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Autore: ViTed98    24/02/2015    1 recensioni
spero di incuriosirvi un po con questa piccola frase della storia
"Fissavo la sua statua ricordando tutti i bei momenti passati con lui eppure"
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aang, Appa, Gyatso, Katara | Coppie: Katara/Aang
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non so perché decisi di tornare al tempio del aria del sud, la mia vecchia casa.
L'ultima volta ci venni fu con sokka e katara, è quel giorno scoprii la verità, l'uomo che mi fece da padre,ormai passato all'altro mondo, lui fu l'unico a non vedermi solo come l'avatar, il padrone di tutti e quattro gli elementi, colui che deve portare pace e armonia nel mondo, ma come un semplice ragazzino di dodici anni. Fissavo la sua statua ricordando tutti i bei momenti passati con lui eppure, eppure lo deluso, scappando per evitare di accettare questo incarico, che mi fu imposto il giorno della mia nascita, non mi perdonerò mai. Caddi in ginocchio difronte alla sua figura con le lacrime agli occhi, le braccia di Katara mi strinsero in un abbraccio prima che le lacrime potessero scappare al mio controllo, era strano il modo in cui la mia ragazza riusciva a calmarmi semplicemente abbracciandomi, ma questa volta fu diverso, non riuscì a calmarmi come al solito. Il senso di colpa era più grande di me:
- se non fossi scappato... Lui... -
Strinsi i pugni, katara mi strinse a lei e mi sussurrò all'orecchio :
- tesoro se non fossi scappato, la nazione del fuoco ti avrebbe preso- mi accarezzo una guancia 
- la nazione del fuoco voleva me, è sono stato egoista a scappare, non lo accettato, non ho accettato di essere l'avatar- mi allontanai da lei e la guardai in volto
- aang, ti sei riscattato, hai riportato l'armonia nel mondo -
Scossi la testa e mi alzai:-dovevo farlo prima, la mia gente è morta per causa mia- Mi mise una mano sulla guancia e i nostri occhi si incrociarono, l'abbracciai è sussurai: 
- mi sento così in colpa, lui credeva in me,e io... -
- basta parlare di questo - mi prese per mano e mi fece allontanare dalla statua.
Mentre mi allontanavo da lì, la tenevo stretta a me per avere un po' di conforto in quel posto che un tempo era pieno di colori, ma ora era grigio tempesta, come quella che mi fece congelare per cent'anni dentro quel iceberg, non so se sia stato un bene essere rimasto congelato per cosi tanto tempo li dentro ma e grazie ad esso che conobbi katara, sokka, thop e zuko che divennero la mia nuova famiglia, molte volte mi ritrovo a pendare che se non mi fossi ibernato non avrei conosciuto katara, lei fu la prima ha credere in me, era sicura che io avrei messo fine alla guerra, lo fatto per lei per tutte le persone che come me hanno perso le persone a cui tenevano, un padre, un fratello un amico o la famiglia e si sono ritrovati soli.
Appoggiai la testa alla sua stringendola di più a me. Non mi concentrai molto sulla strada che stavo percorrendo, ma quando mi fermai davanti quella porta buttata a terra, un po' bruciacchiata davanti all'entrata. Un sorriso di malinconico mi dipinse il volto, erano entrati anche li, la mano di Katara scivolo nella mia stringendola, le nostre mani sembravano state fatte apposta per unirsi. Mi voltai a guardarla:
- questa era la mia camera- gli riferii, facendola entrare insieme a me nell' ultimo posto che vidi prima di partire, la camera era sottosopra, il letto è quella piccola scrivania, la quale un tempo teneva i miei cimeli del avatar, i giochi che i monaci mi fecero scegliere da bambino per capire se fossi l'avatar. Riuscì a mettere la scrivania apposto con un solo colpo del domino dell'aria e rimisi i giochi su di essa, l'unico libro che avevo, il mio preferito notai un foglio fuoriuscire, lo presi osservandolo, riconobbi la calligrafia, la sfiorai con le dita, forse fu l'ultima cosa che tocco, conservai il foglio nella mia veste e presi katara per mano portandola via. Chiamami con il fischietto Appa, dovevo andarmene da lì, il mio bisonte arrivo poco dopo.

Katara mi stava sicuramente osservando,sentivo il suo sguardo sulla mia nuca mentre guardavo il paesaggio sotto di noi.
- cosa c'è ? - gli domandai voltandomi
- non lo so, dimmelo tu- sospirai,
certo che non gli si poteva nascondere nientre, tirai fuori il pezzo di carta. - lo ha scritto gyatso- gli passai il foglio e lei lo prese osservandolo. - lo hai letto ? - mi domando, feci segno di no:
 - fallo tu, per favore non ce la faccio- Si avvicinò e io appoggiai la testa sulle sue gambe.
Si schiarì la voce:

Aang,
Non so dove tu sia in questo momento, sinceramente spero tu non legga mai queste parole, spero di poterti parlare io di quello che sta succedendo, la nazione del fuoco si sta avvicinando è tu sei l'unico che può fermare sozin, so che hai paura, essere l'avatar non è un copito facile, devi essere imparziale e per un bambino della tua età e difficile, ma io credo in te so che prima o poi tu tornerai, e questa guerra che sta avendo inizio la farai giungere al termine, io mi fido di te non sono deluso.
Aang io so che tu diventerai un grande avatar, non cruciarti per questo tuo gesto, infondo hai solo dodici anni la tua reazzione è detutto concepibile, ti sei sentito il peso del mondo sulle tue giovani spalle, ma io credo in te.
Gyatso. 

Poce parole che non mi fecero proferire una silabba, con gli occhi chiusi pensavo al mio maestro che scriveva su quel pezzo di carta,immaginadolo li intento a imprimere queste parole che ora con tutto il mio cuore avrei voluto sentire da lui, ma so che questo non accadra. 
"non ti preoccupare Gyatso, ti prometto che i templi che ora sono deserti e tristi torneranno a splendere con le risate dei bambini che giocano, dove un tempo lo facevo io con glialtri bambini con te, un giorno i dominatori dell'aria ritonneranno te lo prometto.Ora alcune persone hanno deciso di studiare la nostra filosofia, ho dato loro un nome accoliti dell'aria, ti prometto che inisegnero a loro tutto quello che tu hai insegnato a me e loro lo insegneranno alle nuove generazioni fino a quando i nomadi dell'aria non risogerano dalle ceneri ricostruire la nostra civilta sara la mia priorita, iniseme all'armonia nel mondo. è una promessa."    
Aprii gli occhi e fissai il celo sperando che questo mio pensiero pottese arrivare a lui dovunque essi si trova sperando che il mio maestro creda ancora in me.





Ancolo autrice.
ciao.


no okay faccio la seria, questa e la mia seconda ff che scrivo spero che vi sia piaciuta.
Qesta storia è spuntata fuori durante l'ora di filosofia, mi sono sempre chiesta se aangi fosse tornato al tempio cosi ho iniziato a farmi milioni e milioni di film mentali sul pensiero di quest'ultimo, cioè aang era molto legato a Gyatso allora ho pensato ' e se Gyasto gli abbia scritto qualcosa e lui la trovasse' e cosi è nato tutto.
Acceto ogni tipo di critica costruttiva cosi da potermi migliorare sempre di più.
Ora andate in pace xD 
Alla prossima 

ViTed98
 
  
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