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Autore: noorapendragon    10/03/2015    0 recensioni
Melissa ha 13 anni, occhi color tempesta e capelli scuri.
Potrebbe sembrare una semplicissima ragazza se non per
un piccolo particolare: è una Dominatrice. Per conoscere la
sua storia non vi resta che leggere. Storia inventata completamente
da me quest'estate e non ancora finita.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 QUA A VIRGASOL SIAMO IN GUERRA.

Mentre  sento queste parole al telegiornale della città mi tremano le mani:

nessuno del paese  è abituato ancora a sentire queste parole,ma è la verità.

Mi chiamo  Melissa ,ho 13 anni e vivo con  la mia famiglia a Virgasol,un paese

dove i cittadini sanno tutto di tutti. Secondo molti la guerra che sta per nascere

potrebbe eguagliare la Seconda Guerra Mondiale e io ho paura,una tremenda paura.

So che può sembrare strano ma io e la mia famiglia siamo diversi,a volte facciamo

capitare cose belle ,altre disastrose. Siamo Dominatori , maghi che dominano i 5

elementi basi su cui si posa il nostro sistema planetario: senza di noi ,voi non esistereste.

Detta un po’ così sembra che ci stiamo dando un po’ degli Dei,ma giuro che è la verità.

Regola numero uno di un Dominatore: mai mentire,né a sé stessi né agli altri. E’ questo

quello che ci viene insegnato alle scuola base per maghi speciali. Noi ci chiamiamo maghi

speciali,ma già solo il fatto di essere maghi è speciale. Spesso le persone senza poteri

immaginano persone,maghe o streghe che sono talmente simili a noi che a volte ci chiediamo

se fra di noi non ci sia una spia. Nessuno si è mai importato di quest’ ipotesi ed è per questo

che sta scoppiando questa guerra: gli umani ci stanno lanciando le loro armi contro ,e noi siamo

con le spalle al muro.   

 
Prendo il mio zaino,il mio MP3 e scendo le scale,per poi precipitarmi subito in strada:oggi  

vado dalla mia nuovafamiglia .  So che può sembrare diverso,e lo  è per davvero,ma sono contenta

di  andare dagli altri Dominatori per la prima volta. Vivono da settembre a giugno in una specie di college,

imparano a scrivere,a lottare e ,cosa più importante: imparano a essere coraggiosi. Di solito,compiuti i

15 anni ricevono delle imprese che si rivelano difficili e,la maggior parte ne esce gravemente ferita.

Il viaggio è veloce: ascolto un po’ di musica pop,guardo fuori dal finestrino e fingo di ascoltare quello

che dicono i miei fratelli. Ah,dimenticavo di dirvi che ho 4 fratelli maggiori: Nicholas, Mike, Lucas, Andrew

di rispettivamente 19 ,17, 15 e 14 anni.     
Nicholas,occhi nocciola e capelli biondi,  è l’unico di famiglia ad aver partecipato ad un impresa,aveva 15 anni

e sono rimasti feriti gravemente due dei suoi amici,uno dei quali è morto poco dopo. Nicholas è un ragazzo

davvero sensibile e,dopo la morte del suo amico Carl, io sono stata l’unica a cui ha parlato per mesi. Mike è a

mia detta viziato,un burlone che fa scherzi a chiunque, ha gli occhi verdi e i capelli castani.  Lucas e Andrew

potrebbero sembrare gemelli : hanno entrambi gli occhi azzurri e i capelli castani. L’ultima sono io che, come vi

ho già anticipato, ho tredici anni,gli occhi color tempesta e i capelli marroni scuro. Non mi ritengo una ragazza

molto particolare, forse sono solo un po’ più diversa da tutti gli altri ma è normale: sono una Dominatrice e , anche

volendo, non posso farci niente. I miei genitori sono davvero delle ottime persone e non lo dico sono perché sono

figlia loro: mio padre ha i capelli biondi e gli occhi marroni mentre mia mamma è bionda e ha gli occhi verdi. Papà frena

di colpo, facendo sobbalzare in avanti i miei fratelli  e ovviamente facendomi sbattere la fronte contro il vetro della finestra.

 -Arrivati!- dal tono sembra molto contento e i motivi potrebbero essere due: o ha voglia di “scaricarci” al campo , o

è contento di tornare dove per metà della sua vita è vissuto anche se  sono più che sicura che l’opzione giusta sia la

seconda. La mamma, con  passo aggraziato, scende dall’auto e fa scendere le valigie mie e dei miei fratelli, poi ci incita

a scendere dall’auto. Mi costringo a slacciare la cintura di sicurezza dell’auto e , dopo essermi stiracchiata braccia e gambe,

salto giù dall’auto. I miei fratelli mi seguono a ruota con espressioni che sembrano dire “Grazie al cielo” o “Alleluia,era ora”;

papà chiude la macchina e ci guida verso quello che deve essere nord a giudicare dal muschio sugli alberi. La prima cosa che

ho imparato dai miei genitori in modo “Dominatore” è  di riconoscere il nord dal sud e l’est dall’ovest,così se dovessi perdermi

saprei rintracciare il cammino di ritorno. E’ più o meno come avere un guinzaglio per cani al collo con il GPS. Buffo, no?!

Continuiamo a camminare per un po’ finche non vedo un enorme distesa verde con delle speci di casette. Dei ragazzi, sicuramente

di 17 anni, stanno correndo e , dalle loro magliette sudate, capisco che stanno facendo lezione ginnica per allenare i Dominatori a

resistere di più alle battaglie.  La mamma mi prende la mano e mi rivolge un sorriso d’incitamento, sa che sono nervosa per il

test iniziale. Ogni passo che faccio mi sembra costare un sacco di sforzo di energia ma finalmente  io e la mia famiglia giungiamo

alla Casa Grande dove veniamo accolti, più che altro i miei genitori, da saluti e abbracci di qualche vecchio compagno di cabina

qui al campo. Dopo l’ ultimo abbraccio si avvicina a noi un signore  e sento la mamma irrigidirsi sotto la mia presa di polso.  E’

un signore di mezza età con qualche chilo di troppo,con pochi capelli chiari e occhi neri come la pece. Papà digrigna i denti e la

mamma cerca di portarmi lontano da quell’uomo. Ora sto perdendo la pazienza: qualcuno mi può dire chi è quell’uomo?!

-Mamma….-il mio sussurro è così basso che sono sicura che nemmeno lei che è vicino a me lo abbia sentito. -Chi è quel signore

e perché papà è così strano?-ora il mio tono di voce è più alto e autoritario. La mamma si gira a guardarmi e mi sorride: -Solo brutti

ricordi,e ora andiamo,vi presenteranno agli altri-. I miei fratelli nel frattempo sgattaiolano fuori per salutare i loro amici e io vengo lasciata

dai miei genitori da sola vicino a un gruppetto di ragazzi e ragazze. So che dovrei iniziare a presentarmi per cercare qualcuno con cui

chiacchierare solo che non mi sembra proprio il caso che una ragazza come me, che sfiora appena il metro e 61, vada a fare conoscenza

con ragazzi alti 2 metri e mezzo. Mentre mi guardo intorno alla ricerca di qualche ragazza della mia stessa età mi sento tirare da dietro:

sono Lucas e Andrew con altri due ragazzi, evidentemente sono loro amici. Qualsiasi persona normale potrebbe aspettarsi un benvenuto

perlomeno soddisfacente ma quando vivi per 13 anni con 4 figli maschi e tu sei l’unica femmina….Beh,ti ci abitui.

-Noi andiamo in cabina,vieni anche tu?-credo che forse non abbiano capito la situazione in cui mi trovo. -Sono del primo anno,

remember?

Devo prima fare il test per sapere in quale cabina andrò- ovviamente non uso il tono saccente di chi sa tutto,non almeno

quando sono in pubblico e quando  devo cercare di fare bella figura davanti agli altri e soprattutto non davanti a due bei

ragazzi (non parlo dei miei fratelli).
Sono entrambi alti (mannaggia a loro,solo io sono costretta ad essere una nana? ) con gli occhi azzurri e uno verdi e hanno i capelli a

zattera sul castano chiaro.

Santo Dominatore, spero che non tutti i ragazzi qua al campo siano come loro.

Mi stringo la mia catenina al collo, segno evidente del nervoso

che sta crescendo nel mio corpo. Relax. Respira.

Non faccio nemmeno in tempo a calmarmi completamente che sento una voce forte, come

se provenisse da un auto parlante :- Primo anno

recarsi in Sala Grande.

Il mio primo pensiero: oh cavoli.

 

   
 
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