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Autore: Iria    07/12/2008    12 recensioni
"Eros si era dimostrato ragguardevole nei miei confronti.
Potevo dire di essere stato... posseduto da un Dio fattosi di sangue e carne.
Fui totalmente perso nel suo tocco rovente, catturato dal suo svariato umore, intrappolato nei bracieri del suo amore.
Risi lievemente e fui presto preso da un senso di lontana nostalgia.
Quel Dio, il mio Dio, aveva lasciato il chiaro segno del suo funesto e delicato passaggio: perché lo aveva portato via, il frammento dell'aureo sentimento che ero stato tanto sciocco da porgergli."

Un esperimento, spero sia di vostro gradimento!
Iria.
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kei Hiwatari, Yuri
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Un ritorno forse definitivo,o magari momentaneo…
Un esperimento consumatosi in un attimo di pura ispirazione solo grazie a lui,Robbie Williams…
Ho una solo cosa da dire su questa song di R.Williams…
Ho sempre immaginato un’assolata e pigra giornata di primavera,ascoltandola…
Infine voglio dedicare questa fics alla mia adorata Hanami-chan…
Ti voglio bene,
Spero vi piaccia,fatemi sapere.
Un bacio.

Iria

 

Supreme

 

Aprii la porta del vecchio appartamento abbandonato dove, in quegli ultimi tempi, mi rifugiavo.
Ero solo la povera vittima di antichi ricordi e stupidi sospiri rievocati nel presente.
Avevo staccato la spina dal resto del mondo e mi sentivo bene.
Percorsi in silenzio il buio corridoio, percependo i movimenti di qualche topo all’interno delle pareti scrostate.
Mi fermai davanti la porta della mia camera e, aprendo l’uscio, varcai la soglia di quell’unico angolo, da poco tempo a quella parte, nuovamente vivo.

*Oh it seemed forever stopped today
all the lonely hearts in London
caught a plane and flew away
and all the best women are married
all the handsome men are gay
you feel deprived.*

Oh,oggi mi è sembrato che l'eternità si fosse fermata.
tutti i cuori solitari di Londra
hanno preso un aereo e sono volati via…
e tutte le donne migliori sono sposate,
tutti gli uomini carini sono gay

Senza tempo e senza ragione l'universo percorre una famelica ed insensata corsa.
Privo di curiosità, posai lo sguardo sulla strada deserta ed assolata che si snodava fuori dalla finestra aperta della camera.
La fresca brezza di primavera entrava pigramente, smuovendo le opache e ricamate tendine bianche -futile arredo di una stanza spoglia.
La luce si rifletteva in ogni angolo di quel mio amato rifugio quotidiano.
Chiusi gli occhi, abbandonandomi ai raggi che bagnavano il mio volto.
La solitudine che avevo cercato era ciò che ritrovavo in quell'istante di delizioso silenzio.
Il tempo trascorreva conducendo, inesorabilmente, il mio corpo al deperimento organico cui tutti gli esseri viventi sono sottoposti.
Ma potevo coglierla, l'eternità...
Tempo illimitato, non paragonabile all'esistenza di una sola generazione.

Sorrisi.
Non potei evitarlo.
Che pensieri insensati..!
Eppure...

Ero solo nella camera, adoravo la mia stanza vuota, senza vita e senza testimonianza alcuna; e quasi mi pareva di poterlo percepire, il rombo del motore di un aereo lontano che conduceva via i sospiri e le speranze di passeggeri innamorati e cuori non ancor colmati da quel dolce sentimento che fatale si era dimostrato nelle tragedie di cui fu un certo Shakespeare, l'autore...
Materia difficile, l'amore.
Il buon Eros sceglieva malamente e ciecamente le vittime per le sue fatali frecce e, struggente ed insensata, era l'asprezza di una delusione di un amore vano e disilluso, che nutrì e nutrì un cuore fino a farlo traboccare di desiderio, bramosia ed il più semplice calore.

*
Yeah are questioning your size?
Is there tumour in your humour,
are there bags under your eyes?
Do you leave dents where you sit,
are you getting on a bit?*

Tu ti senti svuotato
Se ti preoccupi della tua taglia?
C'è un tumore nel tuo umore,
hai le borse sotto gli occhi?
Lasci delle ammaccature quando ti siedi,
ne vuoi un pezzetto?

Mi ero sempre chiesto, fino a quel momento, perché l'importanza dell'estetico e delle frivolezze.
Creature viziose, gli umani.
Fui in grado, in seguito, di rispondere a questa mia (tanto banale) domanda.
Sospirando, mi misi a sedere su quel comodo letto che avevo avuto la fortuna, un tempo, di poter acquistare.
Lasciai scivolare una mano sul ruvido, vecchio e leggero copriletto, chiudendo gli occhi per rievocare ciò di cui quelle mura e quelle stesse coperte erano stati, anni addietro, testimoni.
Eros si era dimostrato ragguardevole nei miei confronti.
Potevo dire di essere stato... posseduto da un Dio fattosi di sangue e carne.
Fui totalmente perso nel suo tocco rovente, catturato dal suo svariato umore, intrappolato nei bracieri del suo amore.
Risi lievemente e fui presto preso da un senso di lontana nostalgia.
Quel Dio, il mio Dio, aveva lasciato il chiaro segno del suo funesto e delicato passaggio: perché  lo aveva portato via, il frammento dell'aureo sentimento che ero stato tanto sciocco da porgergli.

*
Will you survive? You must survive!
When there's no love in town
this new century keeps bringing you down
all the places you have been
trying to find a love supreme.*

Sopravvivrai?
Devi sopravvivere
Quando non c'è amore in città,
questo nuovo secolo ti deprime…
sei stato in così tanti posti
a cercare un amore supremo

I più antichi filosofi greci lo avevano spesso accennato: 'Coloro che gli Dei amano, muoiono giovani'
Avevano ragione…
Certamente,
non ero morto, ma si trattava di una sorta di amara metafora: non avrei più vissuto, mi sarei limitato semplicemente a sopravvivere...
Perché dovevo farlo...
Perché la resa non era mai rientrata nei miei standard; e spero che ancora per lungo tempo si terrà lontana dalla mia vita.
Perché la morte era penetrata ben oltre lo strato organico del mio fragile e miserabile corpo…
Mi sollevai delicatamente, e la mia attenzione fu catturata da un foglio sul pavimento.
Con vivace curiosità raccolsi quel pezzo carta.

Era mio, indubbiamente.
Avevo riconosciuto il disegno; negli anni avevo di gran lunga migliorato lo stile che vantavo, e quel piccolo ritratto a matita mi diede l’impressione di un simpatico scarabocchio.
Ma sussurrava così chiaramente antiche parole…
Il foglio era ingiallito ai bordi ed alcune linee erano quasi scomparse, sbiadite dal tempo…
Ma i bei tratti erano stati risparmiati ed ancora così intensi e reali  erano quegli spavaldi, tristi e fiammeggianti occhi.
Ripiegai il disegno, posandolo e poggiandomi a mia volta sulla scrivania traballante, divorata in piccola parte dalla tarme.
Mi ero sentito vacillare nel rievocare quel sentimento che pareva essere divenuto un tabù...

Non ho mai vantato grande saggezza… Ma come disprezzai quegli anni senza amore né passione.

Eros, Eros..!
Dove avevi perso il tuo arco e le tue frecce?

Psiche, la tua amata, ti tratteneva tra le sue dolci braccia?

Lo avevo sempre ricercato ed inseguito, l’amore.
Miravo all’incarnazione perfetta e più rispondente al mio ideale…
Ma perfezione ed amore sono sempre stati principi opposti, schierati agli antipodi, senza convivere o incontrarsi mai.

*Oh what are you really looking for?
Another partner in your life to abuse and to adore?
Is it lovely doves stuff
do you need a bit of rough?
Get on your knees!*

Oh cosa stai cercando veramente?
Un altro partner di cui abusare o da adorare?
È roba da piccioncini innamorati,
hai bisogno di qualcosa di selvaggio?
Mettiti in ginocchio.

Con uno scatto frustrato aprii il cassetto della scrivania, chiudendovi dentro il ritratto.
Tirai subito dopo un sospiro di sollievo, inspirando quanto più ossigeno fosse possibile.
Mi era sembrato di essere rimasto in apnea per lunghissimi ed interminabili minuti…
Perché il passato si era nutrito di così tanti respiri, sospiri, parole ,gesti e grida…
Ricaddi seduto sul pavimento polveroso, incrociando le gambe e posando i palmi sulle ginocchia.
Mi allungai verso una parete dove, dalla mensola in alto, era ricaduto un libricino dalla copertina rossa rilegata e che in quel momento giaceva rivolto verso il muro ingiallito -notai che la carta da parati andava scollandosi.
Lo presi ed iniziai a sfogliare con un cipiglio sconcertato l’oggetto della mia attenzione…
'Il Piccolo Principe’
Sbuffai, rilanciandolo lì dove lo avevo raccolto.
Ero già abbastanza depresso, non avevo bisogno di leggere di un moccioso dai capelli d’oro morto e mai più ritrovato, chiaro riferimento ad una fanciullezza sfumata troppo presto...
Ma non potei fare a meno di rattristarmi.
La mia mente ha sempre fatto strani collegamenti tra i vari pensieri e nemmeno quella volta se ne era risparmiati.
Cos’avevo?
Più nulla…
Cosa cercavo?
Non ne avevo la minima idea.

Thanatos, Thanatos..!
Perché sentivo il bisogno ed il desiderio del tuo freddo bacio?

Ricordavo il tocco di gelide mani in notti di estate ed il calore di un inconsapevole amore in serate d’inverno.
Potevo riassaporare la violenza di frustrati sfoghi nella tranquillità e nella pigrizia dei pomeriggi di primavera e la malizia di nuovi giochi d’amore sul tappeto nel soggiorno, di fianco al fuoco che scoppiettava nel camino durante la notte di Capodanno.
C’era ancora l’odore dell’amore e la folle danza e la fusione di due corpi, nati per essere una sola anima…
Nel bene e nel male…

*Yeah turn down the love songs that you hear
’cause you can't avoid the sentiment
the echoes I your ear
saying love will stop the pain
saying love will kill the fear
Do you believe? You must believe!*

Sì,abbassa il volume delle canzoni d'amore che senti.
perché non puoi sfuggire al sentimento
che riecheggia nel tuo orecchio…
dicendo che l'amore curerà il dolore,
dicendo che l'amore sconfiggerà la paura…
Crederai?
Devi credere!

Lo stereo a cui avevo ridato vita, crudelmente bisbigliava:

*
Reflections of me in your eyes, oh please
Talk to me, show some pity
You touch me in many, many ways
But I'm shy, can't you see*

Tremai…
Lo avvertii, il mio corpo si scosse violentemente.
Mi diressi alla fonte di quell’assurdo e straziante lamento, calando di colpo il rumore infernale.
Un cupo riflesso del mio longilineo profilo era intrappolato in infuocati laghi di lava…
Parole che, al dolce accenno, supplicavano un muto istante di compassionevole attenzione si liberarono dalla loro prigione di ricordi, tornando prepotenti a rioffiorar dalle mie labbra…

Amore, non ho mai visto la neve; voglio ascoltarla, la caduta dei candidi fiocchi!

Perché la neve è bianca?
La sua purezza lava via i peccati?
Ma io… Non sono mai stato toccato da un fiocco di neve…

Volevo credere nel fatto che fosse l’amore ad evitarmi, mi resi conto infine che ero io che tentavo di sfuggirgli.
Inutilmente, stupidamente, banalmente…
Le frecce di Eros, dolce Eros, lasciavano profonde e dolorose ferite.
Cosa può curare un dolore d’amore se non l’amore stesso?
Phobos, perché tormenti il fragile Eros?

Molte volte mi ero dimostrato più vile di quanto credessi: cedendo alla paura, mai avevo dato calda fiducia all’amore…
Amore forte e combattivo, amor che sa rinascere e mai più morire…
Dovevo crederci, solo questo.
Dovevo convincermi ed abbracciare quel pensiero formulato e più volte ripetuto che, come una litania, risuonava nella mia stanca mente.
L’amore mi aveva toccato in tanti modi…
Aveva succhiato la mia pelle e sfiorato le mie labbra, aveva morso la mia carne e violato la mia intimità.
Aveva amato il mio corpo e corrotto il mio spirito, aveva adorato la mia anima e lambito il mio cuore.
Avevo conosciuto la violenza di un bacio…
Apprezzato e goduto di una profonda e passionale spinta, di una lenta fusione nel proprio corpo.
C’era la timidezza di un mio fugace sguardo e l’ironico sorriso del Dio che mi stava amando, nel ricordo che stavo rivivendo.
La mia sciocca timidezza, la mia inesperienza e l’iniziale pudicizia…
Dovevo solo credere nell’emozione di quell’attimo…
Sarebbe tornata.
Lo speravo...

*When there' s no love in town
This new century keeps bringing you down
All the places you have been
Trying to find a love supreme…

A love supreme *
Quando non c'è amore in città,
questo nuovo secolo ti deprime…
sei stato in così tanti posti
a cercare un amore supremo…
Un amore supremo

Era così frustrante…
La mancanza di amore, intendo.
O più precisamente l’amore donato e mai ricevuto.
Ancora oggi, rievocando quel pensiero, non posso fare a meno di avvertire un peso nel mio animo.
Fardello di così tante e tali dimensioni da risultare insopportabile, su scarne spalle.
Mi aveva schiacciato.
E risalire era così doloroso e faticoso.
Le mie mani graffiate, sanguinanti e stanche non avrebbero retto ad un ennesimo e sfiancante tentativo di ribalta

Perché Eros ti tendeva solo una volta la mano…

Sui volti dei rari passanti sotto la mia finestra distinguevo solo il bianco e il nero.
Neanche la più lontana sfumatura di quel delicato colore di cui gli artisti cantavano e cantano tutt’ora.
Non vi era la figura alata che, librandosi in volo con un dolce e delicato battito d’ali, compiva il suo dovere.
Amor che si innamora e mai più bersaglia i solitari cuori.
Psiche… Cos’hai fatto..?
Mi era sempre piaciuto il profumo della primavera.
Portava con sé rinascita e speranza che, nonostante fossero destinate a consumarsi lentamente e dolorosamente, sarebbero rinate.
Perché Persèfone ritornava sempre tra le braccia dell’affettuosa madre.
La primavera era l’unico medicinale che possedevo contro il malato secolo in cui stavo vivendo e in cui sarei morto.
L’inverno era il mio riposo, l’estate il mio terrore.
Perché per Persèfone si avvicinava il momento di ricongiungersi con l’amato marito…
Carezzai il marmo sporco del davanzale della finestra, mordendomi un labbro.
Condussi senza particolare interesse gli occhi su di un’anziana signora che sollevando lo sguardo mi sorrise, mostrandomi un lieve e debole cenno di saluto.
Inizialmente sorpreso, poco dopo ricambiai con un mezzo sorriso.
Il colore del cuore di quella debole donna era di un rosso intenso, ben più acceso di quello dei miei lunghi capelli.
Era possibile che ancora qualcuno vivesse per amore?

*I spy with my little eye
something beginning with (ah)
got my back up and now she's screaming
so I've got turn the track up
sit back and watch the royalties stack up*

Con il mio occhietto spio
qualcosa che comincia con (ah)
ho alzato le chiappe e adesso lei grida,
così devo alzare il volume,
sedermi dietro e guardare le royalties che crescono…


Richiusi la finestra che produsse un rumore sordo e cigolante.
Voltandomi, mi bloccai di colpo; e posai lo sguardo su di un particolare che in quei giorni avevo completamente ignorato: il divanetto nella camera.
Era stato coperto da un polveroso e lacero lenzuolo bianco che, come in trance, sollevai immediatamente con frenesia.
Poco dopo ricaddi seduto, senza forze, sul vecchio arredo e mi coprii gli occhi con mani tremanti.
Perché era lì che, giocando, avevamo consumato per la prima volta il nostro amore.
Se avessi potuto rivivere quell’esperienza, lo avrei fatto.
Non avevo rimorsi…
Solo l’amerezza colmava il mio cuore.
C’erano labbra che sfioravano con desiderio il mio ventre, baciavano il mio addome per poi tornare a mordere la mia bocca e farla diventare rossa e gonfia per l’incontenibile passione.
C’erano le nostre mani incrociate e un bacio posato sul mio interno coscia.
C’erano le mie dita bianche tra i suoi capelli.
Riascoltavo i miei sospiri e i miei gemiti, rivedevo il suo soddisfatto sorriso.
E poi…
E poi riavvertivo le mie guance infiammarsi per il galante, quanto malizioso gesto, di baciare la mia mano.
Ed ancora gemevo e piangevo per la nostra fusione.
Mi riscossi a fatica e con ben poca convinzione da quello stato.
Fu solo per non rievocare grida e dolore.
Fu solo per non riascoltare la mia voce disperare…
Dovevo distrarmi, qualsiasi modo mi sarebbe andato bene.
Mi diressi verso lo stereo ancora acceso ed alzai il volume al massimo.
Le potenti casse riproducevano dolci note, ma non volevo aver tempo da sprecare ascoltandole.
Accompagnato da quel suono mi diressi verso l’abbandonata cucina, che spaziosa mi si parava davanti.
Sul tavolo nelle mie visite in quegli ultimi giorni avevo gettato le varie  royalties(*)…
Sorrisi con orgoglio e soddisfazione al loro gran numero, per poi recuperare un altro paio di lettere dalle tasche dei jeans.
Mi sarei dovuto impegnare parecchio; un buon modo per tenere impegnato il tempo…
Dannato tempo che scorrevi  inesorabile…

*I know this girl she likes to switch teams
and I'm a fiend but
I'm living for a love supreme.*

Conosco questa ragazza a lei piace scambiare le squadre
e io sono un demonio,ma
sto cercando un amore supremo…


Potei dire di essermi rilassato: in quel momento leggere, sfogliare e selezionare i lavori più interessanti fu un impegno quasi godibile…
E se anche la mia pigrizia trovava piacere nello svolgere quel compito allora, probabilmente, ne avevo proprio bisogno…
Ignorando il vergognoso strato di polvere che ricopriva il tavolo, incrociai le braccia sul ripiano, poggiandovi la testa per darmi una meritata tregua.
Guardai un punto fisso non preciso che, per quanto a lungo l’abbia osservato, oggi non capisco quale realmente sia stato…
Ricordo solo che scoppiai a ridere.
Improvvisamente e apparentemente senza ragione.
Ragione contenuta in un lontano bisbiglio che tempo prima, mentre ero nella stessa posizione e allo stesso posto, mi solleticò l’orecchio.
Perché ero un Demonio voglioso a letto…
Mi coprii immediatamente il volto arrossato dalla vergogna…
La prima volta che sentii quelle parole stavo per soffocarmi con la pasta appena mangiucchiata.
Al tempo, al risolino che seguì quella mia reazione, vi fu la conferma che quell’imbarazzante affermazione era tutt’altro che esagerata.
Quella notte gridai dal piacere più di un dannato.
Ogni fluido movimento nel mio corpo creava quella frenesia e quella maledetta voglia di provarlo ancora e ancora.
Creava la voglia di sentirmi sfiorare con la delicatezza cui spettava ad un fiore…
Creava la voglia di chiedere un contatto più profondo…
Creava la voglia di amare e di essere amati…
Creava l’amplesso che raggiunsi poco dopo che il mio amante si fosse sciolto in me.
Mi alzai di scatto, sbattendo le mani sul tavolo, sollevando una nuvoletta di polvere.
Tremando, cercai di restituirmi un contegno…
Perché quello che avevo perso e che cercavo era un Amore Supremo, ben al di là di quello che Eros avrebbe avuto la capacità di donarmi.
Eros… Sono stufo di essere la tua vittima preferita.

Ma amo l’amore che hai saputo donarmi…

*When there' s no love in town
This new century keeps bringing you down
All the places you have been
Trying to find a love supreme…

A love supreme *
Quando non c'è amore in città,
questo nuovo secolo ti deprime…
sei stato in così tanti posti
a cercare un amore supremo…
Un amore supremo.

Scoppiai a piangere…
Da troppo tempo trattenevo quelle assurde lacrime.
Non avevo pianto nell’ora della violenta separazione, non avevo pianto fino a quel momento: non ne avevo avuto il coraggio, era come ammettere una grave sconfitta.
Amor  sognato e che non avevo ritrovato…
Forse il motivo per cui continuavo a rifugiarmi in quel vecchio appartamento era solo per potermi nutrire dei ricordi che trasparivano vivi da quelle maledette mura.
Non era per amor della solitudine, per la stanchezza, per la pace o la riflessione.
Era per quel sentimento che scivolava via dalle consunte pareti e mi trafiggeva…
E mi feriva.
E mi uccideva.
Eros, meraviglioso Eros, mio carnefice…
Se avessi asciugato o meno le gocce salate che deturpavano i miei lineamenti, non me ne accorsi.
Seppi solo di essere ricaduto in ginocchio sul pavimento.
Se continuai a piangere, questo fu per me un mistero.
Quel luogo era colmo solo del mio infelice amore.
Perché io avevo amato ed ero stato usato…
Perché io avevo vissuto e sentito scorrere la Passione nelle mie vene.
Perché io avevo sentito straripare il mio cuore e avvertito la mia anima straziarsi.
Perché la violenza e la freddezza di un bacio feriva più di una qualsiasi altra arma.
Perché l’amore di cui mi ero nutrito e di cui mi ero dissetato era il mio amore supremo…
‘E tu, possibile che mi abbia solo usato? Possibile che ciò che ho sempre avvertito in ogni nostro minimo contatto fosse stato solo un abile inganno?’

*Come and live a love supreme
don't let it get you down
everybody lives for love.*

Vieni a vivere un amore supremo
non permettere che ti butti giù
tutti vivono per amore.

Stringendo i pugni, deglutendo, mi sollevai…
Accartocciai le lettere con forza, per poi gettarle sul pavimento.
Ripresi la mia giacca, che avevo riposto su una sedia in un angolo ed in silenzio mi avviai verso l’ingresso.
Eros ti supplico, abbandona il mio corpo e libera la mia anima!
Sopirai ancora un volta in quel giorno (e non fu il mio ultimo lungo respiro della giornata).
 E quando aprii la porta di ingresso, per poco non ebbi un collasso…
Lui, lui era lì…
La mano stringeva una chiave tesa verso la serratura, l’espressione, invece, sembrava seccamente sorpresa…
I suoi occhi di lava riflettevano il mio profilo.
“Kai…” Le mie labbra si mossero d’istinto nell’accennare quel nome.
“Ciao, Yurij.” Trasalii al suo saluto, per poi incontrare i suoi occhi, ancora.
Eros viveva e bruciava in quel fuoco.


E quella notte tornai a sospirare, supplicare e gridare per il desiderio di quel Dio che mi possedeva e possedeva il mio Amore.
Amore supremo e mai finito.

*Owari*

(*)Il diritto che gli artisti hanno a ricevere commissioni per ogni copia del loro lavoro venduto


Prima di lasciarvi avevo un’ultima cosa da dire all’oggetto delle mie attenzioni nelle fics ^^:

Perché l'odio è amore e l'amore odio...
Perché mi hai colpito,
Perché mi somigli maledettamente,
Perché sei la mia vittima perfetta,
Perché ti ammiro,
Perché sei patetico.
Perché...
Perché...
Perché esisti...
Le mie scuse,ma a mai più un mio ritiro.

Iria

   
 
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