parlando di te -

 

Confessò con un sorriso stanco prima di accarezzargli la gamba.

L’altro sorrise di rimando, più tranquillo e sereno.

 

- Quindi mi stavi proteggendo -

 

Sembrava un bambino al quale era stato appena raccontato l’inizio di una storia. Aveva staccato la schiena dal bracciolo e aveva avvicinato il petto alle ginocchia, ora più vicino a Louis.

 

- In pratica… -

 

Rispose l’altro, arrivando a sfiorargli il viso con una mano e un sorriso più grande.

 

- Ti ringrazio -

 

Disse Harry, voltando la testa quanto bastava per baciargli il palmo della mano. Il riccio cambiò posizione, spostando i piedi verso il lato opposto del divano e mettendosi spalla a spalla con il suo ragazzo, prima di far scivolare la sua testa sulla spalla di lui.

 

- Il mio eroe ovunque -

 

Sussurrò il più piccolo ora con gli occhi chiusi.

Louis gli prese la mano, posandosela in grembo e appoggiando la sua testa su quella di Harry, chiudendo poi anche lui gli occhi.

 

- Ovunque -

 

Ripeté il più grande.

Lo avrebbe protetto ovunque e sempre, perché nessuno poteva permettersi di parlare né di lui né di loro.

Nessuno sapeva e nessuno sarebbe mai stato all’altezza di saperlo.

  
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