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Autore: Pen_Cap_Chew    10/03/2015    3 recensioni
Una giovane Madame Christmas si trova alle prese con una notizia difficile da gestire.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Roy Mustang
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Capitolo Primo


1885: Il bambino con la corona

"His crown lit up the way as we moved slowly"
Of Monsters and Men - King and Lionheart
 
Il pub era vuoto quella mattina.
Solo qualche uomo indaffarato si era fermato per un caffè.
Non che le importasse in fondo.
Stava aspettando un messaggero, qualcuno che con le notizie che avrebbe portato, buone o cattive che fossero, avrebbe riempito di preoccupazioni la sua mente, più di quanto un locale affollato avrebbe mai potuto fare.
Madame Christmas tolse il soprabito e riassettò il vestito stirato di fresco.
Perchè agitarsi? In fondo lei sapeva cosa stavano per dirle, o almeno così pensava.
Il sommesso scricchiolio della porta all'entrata la scosse.
Si scostò i ciuffi mossi dalla fronte e cercò imbrigliarli nella presa del suo fermaglio d'avorio.
Pulì il bancone, già lustro, con uno straccio logoro, che aveva tormentato compulsivamente nell'ansia dell'attesa.
- Buongiorno - Il tono sommesso dell'uomo era freddo, distaccato.
I baffi folti gli comprivano interamente il labbro superiore, gli ovattavano le parole e rendevano difficoltosa l'idntificazione del suo umore.
Fuori aveva cominciato a piovere e dal suo giubotto di pelle colavano pesanti gocciolone d'acqua piovana.
- Buongiorno signore - salutò di rimando Madame Christmas.
- Lei è la proprietaria, se non erro. Chris Mustang, giusto? -
- Sola ed unica. - sospirò la barista.
L'uomo le tese la mano - Maggiore Dawkins. Le ho scritto del mio arrivo nella lettera, ricorda? -
- Certo. Piacere di conoscerla - mentì lei, disagiata dalla presenza burbera e scostante del militare - Prego, si accomodi, le offro qualcosa. -
- La ringrazio - sibilò Dawkins con un tono tra lo scettico ed il disgustato.
Prendendo posto sullo sgabello imbottito di pelle, poggiò un possente cesto di vimini sul posto accanto a lui. Solo allora Madame Christmas lo notò. Era coperto da una morbida trapunta di flanella imperlata di piccole goccioline, che rendeva impossibile decifrarne il contenuto.
- Mi dica Maggiore, qual è il motivo della sua visita? Non l'ha specificato nella lettera. -
- Le porto notizie di suo fratello. -
Madame Christmas versò un'esigua quantità di whisky nel bicchiere del Maggiore (non le era così simpatico da permetterle di abbondare con le dosi)
L'uomo prese fiato - Per quanto suo fratello sia stato coraggioso e valente, non abbiamo potuto accorrere in suo aiuto. E' incappato in un'imboscata nella zona di South City ed è caduto valorosamente insieme ai suoi commilitoni. Ogni tentativo di salvarlo è stato vano, sono costernato. -
La donna si sedette e sbuffò - Non poteva andare a finire altrimenti. Ha sempre dimostrato uno spiccato talento per cacciarsi in guai molto più grandi di lui. In tutta franchezza, sapevo già che cosa mi avrebbe cominicato nel momento in cui ha varcato quella soglia. -
Il maggiore Dawkins inarcò un sopracciglio, perplesso - Non sembra particolarmente scossa - la rimbeccò con rimprovero.
- Non lo sono. Non mi fraintenda, mi dispiace per quel povero diavolo, ma non ho avuto contatti con lui per più di dieci anni, da quando si è arruolato.
Quello che davvero mi perplime però - cambiò discorso la barista, esorcizzando l'amarezza della perdita col fumo bruno della sua sigaretta appena accesa - è che lei sia venuto fin qui da South City, solo per mettermi al corrente della morte di mio fratello. Per carità, mi fa sempre piacere quando delle autorità si prendono la responsabilità delle proprie perdite dando le notizie di persona, ma è così raro, che mi sembra quasi d'obbligo pensare che ci sia dell'altro. -
Il militare sorseggiò lentamente il suo whisky e piano rispose - In effetti ha ragione. C'è una motivazione ben più urgente che mi porta qui. -
Dawkins sollevò il cesto e piano scostò la pesante coperta che ne nascondeva il contenuto.
La sigaretta cadde dalla bocca di Madame Christmas, che portò le mani alla bocca, allibita ed incredula.
Un bambino.
Non poteva avere più di due mesi di vita, era gracile e profondamente addormentato, sulla fronte gli ricadevano radi ciuffetti irrequieti di capelli corvini.
- E' uno scherzo? chiese la barista, dissimulando una risata isterica.
- Sfortunatamente no. Dato che non ha mantenuto i contatti - disse Dawkins sottolineando volutamente la frase ad incolpare esclusivamente la donna per reciproco disinteresse - non poteva sapere del bambino.
Il Tenente Mustang ha collaborato durante un'operazione per monitorare il traffico di clandestini provenienti da Xing.
L'operazione è stata un successo, furono tutti rispediti in patria e vennero rinforzari i controlli sul confine, ma il Tenente fu incastrato da un ignobile inganno.
Una clandestina lo sedusse e lui cadde nella sua rete, innamorandovisi. La loro relazione diede alla luce questo.... meticcio, la cui madre è morta durante il parto.
Il bambino ora come ora è stato cresciuto dalle autorità militari, ma penso sia giusto che un tutore, o un istituto, se ne prenda cura, perciò, com'era ovvio, la scelta è ricadua sull'unica parente ancora in vita. -
Madame Christmas corrucciò la fronte, urtata da quell'appellativo così crudo e scorretto nei confronti di un bambino che ancora prima di cominciare a vivere sul serio, era già così sfortunato e solo.
Allungò una mano verso il bimbo per poi ritrarla riluttante.
Il militare sogghignò. - Come immaginavo non sembra propensa a prendersene cura. Nulla di nuovo, forse effettivamente, l'orfanotrofio per questo neonato sarà la scelta migliore. Dopotutto lei non è neanche sposata, come potrebbe dare un'esempio equilibrato ad un figlioccio in queste ..... - osservò il pub con evidente disappunto - condizioni...-
Dawkins fece per portare via il cesto, ma la donna ne afferrò il bordo e lo trattenne.
- E' vero, io non vivrò proprio in una condizione "convenzionale" per crescere un figlio, ma di sicuro posso fare di meglio di qualcuno che ha appena definito un povero neonato "meticcio".
Lo crescerò io e lei non ha nessun diritto di giudicare come, chiaro? -
Il militare ghignò malignamente e lasciò il cesto.
- Come desidera. Almeno potrà vivere insieme a gente della sua stessa patetica specie. -
Dawkins attraversò il locale e aprì la porta - Addio, Madame Christmas, buona fortuna. -
La barista non rispose, iraconda si limitò a fissarlo mentre usciva dal pub.
Solo quando la porta si richiuse alle sue spalle la donna si rese conto della situazione in cui si era cacciata.
"E poi ho il coraggio di dire che mio fratello era sconsiderato!" pensò, ormai nel panico.
Erano soli.
Lei e un bambino che non aveva neppure un nome.
Come se persino lui se ne fosse reso conto, si svegliò, un po' stordito ed assonnato.
Non pianse, si limitò a guardarsi intorno con i grandi occhi a mandorla.
Madame Christmas gli si avvicino e piano lo prese tra le sue braccia, sottraendolo al torpore delle coperte imbottite.
Osservò il suo visino e due pozzi neri la guardarono divertiti.
- Non somigli per niente a tuo padre, per fortuna, altrimenti non ti avrei potuto soffrire. -
Il piccino sorrise sereno mentre la sua nuova matrigna se lo portava alla spalla e ci volle poco perchè lui si riaddormentasse avvinghiando con le morbide ditina il vestito turchese.
- Non hai nemmeno un nome...- sussurrò Madame Christmas - Credo che dovrò pensarci io, ma non voglio nulla di pomposo, prima che ti monti la testa di strane idee come tuo padre... Una cosa breve... facile da ricordare. -
Lo sguardo della barista cadde sulle casse di liquore appena scaricate vicino all'ingresso.
- Mmh, Jack? No, troppo comune... Daniel? No assolutamente, conoscevo un tale scellerato con quel nome..... forse... -
Il suo sguardo colse subito le decorazioni pirogafate su una cassa di vini pregiati. Lo stemma barocco incorniciava il marchio sovrastato da una corona ricca di intarsi e pietre.
Il nome era breve, fine e di bella grafia.
- Roy. Sì, Roy.-
Osservò il visino addormentato del pargolo con affetto crescente.
Sarai il piccolo Re di questo locale.

Note dell'autrice:
Questo era il primo capitolo della mia fanfic sulla vita di Roy prima di Ishbar! Ebbene sì, vedremo tante scene con Roy in fase "bimbo bravo" .
Man mano che la storia andrà avanti la coscienza di Roy si farà più forte e di conseguenza le tematiche si inaspriranno, posso avvertirvi che già dal prossimo capitolo ci saranno due o tre scene piuttosto forti.
Cerco sempre di essere il più accurata possibile per dare una buona caratterizzazione a tutti i pg e per trasmettere la stessa sensazione che mi fa provare l'opera originale!
Spero di esserci riuscita e che questa fic vi sia piaciuta! Lasciatemi tutti i commenti che volete e leggete, leggete LEGGETE! *^*
Grazie e a presto!
Pen Cap Chew
   
 
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