SOLDATO AMICO
Il giorno
che partisti io leggevo nel tuo avvenire
il tuo
nome amico che non valeva altro che mille lire
le tue
braccia forti che reggevano forte un fucile
e nelle
tasche niente, niente di vero e niente di più
di una
foto ricordo che ritraeva Marilù
E quando
cadde il primo sole a terra e non si rialzò
ti pensai
ferito e perduto senza faccia nè paltò
e nelle
gambe che reggevano quel corpo senza vanità
leggevano
tutti una grande voglia di libertà
ma
Marilù
nell'aspettarti ti aspettava qua
E poi le
notti fredde nelle pianure come cowboys
nessuna
voce amica fra le armi di piombo ed i rasoi
che
scavavano le ossa di tutti voi falliti marinai
che non
cavalcavate le onde ma il sangue dei morti che farai
e che non
sentono rancori dentro nè fuori mai
Piangeva che
era notte la tenera e piccola Marilù
piangeva
il ricordo di un amore a cui dava del tu
ed io che
invece accettavo solamente del lei
non ci
misi molto a consolarla come sai
e persi
molte foze per accontentare lei
Sotto la
coperta avanzata stendevi le tue ferite nere
la rabbia
della gente che vi circondava i sogni come chimere
e se
tutto fosse stato più facile se tutto fosse stato
così
come
l'aria libero di tutti e di qualcuno in più
nessuno
avrebbe urlato "c'è un soldato a Cefalù"
Ma quando
gli occhi videro un uomo senza regalità
non ci
volle poi molto a capire che questa che chiamano lealtà
è
l'attesa eterna di un riscatto che non verrà
ma
nell'aspettalo troppo io mi sono detto no
Marilù
da
sola a piangere non lascerò
E allora
tu tornasti più come morto che come uccisore
ma il
sangue dentro ti ribolliva assieme al tuo sudore
e quando
tutto sembrava ritornare come vuoi
ti rendi
conto che fra tutti i morti tuoi
mancava
il più importante quello che non puoi
E morire
non fu difficile te lo giuro sulla mia serietà
e
uccidermi neanche te lo leggo nella tua santità
ma quando
anche Marilù cadde sotto il tuo fucile
il freddo
delle canne non ti fece capire
che avevi
ucciso te e tutto il tuo avvenire