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Autore: Phoenix12    07/02/2015    4 recensioni
Gli arrivò in piena faccia una palla di neve.
E il silenzio fu rotto dalla divertita e vitale risata del suo fidanzato. Vitale ancora per poco, non gli e l’avrebbe fatta passare liscia.
***
-Prova a prendermi, mon amour!-
***
-Ti arrendi?-
-Mai!-
***
Camus non ebbe tempo di dire niente perché si ritrovò le labbra schiacciate da quelle di Milo.
Buona lettura!
e Buon Compleanno Camus
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Aquarius Camus, Scorpion Milo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era il 7 Febbraio.
Era il compleanno di Camus e Milo non poteva non fare niente.
Era piombato, nel bel mezzo di una tempesta di neve, nella casa che Camus aveva in Siberia, munito di tremila cappotti, venti sciarpe, dieci cappelli e tre guanti per mano: se avesse potuto si sarebbe portato dietro una stufa, ma poco ci mancava.
Appena la tempesta era finita l’aveva trascinato in paese e avevano passato tutta la giornata insieme, era persino riuscito a farlo ridere.
Quando il Sole cominciava a dare segni di essere stanco e voler lasciar posto alla Luna si erano avviati a casa, mano nella mano.
Il Sole era quasi tramontato, il cielo sembrava una tavolozza di colori mischiati: rosso, rosa, azzurro, giallo, bianco e tutte le loro sfumature, un vero spettacolo.
-Milo muoviti, se il Sole tramonta e noi siamo ancora in giro poi non ti  voglio sentire se dici che stai morendo di freddo!-
-Potresti sempre abbracciarmi, così non sentirei freddo.- propose lo Scorpioncino.
Ma il silenzio che seguì la battuta fece fermare Camus. Milo non stava mai zitto, tranne in rare occasioni, ma li c’era sempre qualcosa sotto.
Si girò lentamente, ma quello che successe era l’ultima cosa che si potesse immaginare.
Gli arrivò in piena faccia una palla di neve.
E il silenzio fu rotto dalla divertita e vitale risata del suo fidanzato. Vitale ancora per poco, non gli e l’avrebbe fatta passare liscia.
Infatti anche la risata di Milo fu stroncata da un’altra palla di neve che lo colpì sul viso, un po’ di neve gli entrò nel giubbotto facendogli fare un salto di due metri per l’improvviso freddo.
E ne segui la sonora risata di Camus. Milo rimase sorpreso: Camus, il suo Camus, stava ridendo di gusto piegato in due dalle risate, non poteva crederci, ed era stato lui a farlo ridere. Non si era mai sentito così orgoglioso!
-Ah si?- e un’altra palla colpì Camus che rispose prontamente, da Gold Saint qual era, con un'altra palla di neve addosso al bel greco.
-Prova a prendermi, mon amour!-
Fu l’inizio di un’epica battaglia. A palle di neve.
Acquario contro Scorpione. Si fronteggiavano impavidi, senza temere le conseguenze o il Sole che stava lasciando ormai posto alla Luna.
-Ti arrendi?-
-Mai!-
Milo rimase incantato nel vedere Camus.
Uno spontaneo e magnifico sorriso gli allargava le labbra, i capelli rossi come il sangue erano pieni di neve –come i suoi del resto- e quei piccoli cristalli li facevano brillare e scintillare più del solito: era semplicemente splendido.
Non c’era cosa di più bella né su Terra, Mare, Cielo o Ade.
Ma durò un attimo perché non poteva mica distrarsi nel bel mezzo di uno scontro all’ultima palla di neve.
Alla fine si ritrovarono abbracciati nella neve a ridere, uno sopra l’altro.
Camus non ebbe tempo di dire niente perché si ritrovò le labbra schiacciate da quelle di Milo.
Com’erano calde quelle audaci labbra sempre piegate in un sorriso!
Il suo corpo così caldo sopra il suo così fresco.
La gelida neve che li accarezzavano il volto e i capelli.
Si staccarono dopo un’eternità solo per riprendere fiato, con le labbra gonfie e le guance arrossate.
Era tutto perfetto, Camus quasi desiderò che restasse tutto così per sempre. Sdraiati nella neve ma riscaldati dal calore dei loro corpi, sotto il Sole che cedeva il suo posto alla Luna e alle stelle, illuminato dal radioso sorriso di Milo che sembrava portarsi dietro il Sole della sua amata Grecia, filato nei suoi splendidi capelli.
Era semplicemente perfetto, e lo sarebbe sempre rimasto finche avrebbe avuto Milo accanto.
Proprio Milo che lo stava prendendo in braccio per portarlo in casa e più precisamente nella camera da letto.
- Joyeux anniversaire, mon amour*-


 

 *-Buon compleanno, amore mio-

   
 
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