Don’t say a word.
Non dirlo a nessuno: mai.
Non al pallido sole invernale che intravedi dietro la coltre di nubi, cariche di neve.
Non al corvo poggiato sull'albero che ti studia interessato, furbo, attento.
Non alla tua donna che ti scruta da dietro la finestra, sempre con quel piglio preoccupato e nervoso.
Non al feto che porta in grembo.
Non lo dire a nessuno che avresti anche trovato la pace, se solo non fossi troppo orgoglioso per accoglierla sul serio.
Non dire che sei contento di aver un posto caldo dove rientrare la sera.
Non dirle, sopratutto, che percepire il suo corpo caldo, di fianco al tuo, la notte, è la cosa che più somiglia ad un sedativo per il tuo subconscio tormentato.
Non dirlo a nessuno perchè, se lo ammetti, anche solo a te stesso, quegli incubi d'oro che fai potrebbero sparire, insieme alla tua natura più tremenda e, per la prima volta nella tua vita, correresti anche il rischio di essere felice.
No; non dire una parola.
Continua a colpire l'aria gelida di fronte a te, continua a pensare solo a Kakaroth ed ai cyborg che presto ridurrai in cenere, insieme a tutto quel dannato pianeta.
Insieme a lei, a loro.
No: non dire a nessuno nemmeno questo.