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Autore: strongenough    08/03/2015    7 recensioni
E se Felicity fosse ferita a Central City? Quale sarebbe la reazione di Oliver? Lontani da drammi, solo loro due. Finalmente.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cinque secondi. 
Quanto dannatamente lunghi possono essere cinque secondi?
Una vita intera. La sua vita. Sdraiata su quel letto di ospedale, palpebre chiuse, respiro debole. Arresto cardiaco. Morta. Lei. Felicity Smoak. Lei che aveva pensato sul serio alla morte solo una volta nella vita, quando ha creduto di aver perso lui. L'amore della sua vita. Lo stesso che fissa il suo corpo da dietro quel vetro così maledettamente spesso che neanche lui potrebbe distruggerlo. Neanche il vigilante. Neanche Arrow. Neanche Oliver Queen. 
Ed è straordinario o forse folle e patetico come quei cinque secondi siano identici per entrambi. Durano una vita, la stessa vita. Lei vede lui. Lui vede lei, ha sempre visto lei.
Uno.
Pugno contro quel maledetto vetro. Maledizione.-Apri gli occhi! Apri gli occhi, Felicity!-. Come se lei potesse sentirlo. Desidera solo che lei riesca a sentirlo. Ma non lo fa.
Due.
Qualcosa bagna la sua guancia. Cade sulle sue labbra e il suo sapore salato lo sconvolge. Lacrime. E quasi aveva dimenticato cosa si provasse a soffrire così. -Ti prego!-. E la sua supplica si espande nell'aria e non risparmia nessuno, non risparmia l'uomo che la stava portando vi da lui. Ray.
Tre.
Già. Ray. È assurdo come l'unica cosa a cui Oliver riesca a pensare sia Ray.
-Credevo fosse giusto!-. Urla e neanche se ne accorge. -Credevo tu fossi giusto per lei...più di me! Credevo fosse al sicuro!-. E la sua mano stringe il collo di quell'uomo alto e imponente,che sembra dannatamente spaventato. -Dovevi proteggerla! La tua armatura non serve a un cazzo se non riesci a proteggerla!-. Urla stringendo la presa, mentre Diggle afferra le sue spalle con forza. 
-Smettila,Oliver!-. Gli sussurra l'amico e lui sembra ascoltarlo. Allenta la presa. Piano.
Quattro.
-Mi dispiace...-. Mormora Ray, e riesce a fatica a parlare. -Non ci sono riuscito! Ci ho provato...-
-Ho rinunciato a tutto per proteggerla! Io ho rinunciato a lei! Solo per proteggerla...-. E le parole tremano sulle sue labbra tanto che non riesce a dire nient'altro.
-Lei non lo ha fatto!-. Dice e Oliver si volta a guardarlo. Senza capire.
Cinque.
-Cosa?-
-Lei non ha rinunciato a te...nonostante tutto!-. E niente lo ha mai sconvolto come quelle parole. Niente in tutta una vita. -Non ha mai smesso di amarti! In realtà non credo riesca a smettere!-.
E riesce solo a pensare a quei dannati cinque secondi e quanto vorrebbe che finissero. Ora.
Sei secondi.
Il suo respiro. Il petto che si gonfia violento. I suoi occhi che si aprono. È viva.
Lui è vivo.

-Ce l'hai fatta ad entrare!-. Mormora lei, con un filo di voce. -Devi smetterla di farmi aspettare!-. Sorride. Dio, quanto ama quel sorriso! Ci prova anche lui ma è terrorizzato. Si avvicina al suo letto e con un rapido scatto la stringe tra le sue braccia. Non è mai stato così veloce. Così istintivo. Così vero. -Io...io non ho mai avuto così paura in tutta la mia vita!-. Sussurra tra i suoi capelli dolcemente. -Dopo Lian Yu, Hong Kong e chissà quale altro posto, non posso averti spaventato poi tanto!-. Sorride e cerca di calmare il suo respiro accelerato. -Non scherzare!-. E il suo sembra  tutto tranne che un rimprovero. -Ti prego non scherzare!-. Mormora allontanandosi un po' per osservare i suoi occhi. -Cinque secondi...sei morta per cinque secondi!-
-Tu per quasi un mese! Credo di vincere io questo gioco!-
-Dannazione, Felicity! Smettila! Non è un gioco...la tua vita è la cosa più importante per me!-. E adesso è lei che non riesce a parlare. Non riesce a dire niente per qualche secondo, o forse di più. Sente lo sguardo di Oliver bruciare la sua pelle, ma non fa poi così male. -Mi dispiace.-. Dice lei, fissando i suoi occhi. -Mi dispiace essermene andata con Ray!-
-Te ne sei andata via da me e io non sono riuscito a proteggerti!-
-Sei tu che mi hai allontanato e non osare incolpare me per questo! Avevo il diritto di andare avanti con la mia vita, avevo il diritto di essere felice e ci ho provato! Ci ho provato sul serio...con Ray!-. E le parole scivolano via senza che lei possa controllarle, non che lo voglia. Non ci è mai riuscita in realtà. -E ci sei riuscita?-. Domanda lui, mentre la sua mano si posa leggera sulla sua guancia. Lei resta in silenzio a guardarlo, poi sorride e lo fa con una dolcezza disarmante. Finalmente di nuovo. Ma non risponde, non ora. Fa pressione con il suo viso sulla sua mano, poi socchiude gli occhi piano. -Sono così stanca.-. Mormora riaprendo gli occhi e posandoli su di lui. Senza  smettere di sorridere. Piano si sposta verso un lato del letto e lascia spazio a lui. -Resta con me...puoi?-. Gli domanda invitandolo a sdraiarsi al suo fianco, lui annuisce sorpreso. Senza aspettare un secondo in più. Neanche uno. Ne sono passati già troppi.

-Sei carino...-. Dice tra i denti lei,mentre il respiro di Oliver riscalda il suo viso. No non lo è. Non è carino, è straordinario. Qui,incollato al suo corpo. Su quel letto di ospedale. Addormentato. O meglio lo era, ma quelle parole lo hanno svegliato. In realtà un ricordo lo ha svegliato. Lei. Sei anni fa. Semplicemente Felicity. -Cosa hai detto?-. Domanda lui, e non riesce a fare a meno di sorridere. Lei abbassa lo sguardo, imbarazzata. -Credevo dormissi! Mi capita di parlare da sola spesso,troppo spesso...-
-Felicity!-. La ammonisce lui, fingendosi serio.
-Ho detto che sei carino,ok? Dannatamente carino quando dormi!-. Lui sorride divertito, poi si sposta su un fianco per guardare il suo viso. -Parli da sola, lo so! Lo hai fatto sei anni fa, beh in realtà stavi parlando con la mia foto.-. Lei resta in silenzio, poi chiude gli occhi sperando di sparire in un istante, ma non lo fa. Niente sparisce, soprattutto il suo imbarazzo. Apre gli occhi lentamente e osserva il sorriso di Oliver. Bellissimo. -Ero li, alla Queen Consolidated quel giorno...ero tornato per una missione per conto della Waller. Mi sono nascosto da tutti, poi ti ho vista!-
-Ti sarò sembrata un'idiota!-
-Ho sorriso! Riesci ad immaginare quanto fosse difficile per me sorridere? Credo di non averlo mai fatto prima. Ma poi hai blaterato e io ho sorriso e non ho pensato a nient'altro!-
-Perché me lo stai dicendo solo ora?-. Gli domanda lei fissando i suoi occhi.
-Perché sei morta...tu per cinque secondi sei morta e credo di essere morto anch'io!-. Lei resta in silenzio e lui lo odia quel dannato silenzio. Si è chiusa troppe volte in esso, e troppo ermeticamente.  E lui lo odia il silenzio. -Pensavo che la tua quasi morte ti avrebbe fatto fare le cose in maniere diversa, eh si,intendo le cose tra di noi...>. E rompe il silenzio, e adesso lui non sa più se lo voglia davvero. -Ma mi sbagliavo!-. Mormora, e Oliver abbassa lo sguardo come quella volta in quel maledetto vicolo. -È la mia quasi morte che ha cambiato tutto!-. Lui alza lo sguardo e lo posa su di lei, sulla sua pelle meravigliosamente bianca e morbida. Dio, quanto ha ragione! Sorride, poi accarezza il suo viso delicatamente. -Dovresti riposare.-. Sussurra e si maledice per essere così stupido. -In realtà sei tu quello che ha bisogno di riposo,lo sai?-. Dice, divertita. Lui annuisce e si sente sorprendentemente leggero. -Oliver?-. Lo richiama lei prima che esca dalla stanza, lui si volta verso di lei, tranquillo. -Cos'hai fatto a Ray?-. Dannazione, lo conosce davvero.
-Non dovresti preoccuparti di questo ora!-
-Oliver!-. Lo ammonisce lei e ci riesce sempre.
-D'accordo...potrei essermi arrabbiato un po'! Potrei aver desiderato di infilzarlo con una freccia!-
-Lo sai che non è colpa sua...-
-Lui era li, e io non c'ero!-. E lo confessa prima a se stesso e poi a lei.
-Dovresti arrabbiarti con me per questo.-. Abbassa lo sguardo e ci crede davvero, ma non potrebbe sbagliarsi di più. È colpa di Oliver e lui lo sa. -Dovresti arrabbiati con me perché ho desiderato che venisse con me, perché volevo davvero andare avanti con la mia vita e stare lontano da te! Quindi dovresti arrabbiarti con me!-
-Io non ci riesco ad essere arrabbiato con te.-. E non c'è bisogno di dire nient'altro.

QUALCHE GIORNO DOPO...
-Ehi...-. Felicity sorride. È  in piedi, senza quell'odioso camice da ospedale. La solita Felicity, abitino rosso e coda perfetta. -Ti porto a casa!-. Oliver sorride. Il solito Oliver? No. Straordinariamente diverso. -Non dovevi venire per forza. Guardami,sono in piedi e in perfetta forma e riesco a tornare a casa da sola, non ho bisogno di niente!-. Lui si avvicina a lei lentamente, poi posa una mano sul suo ventre. -Dimentichi che hai una ferita da arma da fuoco!-. È così delicato, e la tensione sessuale si incolla alle pareti di questa banale camera d'ospedale e si incolla su di lei. È semplicemente inevitabile. -Io... Io sto bene.-. Dannazione, la ama quando balbetta. -Lo so, ma ho intenzione di portarti a casa cmq!-
-Certo, magari mi porterai anche a letto!-. Chiude gli occhi prima che l'ultima parola esca dalla sua bocca. Perché il suo cervello elabora sempre il modo sbagliato per dire le cose? Probabilmente non lo capirà mai. -Non guardarmi così! Hai capito che intendo!-. Lui sorride e quel sorriso è così simile ad ogni singolo sorriso che lei è riuscita ad ottenere. Solo lei. 
Si avvicina a lei, pericolosamente vicino. Le accarezza il viso dolcemente, poi si sporge verso di lei per afferrare la sua borsa. -Andiamo a casa!-. Dice, sorridendole.
-Finalmente.-. Mormora,  ricambiando il suo sorriso.

Decisamente non si aspettava niente di tutto questo. Non si aspettava di vedere John,Lyla e la piccola Sara,Roy,Thea,Laurel e Ray. Si. Proprio Ray. Già decisamente non se lo aspettava.
-Bentornata a casa!-. Diggle le sorride, poi si muove lentamente e le sue spalle larghe lasciano spazio ad un tavolo pieno di cibo e schifezze che ha desiderato così tanto. Il cibo dell'ospedale è disgustoso. -Big Belly Burger! Mi è mancato così tanto!-. Dice divertita, sente gli altri ridere e sí, è questo che capita spesso a Felicity Megan Smoak. Riesce a far sorridere le persone, nonostante a lei importi solo di una. E sta sorridendo in quel momento. Ed è bellissimo. -Io...io non so che dire! Grazie ragazzi. Grazie a tutti!-. Con un rapido scatto, si muove nervosa ad abbracciare tutti nessuno escluso. Le braccia di Laurel la tengono stretta un po' di più, e il sorriso di Thea la rende straordinariamente serena. Poi si ferma davanti a lui. Ray. Lo abbraccia e sente gli occhi di Oliver bruciargli addosso. Ma deve farlo. Lei vuole farlo. -Ci sei anche tu.-
-Ho chiesto al signor Diggle quando saresti tornata a casa e mi ha detto di questa festa di benvenuto, forse non dovrei essere qui!-
-Sono felice che tu sia qui!-. Gli dice sorridendo.
-Felicity...mi dispiace.-. Mormora lui, e non si è mai sentito così maledettamente in colpa.
-Non farlo,ok? Non dispiacerti, non è stata colpa tua e non potevi fare niente di più! Non sei invincibile. Nessuno lo è!-. Lui abbassa lo sguardo,poi si volta verso Oliver, che non ha smesso di fissarlo neanche per un secondo. -Credo che ti ami davvero...Oliver intendo!-. Lei si volta verso Oliver, e sorride. I loro occhi si incrociano per istanti che sembrano interminabili,poi lui capisce. L'ha sempre capita. Si avvicina a loro, e tende la mano verso Ray. -Mi dispiace per come mi sono comportato in ospedale. Io non ero in me e non avrei dovuto arrabbiarmi con te!-
-Ne avevi tutte le ragioni!-
-Credo che non fossi proprio capace di ragionare durante quei secondi!-. Ora guarda lei, e niente ha più importanza. È straordinariamente bella. Lei sorride, poi si dirige verso gli altri. E lui si sente dannatamente bene a vederla sorridere.

-Ragazzi io non so come ringraziarvi.-. Dice, passando a rassegna gli sguardi e i sorrisi di tutti.
-Non è noi che dovresti ringraziare!-. Dice Laurel, guardando Oliver. -È tutto merito suo!-
-Sul serio?-. Domanda e non è poi così incredula. 
-Non so davvero come ci sia riuscito dato che non ha abbandonato l'ospedale neanche per un istante.-. Sorride Thea e non ha mai visto suo fratello così. Innamorato. 
-Ha delegato! Lo fa spesso!-. Dice John,divertito.
-Chi delega spesso?-. Oliver arriva tra loro, con una voce straordinariamente tranquilla. Felicity resta in silenzio, non riesce a dire nient'altro. Riesce solo a guardarlo. 
Riesce solo ad amarlo. E si stupisce di quanto riesca ad amarlo.

Tutti sono andati via. Tutti tranne lui. 
-Tu resta seduta qui e io sistemo tutto!-. Le dice, cercando di convincerla, ma sa benissimo quanto sia difficile. -Grazie!-. Mormora, avvicinandosi piano a lui.
-Hai una ferita fresca. È il minimo che posso fare!-
-Non per esserti offerto di sistemare tutto...grazie per quello che hai fatto!-. Lui sorride, poi afferra il bicchiere dalle sue mani e sfiora la sua pelle delicatamente. -Ho detto che faccio io.-. Sussurra al suo orecchio, poi le lascia un bacio leggero sulla guancia. E si stupisce di quella sua audacia. -Che ne dici se sistemiamo tutto domani e ora andiamo a letto?-. Dice, senza allontanarsi dal viso di lui. Oliver resta in silenzio totalmente rapito da quella proposta. E si, non riesce a fare a meno di essere eccitato e sa che non dovrebbe. Non è il momento giusto, e non è quello che lei vorrebbe. Forse.
-Mi sta proponendo di portarla a letto, miss Smoak?-. Chiede divertito.
-Le sembra una proposta allettante, mister Queen?-. Sussurra lei,poi poggia lievemente la sua fronte sulla sua. -Hai una ferita fresca, questo lo sai?-
-Farai piano!-. E si. Iniziano a parlare di sesso. Senza neanche accorgersene, ma non possono evitarlo. Non hanno mai desiderato niente quanto questo. 
-Non credo di essere capace di fare piano...non con te!-. Lei resta in silenzio a quelle parole, socchiude gli occhi e assapora ogni singola sillaba, ogni suo singolo respiro. Afferra il suo polso e lo trascina su per le scale,verso la sua stanza. Apre la porta piano, poi si avvicina a lui ed è inevitabile. Lo bacia. Dio, quanto ha aspettato questo momento. E credeva di aver dimenticato il suo sapore, ma si sbagliava così tanto. Lui ricambia il suo bacio e senza accorgersene lascia che la sua lingua danzi frenetica con quella di lei. Il bacio diventa più profondo, e passionale. Disperato. Le loro mani corrono sui loro corpi, ed è esattamente quello il posto in cui devono stare. -Felicity...-. Sussurra lui sulle sue labbra. -Ho il terrore di farti male!-
-Credo sia l'unico modo per non farmi sentire dolore, Oliver!-. Ansima lei, e riprende a baciarlo. Lo tira verso di se e si adagia sul letto, mentre il corpo di lui si posa su quello di lei. E fa male. Lievemente. Ma fa male, e lei non riesce a trattenere una piccola smorfia di dolore. Ma lui se ne accorge, lui si accorge di tutto. Si accorge di lei da sempre. Respira sulle sue labbra senza allontanarsi da esse. -Non stasera.-. Sussurra, poi si solleva dal corpo di lei e si adagia al suo fianco. -Non puoi smettere adesso,lo sai?-. Dice lei,infastidita.
-Oh credimi lo so! Ma ti ho quasi persa e non ho intenzione di farti male!-
-O forse non mi trovi abbastanza sexy, sai il post operatorio.-. Lui sorride,divertito. Poi si volta verso di lei, e accarezza il suo ventre nudo, e non si è neanche accorto del momento preciso in cui il vestito di lei sia sparito. Sa solo che giace li sul pavimento, non che a lui importi davvero. Mentre continua ad accarezzare il ventre di lei, ed è dannatamente sexy. -Io...-. Mormora, senza smettere di sfiorare la sua pelle. -Ti trovo irresistibile!-
-Smettila di farlo!-. Dice Felicity, seria. Lui resta fermo a guardarla per qualche secondo. -Se non vuoi fare l'amore con me smettila di sfiorarmi, perché non riesco a pensare a nient'altro che non sia la tua mano qui,sulla mia pelle. Non riesco a pensare a nient'altro che non sia la voglia che ho di fare l'amore con te e credimi non l'ho mai detto a nessuno,in realtà credo sia alquanto imbarazzante...nonostante io sia abituata ad essere imbarazzante.>. Lui ferma la sua mano, e con la stessa afferra il suo fianco e la tira a se. Ogni suo gesto,ogni sua singola mossa è  dannatamente sensuale e lei non riesce a pensare a nient'altro,non che ci riesca lui. 
-Vuoi che me ne vada?-. Mormora sulle labbra di lei.
-Voglio che resti!-. Sorride mentre i suoi muscoli si rilassano dolcemente. Lui sfiora le sue labbra e la bacia delicatamente. Come solo loro sanno fare. -Sai che altro voglio?-. Gli domanda, e lui resta fermo ad osservarla curioso. -Voglio che questa dannata ferita guarisca e in fretta!-. E la risata di lui le arriva cristallina e bellissima. -Sono felice che tu ti stia divertendo!-
-Immagina...-. Sussurra lui al suo orecchio. -Immagina le mie mani che sfiorano il tuo ventre fino a salire più su. Immagina le mie labbra che baciano ogni centimetro del tuo corpo,ogni singolo centimetro. Immagina le mie mani che afferrano i tuoi fianchi...-
-Stai cercando di torturarmi?-. Reagisce lei, nonostante la sua eccitazione sia palese.
-Sto cercando di distrarmi.-
-Da cosa?-. Domanda lei e subito le sembra una domanda idiota.
-Dal tuo corpo nudo incollato al mio, se mi concentro ad immaginare riesco a non sentire la tua pelle contro la mia.-. Dice,sorridendo.
-Ci stai riuscendo?-. Lui si avventa sulle labbra di lei e inizia a baciarla con una passione sfrenata, e credo che l'autocontrollo sia andato a farsi fottere ormai. Lei sorride sulle sue labbra mentre scivola leggera sotto il corpo di lui. Sbottona i suoi pantaloni e non le importa della sua ferita, o della paura di lui. Neanche a lui importa più ormai. Ci sono solo loro, i loro corpi. La voglia che hanno di fondersi. E lo fanno. Si. Fanno l'amore nel modo più dolce e delicato possibile, ma allo stesso tempo pieno di passione e frenesia. Lui si insinua in lei con tutto il suo terrore di farle male, e lei accarezza il suo viso rassicurandolo. Fanno l'amore. E non c'è più niente che valga davvero. Non per loro due. Ed era ora.

-Credo che dovresti riconsiderare i tuoi metodi di concentrazione.-. Dice lei ,divertita. Lui resta immobile a guardarla, è straordinariamente bella dopo aver fatto l'amore. Poi le sorride,non riesce a fare a meno di sorriderle. -Stai bene?-. Le domanda,preoccupato. Lei afferra la sua mano e la posa lieve sulla sua ferita, poi sorride. -Non mi sono mai sentita meglio!-
-Puoi perdonarmi?-. E quella domanda lei non se l'aspettava. Quella supplica così disperata non è da lui. O forse è esattamente da lui. Felicity resta in silenzio a guardarlo, poi accarezza il suo viso dolcemente. -Per essere stato dannatamente testardo?-
-Per averti fatta aspettare così tanto!-
-Mi ero convinta che avevo smesso di aspettarti, ci avevo creduto davvero! Poi Ray è entrato nella mia vita ed è stato straordinario e io lo sapevo, sapevo che uomo straordinario fosse ma sapevo anche un'altra cosa! Sapevo che non potevo innamorarmi di lui perché per tutto questo tempo io non ho fatto altro che aspettare te!>
-Odio il pensiero che tu abbia provato ad innamorarti di lui!-. Dice tra i denti e non esiste niente di più vero. -Io...-. Mormora lei avvicinandosi alle sue labbra. -Ti...-. Sfiora le labbra di lui dolcemente. -Amo!-. E lo dice. Dio, quanto ha aspettato per dirlo e quanto lui ha aspettato per ascoltarlo. E quelle parole hanno un suono perfetto fuori dalle labbra morbide di lei. Oliver non riesce a fare a meno di baciarla, e crede davvero di non riuscire a smettere. Potrebbe fare questo per il resto della sua vita. Lei lo ama.
Felicity Megan Smoak lo ama. Lui. Oliver Queen. Danneggiato, colpevole. Eroe, martire.
Ma con lei solo Oliver Queen.
E non credeva di poter amare così.

La mattina dopo...
Wow! Felicity si sente straordinariamente bene! Come se nessuna pallottola le avesse attraversato il ventre e quasi tolto la vita. Come avrebbe fatto senza di lui? Ma la domanda ke la tormentava davvero era come lui avrebbe fatto a vivere senza di lei! Perché non è presuntuosa o troppo sicura, è semplicemente legata a lui da qualcosa di così profondo che sorpassa il limite dell'indissolubile. Come si sopravvive? Come si sopravvive senza l'amore della tua vita?
È  questo che pensa Felicity Smoak mentre scende le scale della sua casa e si dirige verso la cucina. Pensa a lui. Poi si ricorda il motivo che l'ha spinta a separarsi dal corpo caldo di lui. Ha fame. Ed è straordinario quanto lei riesca ad essere impaziente quando ha fame. Apre il frigo in cerca di qualcosa, e resta senza parole. Completamente stupita.
Un barattolo di gelato alla menta la osserva dal suo angolo, mentre un bigliettino incollato si di esso si muove leggero. -Ricordo tutto di te, anche che mangi gelato alla menta quando sei stressata! Spero che tu non lo sia in questo momento...è solo che avevo una dannata voglia di assaggiarlo! Ti amo, lo sai?-. E non c'è niente che lei riesca a dire.
Dio, quanto ama quell'uomo.
Il suo uomo. 

NOTA AUTRICE:
Salve! Spero vi sia piaciuta la mia one shot! Sono innamorata dell'amore e credo che quella tra Oliver e Felicity sia una delle forme più pure e vere dell'amore anche se si stanno facendo del male e ci stanno facendo del male! Ho voluto scrivere qualcosa che sia lontano da drammi, semplicemente loro due, insieme. Finalmente! Sognare non è un delitto! Mi auguro di non essere banale! Un saluto a tutti! 
   
 
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