« Peanut butter »
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L’aria è frizzante. Mille coppiette si aggirano per
le strade, avvinghiati l’uno all’altra, in volto un sorriso dolce. La città è
decorata da lucine, volantini rossi e cantanti di strada che suonano canzoni
romantiche.
Se non si è ancora capito, è il tredici di febbraio.
Meno uno a San Valentino.
Courtney ha lo sguardo assente, seduta sul divano, e
sfoglia una rivista senza sforzarsi di capirne il contenuto; domani è il giorno degli innamorati e devo
ancora comprargli un regalo!
La verità è che non ha nessun’idea. Insomma, è il
loro primo San Valentino insieme, e lui ha dei gusti così strani. Per di più, non vuole essere scontata e regalargli il primo
cd metal che le capita sottomano, quindi la situazione è doppiamente complicata.
Si alza da divano buttando all’aria la rivista di
cataloghi intitolata “Idee regalo per
lui”. Prende il giaccone, sbatte la porta, fa pochi passi e si ferma di
nuovo; quante volte è uscita decisa, per poi bloccarsi e rimandare il lavoro a
domani?
Ma domani è
San Valentino!, pensa, frustata. Perché devono esistere queste squallide feste commerciali?
Sbuffa, si stringe per il freddo, e cammina a testa
alta.
Sceglie di andare in centro, pieno di negozi carini,
o almeno così le avevano detto le sue amiche. Lei non esce spesso, e quelle
poche volte in cui lo fa è quando Duncan la porta in posti strani e da punk come
concerti, discoteche, e quant’altro. Sì, avete indovinato: Duncan è l’idiota a cui deve fare il regalo.
A volte si chiede perché proprio lui, tra i mille
ragazzi dolci, intelligenti, ed educati. Quelli a cui avrebbe potuto regalare
qualcosa di insignificante e anonimo senza paura di avere sbagliato; con lui,
invece, era sempre un’avventura. Una strada in discesa, a cavallo di una moto.
«Affrettatevi!» urlano delle persone dietro alle
bancarelle. «Qui troverete regali per i vostri innamorati!»
Courtney arriccia il naso e li snobba con lo
sguardo. Come se mi abbassassi a comprare
un regalo in una bancarella da quattro soldi.
«Signorina, venga qui! Vuole per caso un’etichetta
personalizzata?»
«Eh?» alza un sopracciglio.
Il signore, contento di aver ricevuto l’attenzione
della ragazza, dice: «Ad esempio, lei può darmi una foto e una scritta e io la
attacco ad una bottiglia di acqua, come un’etichetta!»
«E cosa me ne faccio?»
Fa una smorfia, ripetendosi mentalmente quanto possa
essere ignorante la gente, e fa per andarsene.
«Signorina!» riprende.
«Non sono interessata alle sue etichette.» alza gli
occhi al cielo. «Non me ne faccio niente. Insomma, cosa la metto in una
bottiglia d’acqua? Chi è che lo fa?»
«La bottiglia era solo un esempio! Si può fare anche
per i vasetti di marmellata, o cioccolato, o burro d’arachidi...»
A Courtney si illuminano gli occhi. «Ha detto burro d’arachidi?»
Koaletta’s corner
Buonasera
a tutti.
Il
fatto che io aggiorno come mi pare/mai è ufficiale, cari lettori.
Non so
bene con che coraggio mi ripresenti qui, soprattutto dopo aver eliminato le mie
due long più di successo – ebbene sì, non saprete mai il seguito. Non che vi
interessi, ahem.
Il
motivo? Probabilmente non lo volete sapere, quindi non lo dico.
Su
questa flash non ho niente da dire, a parte che a) San Valentino è tra una settimana e passa, e sono in anticipo, b) è terribilmente senza senso, c) non avrò nessuno a cui regalare
qualcosa, il che è depressissimo. Pregate per me,
cari, infinitamente sola e zittella, innamorata di
personaggi esistenti solo in universi paralleli/gay/a milioni di km di
distanza/troppo vecchi/troppo giovani.
Per
favore, lasciatemi qualche recensione, anche solo per illudermi che conto
anche io.
Un
forte, fortissimo abbraccio
Giulia ~
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