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Autore: Blue_Wander    29/01/2015    4 recensioni
"XANA aveva scoperto dalla rete che c'era solo una cosa in grado di distruggere per sempre il bene: l'amore del male. E quale migliore simbolo d'amore se non un figlio? Il problema era che lui non sapeva amare, non poteva nemmeno provare sentimenti. Questo gli ha sempre impedito di vincere[...]. Però, per ANAX, il tempo era passato e questo andava contro ogni regola del mondo virtuale."
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La lunga tunica nera svolazzava ad ogni passo che la ragazza compiva, velocemente, correndo per il settore ghiaccio. Superò con un salto una piccola lastra di ghiaccio incastrata nel terreno, in quel momento non serviva a nulla essere eleganti. Alzò di poco la testa, osservando come si fosse avvicinata ad una delle torri di cui Jeremy le aveva parlato. Ricominciò a correre, ma subito dovette fermarsi nuovamente: davanti a lei era comparso un ragazzo.
Era molto alto, lei gli arrivava appena sotto le spalle. Mentalmente dannò la sua bassa statura e cercò di oltrepassarlo, camminando lentamente, ma lui la fermò, prendendola per il braccio, avvicinandosi ulteriormente. La ragazza guardò nei suoi occhi neri come la pece, non riusciva a distogliere lo sguardo.
-Cosa vuoi?- ebbe il coraggio di chiedere. –E soprattutto chi sei.
Il misterioso ragazzo sorrise, beffardo, mostrando i denti, muniti due splendidi canini appuntiti. La mora cominciò ad avvertire il pericolo.
-Non è semplice?- chiese lui con sguardo fiero, allontanandosi di poco e lasciandole il braccio. Era vestito in modo elegante, ma era comunque troppo normale per stare su Lyoko e questo le sembrò abbastanza strano. Era tutto vestito di nero, come lei. Portava una camicia e dei pantaloni stretti, insieme ad una giacca e delle scarpe da cerimonia.
-Ti ho fatto una domanda: chi sei? E perché sei qui?
Lui allungò una mano verso di lei, sfiorandole la guancia. –Dovrei essere io a chiederlo a te.
Emy si alzò di scatto dal letto, ancora un po’ spaventata per il sogno appena fatto. Fece dei respiri profondi, allungando un braccio per prendere il cellulare, ancora in carica. L’orologio segnava le cinque e venti e la mora si mise una mano sugli occhi. Il giorno prima era stato parecchio movimentato per lei, per questo aveva fatto quel sogno. Era l’unica spiegazione plausibile: non ne trovava nessun’altra.
Guardò verso la compagna di stanza, Yumi l’aveva messa in guardia su di lei: era una pettegola antipatica che avrebbe fatto di tutto per sminuirla. Emy però non si spaventava tanto facilmente, se la ragazzina viziata cercava guai, avrebbe trovato pane per i suoi denti. Ormai ci aveva fatto l’abitudine.
Seguendo il filo dei suoi ricordi si addormentò nuovamente, questa volta indisturbata.
 
Teo si sfregò leggermente gli occhi, percependo il fastidio della luce che filtrava dalle tende. Con un mugolio si alzò dal letto, notando la mancanza di Jeremy, suo compagno di stanza.
Fece qualche passo verso la scrivania disordinata e piena di computer e dispositivi di ogni tipo, trovando un semplice post-it giallo con una scritta fatta con un pennarello nero, poggiato lì a fianco:
 
Avevo delle cose da fare per questo sono uscito prima,
avvisa anche gli altri di non aspettarmi per colazione,
la lezione inizia alle 8:30,
ci vediamo lì.
 
Il ragazzo sbuffò, non era troppo entusiasta di andare in classe da solo. Si strinse nelle spalle e prese dallo schienale della sedia la felpa che aveva buttato lì la notte precedente e dei jeans scuri dall’armadio, facendo attenzione a non far cadere il suo bomber verde dalla gruccia vicino.
Dopo essersi cambiato, uscì dalla stanza, chiudendo la porta e infilando le chiavi nella tasca della felpa, dirigendosi in bagno e poi, successivamente, alla mensa per la colazione. Appena entrato cercò Emy con lo sguardo, trovandola ad un tavolo con il resto dei ragazzi presenti la sera precedente. Stava sorridendo, guardando il ragazzo biondo con quello strano ciuffo viola che aveva fatto cadere il cucchiaino sul pavimento.
-Posso?- chiese, mentre Yumi gli facevo cenno di sedersi.
-Buongiorno, dormito bene?- chiese la ragazza, facendolo arrossire ed annuire solamente.
-Ah- cominciò Ulrich, un po’ geloso. –Jeremy ed Aelita?
-Non verranno, Jeremy mi ha lasciato un post-it questa mattina che diceva di non aspettarlo.- rispose Teo, bevendo poi un sorso dalla sua tazza di caffè.
-Mh, Aelita mi ha detto la stessa cosa per telefono poco fa.- annuì Yumi. -Speriamo che almeno oggi sia una giornata tranquilla…
-Pff, giornata tranquilla?- ripeté Odd.
-Perché? Pensi che succederà altro?- ribatté la mora, sorridendo appena.
Il più basso si strinse nelle spalle. –Non so, ho un brutto presentimento.
Ulrich rise di gusto. –Beh Odd, se dovessimo fidarci sempre dei tuoi presentimenti…
L’amico alzò gli occhi al cielo. –Ehi! Dico solo la verità!
Yumi sorrise, quando, improvvisamente, le squillò il cellulare. Si sporse appena, arrivando almeno a guardare il mittente del messaggio appena arrivato. La giovane sbancò, alzando subito dopo gli occhi verso Emy.
-Cosa?- chiese lei, deglutendo a fatica il the che stava bevendo.
L’amica guardò automaticamente gli altri seduti al tavolo, per poi riabbassare gli occhi sul suo cellulare, incapace di spiegarsi come mai quel messaggio fosse arrivato soltanto a lei.
-Yumi? Che succede?- chiese Ulrich, ormai preoccupato.
La mora piantò i suoi occhi in quelli del castano, per poi schiudere leggermente le labbra. –È un allarme XANA.
 
-Fatemi capire bene.- cominciò Jeremy, mentre il supplente ronfava, sistemandosi bene gli occhiali sul naso. –Avete avuto un allarme XANA mentre io ed Aelita eravamo via?
-Proprio così, ma in momenti diversi, prima Yumi, poi io e poi Odd.- rispose Ulrich.
Il biondo sospirò, arrendendosi alla triste realtà: stava succedendo qualcosa di strano e sicuramente Lyoko centrava qualcosa.
-Pensi che possa esserci un collegamento con…- Aelita abbassò la voce, evitando eventuali curiosi –…XANA?
Jeremy si strinse nelle spalle. –È l’unica cosa plausibile…
-Pensavo di averlo preso a calci, sei sicuro che sia davvero lui?- chiese Odd.
-Beh, non ci rimane che andare a controllare.- rispose Aelita
-Aspetta, voi non eravate alla fabbrica questa mattina?- domandò Ulrich, guardando come Aelita e Jeremy si scambiarono uno sguardo complice. –Ce lo hanno detto Teo e Yumi.
-Beh, non proprio, siamo usciti presto per andare a lavorare in biblioteca.- rispose la rosea. –Abbiamo trovato qualcosa di interessante nei file di Emy e Teo.
-Pensavo lo aveste fatto ieri.- rispose il diretto interessato, che ancora non aveva parlato.
-Anche, ma non avevamo tempo a sufficienza.- rispose Jeremy, frettoloso, arrossendo un po’.
-In ogni caso vi mostreremo tutto più tardi.- continuò Aelita.
-Dobbiamo avvisare le ragazze?- chiese subito dopo Odd.
Ulrich alzò le spalle -Glielo posso dire io.
 
Nella sala computer risuonava solo la voce di Jeremy che, digitando velocemente vari codici sui tasti, veniva osservato attentamente da Teo.
-Che roba è?- chiese il castano, sporgendosi leggermente verso lo schermo.
Jeremy lo guardò per un attimo, per poi tornare a lavoro. –Cosa?
-Qui, nell’angolo. I caratteri formano qualcosa.
L’attenzione del biondo andò automaticamente dove l’amico stava indicando, trovando effettivamente una cosa che prima non aveva notato. E Jeremy notava sempre tutto. –Sembrerebbe una scritta, ma è così piccola.
Teo cercò di leggere, tenendo gli occhiali ben saldi ed avvicinandosi ulteriormente. –A..na…x? Anax? Possibile?- chiese, guardando Jeremy.
-È il suo anagramma.- rispose il leader, ricominciando a pigiare velocemente i piccoli tasti. –Lui è ancora vivo.
-Ma sei sicuro? Fino a qualche giorno fa eravate certi di averlo distrutto definitivamente.
Il biondo lo guardò. –Hai alternativ…- non riuscì a terminare la frase, che un piccolo rumore attirò l’attenzione di entrambi. Una finestra si era appena aperta davanti a tutte le altre, oscurandole. Ci si poteva leggere solo una sequenza di parole senza senso, ripetute e non. I due amici si guardarono.
-Era mai successo prima di ora?- chiese Teo
Jeremy scosse la testa, confuso. –Mai.- il ragazzo premette alcuni tasti, per poi aprire una finestra virtuale in grado di far vede ad entrambi quello che stava succedendo su Lyoko. Le tre ragazze erano sedute sul prato digitale del settore foresta, mentre i due ragazzi erano appoggiati contro due alberi, attendendo, tutti e cinque, che il leader gli dicesse qualcosa.
Quando erano stati virtualizzati non avevano riscontrato mostri o torri attive, proprio come se XANA non fosse mai esistito.
-Che cosa ti piace Emy?- chiese dolcemente la piccola elfa.
-Beh, a me piace la moda…- rispose la ragazza, un po’ in imbarazzo.
-Davvero? Ma quindi tu disegni?- chiese Yumi
Emy annuì, non molto convinta. –Beh, sì. Però, ho ancora molto da imparare. Mi piace molto disegnare abiti, ma sono ancora ben lontana dal realizzarli.
Aelita si sfiorò il mento con le dita. –Penso sia normale. Dopotutto è ancora presto, no?
La mora sorrise e aprì la bocca per ringraziare l’amica, ma non ne uscì nulla. Una voce maschile incorporea risuonò nelle orecchie dei giovani paladini, allarmandoli un poco. –Scusate se rovino questo momento d’amicizia, ma abbiamo un problema.- li avvisò Jeremy, attirando la loro attenzione. –Da questo momento in poi potreste incontrare dei nemici, state un guardia.
-Perché?- chiese Ulrich –È successo qualcosa?
-Si è aperto un file.- rispose Teo –Stiamo cercando di capire che vuol dire ciò che c’è scritto.
-Jeremy, puoi passarmelo se entro in una torre?- chiese Aelita, alzandosi in piedi, seguita dalle altre due.
Il leader annuì, nonostante sapesse che la ragazza non poteva vederlo. –Certo.
 
-Sei pronto Jeremy? Sono nella torre.- l’avvisò la rosea, quasi impaziente.
-Te lo sto inviando, dimmi quando lo ricevi.- rispose il ragazzo.
Aelita si guardò un po’ introno nell’attesa. Era da tanto che non entrava in una torre, pensava le sarebbero mancate e si stupì quando scoprì che non era affatto così. Una nuova casella con piccole scritte bianche comparve sul suo schermo digitale posto a mezz’aria. –Hai provato a cambiare qualche lettera nelle parole?- chiese, anche se sapeva già la risposta.
-Ovviamente e ho anche provato a collegare ogni iniziale, ma zero. Non c’è nulla che possa farmi capire che significa.- ripose. Aelita sembrò pensarci su, le sembrò parecchio strano il fatto che nemmeno Jeremy riuscisse a decifrarlo. Continuò a guardare quell’ammasso di lettere e parole prive di senso compiuto, quando poi, una voce diversa da quella di Jeremy la fece trasalire.
-HO CAPITO!- esclamò Teo. –Guardate bene la disposizione delle parole: ognuna è composta da sette lettere e ci sono degli spazi posizionati tra di esse in verticale.
 
Code-Lyoko-2
 
-Già, è vero, ha ragione.- confermò Aelita, sfiorando le due colonne di parole ripetute.
-Proviamo a prendere ogni lettera da una singola parola, forse uscirà qualcosa.- rifletté Jeremy, mettendosi al lavoro.
Teo sentiva dentro di se un senso di felicità, rendendosi utile in una situazione in cui era appena entrato e di cui sapeva molto poco. Pensò che forse, quello, era davvero il suo mondo.
 
Chiusi nella loro stanza, quella sera, Jeremy e Teo, stavano ancora cercando di decifrare quelle strane parole, fino a che il cellulare del castano suonò per una notifica di un’applicazione.
–Oh, scusa.- cominciò il ragazzo, tirando fuori il dispositivo dalla tasca. –È la mia app dei fumetti.
-Leggi fumetti?- chiese il biondo. –Non me lo aspettavo.
L’amico annuì. –Sì, anche se in questi giorni ho avuto poco tempo. Che strano…- si interruppe, guardando il display luminoso sui cui era apparsa un’immagine e una scritta in giapponese.
-Cosa?- Jeremy si sporse un po’ per vedere che stava succedendo al cellulare del ragazzo. –Che succede?
Teo scosse la testa. –Niente, ma è strano che sia scritto in giapponese, tutto qui. Di solito c’è la traduzione in inglese.
-Se vuoi abbiamo Yumi, lei saprà decifrarlo.- rise il biondo, ma l’altro rimase serio.
-Credo di avere capito.- disse flebilmente.
Jeremy inclinò la testa di lato. –Capito? Capito cosa?
-Non lo vedi? È come per il giapponese: ogni ideogramma equivale ad una sillaba e, nel nostro caso, ogni parola equivale a una lettera.- Teo indicò con il dito sullo schermo ogni lettera centrale delle parole, facendo formare nelle menti di entrambi due frasi che, come se si fossero teletrasportate, finirono sullo schermo, in cui si aprì una nuova finestra.
 
“Io sono sua figlia. Io sono ANAX”
 
I due si guardarono, perplessi. Figlia? Di chi poi? Di XANA? Ma come poteva avere una figlia? E soprattutto perché compariva solo ora?
-Figlia? Ma è possibile?- chiese il moro.
Jeremy non rispose, scosse solo un po’ il capo. Avrebbe dovuto indagare e lo avrebbe fatto il più in fretta possibile. Si alzò dalla sedia e guardò dentro il suo armadio, tirando fuori il suo pigiama. –Ora andiamo a dormire, ci penseremo domani.
Ma nessuno dei due sapeva che il loro nuovo nemico era già più vicino del previsto.
 
  
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