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Autore: Martichan97    03/02/2015    4 recensioni
« Dimmi, Loki. »
« Jack ed Elsa hanno fatto della casa un campo di battaglia. »
« Vestiti dappertutto? »
« Ghiaccio, piuttosto. Stanno giocando a palle di neve. »
Lukas desiderava solo un po’ di tranquillità. Era chiedere troppo?
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Norvegia
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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The kids never
bothered me anyway





« Dimmi, Loki. »
« Jack ed Elsa hanno fatto della casa un campo di battaglia. »
« Vestiti dappertutto? »
« Ghiaccio, piuttosto. Stanno giocando a palle di neve. »



Quando Norvegia arrivò a casa si aspettò esattamente lo scenario che si trovò di fronte: la grande scala centrale nell’ingresso era diventata un enorme scivolo di ghiaccio, colossali stalagmiti percorrevano tutto il perimetro interno della sala mentre il soffitto alto era ricoperto da stalattiti lunghissime e appuntite.
Lukas non batté ciglio nel mentre che avanzava nella neve, alta fino alla base della caviglia, già sapendo dove cercare i colpevoli di tale misfatto. Raggiungere una delle due porte sotto la scalinata fu un’impresa più facile a dirsi che a farsi e aprirla si rivelò ancora più difficoltoso: i due geni avevano congelato la serratura tanto da fargli rimanere in mano la maniglia mentre cercava di forzarla con la magia.
Ma nemmeno stavolta perse la calma.
Entrò, trovandosi di fronte il secondo scenario che avrebbe dovuto aspettarsi lasciando soli in casa i bambini con Loki come balia: a destra, una ben costruita fortezza di cubetti di ghiaccio da dietro alla quale due paia di manine facevano partire una sequela di vari incantesimi – sospettava che fossero in piedi sul povero tavolo in mogano da pranzo, almeno lei –; a sinistra, un tredicenne dall’aria tranquillissima intento a leggere un libro sull’enorme divano di fronte al focolare. Nella sua zona la neve era totalmente assente, con ogni probabilità grazie all’invisibile barriera smeraldina contro la quale le magie andavano a suicidarsi.
Si diresse dunque verso la barricata a piedi scalzi – quel paio di scarpe erano costate troppo perché la neve gliele danneggiasse più di quanto aveva già fatto – e guardò fisso oltre l’acqua cristallizzata dietro la quale Elsa e Jack stavano sghignazzando. « Posso sapere cosa state facendo? »
La bionda fu la prima a saltare fuori, con un radiante sorriso: « Stiamo uccidendo il Draugen! »
Norvegia stavolta lo alzò un sopracciglio, a dir la verità per nulla sorpreso. « Lo spirito annunciatore della morte? Avete controllato se aveva ancora la testa, prima di attaccarlo? »
Jack, ovviamente, volò subito ad appollaiarsi sulla muraglia, puntandogli il proprio bastone contro. « La testa? Al Draugen non serve la testa, pappa*, non te lo ricordi? »
La nazione si voltò verso Loki, i cui occhi verdi scrutavano algidi l’impertinenza dei suoi fratelli minori. « Sono la morte grande e cattiva venuta a prendere le vostre anime per condurle nell’Hel, uhuhuh. » replicò quindi con voce atona, roteando le iridi al cielo per poi riprendere a leggere.
Si sentì sospirare prima di ritornare a guardare i due figli minori: avrebbe dovuto arrabbiarsi, ma non ne aveva proprio la forza. « Io vado a fare un bagno adesso e se quando torno il Draugen non sarà bello che morto, saranno guai. »
« Ma come, non ci dai una mano? – domandò Jack, indignato – Va beh, tanto io ed Elsie siamo perfettamente in grado di farcela da soli! Vero Elsie? »
Quest’ultima annuì, prima di rivolgergli a sua volta una domanda, timida ed educata come sempre. « Però ce la leggi lo stesso la favola della buonanotte anche se non uccidiamo il Draugen? Per piacere? »
L’uomo annuì con un piccolo sorriso, spettinandole affettuosamente i capelli. « Adesso andate, su su. »
Le pesti non attesero nemmeno che terminasse la frase prima di ritornare a fare scherzi al fratello maggiore; ridendo come matti.
Fu uscendo dalla sala che parve riconoscere nell’enorme quadrato di ghiaccio che abbelliva la parete vicino alla porta due sagome conosciute, paralizzate in pose improponibili.
« Kristoff, Sven. » li salutò educatamente con un cenno prima di togliere il disturbo, già rilassandosi al pensiero di un bell’idromassaggio caldo.

 


 

Note dell'Autore:

(*pappa: papà, in norvegese)

Innanzitutto non so minimamente come mi sia uscita quest'idea malsana. Anzi, forse sì: tutto è partito da un'immagine Norvegia/Elsa che mi ha portato a farli diventare la mia otp crossover e un'altra dove Loki teneva in braccio due piccoli Elsa e Jack. Allora mi son detta che Norvegia poteva essere benissimo il padre di tutti, dato che comunque Loki è una divinità della mitologia norrena e sappiamo quanto i Nordici siano attaccati al freddo (poverini, mica se lo sono scelti :°D). A parte gli scherzi, Arendelle si dovrebbe collocare in Norvegia/Svezia/Finlandia, per cui non è del tutto infondata la mia teoria.
Perché assegnarli a Norvegia?
Beh, perché in fondo sono tutti e tre dotati di poteri magici e l'unico Nordico che parla con troll e fatine è proprio lui B| Quindi bao, ci azzecca.
E poi bisogna ammettere che Loki teenager e i Jelsa bambini sono la cosa più dolce del mondo, aw

Danimarca ha comunque in custodia Thor (in esuberanza vanno d'accordissimo) mentre Berwald e Tino penso Kristoff e Sven (..... Kris ama il ghiaccio e Sven è un'alce, potevo non metterli?). Anna... Anna probabilmente starà con Islanda. Fratello minore con sorella minore, non è un ragionamento così insensato come pensavo.
[Li sto shippando, aiut.]
Per quanto riguarda il famoso Draugen, sarebbe lo spirito annunciatore della morte nelle fiabe norvegesi, rappresentato come un pescatore decapitato; appunto. Non c'è che dire, povero Loki.

E niente, penso di aver finito. Mi scuso per qualsiasi incongruenza, adieu
~ 

 
  
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