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Autore: bluemoon89    07/03/2015    0 recensioni
Racconto in prima persona, da un punto di vista estraneo dai fatti che avverranno a Starling City, e che dovevano avere uno scopo nella vendetta di Slade; ma avrà dei risultati diversi.
[Possibile citazione di altri personaggi della serie e/o avvenimenti della prima e seconda stagione]
DAL TESTO:
Avevo capito che aveva dei problemi e che c'era qualcosa che non andava...ma in fondo non avevo capito niente.
Non avevo capito nulla...o forse si e facevo finta che non ci fosse nessun problema.
Avevo cercato di capirlo, ma non ci ero riuscita.
Non avevo capito chi era veramente Slade Wilson.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Slade Wilson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I'LL SAVE YOU

CAPITOLO 1

-Tredici...-disse Albert, il proprietario del locale dove io lavoro, un uomo piuttosto massiccio con i capelli non tanto lunghi scuri, vedendomi.-Emily mi ha detto che stavi poco bene.-
-Emily esagera...-dissi io.-e poi non sono malata.-
-lo sai che lei è preoccupata per te...-
-ultimanente un pò tutti.-
-non è stato una notizia che nessuno si sarebbe aspettato-disse Albert in modo da non ferirmi.-è normale che le persone che ti vogliono bene siano preoccupati per te.-
Abbassai un momento lo sguardo.
-scusami...non volevo.-dissi per poi guardarlo.
Lui sorrise.-bè...una mano in più serve sempre...dai cambiati...che fra un pò arrivano quelli simpatici.-
Ricambiai quel sorriso e andai a cambiarmi.
Quando ritornai, Emily, una ragazza della mia stessa età con i capelli castani piuttosto riccioluti, era appena entrata. Subito sgranò gli occhi e mi prese con forza e mi trascinò in un angolo.
-Em prima che dici qualcosa...io sto bene e di certo non voglio passare il resto della mia vita a piangermi addosso.-
Senza dirmi niente mi abbracciò.
-tutto bene?-
Emily era la mia migliore amica. Eravamo cresciute insieme e avevamo condiviso molti cose insieme, come la scuola, ci eravamo sostenute quando l'altra aveva un fidanzato o ci consolavamo a vicenda quando rimanevamo sole...tutto. Lei era la persone di cui mi fidavo di più. Era con lei che mi confidavo, mi sfogavo, che sapeva tutto...e negli ultimi tempi mi era rimasta sempre vicina. Più che un'amica era una sorella, una madre...anche se da quello che era successo mi trattava come una malata, come quelli che mi conoscevano, sapevo che lo faceva per il mio bene.
Avevo preso male ciò che era successo e mi davo della stupida di non averlo capito prima... pareva evidente adesso.
In un primo momento pensavo che tutti mi odiassero, ma capì che nemmeno loro si aspettassero una cosa del genere.
Era sempre, in quel locale che era arrivata quella notizia. Mi sentivo per un certo senso tradita da lui, ma alla fine la colpa era solo mia...lo dovevo capire.
-così mi fai preoccupare...-dissi.-ti è successo qualcosa.-
Emily poi mi guardò.
-sediamoci dai...Albert...le dovrei dirle una cosa.-
Albert fece un segno affermativo con il capo.
Ci sedemmo su delle sedie davanti al bancone.
-Tredici...ascoltami...certe volte...è meglio che siano gli amici a dirti qualcosa di poco piacevole che scoprirlo...da un perfetto idiota.-
-c'entra Trent?-chiesi.
Trent...io e lui avevamo avuto una storia, ma...dopo qualche mese ci siamo lasciati. Lui...per quanto si sforzasse di essere una persona migliore, non ci riusciva. Non riusciva a ferire, sentimentalmente, le persone a lui care. Faceva il giornalista, e di certo non si curava dei sentimenti degli altri...e di certo una parte di colpa fu anche la sua...visto che i servizi che vendeva lo dipingendolo come un mostro. Di certo rapire una ragazza, per non so quale motivo, non lo voglio giustificare...ma sta di fatto che da quando lo aveva incontrato voleva rovinarlo.
-si e no.-rispose Emily.
La guardai.
Emily era piuttosto pensierosa e di certo vedevo che la cosa la preoccupava e non sapeva come avessi reagito.
-si perché è il suo mestiere, no perchè riguarda l'altro.-
Io la guardai.
-la notizia la daranno fra qualche ora...ma...io penso che come tua amica lo debba sapere da me.-disse lei.
-così mi fai preoccupare...-
Per quanto le persone mi consideravano una donna forte, in quel momento ero come invasa dalla paura.
Lei mi prese le mani.
-vedi...dopo...quella notizia che aveva sequetrata la ragazza...c'è ne stata un'altra e infine quella che ti devo dire-Emily si fermò e mi guardò negli occhi.-sai com'è Trent...è riuscito con l'inganno a rilasciare un intervista e...-
-lasciamo stare i suoi guai...-dissi.-che cosa ha fatto Slade.-
-lui...lui...ha ucciso Moira Queen e ha iniettato una droga che rende super forti a dei criminali che hanno attaccato Starling City...hanno fatto un pò di distruzione e poi sono stati tutti fermati lui...ecco...non so che fine ha fatto...ma...quel suo attacco ha rischiato di far distruggere l'intera città...Trent non so come ha scoperto il tutto, ed altro, e fra poco l'intero mondo lo saprà.-
Era una notizia che non mi aspettavo e quando lei mi parlò, ritrassi le mani dalle sue. Incominciò a mancarmi l'aria e iniziai a respirare male. Avevo come un rantolo non riuscì a controllarmi.
-Tredici...Tredici...-
Caddi per terra.
-sei in iperventilazione...Tredici respira profondamente...Tredici...-persi conoscenza.
Quando rivenni sentì delle voci.
Una era di Emily e l'altra di un uomo.
Era Trent.
Stavano litigando.
Lui rimproverava lei di avermelo detto, mentre lei sosteneva che sarebbe stato peggio se lo avesse saputo dal suo servizio e gli augurava che venisse denunciato.
Guardai il soffitto.
Non riuscivo proprio a credere.
Mi sentì molto male.
Non avrei mai pensato che potesse fare una cosa del genere, ma perché? Perché doveva fare tutto questo...perché?

-quando una persona cara muore è nostro dovere onorare la sua morte...ad ogni costo.-

Abbassai lo sguardo.
C'erano stati degli indizi. Li dovevo cogliere.
Mi sentivo tremendamende in colpa per quanto era successo.
Se avessi capito, compreso meglio le sue parole, i suoi gesti...forse tutto questo non sarebbe successo...forse lo avrei salvato. Eppure...eppure mi pareva strano. Era un uomo diverso da quello che avevo conosciuto. Avevo capito che c'era qualcosa che non andava. Quando era come me...non lo era completamente. Era come se...come se ci fosse qualcun altro sempre accanto a lui...come se lo tormentasse. Come...come se quel qualcuno gli volesse ricordare un compito, una missione. Avevo capito che aveva dei problemi e che c'era qualcosa che non andava...ma in fondo non avevo capito niente.
Non avevo capito nulla...o forse si e facevo finta che non ci fosse nessun problema.
Avevo cercato di capirlo, ma non ci ero riuscita.
Non avevo capito chi era veramente Slade Wilson.
Sospirai.
Cercai di pensare ad altro, ma non ci riuscì. La mia mente mi riportò indietro, di qualche anno, nel giorno in cui lo incontrari e la mia vita non fu più come la stessa.
Sembrerebbe uno di quei romanzi che si leggono, ma era la realtà.
Che fosse un uomo pieno di segreti lo avevo capito già da subito, ma...non lo so...forse era quella sua aria un pò malinconica, quel suo sguardo pieno di tristezza e rabbia, o come diceva Emily per via della sua benda sull'occhio destro (in base alla sua teoria che aveva due dei quattro motivi per cui una donna non può resistere al fascino di un uomo)....insomma...non sapevo spiegarmi come mi fossi innamorata di lui.
Penso che anche lui mi amasse, che non era solo tutto finto, ma c'era qualcosa o qualcuno, che nel suo profondo lo tormentava. Succedeva qualche volta che lo vedevo perso nel vuoto, come se fosse in preda ad una allucinazione...mi faceva sempre paura. Non tanto che potesse essere aggressivo nei miei confronti, ma per lui perché lo faceva soffrire.
Forse se fossi stata un pò più aggressiva e mi facevo dire tutto, forse lo avrei salvato...ed si sarebbe evitato quella morte e un'intera città attaccata da degli psicopatici.
Sospirai di nuovo.
Mi misi di lato e mi chiesi se potevo fare qualcosa per lui o era perso per sempre.
 
   
 
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