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Autore: Grahammish    12/02/2015    1 recensioni
Terzo classificato al contest "Tell me what you write" della pagina Two of us".
"You put your arms around me and I'm home."
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Lennon, Paul McCartney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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McCartney in love

Tu mi abbracci, mi circondi con le tue braccia e sono a casa.
Sono a casa perché sono come una donna sentimentale e un po' avanti con l'età che divide l'ossigeno con la nostalgia.
Tu sei la mia commedia e la mia tragedia più bella: ogni giorno, ogni attimo io sono l'ennesimo personaggio sul palcoscenico del mondo.
Ma quando arrivi tu, le mie vesti cadono, e senza alcuna maschera divento un pessimo attore.
Mi vedi appena, sono meno reale di tutti quei personaggi che il mondo mi ha visto interpretare.
Eppure c'era un pizzico di me nel ragazzino grassottello che cantava e suonava Twenty flight rock,
e nel giovanotto che scriveva con te Love me do.
Ero un po' lì perfino quando litigavo con te, perché in fondo non sarei mai potuto andare via.
Via da quegli occhi che mi scrutavano, occhi il cui sguardo era animato da qualcosa di vivo oltre il sottile velo dell'iride.
Ma quando mi fissavi, il manto verde dei miei non lasciava intravedere nulla e così doveva essere, perché il mio amore era un segreto,
l'unico segreto che avrei voluto confessare ma che non avrei mai detto.

E ogni volta che mi metti le braccia al collo io divento Romeo, che dà corda al suo amore proibito;
sono Paolo, che è travolto dai turbini dell’inferno, ma senza Francesca.
E sarò anche Francesca o Giulietta se vuoi.


Sarò ogni cosa che potrei essere in tutte le ere di questo mondo, mi infiltrerò tra le molecole del ghiaccio o nella lava di un vulcano,
mi abbandonerò alla marea più feroce pur di incontrarti.
E se ogni tanto scomparirò dalla tua vista, ricorda che la vita è fragile;
come diceva Shakespeare: "La vita è un'ombra che cammina. […] È una storia raccontata da un idiota che non significa niente."
E forse sono io quell'idiota che racconta e che si perde nel profumo di questo tuo abbraccio e in quell'odore particolare, a volte un po' forte ma che fa il suo effetto, perché io ti abbraccio e mi sento a casa. È anche merito del fatto che mi sembra di essere al porto, mentre fumi una di quelle tue sigarette fortissime. E invece siamo lì, nella stanza, che è così piccola ma che contiene tutto il mio mondo.


Paul osserva quello che ha scritto imbarazzato e compiaciuto allo stesso tempo.
-Che stai scrivendo, eh, Macca?- La voce fa sobbalzare Paul, che chiude di scatto il quaderno e fissa l'amico. -Una nuova hit?- chiede Lennon. - Dai... fammi vedere! –
-Emh...- Paul sposta il quaderno nascondendolo all'amico come se si illudesse di fargliene dimenticare. 
-Il gatto ti ha mangiato la lingua?- John gli scompiglia i capelli.- Oggi hai una faccia sorprendentemente dolce- dice, poi ride. La faccia di Paul appare un po' imbronciata. 
-Non ti sarai offeso..- ride ancora Lennon.- Guarda che era un complimento, sebbene capisca che tu sia lusingato e che ti sembri impossibile che il grande John Lennon te ne abbia fatto uno.-
Paul fa una risatina ironica. –No, non mi sono offeso. Ero solo un po' pensieroso... Sai, mi manca Liverpool.-
-Come fa a mancarti Liverpool? Sei in uno dei posti più belli della terra, servito e riverito e con centinaia e centinaia di pulzelle pronte a venire al letto con te. Sei teso per il concerto, magari... Fossi in te lo sarei: Brian sta diventando peggio di un giornalista del Sun.-
Paul fissa l'amico con un sorrisino sghembo per una manciata di secondi.
-Me lo daresti un abbraccio?- gli domanda.
L'altro lo abbraccia senza replicare, gesto più unico che raro per John Lennon, ma Paul non se ne preoccupa troppo.
La stretta dell'amico è salda e sembra che anche lui avesse bisogno di quell'abbraccio.
Rimangono lì per un po', a sentire l'uno i respiri dell'altro.
-Volevo dirti una cosa- dice Paul nel silenzio assoluto, a fatica.
-Cosa?- bisbiglia John, pacatamente. Paul trae un bel respiro.
Quella che sta per pronunciare è una bella frase ad effetto, come quelle dei film, ma questa volta lui non sta recitando; non è più un attore. 

-Mi circondi con le tue braccia e sono a casa.





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Dopo secoli posto qualcosa, e per altro qualcosa scritta secoli fa, ma non fateci caso.
Spero vi piaccia :)
   
 
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