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Autore: Princess of Bang    06/12/2008    3 recensioni
Tutto nasce da una missione. Minato e Kushina si conoscono e si innamorano. Vogliono vivere felici ma il destino sembra sia avverso.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa, Yondaime
Note: OOC, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Nick Autore: Princess of Bang
Titolo:
Sta tutto scritto nelle stelle
Genere:
Romantico, Triste.
Raiting:
Giallo
Personaggi:
Minato Namikaze, Kushina Uzumaki, 3° Hokage
Note Autore:
Il POW ogni tanto cambia e in alcune parti è l’autrice a narrare.
Introduzione:
Tutto nasce da una missione. Minato e Kushina si conoscono e si innamorano. Vogliono vivere felici ma il destino sembra sia avverso.

 

Non sai mai quando potrebbe arrivare li tuo vero amore. Nemmeno Kushina lo sapeva. Poi un giorno è arrivato.

 Kushina Uzumaki era una kunoichi del paese del Vortice. Aveva dei capelli rossi fiammanti che la rendevano affascinante. L’unico difetto della ragazza era il suo carattere: troppo mascolino per le sue coetanee tutte fronzoli e urletti. Nonostante questo, Kushina era una delle ragazze più corteggiate del villaggio. Peccato che a lei non piacesse nessuno. Poi accadde il fatto:

-Kushina Uzumaki, dovrai compiere una missione nel villaggio della Foglia.

Kushina sbuffò. C’erano certi tipi al villaggio della foglia. Prima di tutto c’era quel clan Uchiha. Freddi come il ghiaccio e arroganti come pochi. A fare loro concorrenza arrivava il clan Hyuga. Quelli avevano addirittura gli occhi di ghiaccio. Però quegli occhi erano davero affascinanti.

-Parto adesso?

-Certo. 

Nemmeno un po’ di tempo per prepararsi psicologicamente.

-Arrivederci, signore.  

E Kushina partì.                            [Partì verso il suo grande amore. Ma lei ancora non lo sapeva.]                           

 NEL FRATTEMPO, A KONOHA

-Minato, dovrai andar ad accogliere una kunoichi del Villaggio del Vortice.

Minato sorrise al Terzo Hokage Sarutobi.

-Certo, Sandaime Hokage. Arrivederci.

Il giovane Minato uscì dallo studio dell’Hokage con un ghigno stampato bel volto.

“Una nuova occasione per esibire il mio fascino da conquistatore. La farò cadere ai miei piedi. Ihih!! Kukuku!!!”

E Minato partì.                                [Partì verso il suo grande amore. Ma lui ancora non lo sapeva.]

@@@

Quando Kushina arrivò si trovò davanti due grandi porte che segnavano l’inizio del Villaggio della Foglia.

“Però mica male. Pensavo peggio.”

Si accorse di un ragazzo biondo che la stava guardando con uno sguardo, a suo parere, da pesce lesso. Il biondino si avvicinò e lei ebbe modo di notare due magnifici occhi azzurri che splendevano da dietro la tenda della frangetta bionda.

-Tu sei quella kunoichi del Paese del Vortice?

-Kushina Uzumaki. Molto piacere.

-Minato Namikaze. L’Hokage mi ha mandato per venire a prenderti…-fece una pausa-… bellezza.

Lo sguado di Kushina divenne freddo come il ghiaccio. Puntò gli occhi in quelli del ragazzo:

-Primo: io non sono la tua “bellezza”. Secondo: guardami ancora con quello sguardo da pesce lesso e ti aprò in due a mani nude.

La ragazza si allontanò a passo di marcia. Minato rimase un attimo a guardarla prima di correrle dietro: “Questa sarà piuttosto difficile da conquistare”.

@@@

Kushina era furiosa. Era appena arrivata e già un idiota ci aveva provato con lei. Se credeva di poterla abbindolare e poi abbandonare come una qualunque si sbagliava di grosso. Lei non era una delle oche del suo villaggio.

Lei era Kushina Uzumaki, la ninja più brava e l’orgoglio del villaggio.

“Calma ragazza mia. Se quello scocciatore ti darà ancora fastidio gli farai la tua potentissima furia omicida.”

-Ehi, perché sei scappata così?

-Vediamo se indovini?

-Mmmhhh… Forse perché sono troppo bello?!

-Ma va a…- Kushina si interruppe in tempo. Dopotutto era in un paese straniero non poteva permettersi di attaccare briga con gli shinobi di quel villaggio.

-Dove devo andare?

-A casa. Così almeno smetterai di rompermi.

Kushina aveva sempre l’ultima parola. E anche il quel caso l’aveva avuta. Si allontanò, fiera come sempre.

 

Minato sbuffò: “Questa non mi ci sta. Devo trovare un modo per averla. È anche carina.”

Il biondino cercò Kushina con lo sguardo: “Dov’è andata? Ma lei non conosce il posto! Potrebbe perdersi!!”

Improvvisamente Minato si sentì in colpa. Non avrebbe dovuto trattarla così. Era stato tremendamente stupido. Si mise a correre come un matto. Doveva ritrovarla a tutti i costi perché:1) Se l’Hokage lo scopriva avrebbe potuto dire addio a quel mondo crudele 2) Se la trovava qualche banda di bulli in cerca di prede da portare a letto, Konoha avrebbe sicuramente contato qualche abitante in meno 3) Se non sarebbe più tornata, il Villaggio del Vortice avrebbe dichiarato guerra al Villaggio della Foglia per la perdita del loro miglior ninja. Corse alla residenza dell’Hokage e la trovò con il naso per aria che ammirava la residenza.

-Ma…

-Come ho fatto ad arrivare qui? Semplice, ho chiesto informazioni.

-Ah.

-Bene. E ora andiamo dall’Hokage.

Entrò trotterellando nella residenza dell’Hokage.

-Hokage-sama, buonasera- fece Kushina, inchinandosi.

-Il piacere è tutto mio.

“Che fa il vecchio, ci prova?” Minato guardava il volto del vecchio ma non vide altro che il viso allegro e segnato dal tempo del del suo capovillaggio.

-Ti trovi bene qui al vilaggio, Kushina?

-Sì, Hokage-sama. A parte qualche importunatore!- Kushina guardò Minato che si grattò la nuca, imbarazzato.

-Ahahah! Il vecchio Minato colpisce ancora!! Hai trovato qualcuno che finalmente ti ha dato 2 di picche?

Minato arrossì. E Kushina pure, ma si riprese immediatamente:

-Esatto. Questo sbruffone non può averle tutte vinte.

Inutile dire che l’anziano Hokage se la stava facendo sotto dalle risate mentre il giovane Minato stava diventando sempre più rosso, non si sa se di imbarazzo o di furore. Anche Kushina si concesse il lusso di ridere. La sua risata cristallina si mescolò a quella di Sarutobi, finchè entrambi furono senza fiato.

-Avete finito di ridere?

-Ahah! Scusa Minato non ridevo così di gusto da tempo!!

-Ridere fa bene, Namikaze!!

-Sì, ma non di me!!

-Su non te la prendere!

-Allora tornando alle cose serie: se qui per ricevere un rotolo che potrebbe essere molto utile per il tuo Paese, giusto?

-Esatto.

-Te lo con segno subito, però ti prego di fermarti ancora qualche giorno per poter ammirare il nosrto villaggio. Naturalmente ti accompagnerà lo sbruffone qui presente. Vero, Minato?

-Mpff… Certo.

-Bene. Ora potete andare.

E, consegnato il rotolo a Kushina, l’Hokage lì congedò.

Poco dopo

-Che vecchietto simpatico il vostro Hokage!! Il mio non è certo così! Non mi ha dato neppure un po’ di tempo per prepararmi! Pensa te! Scommetto che il vostro non lo fa! Simpatico simpatico! Allora dove mi porti?

“Uau io non la facevo così chiacchierona!” –Allora, io pensavo di portarti a mangiare ramen.

-Bene, mi piace davvero il ramen.

-Bene, sono contento.

Minato e Kushina si avviarono verso il chiosco. Appena seduti ordinarono due scodelle di ramen al miso fumanti. Mangiarono di gusto e poi Minato guardò Kushina:

-Senti ti va di uscire stasera?

Kushina mandò giù il boccone:-D’accordo.

-Bene. Ti vengo a prendere alle 20.00.

-Va bene. Ci vediamo stasera.

Kushina se ne andò.

-E il conto lo pago io.

Minato sorrise. Non gli dispiaceva pagare il conto per lei.   [Presto scoprirai cos’è l’amore Minato]

 

@@@

Appena fu scomparsa dal campo visivo del giovane, Kushina si mise a correre all’impazzata verso casa sua. Minato l’aveva invitata ad uscire e lei doveva ancora prepararsi. Si maledisse per non aver portato qualcosa di carino, insieme ai pantaloni lunghi di riserva e alla maglia nera.

“Non importa. Andrò bene anche con quelli.”

Smise di correre solo quando si ritrovò davanti alla porta del condominio dove alloggiava. Salì e si fiondò sotto la doccia. Quandì uscì, aprì con uno scatto secco lo zaino e tirò fuori gli unici indumenti che aveva con sè, fatta eccezione per quelli che aveva quando era arrivata.

“In questo momento vorrei avere un guardaroba fornito come quello di Yoshino Kuroiba”

Si infilò la maglia e i pantaloni, poi montò sul water a guardare il suo riflesso alla specchio (come faccio io ndA).

“Sì, non sono niente male. Al diavolo il guardaroba di Yoshino Kuroiba”

Scese dal water, andò in salotto e aspettò che il campanello suonasse. Non dovette attendere molto perché una potente scampanellata la fece sobbalzare sul divano. Andò ad aprire e sulla porta trovò Minato, bello come il sole, che le sorrideva.

-Allora, scocciatore, andiamo?

-Ehi!  Io ti porto fuori e tu mi chiamo “scocciatore”! Bel ringraziamento!!

-Guarda che scherzavo!!

-Ah. Ok.

Minato la prese per mano e la trascinò giù per le scale.

 

 

Quando Kushina aprì la porta Minato rimase senza fiato. La kunoichi non indossava abiti eleganti o provocanti ma le forme erano lo stesso messe in risalto dalla maglia nera e attillata che indossava. Ci mise un po’ a ritrovare il suo autocontrollo. Dopo uno scambio di battute seppe di non poter reggere oltre e la trascinò via.

@@@

Arrivati al locale, Kushina si guardò intorno. Non era uno di quei locali dove la gente va ad ubriacarsi ma un semplice ristorante. Si sedettero e ordinarono sa mangiare. In attesa del cibo, Minato avviò la conversazione:

-Allora Kushina. Come ti trovi qui a Konoha?

Kushina sorrise:-Molto bene, grazie. È un paese molto carino.

-Sai, come ha detto il 3° Hokage io sono un ragazzo… beh molto corteggiato.

-Mpff… Ihih… AHAHAHAHAHAHAH!!

-Cosa c’è di tanto divertente?

-Tu… ahah… molto corteggiato… ahahah… la più bella battuta che io abbia mai sentito!!

Minato si curvò sul tavolo e le si avvicinò pericolosamente:- Vuoi che te lo provi?

Si avvicinò ancora al suo viso quando… il cameriere secelse quell’infelice momento per portare le ordinazioni!!!

-Signori, ecco qua!

E Minato dovette rimandare la sua dimostrazione. Finito di mangiare, da vero cavaliere, pagò il conto.

-Allora Kushina dove ti piacerebbe andare?

-Mmhh… A fare una passeggiata!

-Allora andiamo a fare una passeggiata.

Il ragazzo prese la kunoichi per mano e la accompagnò fino in riva al fiume. Da lì comincio a camminare meno velocemente per permettere alla sua ospite di ammirare il paesaggio. Doveva ammettere che anche lui, che quel panorama lo poteva ammirare ogni giorno, lo trovava magnifico come non lo aveva mai trovato. Kushina ammirava incantata quella meraviglia.

-Allora? Ti piace?

-Sìì!! È bellissimo! Il mio villaggio non è così bello!

-Davvero?

-Sì.

-Lo sai, tutti i forestieri che vengono qui trovano incantevole il nostro villaggio. Ma non potrà mai competere con quello di Suna.

-Io non sono mai stata a Suna!

-Davvero?

-Sì. Com’è?

-Beh innanzitutto c’è un gran caldo. Poi prima di arrivare c’è un grandisimo deserto.

-Ne ho sentito parlare. Dicono che è immenso.

-Esatto. Alle porte c’è un immenso kanji, e poi si snoda tutto il villaggio fino ad arrivare al palazzo del Kazekage.

-Uau! Dev’essere bellissimo.

-Lo è. Ma mai quanto te.

Kushina arrossì. Nessuno le aveva mai fatto un complimento così bello.

Minato arrossì. Non aveva mai fatto un complimento simile ad una ragazza.

-Che si fa? Si torna a casa?

-Meglio. Si è fatto tardi  e io devo ancora preparare la valigia.

-Quando te ne vai?

-Dopodomani.  

-Ah ok.

Parlando, arrivarono a casa Kushina. Minato l’accompagnò fino al suo piano, poi rimase sulla porta, indeciso sul dar da farsi.

“Che faccio: la bacio o no? Non mi era mai capitato di provare una cosa simile per una ragazza. Di solito con le kunoichi straniere è sempre una relazione mordi e fuggi. Ma con lei sento che potrebbe essere diverso.”

-Allora che fai, entri?- La voce di Kushina lo distolse dai suoi pensieri.

-C-cosa?

-Ti ho chiesto se vuoi entrare?

“E-entrare? Questa cos’ha in mente?” –C-certo. A-arrivo.

Minato entrò nel piccolo e ordinatissimo appartamento.

-Lo tieni bene.

-Grazie. Non è mio, è in affitto solo per questi giorni.

Kushina si girò sorridendo verso di lui:

-Vuoi bere qualcosa?

-No, grazie. E comunque- le si avvicinò pericolosamente e le sussurrò maliziosamente in un orecchio- devo ancora darti la mia dimostrazione.

Senza nemmeno aspettare che recepisse il suo messaggio la baciò passionalmente. All’inizio la ragazza rimase spiazzata poi cominciò a rispondere al bacio. Sentì la lingua di Minato entrare nella sua bocca e accarezzare la sua lingua. All’improvviso lo shinobi di Konoha la prese in braccio e la portò in camera da letto. L’adagiò delicatamente sul futon e le salì a cavalcioni sulle gambe, sempre continuando a baciarla.  Le infilò le mani sotto la maglia e prese ad accrezzarle il seno. Kushina rabbrividì. Per poter muovere meglio la mano, Minato le tolse la maglia. Poi passò ai pantaloni, lasciadola in biancheria intima. Kushina lo guardò con gli occhi spalancati: cosa voleva farle quel maniaco? Minato si accorse dell’oochiata stralunata:

-Prima volta?

Con un po’ di fatica, Kushina annuì.

-Non ti preoccupare. Farò piano.

Si tolse la maglia e i pantaloni, rimanendo con un paio di boxer neri che lasciavano poco all’immaginazione. Sorrise, per rassicurarla. Le passò le mani dietro la schiena e le slacciò il reggiseno, permettendosi di vedere il seno prosperoso della ragazza sotto di lui. Artigliò con un dito gli slip della ragazza e glieli tolse, facendola rimanere nuda. Kushina trasalì. Minato finì di spogliarsi e cominciò a coccolarla, per addolcire un po’ la sua prima volta. Poi, all’improvviso entrò in lei facendola gemere. Cominciò a muoversi dolcemetne dentro di lei, mentre quest’ultima si muoveva per assecondare i suoi movimenti.

-Per… per essere la tua… prima volta  non te la stai… cavando niente male.

Kushina gemette di piacere, seguita da Minato che non poteva fare a meno di farlo. Continua a muoversi, ad ansimare e a gemere, baciandole il collo, scendendo fino alla pancia per poi ritornare alle labbra. Kushina, ogni volta che il ragazzo spingeva, gli affondava le unghie nella schiena. Poi cominciava ad accarezzargli i capelli biondi, scendeva fino alla schiena, per poi arrivare sulle natiche e risalire. Raggiunsero insieme l’apice del piacere e il ragazzo si accasciò su di lei coprendoli entrambi con il lenzuolo.

-Allora com’è stato?

-Bellissimo.

Ed entrambi si addormentarono, stretti l’uno all’altra.

@@@

 

Kushina doveva partire. Si trovava già alle porte di Konoha insieme a Minato. Si salutarono, si baciarono e Minato le disse:

-Verrai a trovarmi?

-Certo.

Kushina mantenne la promessa. Il 15 di ogni mese Minato andava alle porte di Konoha e aspettava. Quando vedeva avvicinarsi una capigliatura rossa, il suo cuore sprizzava di gioia.

Ma ancora non conscevano il loro destino.

5 ANNI DOPO

Il 4° Hokage Minato Namikaze stava correndo verso casa. La Volpe a Nove Code aveva attaccato il villaggio e lui, in qualità di Hokage, doveva proteggerlo.

Entrò in casa e vide la moglie in fin di vita sul letto. Era chiaro che sarebbe morta di parto, mentre il figlio Naruto piangeva nella culla lì vicino.

-Kushina… Quella dannata volpe ha attaccato il Villaggio. Devo usare Naruto come contenitore! Non posso usare il figlio di un altro.

Kushina annuì.

Minato fece un respiro profondo e eseguì la tecinca: vide il sigillo formarsi sullla pancia del figlio, sentì che le urla dei ninja si spegnevano a poco a poco, sentì la vita abbandonarlo…

-Scusami Kushina… Addio.

-Addio Minato

Minato Namikaze e Kushina Uzumaki trassero, insieme, l’ultimo respiro.

[Siete morti insieme. Non siete contenti? Vostro figlio verrà trattato come un mostro ma ha un destino ben diverso dal vostro. Sta tutto scritto nelle stelle. E le stelle non mentono mai.] 


Princess of Bang space:
Allora, questa FF ha partecipato al concorso "MinatoxKushina love" ma non si è classificata perchè giudicata incompleta. Oa, trovo la cosa molto strana perchè non è mia abitudine inviare una cosa incompleta. Piuttosto non la invio, e pace. Vabbè, sper che almeno a voi piaccia!
Baci
Princess of Bang
  
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