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Autore: Cara_Sconosciuta    24/11/2008    2 recensioni
Oggi tutto corre, tutto è veloce, non c'è tempo per nessuno, se non per se stessi. Ma esiste ancora qualcuno in grado di vedere la bellezza?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Beh, che dire... non ho mai scritto né letto nonsense, però non credo che questa storia sia classificabile in qualsiasi altra categoria, quindi provo a postarla qui...

Questa shottina è nata questa notte, mentre non riuscivo a dormire, nemmeno io so perché, da un’immagine che mi ha praticamente assalita, costringendomi, all’alba delle due, a prendere in mano penna e quaderno e a mettere nero su bianco i miei pensieri.

Non so cosa voglia dire questo raccontino... forse non è altro che un modo come un altro per parlare della diversità ed è per questo che la dedico a tutti quelli che, come me, si sentono o, effettivamente, sono un po’diversi, perché non c’è niente di male in questo.

Temperance

 

Statue

La città è bianca.

Bianca di neve.

Bianca di freddo.

 

Migliaia di piedi, milioni volti, di teste, di gambe e braccia che si muovono, distratte, nel tumulto che il mondo era, è e sarà.

Niente riposo, per guardarsi in faccia non c’è tempo.

Si deve lavorare, fermarsi non si può.

La tranquillità?

Mai sentita.

 

E in mezzo a tutto, un punto fermo.

Due corpi stretti in un immobile abbraccio.

Due paia d’occhi che si guardano a vicenda da tempo infinito.

Due statue viventi.

Un piattino posato a terra, rimesso alla gentilezza e alla pietà di persone che nemmeno lo vedono davvero.

 

Sono un uomo e una donna di cui nessuno sa niente.

A nessuno interessa di loro.

Trovatevi un lavoro, dicono.

Non capiscono che stare fermi per ore non è assolutamente come fare niente.

Sono un uomo e una donna a cui un altro impiego non è mai stato offerto.

 

Lei ha un vestito bianco e un viso color cioccolato dipinto d’argento.

Lui una tunica nera e occhi azzurri che ammiccano da sotto una maschera che gli copre il volto pallido solo a metà.

Statua nera di latte.

Statua bianco carbone.

 

La città è bianca, ma di un bianco un po’ sporco.

Un bianco ingrigito dall’indifferenza della gente che scorre come un fiume in piena su chi vuole anche un po’di tempo per vivere.

Ci sono due statue in mezzo alla via.

Sono un uomo e una donna, si amano, ma a nessuno interessa.

Dopotutto, sono soltanto statue.

Non valgono la pena di uno sguardo.

 

 

 

   
 
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