Zayn non era agitato.
Era in macchina, davanti casa di Niall, da ben 20 minuti, ticchettando ripetutamente con le mani sul volante, ma non era agitato.
Era terrorizzato.
Si guarḍ per la milionesima volta allo specchietto, maledicendosi per l’assurda idea avuta e pensando ancora una volta che Niall, una volta che lo avrebbe visto, sarebbe scoppiato a ridere. O a piangere. O tutte e due contemporaneamente.
Ziall, sequel di "I'm in fact straight"