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Autore: Life In Fangirling Motion    14/02/2015    7 recensioni
-E comunque è stata colpa tua, che stavi facendo?-
-Stavo cercando di essere romantico e svegliarti in modo carino almeno la mattina di San Valentino, idiota.-
***
Personale interpretazione di quello che potrebbe succedere il giorno di S.Valentino a casa Penniman.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Fortunè Penniman, Paloma Penniman, Un po' tutti, Yasmine Penniman, Zuleika Penniman
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve, popolo di Efp. Vengo in pace.
Innanzitutto: buon San Valentino a tutti, che vi piaccia o meno questa festa, che abbiate o meno una “dolce metà”, che vi chiamiate o meno Valentino/a uwu

Avreste mai detto che questa povera mentecatta sarebbe tornata, o mi davate già tutti per morta e sepolta?
Non so nè come nè perchè, ma stanotte mi si è acceso un piccolo fiammifero nel cervello -chiamarlo lampadina sarebbe decisamente esagerato- ed è venuta fuori questa.. cosa, non saprei come altro definirla, che ora, mi dispiace, vi sorbirete voi.
Oltretutto, avendola scritta proprio stanotte e finita questo pomeriggio, non è stata betata o vista da altri. Panico. Quindi scusate eventuali errori, ma avevo l'obbligo morale di postarla proprio oggi u.u (Sono ancora in tempo!)
Buona lettura.





 


 

Everybody's gonna love today.


 


 

Spuntando dall'ammasso informe di pesanti coperte di lana, profumate di sapone e lavanda, un piede nudo di taglia 43 e mezzo prese a ciondolare oltre il bordo dell'ampio materasso di piume, arrivando quasi a toccare il pavimento di moquette verde scuro. Con un sonoro verso assonnato, Mika si mise a sedere, stiracchiandosi bellamente e grattandosi la nuca, accompagnato da uno sbadiglio. Strofinandosi gli occhi con un pugno chiuso, allungò il braccio sinistro verso il comodino di ciliegio laccato, afferrando il telefono e portandoselo davanti al naso.


14 Febbraio 2015, 09:37

Ho dormito per 23 ore di fila.

Annotando mentalmente il nuovo record compiuto, l'uomo ripose il cellulare sul ripiano, voltandosi con la grazia di un elefante dall'altra parte del letto, dove Andy, il viso sepolto tra un paio di morbidi cuscini bianchi, dormiva stravaccato russando sommessamente.

Con un guizzo negli occhi tra il giocoso e il malizioso, Mika si sporse in avanti, quasi fino a sdraiarsi sul corpo del compagno, lasciando una scia di bacetti su ogni lembo di pelle nuda -dalla nuca, al collo, alle spalle- che incontrasse al suo passaggio. Sentendolo mugolare versi sconnessi e parole impastate dal sonno, il libanese passò al livello successivo. Allungò una mano verso il collo candido del biondo, pronto a fargli fare le fusa come un gatto.

Ma al leggero tocco delle sue dita gelide, Andy si svegliò di soprassalto, cogliendo di sorpresa il giovane artista e assestandogli involontariamente un bello schiaffone in piena faccia.

-Ma sei pazzo?!- sbottò il più giovane, rizzandosi a sedere ancora palesemente confuso.
-Io? Sei tu che mi hai schiaffeggiato!- massaggiandosi la guancia dolorante, Mika si voltò verso il grande specchio a muro dalla cornice di legno intarsiata. Una manata rossa gli colorava tutta la parte destra del viso, che iniziava inesorabilmente e dolorosamente a gonfiarsi e pulsare.
-Non l'ho fatto apposta, è stato un riflesso involontario.- si giustificò Andy borbottando -E comunque è stata colpa tua, che stavi facendo?-
-Stavo cercando di essere romantico e svegliarti in modo carino almeno la mattina di San Valentino, idiota.- Rassegnandosi al fatto che quel livido sarebbe probabilmente rimasto per tutto il giorno, il cantante non si rese neanche conto di quanto quell'”idiota” alla fine della frase vanificasse le sue intenzioni.
-Aah, in modo romantico, certo. Mi sembrava di sentire il tuo romanticismo premere contro il mio fianco, infatti.- commentò il biondo, trattenendo a stento una risata, che prese forma sulle sue labbra con le sembianze di un sorriso sghembo.

Tre. Due. Uno.

 

Senza riuscire più a contenersi, Mika scosse la testa e alzò gli occhi al cielo ridacchiando. -Idiota!- ripetè con un sorriso sulle labbra, dando una spinta scherzosa alla spalla del ragazzo e tornando a sdraiarsi.

Andy si accoccolò contro il suo petto che si alzava ed abbassava ritmicamente, concedendosi un po' di dolcezza in quella mattinata che, si rese conto solo allora, era la prima da settimane che avevano tutta per loro.
Tra le riprese per The Voice, la rocambolesca tappa a Los Angeles e la preparazione per la triade di concerti a Montréal, che aveva stressato il cantante fino al non farlo dormire la notte, i due uomini non si vedevano da quelli che, ad entrambi, sembravano secoli. Non che non ci fossero abituati.

Come se gli avesse letto nel pensiero, il libanese, giocherellando pigramente con le ciocche bionde del compagno, chiese: -Beh.. che facciamo di bello oggi?-
-Andiamo a vedere Le Centre d'Histoire de Montréal, il Musee de Beaux-ArtsMont Royal..- rispose l'altro, snocciolando con finta saccenza, in un francese stentato, quei pochi luoghi che ricordava di aver letto sulla brochure offertagli all'arrivo in aereoporto qualche giorno prima.
-Andiamo a pranzo a La Banquise..- aggiunse Mika, ricordando una conversazione avuta con Simon Leclerc a proposito di quale fosse il miglior ristorante tipico del Québec.
-..a pattinare a Parc Lafontaine..- ribattè ancora Andy, sogghignando al pensiero di tutte le rovinose cadute che l'uomo affianco a lui (senza dubbio l'essere umano più scoordinato che il giovane avesse mai conosciuto) avrebbe certamente fatto.

-..e poi a fare una passeggiata per le strade della Vieux-Montréal.-
-Wow, abbiamo un programma bello pieno- osservò il biondo, ripercorrendo mentalmente tutto il loro itinerario e contando i luoghi da visitare sulle dita di una mano.
-Già; ma prima di tutto dobbiamo fare un'altra cosa.-

-Che cos..- prima che potesse finire la frase, Andy si ritrovò con la schiena aderente al materasso e Mika che torreggiava su di lui con un sorriso furbo, i loro nasi a pochi centimetri di distanza.

-Vuoi partire proprio dalla cosa più sfiancante, vedo.- soffiò il più giovane sulle labbra dell'altro -E io che volevo aspettare stanotte- aggiunse con tono lascivo.

-No- sollevando un sopracciglio e scuotendo la testa, Mika si sistemò meglio sulle cosce dell'altro, provvedendo nel contempo a far sbattere e strusciare i loro bacini, in un movimento all'apparenza involontario, ma sadicamente studiato. -Che San Valentino sarebbe se la mattinata non iniziasse così?-
Accarezzando i muscoli del suo petto con un tocco quasi impercettibile delle dita, il cantante avvicinò ancora di più il volto a quello del compagno, fino a far sfiorare le punte dei loro nasi. Il biondo prese un respiro prima di replicare, inebriandosi del profumo del suo uomo; un misto di vaniglia, agrumi e testosterone. Fece diminuire ulteriormente la distanza, ormai ridotta ad insignificanti millimetri, pronto ad annullarla del tutto e a perdersi in uno scontro di labbra e lingue, che bramava ogni secondo di più.
-Beh, allora buon San V..-
Toc toc toc.

Un vigoroso bussare alla posta interruppe i due amanti che, contemporaneamente, si voltarono verso il pesante pannello di legno massello, sperando che chiunque ci si trovasse al di là decidesse autonomamente di andarsene.
-Michael, apri la porta o no? Lo so che sei lì dentro.- L'incalzante voce di Joanie arrivò attutita dall'altra parte della porta, ma non per questo meno fastidiosa.
-Tua madre ha sempre avuto un ottimo tempismo per certe cose- sbuffò sottovoce Andy, abbandonando rassegnato il capo sul cuscino, mentre il riccio, sceso dal letto, s'infilava in fretta e furia un paio di pantaloni e andava a girare la maniglia, scoprendo una Mrs Penniman nuova di zecca.
Trucco leggero, abito scuro con un girocollo impreziosito da perline e capelli sciolti sulle spalle, la donna sembrava essere ringiovanita di 10 anni.
-Alla buon'ora!- esclamò irrompendo nella lussuosa camera d'albergo -E' da due giorni che sei qui a dormire; hai recuperato le tre settimane di sonno, immagino. Ah buongiorno anche a te, Andrew.- salutandolo con un sorriso e un cenno della mano, la signora prese a vagare per la stanza, controllando minuziosamente ogni angolo nell'evidente ricerca di qualcosa.

-Buongiorno signora Pen..- lo sguardo di fuoco della donna zittì immediatamente il biondo che, prontamente, si corresse -..Joanie.-
-Così va meglio.-
Ridendo sotto i baffi per l'abituale trattamento che la madre riservava al suo compagno, Mika la seguì con sguardo interrogativo.
-Mamma, stai cercando qualcosa?-
-Non ti sfugge niente, tesoro.- rispose sarcastica lei, senza smettere di frugare sotto i cuscini ricamati delle poltone, e tra i vari mucchietti di vestiti abbandonati a terra nei giorni precedenti. -Non trovo gli orecchini di perle che mi ha regalato tuo padre qualche anno fa. Credo di averli persi qui in questo macello.- Tenendolo tra il pollice e l'indice, visibilmente disgustata, sollevò un calzino sporco che penzolava da sopra lo specchio della credenza, lasciandolo cadere con un tonfo attutito sul pavimento di moquette.
-Hey, stiamo uscendo a disegnare; avete visto la matita HB che avevo sul.. wow mamma, sei uno schianto!- con un'esclamazione sorpresa, Fortuné oltrepassò la porta aperta ed entrò nella stanza, seguito da Yasmine e Zuleika, osservando con occhi sgranati l'elegante figura della madre.

-Sì mamma, stai benissimo.- ripetè la più piccola delle figlie Penniman -Papà rimarrà sicuramente a bocca aperta.-

-Gli conviene!- asserì con enfasi la donna, riprendendo la ricerca del suo personale tesoro e provocando una risata generale.

 

-Volete svegliare tutto l'albergo?- attirata dal gran chiasso proveniente dalla stanza del fratello minore, Paloma, fasciata in un vestito di lana merinos rosso fragola, raggiunse i familiari seguita a ruota dal marito. -Fate piano, Sono appena riuscita a far addormentare quella peste.- Come risvegliato da una parola magica, la peste in questione, stretta tra le forti braccia del padre, iniziò a piangere e urlare. Con uno sbuffo seccato, la primogenita alzò gli occhi al cielo, maledicendosi mentalmente.

-Aah.. Mika, ti aspetta una giornata faticosissima- predisse la neo mamma, prendendo con evidente sforzo il piccolo gigante tra le braccia e cullandolo fino a calmarlo.

Il cantante, preso alla sprovvista da quell'affermazione, guardò la sorella maggiore aggrottando la fronte, perplesso.
-Oggi tocca a te badare a lui- rispose Paloma con tono ovvio, alla muta domanda del fratello, indicando con un cenno della testa il bambino che teneva tra le braccia.
-Ma che..?- spostando disperato lo sguardo su ognuno dei propri familiari, in cerca di supporto, Mika si rese conto di essere l'unico della famiglia, insieme a Andy, a non essere al corrente della cosa. O meglio, per gli altri era una cosa talmente ovvia e naturale, che nessuno si era preso il disturbo di palesare ai diretti interessati che avrebbero dovuto passare la mattina a fare da babysitter. In un momento, tutti i loro grandi piani per la giornata, caddero a pezzi come vetro infranto.

-..mamma?- esibendo l'occhiata da cane bastonato più compassionevole del mondo, il riccio cerco di appigliarsi alla materna umanità dell'imponente donna libanese, cercando di impietosirla. Senza risultati.

-Mi dispiace, ma io e tuo padre abbiamo già dei programmi per oggi- rispose Joanie, applicandosi ai lobi i tanto preziosi orecchini, finalmente ritrovati sotto il tappeto del bagno, ed abbandonando la stanza il prima possibile per evitare di rimanere intenerita dagli occhi del figlio o del nipote.
-Anche noi..- borbottò Andy, la faccia premuta contro il cuscino, come una forma di protesta non violenta. Tutti lo ignorarono.
-Fort?- Mika spostò lo sguardo implorante sul ragazzo di fronte a lui, la sua copia identica. Prontamente, arretrando un passetto alla volta con un sorriso falso e paralizzato, il giovane guadagnò l'uscita, trascinandosi dietro Zuleika.
-Vorrei davvero rimanere fratellino, ma il Canadian Centre for Architecture chiude tra appena 10 ore, quindi..- detto questo sparì oltre la porta, rinunciando alla ricerca della matita per il disegno tecnico, che l'aveva messo in quella potenzialmente pericolosa situazione.

Fuori tre, rimaneva una sola possibilità.
-Yas, ti prego..-
-Resterei davvero volentieri a godermi la scena di te e Mr. “Adoro i bimbi” che giocate ai paparini- ironizzò, indicando con un cenno del capo le coperte sotto cui era sepolto Andy, che, ormai rassegnato al fatto che nessuno avrebbe potuto salvare la loro giornata romantica, continuava a brontolare frasi sconnesse e volgari contro il cuscino di piume. -Ma anch'io ho un impegno. Può darsi che, con la locandina del tuo concerto, abbia trovato un investitore: devo incontrarlo tra mezz'ora nella hall.-
Così anche lei, come la madre e i fratelli, si avviò verso la porta e uscì dalla stanza, lasciando i due uomini soli con Paloma e il marito, che sorridevano compiaciuti dallo svolgersi degli eventi a loro favore.

Deciso a non mollare senza combattere ed esasperato dalla situazione, Mika provò il tutto per tutto, dicendo esattamente quello che gli passava per la testa. Pessimo errore.
-Senti, noi abbiamo già dei programmi.. e poi è TUO figlio-
Crash.

Non si rese conto di aver davvero detto quelle parole, finchè non ebbe pronunciato anche l'ultima sillaba, quando era ormai troppo tardi per tornare indietro. Ora sono fottuto.

Vide Andy, incredulo, sollevarsi dal materasso come una molla. Suo cognato sgranò gli occhi e li puntò sul cantante; uno sguardo in cui a Mika parve di cogliere un'infinita compassione per quel povero derelitto umano che sarebbe diventato di lì a poco.

Per un interminabile attimo il tempo si cristallizzò, l'aria divenne pesante e nessuno osò muovere un muscolo o respirare.
Poi, il finimondo.
-Oh certo, è mio figlio.- rispose Paloma, con un tono calmo e pacato che fece venire la pelle d'oca ai tre uomini. -E infatti sono io che l'ho sopportato sull'aereo per 8 ore di fila, per venire a vedere il tuo concerto.- Ad ogni parola la donna faceva un piccolo passo avanti, spingendo automaticamente Mika ad arretrare. -Sono io che ho dovuto passare le ultime 4 notti insonni perchè questo freddo glaciale gli ha fatto venire il raffreddore.- Il tono di voce inizò a cambiare, diventando sempre più aggressivo. Un altro passo, e il riccio si ritrovò con la schiena al muro. Era in trappola. -Sono io che sono dovuta rimanere chiusa in questo hotel da quando sono arrivata in città.-
Nonostante superasse la donna in altezza di parecchi centimetri, quando se la ritrovò ad un passo di distanza, il cantante istintivamente si rannicchiò ed accartocciò contro il muro, facendosi da scudo con le braccia e strizzando gli occhi, terrorizzato.

-Quindi, sono sempre io che oggi, dopo 7 mesi di prigionia, uscirò finalmente di casa senza questa piccola peste tra i piedi. E tu baderai a lui. Chiaro?-
-Cristallino.- squittì Mika, senza avere il coraggio di guardare negli occhi la sorella maggiore che, in quel momento, era la copia sputata della loro madre. Fortunatamente, il briciolo di buonsenso che gli era rimasto, gli impedì di dar fiato a quel pensiero.

Così, Paloma stampò un bacio amorevole sulla fronte del figlio, che aveva assistito immobile e in silenzio a tutta la scena, quasi sapesse cosa stava succedendo, e lo passò nelle mani del fratello. Prese il marito sottobraccio e si avviò verso la porta.
-Pal!- la fermò il cantante, prima che andasse via -Grazie per essere venuta fin qui per me e per aver portato anche questo marmocchietto.- Diede un buffetto sul mento del bimbo, sorridendo di rimando alla sua risata allegra. -Significa molto per me, lo apprezzo davvero.-
Per tutta risposta la donna si aprì in un sorriso, tornò sui suoi passi e, passando una mano tra i ricci spettinati del fratellino, gli scoccò un bacetto sulla guancia.
-Sappiate, cari zii, che mio figlio è super intelligente, e se fate qualche stupidaggine me lo viene a riferire- ammonì scherzosamente i due uomini, prima di raggiungere il marito e chiudersi definitivamente la porta alle spalle.

-No piccoletto, tu non faresti mai la spia sullo zio Mika, vero?- chiese con fare complice al bambino, il quale, per qualche attimo, lo fissò con sguardo perplesso ed esitante. Poi, come a dargli una risposta che conosceva alla perfezione, ma ancora non poteva esporre a parole.. gli vomitò addosso. Nessuna parola avrebbe potuto esprimere meglio il concetto.

Scoppiando a ridere sguaiatamente, senza controllo, Andy raggiunse il compagno che, nel frattempo, guardava il bimbo - improvvisamente divertito- annotando mentalmente un qualche tipo di vendetta nei confronti della sorella maggiore. Sarebbe stata una giornata lunghissima.

Con un sorriso a trentadue denti ancora dipinto sulla faccia, il biondo si avvicinò a Mika e, con un'alzata di spalle, gli mormorò una frase sulle labbra, prima di stamparci sopra un bacio.
-Beh.. buon San Valentino.-


 

 

 

 



 

 

 

Okay, come vi avevo detto questa è “una cosa partorita da un fiammifero”. Ormai non riesco neanche più a stupirmi delle mie uscite, senza capo né coda (in realtà un pochino sì, ma vabbè).

Questa scenetta è nata pensando a come si sarebbe potuto sentire Mika dopo aver compiuto un tale impresa straordinaria a Montréal con l'OSM. Ovviamente, di fronte a così tanta bellezza, magia, Arte, ci si può solo sentire piccoli ed insignificanti, quindi ho accantonato sul nascere l'idea di provare a descrivere la cosa.

Ma poi mi sono resa conto che, subito dopo le tre serate, c'era S.Valentino.. e l'immagine di Mika sottomesso alle sorelle (non me ne voglia Paloma, io la amo alla follia, ma la parte della neo-mamma sclerata che non sa più a chi sbolognare questo piccolo gigante, almeno per una sera di libertà, le calzava a pennello.) e costretto ad assecondare le loro volontà, mi è affiorata subito in mente. Oltretutto, mi diverte da morire lol


Sulle scene tra Mika e Andy.. beh, decisamente io non sono una persona romantica; le sdolcinatezze tra fidanzati mi fanno venire il DIABETE, le carie e quant'altro. Ma, anche se un po' a modo mio, a little bit of love tra questi due uomini adorabili ce lo dovevo mettere per forza. (Il fatto che neanche Mika sia un gran romanticone, come ha spesso detto, supporta un pochino la mia versione dei fatti. Deo gratias!)


Detto questo.. nulla, vi ho stressati abbastanza per oggi uwu
Come sempre, commenti, critiche o qualsiasi altro tipo di recensione è sempre ben'accetta. E sì, mi farebbe anche tanto piacere, oltretutto.
Bye c:



PS. Per tutte quelle povere anime che stanno seguendo la mia Raccolta di OS su Meeks, non disperate (scommetto che vi stavate strappando i capelli dall'angoscia, eh? u.u); ho pronti un paio di capitoli ma.. ci sono vari problemi tecnici di mezzo.
“I'll try to fix them as soon as I can, I promise xX”<--- Io e Mika siamo fatti della stessa pasta, sapevatelo, lol.

 

  
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