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Autore: Arwen88    12/12/2008    4 recensioni
Questa storia è nata sotto richiesta di mini... il pairing è Rock Lee-Gaara...
Gaara è alle prese con lo studio, toccherà a Rock Lee calmarlo.
- E a te com'è andata qui?-
La sua frase ebbe più o meno l'effeto di una doccia fredda sull'altro: staccò la testa dal suo petto e riaprì gli occhi nei quali l'amore aveva lasciato il posto al rancore.
-Male! Io odio l'università!-
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rock Lee, Sabaku no Gaara
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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io odio l'università
Questa storia è per mini che mi ha chiesto una storia con questo pairing, inoltre direi che è anche un tributo a lenu88: perché lei "odia l'università".. e lo fa con tutta se stessa. E mi rende felice quando nel tempo libero riesce a scrivere le sue fan fiction. A voi belle!!!!
I personaggi sono maggiorenni e non mi appartengono. Purtroppo.



" Io Odio l'Università"


Gaara teneva i gomiti poggiati sul ripiano della scrivania, le mani tra i capelli rossi.
Con un gesto brusco afferrò la copertina del grosso libro che teneva aperto davanti e lo chiuse malamente.
-Io odio l'università!-
"Ma chi me l'ha fatto fare a iscrivermi all'università?? Solo un mucchio di stupidi esami e di vecchie materie che conoscere non mi servirà a niente."
Il ragazzo si alzò in piedi nella penombra della stanza stiracchiandosi.
Sentì una chiave girare nella porta dell'appartamento e questa aprirsi.
Non riuscì a reprimere un sorriso al pensiero che la serata stesse sicuramente per migliorare, visto l'arrivo del suo ragazzo.
-Amore! Sono a casa!-
La figura allampanata si richiuse la porta alle spalle e sbattendo i piedi sullo zerbino portò una mano a calare il cappuccio che aveva protetto i suoi capelli dalla pioggia.
Gaara  si avvicinò a lui e con movimenti lenti accarezzò piano il viso dell'amato, la sua mano scese ad aprire la cerniera del giubbotto per poi sfilarglielo lentamente. Dalle labbra piegate in un sorriso uscì la sua voce calda:- Bentornato a casa, Lee. Com'è andata la lezione in palestra?-
-Bene! Il maestro Gai ci ha insegnato una nuova tecnica!-
Mentre lui parlava allegro Gaara si strinse al suo petto con gli occhi chiusi e questo fece capire a Lee che il compagno necessitava di coccole: lo avvolse tra le sue braccia:- E a te com'è andata qui?-
La sua frase ebbe più o meno l'effeto di una doccia fredda sull'altro: staccò la testa dal suo petto e riaprì gli occhi nei quali l'amore aveva lasciato il posto al rancore.
-Male! Io odio l'università!-
-Ehm... non riesci a capire il libro?-
-Non è che non lo capisco. È che fa proprio schifo! È un mattone! È noioso! È...-
Lee aveva intuito che se lasciato a ruota libera il monologo sarebbe durato ancora molto tempo... Così decise di darci un taglio drastico facendo cambiare il corso dei suoi pensieri: si abbassò leggermente per passare un braccio sotto le sue ginocchia e lo tirò su, portandoselo in braccio fino alla loro stanza per poi adagiarlo sul letto.
-Scusa amore, ma io devo proprio cambiarmi i vestiti bagnati se non voglio ammalarmi.-
Gaara aveva chiuso la bocca e dimenticato il discorso precedente mentre, a gambe incrociate sul letto, seguiva con gli occhi i movimenti del suo compagno che si cambiava.
-Ti sei stancato molto?-
-Mm... un po'... Credo che Neji-kun oggi fosse irritato per qualcosa, ci andava giù piuttosto pesante!-
Lee si sdraiò sul letto e Gaara, come non avesse aspettato altro, si allungò immediatamente al suo fianco, cingendogli il petto con le braccia e spingendo un po' la testa  sotto la gola dell'altro. Subito questo portò una mano fra i suoi capelli e prese a coccolarlo.
-Senti, e se provassi a darti una mano io?-
Gaara si alzò di scatto facendo leva su un gomito:- No! Non voglio!-
Il suo cervello gli rimandava immagini terribili di Lee che correva con le braccia sulla testa mentre tutti i testi universitari in suo possesso si lanciavano contro di lui per picchiarlo.
Lee quasi intuendo i suoi pensieri diede in una breve risata:- Ma dai, che vuoi che mi succeda?-
-Tu non sai..!-
A quel punto il cervello dello studente, ormai ammalato a causa di tutte le immagini yaoi che vedeva su internet, cambiò le immagini che scorrevano davanti ai suoi occhi: Lee correva ancora disperato, ma i libri non lo picchiavano più, ora si chiudevano sui lembi dei suoi vestiti e glieli strappavano di dosso... Lee ormai correva in preda al panico completamente nudo per la casa...
-Preparati: cominciamo alle cinque del mattino.-



È stato un sacco divertente scriverla, ve lo assicuro!!! Spero che la storia vi sia piaciuta e mi piacerebbe molto che mi lasciasse qualche commentino su ciò che ne pensate. Alla prossima!!!!

  
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