Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
Ricorda la storia  |      
Autore: Sonrisa_    06/03/2015    6 recensioni
«Uoi giocare con me a palla?»
«Sto studiando.» rispose Pai cercando di toglierselo di dosso.
Il piccolo si imbronciò.
«Pefavoooooore!» disse, congiungendo le mani davanti al volto del maggiore e facendo gli occhioni dolci.
---
Spero che la flash vi strappi un sorrisetto! :3
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Marty
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kisshu Ikisatashi/Ghish, Pai Ikisatashi, Taruto Ikisatashi/Tart
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il mio amore per i bambini non si esaurirà mai, questo è certo. Converrete con me che sono adorabili, no? La loro pura ingenuità mi fa sempre sorridere!
Spero di strapparvi un sorriso o, perchè no, una risata con questa fic (sono 500 parole precise senza averlo fatto di proposito, quando l'ho visto mi sono sentita un mito xD )! Fatemi sapere cosa ne pensate! :3


Di studio, compagni di gioco e fratellini

«Paaai! Paaaiii! Paaaaaiiiiiii!!!» gridò il piccolo Kisshu, raggiungendo il fratello con una corsa.
Il bambino sbuffò, voltandosi verso il fratellino.
«Non c'è bisogno di urlare. Non sono sordo.» borbottò.
«Ma tu non ripondevi!» ribatté il minore con un espressione adorabilmente corrucciata.
«Si dice rispondevi, non “ripondevi”, Kisshu.» lo corresse Pai, battendo la penna sul libro che stava leggendo.
Kisshu socchiuse gli occhi, concentrandosi.
«Ris... Rips... Rip... Ripos... Risos...» iniziò a farfugliare, cercando di ripetere correttamente la parola.
Pai si portò una mano sul volto, dandosi dello stupido. Poteva farsi gli affaracci propri?!
Adesso avrebbe dovuto sorbirsi quella cantilena, senza riuscire a concentrarsi! Dopo un po', però, Kisshu si scocciò e, aggrappandosi al braccio del fratello maggiore, gli chiese con un espressione angelica:
«Uoi giocare con me a palla?»
«Sto studiando.» rispose Pai cercando di toglierselo di dosso.
Il piccolo si imbronciò.
«Pefavoooooore!» disse, congiungendo le mani davanti al volto del maggiore e facendo gli occhioni dolci.
«Kisshu, non posso. E poi con me quella tattica non funziona, lo sai.» borbottò quello, riprendendo a studiare.
Il verde sbuffò.
«Mi annoioooo! Noia! Noia! Noia! Noiaaaaaaa!» urlò, battendo i piedi sul pavimento.
Pai sbuffò: non doveva rispondere, doveva finire di studiare.
Se non gli avesse dato corda, prima o poi il fratellino l'avrebbe lasciato in pace, no?
In quel momento, a salvarlo, entrò nella stanza la madre.
«Mamma!» gridò il minore, correndole incontro ed abbracciandola di slancio.
La donna lo accarezzò dolcemente, poi si avvicinò a Pai.
«Ho sentito delle urla, cosa stavate combinando?» chiese, inarcando le sopracciglia.
«Non mi fa studiare!» borbottò il maggiore indicando il bimbo.
«Non gioca con me!» esclamò contemporaneamente il verde, incrociando le braccia al petto.
La donna sorrise divertita.
«Devi avere un po' di pazienza, Kisshu. Quando Pai finirà di studiare, giocherete insieme.» disse, abbassandosi per raggiungere la stessa altezza del figlio adottivo.
«Ma io volio giocare ora!»
«Dai, tra un po' arriverà un altro fratellino e potrete giocare insieme tutte le volte che vorrete!» aggiunse la madre, carezzandosi il ventre.
«Promesso?» chiese il bimbo, inclinando la testa da un lato.
«Promesso.» ripeté la madre, tendendogli la mano che Kisshu, prontamente, afferrò.
«Andiamo a fare merenda ora, così lasciamo Pai tranquillo, d'accordo?»
Gli occhi del bambino si illuminarono, mentre annuiva poderosamente.
«Se hai bisogno, mi trovi al piano di sotto.» disse la madre al figlio maggiore, che si limitò ad annuire ed increspare le labbra in accenno di sorriso.

I mesi passavano e la voglia del piccolo Kisshu di avere un nuovo compagno di giochi cresceva sempre più.
I genitori si erano sentiti sollevati, avevano paura che il piccolo non avrebbe accettato volentieri il pensiero di un nuovo fratello, -proprio come era successo con Pai con l'arrivo di Kisshu- ma, fortunatamente, i loro timori si erano rivelati infondati.
Finalmente il giorno tanto atteso arrivò: il piccolo Taruto era venuto al mondo!
Kisshu, con una bella palla colorata tra le braccia, schiacciò il visino paffuto contro il vetro della culla, osservando con occhio critico il neonato.
«È lui?» chiese, rivolgendosi al padre adottivo.
Quello gli si avvicinò, scompigliandogli i capelli con fare affettuoso.
«Esatto, lui sarà il nuovo fratellino!» disse con gli occhi lucidi.
«Ma è piccolo! E io come faccio a giocare a palla con lui ora?»
  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Tokyo Mew Mew / Vai alla pagina dell'autore: Sonrisa_