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Autore: Firnen bjartskular    01/03/2015    1 recensioni
C'era una volta, in un regno lontano lontano, un villaggio piccolo piccolo, di nome Ellesméra, qui viveva una bellissima fanciulla di nome Araya.
Ma la nostra storia non parla della bella Araya, bensì dello zotico Eragon e dello sfortunato Murtagh.
Il primo aveva sentito parlare della landa magica, così si diresse a Cirom per provare a rimorchiare la principessa.
Genere: Comico, Fantasy, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Arya, Eragon, Murtagh, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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C'era una volta, in un regno lontano lontano, un villaggio piccolo piccolo, di nome Ellesméra, qui viveva una bellissima fanciulla di nome Araya. 
Ma la nostra storia non parla della bella Araya, bensì dello zotico Eragon e dello sfortunato Murtagh.
Entrambi vivevano in un orfanotrofio, portati lì per motivazioni diverse: 
I genitori di Eragon avevano troppi figli da sfamare e Murtagh era scappato dopo che suo padre era riuscito a centrarlo con la spada (prima ci aveva provato diverse volte).
Eragon aveva sentito parlare della landa magica, quindi si diresse a Cirom (il punto cardinale tra Nord ed Ovest) per provare a rimorchiare la principessa.
Così partirono tra lo stupore e lo scalpore degli altri poveri orfanelli, Eragon, tutto pronto e motivato con lo zaino in spalla, cercava di trascinare fuori Murtagh per partire. 
Il ragazzo, infatti, aveva paura di essere ritrovato dal malvagio padre Morzan ed il pervertito zio Galbatorix.
Alla fine si arrese e pensó che probabilmente (con un po' di fortuna) nessuno si sarebbe ricordato di lui, di sicuro nel corso della storia impareremo quanto non sia vero.
La prima tappa del viaggio fu la vecchia casa dove Eragon abitava: una piccola fattoria nel mezzo del nulla.
Si accorsero che qualcosa non andava quando al suo posto trovarono una grande villa con tanto di piscina e inferriate d'oro. Aprirono per poi entrare indisturbati e notare il fratello di Eragon, Roan (l'unico che non era stato venduto o portato all'orfanotrofio) sdraiato a prendere il sole con la sua fidanzata Katrina vicino che messaggiava su facebook con l'I phone 8.b.
Trovarono il padre Garrow che entusiasta li salutó dall'idromassaggio gridando
- Ciao Eragon, sai quella pietra che avevi trovato prima di essere cacciato? Era un uovo di drago, ci abbiamo fatto un bel gruzzolo vendendolo al famoso re Galbatorix!!!! 
Murtagh represse un brivido spaventato quando si rese conto del suo soprannome (sfortunato), mentre Eragon si segnava nell'I phone (appena ricevuto i regalo) di andare a salvare l'ovetto. Continuarono a camminare fino a che trovarono un vecchio con un mattone in mano che faceva trucchi magici per strada: si chiamava Brom ed era lo scemo del villaggio (diceva di aver conosciuto gli elfi!). Eragon stupito si avvicinó, mentre Murtagh gia cominciava a mettere al sicuro il suo portafogli, il vecchio narró loro di un coraggioso cavaliere che era morto per la sua stupidità, si chiamava Eragon e per colpa di una coca cola (scambiata da tutti per un uovo di drago) aveva fatto scoppiare una guerra che duró millenni... Alla fine era riuscito a salvare la lattina (ora conservata in una teca nel museo di Ellesméra) per poi finire comunque schiacciato.....


Intanto nella foresta del piccolo regno lontano lontano la bella principessa Araya stava componendo un sonetto da presentare al talent show elfico della settimana. Aveva appena cominciato..

"Nel mio cuore ci sei tu
Ma oramai non ci sei più
Non capisco che sei mio
Niente..
- Araya?
Una vocina fastidiosa aveva interrotto il suo stupendo e profondo monologo, ma a lei non importava niente: una volta aveva fatto aspettare un elfo per tre settimane fuori dalla porta perche si doveva mettere un "filo di trucco".

"Niente dice che ci stó
Te lo spiego, è un no
Vado fuori a rimorchiar
Non c'è tempo per s...
- Araya? Mi senti??
La principessa si giró inviperita contro l'essere miserabile che l'aveva disturbata, con un espressione che non prometteva niente di buono (ma naturalmente aveva ancora i capelli in ordine).
 Era un elfo, capelli (naturalmente) lisci, biondi e lunghi, e davvero molto carino...
- Oh scusa, non ti avevo notato, come ti chiami?
Chiese con la voce più dolce possibile scostandosi piano una ciocca corvina dalla fronte (tutto calcolato). Lui rimase ammirato ed intontito rispose con un fil di voce
- Orlando...


                                .....Continua......

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Angolo...
Ok bene, premetto che questa storia pazza non l'ho scritta io, è tutta farina del sacco di creativemind, e quando dico tutta, intendo proprio tutta tutta. Non siate troppo cattivi nelle recensioni, per pietà.
Ps: quel verso della poesia molto profonda di Arya beh, non è il verbo che tutti immaginiamo, ovviamente è saltar...

I RIFERIMENTI A FATTI, SQUADRE DI CALCIO E ATTORI CHE INTERPRETANO ELFI BIONDI È PURAMENTE CASUALE
  
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