-È la fine?-
-Per entrambi, amico mio-
-Mi dispiace... Almeno tu hai qualcuno che ti aspetta... Marian, l'amore della mia vita, ha sempre amato te... Io ho vissuto nella vergogna, ma grazie a te muoio fiero. Sono libero-

Quando apro gli occhi, mi ritrovo avvolto in una luce bianca, pura. È strano: nemmeno in vita mi ero mai ritrovato con tanta luminosità intorno a me...
Indosso gli stessi vestiti che avevo durante lo scontro: stonano con tutto questo bianco che mi circonda...
Mi guardo intorno, cercando di capire dove mi trovo: la luce si sta schiarendo, comincio a distinguere il profilo di alcuni alberi di fronte a me...
Credo di essere nella Foresta di Sherwood...
Che sia questo il mio inferno? Eppure non sto male, non sento dolore, almeno, non più di quanto non ne sentissi in vita...
Ora che distinguo meglio il paesaggio, noto una figura tra gli alberi, non molto distante da me...
Robin? No, è troppo presto...
Sto per fare un passo nella sua direzione, quando la vedo avvicinarsi, ma non riesco comunque a capire di chi so tratti...
-Guy...-
Il mio cuore si ferma per la seconda volta. Conosco quella voce, oh la conosco molto bene... Ma non può essere lei, non può essere qui, con me...!
Adesso è davanti a me, pochi passi ci separano e finalmente riesco a distinguere sul volto di Marian un sorriso dolce e triste...
Vorrei parlarle, dirle qualcosa, ma non riesco a parlare: tutto il mio corpo si è improvvisamente congelato.
-Guy...-
In un battito di ciglia siamo nei miei alloggi a Locksley, fuori è notte e io ho appena congedato il mio servitore.
-Guy... Io ti offro la mia amicizia-
Sorride, diversamente da qualche mese prima, quando mi porge la sua mano.
La guardo, titubante: vorrei prenderla e cambiare le cose a partire da quella sera, ma non lo faccio. So che ormai è tardi...
-Marian...- riesco finalmente a tirar fuori le parole -Perdonami... Io... Io non merito la tua amicizia... Non la meritavo allora e adesso men che mai... Non posso, dopo che io... Che io ti ho...-
Il sorriso non accenna a scomparire dalle sue labbra: credo sia la prima volta che sorride per tanto tempo in mia presenza...
-No, la meriti invece... E mi dispiace di non avertela mai concessa davvero prima. Sai, da quassù si vede tutto...-
Sotto di noi si apre un varco, uno specchio d'acqua, che ci mostra il mondo terreno: Robin ha appena scoccato una freccia infuocata all'interno del palazzo di Nottingham.
Sorrido, malinconico.
-Quindi, per tutto questo tempo, tu ci hai osservati...-
-Sì... E ho visto ciò che mi ero sempre rifiutata di vedere: te-
Alzo lo sguardo e incontro i suoi occhi, che si sono riempiti di lacrime.
Sospiro.
-Tu mi hai sempre visto per ciò che in realtà sono: un mostro-
-No, non è vero! Tu non sei un mostro Guy... Vaisey è un mostro, Giovanni è un mostro... Non tu... Perché se lo fossi stato, non ti saresti mai schierato dalla parte di Robin, non avresti mai scelto di combattere per l'Inghilterra... Questo è il vero te: questo è il vero Guy di Gisborne-
La guardo, sorpreso.
-Come riesci a dirmi queste cose, Marian? Dopo quello che ti ho fatto, come puoi riuscire a parlarmi con tanta gentilezza?-
Mi siedo contro il tronco di un albero: siamo tornati a Sherwood.
Marian si avvicina e si accovaccia accanto a me.
-Lo faccio perché non sono arrabbiata con te... Non lo sono più... Guy, io ti ho perdonato molto tempo fa... Perciò smettila di odiarti, di avercela con te stesso per gli errori del passato, ti prego... Ormai è tutto finito-
Mi sorride, con quel sorriso che mi ha fatto innamorare di lei e che non ha mai rivolto a me...
Allungo una mano verso di lei e le sfioro la guancia.
-Davvero... Mi hai perdonato?-
Per me, il perdono è un'idea talmente surreale che non posso credere che proprio lei me lo conceda...
-Sì-
Sorride e io le sorrido di rimando: all'improvviso mi sento più leggero...
-Quindi...- continua lei -Qual è la tua risposta?-
La guardo perplesso.
-Risposta? A cosa?-
-Come a cosa?!- ride -La mia amicizia... La accetti o no?-
-Ah, quello!- rido anch'io e le prendo la mano -La accetto con gioia-
Sorride e mi abbraccia: l'aveva fatto solo una volta, quando avevo scelto di non rivelare a Vaisey chi fosse il Guardiano Notturno.
Ricambio il suo abbraccio, stringendola a me.
-Grazie...- le sussurro tra i capelli -Grazie, Marian...-
La sento sorridere: per la prima volta è felice che io sia con lei...
In lontananza di sentono dei passi: Robin ha salutato il resto del gruppo e adesso si è accasciato ai piedi di un albero, moribondo.
Ci scambiamo uno sguardo veloce.
-Credo che là ci sia qualcuno che ha bisogno di te-
Mi sorride, grata.
-Aspettaci qui, andremo via insieme-
Con queste parole si alza e raggiunge suo marito, felice di vederla di nuovo.
Io resto appoggiato all'albero, aspettando il loro arrivo...
Desideravo la morte da molto tempo ormai, ma non avrei mai immaginato che sarebbe stata così... Dolce...
Mai, neanche per un solo istante, ho pensato che avrei rivisto Marian... Lei è un angelo, io un demone: non potevamo stare insieme nemmeno nell'altro mondo...
Eppure lei è venuta ad accogliermi, ad offrirmi la sua amicizia e a perdonarmi per ciò che avevo fatto...
-Guy!-
Alzo la testa: Marian e Robin sono di fronte a me, mano nella mano, e mi sorridono...
-Vieni, è ora...-
Marian allunga una mano verso di me. Mi alzo, la prendo e insieme ci abbiamo verso una nuova vita, una vita migliore, insieme...
Sì, adesso sono veramente libero.