Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
Segui la storia  |       
Autore: Little_Lotte    25/01/2015    1 recensioni
Rivisitazione personale della prima stesura di " Frozen- il Regno di Ghiaccio".
Elsa e Anna, sorelle affezionate ed estremamente devote l'una all'altra, sono diverse come il giorno e la notte: La prima, calma e posata, è da tutti considerata come un perfetto esempio di grazia, regalità ed eleganza; la seconda, chiassosa e impacciata, si è ormai guadagnata la fama di essere solamente una pasticciona e combina guai.
Mentre Elsa si prepara a diventare regina, Anna deve fare i conti con i propri complessi di inferiorità... Ma se un bel giorno qualcosa cambiasse, ribaltando del tutto i ruoli?
Se un giorno Elsa decidesse di fuggire dalle proprie responsabilità, basterebbero il coraggio e il buon cuore di Anna a rimettere a posto ogni cosa?
Genere: Avventura, Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Con il trascorrere degli anni, Elsa e Anna divennero sempre più complici e unite, così come ci si aspetterebbe da due sorelle nate e cresciute in perfetta armonia da una famiglia reale.

Le due andavano molto d'accordo, nonostante i loro caratteri così diametralmente opposti: Elsa, infatti, era diventata una fanciulla di estrema classe ed eleganza, posata e riservata, molto gentile e affabile nei modi ma ben poco entusiasta e comunicativa, al contrario di sua sorella Anna, la quale veniva da tutti definita come un vero e proprio ciclone. La principessina, in effetti, rappresentava la perfetta antitesi di sua sorella maggiore: chiacchierona, disordinata, impacciata e distratta, sempre in cerca di nuovi stimoli e di cose da fare, un vero e proprio terremoto che difficilmente sarebbe riuscito a placarsi, persino con l'età.

Anna, in effetti, iniziò ad essere sin dalla più tenera età la dannazione di tutti i domestici e per quanto sua sorella maggiore si dimostrasse sempre estremamente solidale nei suoi confronti, fare paragoni fra le due era decisamente inevitabile.

<< Anna è sempre così chiassosa, non imparerà mai a tenere la bocca chiusa e a tacere quando il momento lo richiede. Non è certo come sua sorella Elsa. >>

<< Elsa è davvero migliorata negli esercizi ginnici, Anna invece è così scoordinata! Dovrebbe imparare ad essere un po' più aggraziata ed elegante, come sua sorella. >>

<< Anna si è di nuovo svegliata tardi stamattina e la sua camera da letto è un completo disastro! Ah, se solo fosse tanto ordinata e puntuale come Elsa! >>

Era così da sempre, praticamente sin da quando le due principesse erano bambine, e questo non era mai stato un peso per nessuna delle due: avevano due genitori meravigliosi e che le amavano entrambe più della loro stessa vita, e potevano inoltre godere costantemente della reciproca e piacevolissima compagnia. Persino i poteri di Elsa non erano motivo di invidia da parte di Anna, perché alla bambina era sempre permesso di giocare con il ghiaccio e con la neve magicamente creati da sua sorella e se questo aveva il potere di renderla tanto felice – pensava Anna – per quale motivo avrebbe dovuto dispiacersene?

Col passare del tempo, tuttavia, molte cose cambiarono.

Elsa e Anna non erano più delle bambine, dovevano imparare a comportarsi come due perfette signorine dell'aristocrazia, e mentre Elsa veniva educata per diventare – un giorno – regina, Anna iniziò ben resto a sentirsi ingiustificatamente messa da parte. Non ci mise poi molto ad accorgersi che tutte le attenzioni erano indirizzate ad Elsa e se un tempo non aveva mai provato alcun dispiacere al riguardo, adesso che non era più una bambina iniziava a sentire dentro il suo cuore una profonda e crescente sensazione di gelosia.

Certo, in un primo momento credette di essere solo un po' troppo invidiosa di sua sorella perché un giorno lei sarebbe diventata regina, ma all'ennesimo “Non adesso, Anna. Non vedi che siamo impegnati con Elsa?” capì che non si trattava affatto della semplice e banale frustrazione di non poter essere lei stessa la legittima erede al trono.

Del resto, era abbastanza chiaro come stessero le cose: tutti, a palazzo, preferivano Elsa a lei.

Ovviamente Anna non faticava a capirne le ragioni: Elsa era così bella, elegante e intelligente, eccelleva negli studi ed era sempre così calma, gentile e disponibile con tutti.

Inoltre, aveva sin dalla nascita quei fantastici poteri.

Era del tutto comprensibile che lei, così sciocca e pasticciona, troppo espansiva e chiacchierona e decisamente incapace a mantenere la calma, passasse inevitabilmente in secondo piano.

Per un po' di tempo cercò semplicemente di mettere da parte le proprie insicurezze ma quando entrambi i loro genitori persero la vita in un naufragio, ecco che nuovamente queste tornarono a galla: Elsa aveva diciotto anni e nel giro di tre sarebbe stata incoronata regina a tutti gli effetti, molto prima di quanto il tempo richiedesse in realtà.

E se prima tutte le attenzioni erano rivolte ad Elsa, da quel momento in poi Anna diventò letteralmente invisibile per chiunque.

*

Elsa sembrava essere l'unica nel castello a non aver messo del tutto da parte sua sorella Anna eppure, nonostante tutto, non era in grado di comprendere fino in fondo le ragioni del suo disagio.

Anna, che per natura era portata a raccontare sempre ogni singolo fatto della sua esistenza, non aveva mai nascosto ad Elsa il proprio malessere ma si era sempre imposta di minimizzare la questione, così da non suscitare mai gli eccessivi sensi di colpa della sorella. Sapeva, del resto, di non poter esprimere in maniera troppo esplicita il proprio senso d'inferiorità nei confronti di Elsa e così aveva sempre fatto di tutto per non darlo a vedere – o almeno, di farlo il meno possibile, specialmente quando sua sorella si trovava nei dintorni.

Non era semplice, ma doveva almeno provare.

Certo, probabilmente sarebbe stata tutta un'altra cosa se non fosse stato per le insopportabili dame di compagnia di Elsa: erano tre ragazze poco più grandi di lei, con la puzza sotto il naso e talmente prive di una propria personalità da pendere letteralmente dalle labbra della futura regina, talmente frivole e superficiali da non poter ambire a niente nella vita che non fosse semplicemente diventare una fedele leccapiedi della Regina di Arendelle – o almeno, così pensava Anna.

Sfortunatamente per Anna erano anche figlie delle più importanti ed aristocratiche famiglie del regno, avevano ricevuto un'educazione decisamente impeccabile ed erano talmente docili e servizievoli da suscitare stima e ammirazione in chiunque le incontrasse.

E, per migliorare ulteriormente il quadro della situazione, detestavano Anna.

Non che avessero mai espresso in maniera esplicita il proprio disprezzo – e certamente non si sarebbero mai sognate di dirlo in faccia alla giovane principessa – ma Anna sapeva che era così, riusciva chiaramente a percepirlo da ogni loro occhiata, da ogni falso sorriso e da quel tono di voce così fastidiosamente mellifluo con il quale erano solite rivolgersi a lei.

Loro pensavano che fosse stupida ma, al contrario di quei pregiudizi, Anna aveva uno spiccatissimo sesto senso, soprattutto quando si trattava dei sentimenti degli altri; per lo stesso motivo, ogni volta che Elsa sembrava preferire la compagnia delle proprie dame a quella di sua sorella, la principessa si sforzava di giustificare quel comportamento, ripetendosi ogni volta che prendersela con Elsa non sarebbe servito a niente e che solo perché - di tanto in tanto - tendeva a darla un po' troppo per scontata, non significava certo che le volesse meno bene.

Non lo fa certo perché preferisce loro a te.” era solita ripetersi “In fin dei conti tu sei sua sorella, sei sangue del suo sangue! Non potrebbe mai preferire quelle tre ochette frivole a sua sorella, è fuori discussione.”

Eppure, nonostante il suo cieco ottimismo e la sua totale fiducia nei confronti di Elsa, non passava giorno senza che la principessa si domandasse se davvero, nel profondo dentro sé stessa, sua sorella l'amasse davvero così incondizionatamente, nonostante tutti i suoi innumerevoli difetti.

Del resto” pensava un po' troppo spesso “Se la maggior parte delle persone in questo castello mi giudica solamente una sciocca principessina senza alcuna importanza, per quale motivo Elsa dovrebbe pensarla diversamente?”

Perché era sua sorella, sarebbe stata la risposta più logica da darsi.

Allora perché, nonostante tutto, Anna non riusciva a smetterla di tormentarsi con questo dilemma? Se davvero Elsa l'amava così incondizionatamente, tanto da non lasciarsi influenzare dalle opinioni degli altri, per qualche motivo si sentiva ogni giorno come se loro due stessero diventando sempre più lontane?

La risposta, ancora una volta, era abbastanza chiara: Elsa stava crescendo, era ormai sul punto di diventare una regina e lei... Beh, lei era sempre lì, ferma al punto di partenza.

Non era cambiata di una virgola, era sempre la solita chiassosa, sciocca, principessa pasticciona.

E per quanti sforzi potesse fare, per quanto disperatamente lei tentasse di farsi notare, non le sarebbe mai servito a niente.

Non sarebbe mai stata davvero all'altezza di sua sorella.

*

Ogni volta che, per una qualche ragione, Elsa non riusciva a trovare il tempo per dedicarsi un po' ad Anna, quest'ultima era solita rifugiarsi nella sala dei dipinti, luogo che aveva ufficialmente eletto come suo rifugio personale sin da quando aveva solamente cinque anni, la prima volta che era stata messa seriamente in punizione per aver disobbedito al volere di sua madre.

Non sapeva esattamente che cosa vi fosse di tanto speciale in quella stanza, semplicemente amava trascorrere lì le proprie giornate, osservando i quadri uno ad uno e fantasticando su quali potessero essere le storie dei personaggi in essi raffigurati. Aveva sempre avuto una fervida immaginazione e di fronte a quei dipinti non riusciva proprio a trattenersi, sarebbe stata in grado di trascorrere ore ed ore ad inventare le storie più assurde e disparate, sognando ogni volta di poter essere a sua volta protagonista di simili avventure.

Questa era un'altra cosa che la rendeva completamente diversa da sua sorella: Elsa era molto più pragmatica e con i piedi per terra, non era mai stata una gran sognatrice – o comunque, non in maniera tanto appassionata come Anna – e di certo non avrebbe mai pensato di potersene stare per un pomeriggio intero con le mani in mano, chiusa dentro una stanza piena di quadri a fantasticare sulle vite di personaggi che non solo non avrebbe mai conosciuto ma che, molto probabilmente, non erano neanche mai esistiti.

In effetti, pensava Anna, questa era una delle poche cose che – almeno, secondo il suo egocentrico punto di vista – la rendeva un tantino più interessante di Elsa. Certo, sua sorella era fantastica e interessante, ma giocare con lei non era mai stato così entusiasmante come Anna avrebbe desiderato, proprio a causa di quella sua scarsa capacità di fantasticare su cose irreali e decisamente impensabili.

Era forse, se così poteva essere chiamato, un “limite” che la futura regina non sarebbe mai riuscita a oltrepassare e che, in un certo senso, dava ad Anna una piccola soddisfazione in più, quella mera soddisfazione di non essere poi così inferiore a sua sorella, dopo tutto.

Una magra consolazione, ovviamente, ma chi avrebbe mai potuto biasimarla per attaccarsi così disperatamente alla più piccola delle soddisfazioni? Non era certo facile trovare qualcosa in cui Elsa non fosse migliore di lei e Anna aveva bisogno di aggrapparsi a qualsiasi cosa, pur di non perdere completamente tutta la stima che aveva di sé stessa.

Del resto, vi erano già abbastanza persone in quel castello a dubitare di lei.

Il minimo che potesse fare, era continuare a credere in sé stessa anche se il resto del mondo sembrava non essere affatto disposto a farlo.

*

Elsa non era mai stata una persona particolarmente aperta e comunicativa, nonostante la sua grande gentilezza e il suo buon cuore. Ogni volta che aveva un problema, ogni volta che qualcosa l'affliggeva preferiva chiudersi in se stessa e lasciare che il tempo lenisse il dolore e curasse le ferite, senza mai permettere a nessun altro di invadere il proprio spazio privato.

Neanche a sua sorella.

Probabilmente era stato proprio questo il motivo – assieme a tante altre cose molto più grandi di lei – che l'aveva spinta ad allontanarsi tanto da Anna, suo malgrado; erano talmente tante le sue paure, tante le preoccupazioni che l'affliggevano, che la cosa migliore da fare le sembrò semplicemente tenere maggiormente le distanze, in modo tale da non rischiare di ferirla.

Non che avesse mai cercato di allontanare sua sorella una volta per tutte, niente affatto; Elsa amava moltissimo Anna e avrebbe preferito morire piuttosto che vivere un'intera esistenza priva della sua compagnia.

Semplicemente, stava cercando di proteggerla da se stessa.

Non era facile essere la futura regina, ogni giorno Elsa sentiva sempre più pressioni e aspettative piombare su di sé e la paura di fallire diveniva ad ogni istante sempre più forte; Anna era sua sorella e le voleva bene, certo, ma cosa avrebbe mai potuto fare per aiutarla a placare quella paura? Probabilmente, considerato il carattere così focoso e appassionato di sua sorella, si sarebbe presa quella faccenda troppo a cuore e avrebbe di certo finito con l'accrescere la sua ansia, pur tentando in tutti i modi di farla sentire meglio.

Elsa non poteva permettere a nessun altro di interferire con la propria vita: Lei doveva farcela da sola, anche se questo significava dover soffrire molto più di quanto potesse essere sopportabile per una ragazza della sua età.

Del resto, era solita pensare fra sé e sé, neanche Anna sarebbe mai stata in grado di capirla.

Nessuno sarebbe stato capace di comprendere l'effettiva natura dei suoi sentimenti, talvolta essi erano un mistero persino per lei stessa. Da sempre, oramai, viveva con la costante paura di non essere all'altezza delle aspettative e non vi era una sola persona in tutto il castello che fosse davvero in grado di capirlo.

Dunque, a che sarebbe mai servito cercare conforto in qualcuno che non sarebbe mai stato in grado di comprenderla fino in fondo? Molto meglio restare da sola, poter fare affidamento esclusivamente sulle proprie forze, continuare a lottare fino al giorno in cui finalmente avrebbe superato tutte le sue ansie. Certo, non sarebbe stato semplice... Ma niente di tanto grande è mai stato costruito in un giorno solo ed Elsa sapeva che prima o poi sarebbe stata abbastanza forte da non permettere mai più alle sue paure di avere la meglio su di lei.

E sapeva anche che quel giorno, oramai, non era poi così lontano.

Del resto, mancavano ormai poche settimane alla cerimonia dell'Incoronazione.



 

N.d.A: Ebbene sì, sono tornata! :D
Non potevo certo abbandonare questa storia appena nata, considerato il mio affetto per Anna e per questa trama che ho elaborato, mi sarei sentita davvero crudele a lasciare tutto quanto in sospeso. Adesso le cose iniziano a prendere una piega differente e dal prossimo capitolo entreremo ufficialmente nel vivo della storia... Sperando davvero che possiate trovarla interessante! :D

Per quanto riguarda gli aggiornamenti, saranno una volta a settimana e più precisamente di domenica, dal momento che in questo periodo sono stra piena di cose da fare e voglio riuscire  a conciliare tutti gli impegni, scrittura compresa. :) Un abbraccio e un grazie a tutti coloro che intenderanno seguirmi. :)
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio / Vai alla pagina dell'autore: Little_Lotte