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Autore: Selhin    13/12/2008    18 recensioni
Si voltò di nuovo verso il letto, con l’intenzione di ributtarcisi dentro per un altro po’, quando notò un rigonfio da sotto la coperta. Si avvicinò e lo sentì respirare. "Ma che diavolo?" Scostò la coperta di poco, giusto il tanto da far trasparire dei ciuffi di capelli blu scuro. Sorrise tra se mentre continuava a spostare la trapunta scoprendone il viso addormentato di una ragazzina poco più piccola di lui. "Nihal"...
Genere: Romantico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nihal, Sennar
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di due ragazzini: un mago e una guerriera'
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Lamponi rossi

Fandom: Cronache del Mondo Emerso
Rating: Per tutti
Personaggi/Pairing: Nihal, Sennar.
Tipologia: One-shot
Lunghezza: 2699 parole titolo escluso.
Avvertimenti: Nessuno
Genere: Romantico, Fantasy.
Disclaimer: Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà di Licia Troisi che ne detiene tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro e, viceversa, gli elementi di mia invenzione, non esistenti in "Cronache del Mondo Emerso", appartengono solo a me.
Note dell'Autore:Questa è stata la mia prima fanfiction scritta su questo fandom, alla quale se ne sono aggiunte altre e continuano ad aggiungersene. La storia è ambientata nel periodo in cui Nihal studia la magia dalla maga Soana, sua zia, assieme a Sennar. Gli unici anni che ha conosciuto di pace.
Introduzione alla Fan's Fiction: Nihal ha avuto il medesimo incubo, Sennar è preoccupato per l'amica-nemica. Soana gli regala un giorno di vacanza da vivere assieme nella foresta, spensierati...

 

 

Lamponi rossi

 

 

 

 

 

 

  Aveva appena smesso di piovere quella mattina, quando si svegliò.

Si alzò a sedere sul letto; con lo sguardo ancora mezzo addormentato scrutò la stanza buia cercando di capire che ora potesse essere. Gli occhi azzurri faticavano a riconoscere ogni tratto della stanza, in quella semi-oscurità. Dalla finestra proveniva ancora debole, il rumore dell’ultima pioggia, mentre il temporale notturno continuava a rimbombare in lontananza, svanendo.

Scostò le coperte e si alzò diretto verso la finestra. Il freddo del mattino era pungente, e lo costrinse ad abbracciarsi da solo per attenuarlo. Scorse fuori il cielo, ancora coperto da nuvole grigie, e gli alberi della foresta scossi da un vento forte. Proprio una classica giornata d’autunno.

  Si voltò di nuovo verso il letto, con l’intenzione di ributtarcisi dentro per un altro po’, quando notò un rigonfio da sotto la coperta. Si avvicinò e lo sentì respirare.

Ma che diavolo?

Scostò la coperta di poco, giusto il tanto da far trasparire dei ciuffi di capelli blu scuro. Sorrise tra se mentre continuava a spostare la trapunta scoprendone il viso addormentato di una ragazzina poco più piccola di lui. Nihal.

Si ricordò che la notte scorsa era piombata da lui tra le lacrime, chiedendogli se poteva stare li a dormire o anche solo a parlare.

 

 

  - Che è successo? -

Lei tirò su col naso un paio di volte, mentre dai grandi occhi viola le scendevano voluminose lacrime - Posso... stare un po’ qui? -

Lui difficilmente riusciva a dirle di no, così la lasciò entrare. La fece sedere sul letto ed aspettò che parlasse, mentre fuori pioveva violentemente.

  - Scusa... - iniziò lei mormorando -... ti ho svegliato, mi dispiace.-

Il ragazzo, sedendosi accanto a lei, le portò una mano fra i capelli lunghi, ad accarezzarla dolcemente - Tranquilla... ancora non dormivo.-

Poi ripeté la domanda - Cosa è successo Nihal? -

Lei lo guardò spaurita - Un brutto sogno... terribile... -

A lui scappò un sorriso - E ti lasci spaventare da un sogno? La coraggiosa e intrepida guerriera che si lascia terrorizzare da delle immagini confuse? -

  - Smettila, mi sono spaventata da morire! -

Sempre sorridendo il ragazzo la prese fra le braccia e lei gli domandò se poteva restare a dormire con lui.

  - Certo che puoi... -

Nihal tirò ancora un paio di volte su col naso. Si sistemarono sotto la coperta, stretti perché il letto era piccolo, e quando lui spense la luce la sentì mormorare un’ultima volta prima di addormentarsi.

  - Grazie, Sennar... -

 

 

  Dormiva così beatamente che sul suo viso non c’era traccia delle lacrime di poche ore prima. Sembrava così tranquilla adesso, e pensare che quando era sveglia non stava ferma un minuto. Certe volte si domandava come facesse a sopportarla.

Mentre magari lui era intento a studiare delle formule difficilissime, lei piombava nella stanza come un uragano e pretendeva non solo la sua attenzione, ma anche altre cose come aiutarla a fare pratica con la spada, oppure a distinguere una formula da un’altra.

Chissà cos’ha sognato per spaventarla tanto.

Restò un po’ li a guardarla dormire, a sentirne il respiro tranquillo. Era strano come in quei due anni, avessero legato tanto. Se si pensava al fatto che le prime volte lei lo odiava da morire, tanto che non sopportava l’idea di dover studiare con lui. Adesso però si confidava, si scioglieva e correva anche dal lui nel pieno della notte solo per un incubo.

E quella, a ripensarci, non era la prima volta che capitava.

Era già successo che Nihal bussasse alla sua porta di notte, solo per potersi tranquillizzare dopo aver avuto qualche incubo.

Ma cosa sognava realmente? Cosa la tormentava di notte? Non sapeva darsi risposta, e se c’era una cosa che poteva dargli fastidio, era proprio il fatto che lei soffrisse. Già da un po’ di tempo sentiva delle cose per l’amica-nemica, però preferiva evitare anche solo di pensare a cosa potessero essere.

Nihal non l’avrebbe mai voluto in quel senso, e per lui era molto meglio anche solo che evitare di pensare a una qualche possibilità in quel campo, con lei.

Accidenti, ci sto pensando di nuovo.

Si alzò e s’infilò la casacca scura, adatta e comoda per studiare.

Scese al piano di sotto e trovò la sua maestra già in cucina.

  - Buongiorno Soana.-

La donna si voltò - Già sveglio, Sennar?-

Il ragazzo si sedette al tavolo mentre lei gli porgeva una tazza di latte caldo - Nihal dorme ancora?-

Sennar annuì mentre mandava giù un sorso - E’ venuta di nuovo in camera mia, stanotte... -

La donna non sembrò troppo sorpresa - Ancora?-

  - Sarà la terza volta questo mese... - aveva raccontato a Soana, che Nihal era corsa in lacrime da lui, la seconda volta che era successo -... non so cosa la turbi in questo modo.-

Soana si sedette davanti a lui, con le mani strette alla tazza fumante, sembrava pensierosa e preoccupata - Speriamo sia una fase passeggera... -

Finirono il resto della loro colazione in silenzio; come sempre Nihal dormiva ancora.

  - Vai a svegliarla... si sta facendo tardi.-

Il ragazzo si alzò ubbidiente e tornò in camera sua. Era davvero preoccupato per l’amica, non sapeva come aiutarla. E quando gli chiedeva di parlargli di questi incubi, lei evitava di rispondere. Doveva essere veramente qualcosa d’importante, per non volerne parlare nemmeno con lui.

Aprì la porta, e trovò la stanza uguale a prima, come la ragazzina ancora addormentata nel suo letto. Certo che ha il sonno pesante.

Le scostò i capelli dal viso mentre chiamandola, provava a svegliarla con dolcezza.

  - Ehi, dormigliona... forza alzati.-

Lei mugugnò nel sonno, agitando le braccia per allontanarlo. Allora Sennar prese a scrollarla con più forza, fino a che lei, scocciata non aprì gli occhi.

  - Sei proprio un rompiscatole Sennar... - brontolò mentre si tirava su a sedere.

Lui aprì le tende e la stanza s’illuminò. Il cielo stava schiarendosi finalmente.

  - Non prendertela con me... è Soana che mi ha mandato a svegliarti.-

La guardò mentre lei sbadigliava ancora mezza addormentata, e cercava di aggiustarsi i capelli blu arruffati. Che carina.

Si rese conto del suo pensiero e lo scacciò in fretta - Forza vestiti e scendi... -

Uscì dalla stanza sospirando, e chiedendosi come avrebbe fatto se un giorno si fosse accorto che questi sentimenti erano ormai troppo forti, per poterli sopprimere.

 

 

 

  - Oggi andrete tutti e due nella foresta. - dichiarò Soana mentre Nihal beveva il suo latte bollente e Sennar la stuzzicava aspettando che finisse.

Lanciarono un’occhiata alla loro maestra - E perché?- domandò il ragazzo.

  - Non ho voglia... - piagnucolò Nihal.

  - Basta lamentarvi, ho deciso... - li osservò a braccia conserte -... voglio che andiate la insieme, e che lasciate qua tutte le vostre preoccupazioni per oggi.-

Sennar incrociò le mani dietro la testa rossa con aria saccente - Una sottospecie di vacanza?-

  - No, un giorno libero... - sorrise Soana -... vi ho osservati in queste ultime settimane. Mi sembrate stanchi e demotivati e credo che una giornata passata fra di voi in pace possa farvi bene. Andate e divertitevi.-

I due la osservarono scettici. Era davvero per questo motivo o c’era dell’altro?

Sennar rifletté un attimo. Forse la decisione di Soana aveva a che fare con quello che lui le aveva detto di Nihal, forse era preoccupata quanto lui.

Si alzarono da tavola ed insieme si prepararono qualcosa da mangiare da portarsi dietro.

  - Mi sembra una di quelle gite che mi faceva fare mio padre da piccola... - sbuffò la ragazza mentre metteva due mele nel sacco.

  - Smettila di lagnarti... - schernì il mago -... lo sai che se Soana prende una decisione è difficile farle cambiare idea. Vuole solo che ci riposiamo, non mi sembra una cosa così terribile.-

  - Ma io volevo allenarmi oggi. Ho bisogno di sfogarmi... -

  - Allora ti sfogherai parlando con me, per una volta.- lui sorrise divertito, mentre Nihal lo colpiva al braccio amichevolmente.

Si incamminarono verso la porta - Sennar, aspetta un attimo.-

Nihal iniziò a uscire dall’abitazione, mentre lui ascoltava cosa Soana volesse dirgli.

  - Cerca di starle vicino oggi. Falle passare una giornata allegra e spensierata, ne ha bisogno. Ha bisogno di un amico. Conto su di te.-

Sennar annuì un paio di volte, poi raggiunse l’amica che lo aspettava seduta su un masso.

  - Che voleva?-

Fece spallucce - Solite raccomandazioni... -

  - E perché solo a te? - domandò scettica.

  - Perché io sono il più grande, e il più responsabile.- si beccò un altro colpo dalla ragazza, mentre ridendo entravano nella foresta.

 

 

 

  Avevano appena pranzato quando decisero di andare fino al fiume.

Era un’insenatura tra gli alberi che avevano scoperto loro, in una delle loro scappatelle dai doveri. C’era anche una piccola spiaggetta abbastanza grande per sdraiarcisi a pancia in su.

  - Eccoci Sennar!- esclamò lei, mentre si buttava a capofitto scomparendo tra le fronde degli alberi.

  - Aspetta Nihal... troppo tardi... - aggiunse alla fine mentre, più lentamente, la seguiva.

La trovò già con i piedi nell’acqua fredda e appena lo vide iniziò a innaffiarlo da capo a collo - Eddai, smettila Nihal. Non sei più una bambina... -

  - Oggi si, visto che ho lasciato le preoccupazioni a casa.- senza smettere di schizzargli l’acqua iniziò a ridere compiaciuta.

Dopo un istante che al ragazzo parve fin troppo lungo, decise di porre fine a quel gioco infantile. Si buttò nell’acqua e restituì alla svelta i colpi della ragazzina.

Quando entrambi finirono le energie si lasciarono cadere sulla sabbiolina, a riprendere fiato nel tepore del sole pomeridiano.

Nihal si sciolse le trecce, lasciando i lunghi capelli blu ad asciugarsi al sole, lasciando Sennar ad osservarla.

  - Cosa c’è?- domandò lei guardandolo.

  - Mh?-

Lei si scostò una ciocca dal viso - Mi stai fissando... va tutto bene?- aggiunse preoccupata.

Sennar annuì non sapendo cosa dirle. Non poteva certo ammettere che era da parecchio che si riscopriva a guardarla, una cosa che faceva fatica persino a se stesso ad ammettere.

Poi gli venne in mente qualcosa per rompere il silenzio - Pensavo a una cosa... aspettami qui... -

Si alzò in fretta lasciandola inebetita ad osservarlo risalire nella foresta.

  - Sennar, dove vai?-

  - Stai lì... -

Passò parecchio tempo, o forse a Nihal parve così. Sennar non si faceva vedere, sembrava sparito, e non sentiva nemmeno alcun suono provenire dagli alberi circostanti. Dove si era cacciato?

  - Sennar!- iniziò a chiamarlo - Sennar!- sempre più forte. Ma lui non rispondeva e Nihal iniziava a spaventarsi e preoccuparsi sul serio.

Si alzò in piedi, e lo seguì tornando in mezzo agli alberi.

Lo cercò con gli occhi, continuando a chiamarlo per nome. Ma niente. Sembrava sparito nel nulla.

Poi un rumore alle sue spalle, e Sennar si materializzò come dal nulla, uscendo da dei cespugli. Stringeva qualcosa tra le mani, ma in quel momento alla ragazza non gli importò affatto.

  - Si può sapere dove diavolo sei scomparso?- gli urlò contro - Mi hai fatta preoccupare da morire Sennar!-

Lui la guardò accigliato - Ma, non sono mica andato via per così tanto tempo... guarda piuttosto... -

Le mise sotto al naso la sua mano e Nihal vide di sfuggita qualcosa di rosso al suo interno.

  - Cosa... - lo osservò confusa.

Lui sorrise - Non dirmi che non sai cosa sono Nihal?- gli scappò una risatina e lei corrucciò la fronte - Cosa c’è di così strano?-

  - Nulla, nulla... prendi, sono buoni.-

Nihal temporeggiò - Ma si mangiano?-

  - Ehi ragazzina. Non hai mai visto e mangiato uno di questi sul serio? Prova... sono lamponi.- gliene porse uno di un rosso pallido.

Lei se lo mise in bocca, mentre lui mangiò il suo, e poco dopo sul viso della ragazza comparì una strana smorfia.

  - Cosa c’è?-

Lei mandò giù il boccone - E’ asprissimo... - si lamentò.

  - Forse era acerbo... vieni con me.-

La prese per mano e la trascinò fino ai cespugli di rovi. Stava sul ciglio di un dirupo che arrivava fin giù al fiume - Sta attenta, o rischi di graffiarti... - le indicò qualcosa di lontano -... ecco, quelli più buoni sono sempre quelli più difficili da raggiungere.-

Lei vide alcuni lamponi d’un colore rosso intenso, e molto grandi. Avevano proprio un aspetto invitante.

Vide Sennar che si preparava a raggiungerli - Non penserai di arrampicarti fin laggiù, vero?-

Il ragazzo le lanciò un’occhiata - Certo, altrimenti come li mangiamo?- sorrise e le diede le spalle.

  - Ma è pericoloso... -

  - Tranquilla.-

E invece non riusciva a stare calma. Insomma, Sennar non era mai stato un campione di agilità e destrezza. Forse sarebbe stato meglio se ci fosse andata lei. Lo vide scendere lentamente, con passi incerti. La roccia era scivolosa per via dell’umidità del fiume. Ma raggiunse abbastanza in fretta i lamponi desiderati. Li prese uno per volta e li mise in un pacchettino che poi infilò in tasca. La guardò e sorrise - Missione riuscita!-

Ma in quel momento perse l’equilibrio e scivolò. Non riuscì ad aggrapparsi a niente e cadde giù dal dirupo, sull’acqua fredda del fiume. Nihal restò immobile, atterrita dallo spavento. Si riscosse, e corse in fretta verso la spiaggetta. Incamminandosi nel punto in cui l’amico era precipitato.

Lo vide da lontano, e provò a chiamarlo - Sennar!-

Niente. Lui restò immobile, svenuto.

Lo raggiunse e lo prese fra le braccia, trascinandolo fuori dall’acqua.

  - Sennar... - lo chiamò ma stava per mettersi a piangere -...ti prego, svegliati.-

Cercò di scuoterlo tra un singhiozzo e l’altro, provò anche con la magia, ma era ancora un’inesperta.

Quando la ragazza si lasciò andare alle lacrime su di lui, improvvisamente sentì un mugolio soffocato.

Lo guardò e lui aprì lentamente gli occhi azzurri. I suoi occhi chiarissimi la stavano guardando come se la vedessero per la prima volta.

  - Nihal... - mormorò appena il ragazzo.

  - Sono qui... come ti senti?- lei tirò su col naso e gli sorrise incerta.

Sennar si tirò su a sedere, portandosi una mano alla testa - Che male... che diavolo è successo?-

A quel punto, stabilendo da sola che l’amico stava bene, gli si scagliò contro colpendolo forte al petto - Stupido! Stupido! Stupido! - urlava, sembrava impazzita e il ragazzo non seppe cosa fare.

  - Hai idea della paura che ho avuto Sennar? Ne hai una minima idea? Pensavo che fossi morto... stupido... - iniziò a singhiozzare violentemente.

Lui l’abbracciò cercando di tranquillizzarla, ma non gli sfuggì una risatina nel vederla così preoccupata. - Mi dispiace...-

Le accarezzò i capelli e si stupì di sentirla così piccola e fragile fra le sue braccia. Si era spaventata davvero. Le baciò i capelli e quando la sentì calma la lasciò andare.

La guardò negli occhi viola - Non fare mai più una cosa del genere... - sussurrò appena lei. Sennar annuì sorridendo leggermente.

Poi frugò nella tasca e tirò fuori il pacchettino contenente i frutti tanto ambiti.

Lo aprì e si meravigliò di trovarli ancora interi.

Ne prese uno e glielo porse - Questo è sicuramente buono... -

Le lo assaggiò, gustando quel sapore dolce e allo stesso tempo aspro, senza fare smorfie questa volta - E’ buono... - ammise alla fine.

Il ragazzo se ne cacciò in bocca un paio e confermò l’analisi dell’amica.

  - Ovvio che sono buoni... con quello che ho rischiato per prenderli!-

Nihal scoppiò a ridere. Una risata allegra, seppur contenuta con la mano. E a lui gli si aprì il cuore nel vederla ridere dopo quasi un mese. Altra missione riuscita.

  - Forza torniamo che si è fatto tardi... - si alzò ma il ginocchio gli cedette subito.

La ragazza gli si avvicinò - Mi sa che ti sei fatto male eh, impavido guerriero... - lo osservò un attimo, poi lo aiutò ad alzarsi - Vedi cosa succede a rubare il ruolo degli altri? Ricorda bene, TU sei il mago ed IO il guerriero... mai invertire i ruoli mio caro nemico!-

Il ragazzo scoppiò a ridere - Agli ordini, capitano.-

Insieme s’incamminarono verso casa.

Sennar però, ripensando al sorriso di lei, non poté questa volta non ammettere a se stesso almeno, che ormai era inevitabilmente innamorato di lei.

 

 

 

 

 

 

Fine

 

 

 

   
 
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