Una
Giornata, Mille Storie
"Gentile Sig. Kudo Shinichi,
con questa lettera la invitiamo alla festa in
onore alla famosa attrice Vineyard Chriss, il cui volo atterrerà in
Giappone la mattina del 26 aprile. La festa sarà lo stesso giorno del suo
arrivo, alle 20.30 all'Hotel di Haido City. Con il biglietto allegato a questa
lettera potrà entrare alla festa, non lo dimentichi!
Saremmo felici di averla come ospite. Porti pure
la sua famiglia se vuole saremo onorati ad avervi qui.
Con questo mi congedo.
Cordiali saluti,
S.V."
Tutto iniziò con questa strana lettera...
Giorno 24 aprile
Quella mattina il Dottor Agasa mi aveva
chiesto di passare da lui nel pomeriggio; da quel che avevo capito era arrivata
a Shinichi Kudo una lettera alquanto strana.
Con la solita scusa della creazione del nuovo
videogioco sgattaiolai fuori dall'agenzia del detective Mouri e andai dal
dottore.
Arrivato ci sedemmo subito sul divano (io, lui e
Haibara) e mi consegnò la lettera.
La esaminai per bene ma, a parte il mittente
mancante sulla busta, sembrava una normale lettera. La aprii e lessi e qui
iniziarono a venirmi non pochi sospetti, soprattutto per la storia dell'arrivo
dell'attrice Chriss Vineyard.
Vidi Agasa e Ai scambiarsi uno sguardo che non
riuscii a decifrare bene ma credo proprio che mi stessero nascondendo qualcosa
e guardai la bambina/ragazza con curiosità e molta serietà.
Questa decifrò il mio sguardo e sbuffando andò a
prendere qualcosa. Tornata vidi che aveva in mano una busta identica a quella
che tenevo io.
-È arrivata la stessa lettera anche a noi...-
disse con il suo tono freddo, senza lasciar uscire alcuna emozione ma riuscii a
scorgere nei suoi occhi un velo leggero di paura -e così il dottore ha deciso
di chiamarti insospettito. Hai visto Kudo? Sono rientrati in azione.-
Sapevo bene di chi parlava: l'organizzazione.
Che avranno in mente questa volta!?
Fingendo calma e tranquillità presi il biglietto
ma mi accorsi mettendo la mano nella busta che non ce n'era uno, ma due!
Avranno in mente di certo qualcosa. Feci finta di nulla e prendendola li misi
in tasca.
-Cosa avete intenzione di fare- chiesi.
-Andremo è ovvio! Non ti lascio solo in balia di
spietati assassini.- mi rispose Haibara.
-E lei dottore? Verrà alla festa?-
-Lui deve venire per forza; sono io la sua accompagnatrice,
la lettera è arrivata a lui e dato che io faccio parte della famiglia posso
venire. Ma tu invece piccolo genio? Tu non sei di questa famiglia, come pensi
di fare ad andare a quella festa!?- rispose per prima Haibara con il suo tono
da capitano saputello.
-Sta tranquilla. Se li conosco bene, a questo
punto avranno inviato anche...-
---
-Wow papà! Che emozione Chriss Vineyard! La
figlia della bellissima Sharon Vineyard! E guarda! Puoi portare la tua
famiglia! Quindi veniamo anche noi con te! Vero Conan?- appunto, hanno invitato
anche lo zietto.
-Certo non vedo l'ora!- improvvisai la solita
battutine da bambino innocente. Sarei andato a quella festa quindi; chi lo sa
magari riesco a catturarli questa volta.
Giorno 25
Quella mattina Ran ricevette una chiamata, da
Sonoko ovviamente, che le disse che pure lei aveva ricevuto una lettera uguale
alla sua.
Rimasero tutto il giorno a parlare su quanto
fossero emozionate e cose così mentre io, dal Dottor Agasa, insieme ad Ai,
pensavo ad un piano per incastrarli. Comunicai però al dottore di portare, per
sicurezza, un cambio di vestiti più grandi per me e per Ai.
Dissi poi a lei che sarebbe dovuta rimanere
sempre vicino a me e non allontanarsi MAI per nessuna ragione.
Finito il mio discorsetto tornai a casa stanco e
affamato.
Giorno 26
Finalmente arrivò il giorno X. Quella sera ci
sarebbe stata la festa.
Passai la giornata ci Ran e Goro a decidere cosa
mettere.
Alla fine optammo per uno smoking nero con
cravatta per Goro, un vestito azzurro con una sola spallina per Ran e il solito
smoking blu con papillon cambia voce rosso per me.
Avevamo deciso in precedenza di trovarci tutti
davanti all'entrata dell'Hotel, e così fu. Davanti all'entrata ad aspettarci
trovammo il Dottor Agasa in smoking nero pure lui, Ai in un vestitino rosso e
Sonoko in un vestito verdino senza spalline.
Entrammo. Ai mi rimase tutto il tempo accanto
come le avevo ordinato.
Tutto andava bene. Gli invitati non sembravano
sospetti, i nostri amici si divertivano senza pericolo finché ad un tratto
accadde.
Si spensero le luci, si sentì uno sparo, subito
dopo qualcosa che cadeva a terra, si riaccesero le luci e infine si sentì una
donna urlare. Un omicidio era appena stato consumato in quella stanza.
Iniziai ad indagare; venne fuori alla fine che
il colpevole era il marito della vittima. La donna aveva scoperto le relazioni
che aveva con altre donne in contemporanea a lei e lo aveva minacciato di dire
tutto alle altre. Questo accecato dalla rabbia si era vendicato proprio ora.
Arrestato il colpevole tornai a girare per la
sala, Ai sempre con me, ma di Vermouth (Chriss Vineyard in realtà) non c'era
ancora traccia.
Mi guardavo in giro, come faceva la mia compagna
di avventure, senza guardare avanti e questo fu un grosso errore. La strada
infatti mi venne tagliata da una cameriera contro cui andai a sbattere.
-Oh povero piccolo! Ti sei fatto male?- mi pose
la mano che presi alzandomi; quella cameriera aveva un'aria strana e anche Ai
lo notò infatti d'un tratto divenne seria, si aggrappò al mio braccio
nascondendosi un po'.
-No grazie sto bene. Mi scusi se le sono venuto
addosso- beh in fondo... Non era tanto male anzi!, era quasi simpatica.
-Meno male.- sospirò -Senti, per farmi perdonare
ti offro un cioccolatino, e anche alla tua amica ok? Prendete dai!- ci pose il
vassoio che aveva in mano; era pieno di cioccolatini. Massi perché no, sono
troppo sospettoso dovrei rilassarmi un po' mentre non c'è Vermouth.
-Io lo prendo volentieri! Ai prendine uno anche
tu dai.- e poi le sussurrai... -Sta tranquilla non sembra cattiva.-
Lei ancora un po' titubante ne prese uno e,
insieme a me, lo mangiò.
E siamo a quota due errori in tutta la giornata.
La cameriera ghignò, noi invece ci misimo le mani sul cuore sofferenti.
Urlammo, urlammo e urlammo tantissimo. Vermouth! Ecco chi era quella cameriera!
Passarono svariati minuti di sofferenza quando
insieme caddimo a terra.
L'ultima cosa che ricordo erano il volto
preoccupato di Ran, Goro che la trascinava lontano e Agasa che prendeva me e
Ai.
Poi il buio assoluto.