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Autore: Rinalamisteriosa    13/12/2008    13 recensioni
" E' molto semplice, tenente: la cioccolata, per quanto possa sembrare dura all'esterno, se ci soffermiamo a guardarla senza andare oltre, non potremo mai scoprire che, dentro di sé, nasconde tanta dolcezza!" -RoyAi-
Genere: Generale, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Like a chocolate

 

 

 

 

 

Era una mattina invernale di dicembre, fredda e nebbiosa.

Dovevano essere circa le sette.

La temperatura raggiungeva i cinque gradi sotto lo zero e la neve, discesa durante la notte, avvolgeva come un soffice manto le vie isolate di East City.

Non del tutto isolate, a dire il vero.

Una giovane donna, dal bel portamento e dal volto serio, passeggiava sul bianco marciapiede diretta verso la farmacia della zona.

Portava i lunghi capelli biondi tirati su da due fermagli perfettamente incastrati tra loro.

Il naso era leggermente arrossato dal freddo e dal raffreddore che si era beccata il giorno prima.

Indossava un lungo cappotto nero sotto la divisa militare e una sciarpa bianca le avvolgeva il collo.

Non portava i guanti.

Ai piedi, calzava scarponi neri impermeabili che le permettevano di camminare anche sopra la neve.

Arrivata nei pressi della farmacia, Riza Hawkeye vi entrò a passo deciso, uscendo pochi minuti dopo con una bustina di carta nella mano destra.

" Meglio prevenire che curare..." si era detta, guardando l'oggetto soddisfatta e scacciando l'ipotesi di un futuro malanno.

Non doveva assolutamente ammalarsi: altrimenti, chi avrebbe svolto le sue mansioni?

 

Proseguì nella sua lenta camminata.

Poi, il suo sguardo attento e vigile si posò su un nuovo bar, appena aperto, all'angolo della strada.

Prima non ci aveva fatto proprio caso.

C'era una strana insegna nera, dai bordi rossi e levigati, con una scritta argentata tutta svolazzi che recitava: "Dupree's chocolate".

" Che strano nome per un bar!" pensò lei, arricciando il naso.

Un'improvvisa folata di vento gelido le suggerì che non sarebbe stato male entrare e dare un'occhiata al locale.

Giusto per curiosità, oppure per effettuare un piccolo sopralluogo; oppure per riscaldarsi, dato che ciò che indossava non serviva poi a tanto.

 

Caso volle che non fosse l'unica interessata a quell'ambiente che, per quanto semplice e antico - doveva ammetterlo -, le trasmetteva un senso di tranquillità; accogliente e caldo, in netto contrasto con quello che stava fuori, così monotono e reso ghiacciato dall'inverno appena arrivato.

Le dava le spalle, seduto su uno sgabello, colui che avrebbe riconosciuto tra mille.

Una presenza divenuta quasi una costante della sua vita: il colonnello e suo diretto superiore, Roy Mustang.

" Signore: non mi aspettavo di trovarla qui..."

Parlò, fingendosi piuttosto sorpresa, con un tono di voce udibile ma non troppo forte a causa del raffreddore.

" La stessa cosa dovrei dirla io, tenente!" esclamò Roy, senza voltarsi a guardarla.

Era vestito proprio come lei, con la sola differenza che lui i guanti li aveva messi.

E anche lui, in fondo, era sorpreso di trovarla lì.

" Io sono stata alla farmacia; poi ho visto..." cominciò, ma fu interrotta.

" Alla farmacia? Come mai?"

" Sono raffreddata, signore! Così ho pensato di prendermi qualcosa." spiegò in poche parole lei.

" Allora dovrebbe bere qualcosa di caldo... su! Venga a sedersi vicino a me. Le offro qualcosa!" la invitò, gentilmente, girando un pò la testa per guardarla.

In effetti, si vedeva chiaramente che aveva il naso arrossato.

Riza cercò di declinare l'invito, ma il colonnello non volle sentire ragioni.

Così, sospirando, si avvicinò a lui e spostò lo sgabello accanto al suo, giusto il necessario per potersi sedere.

" Che cosa desidera la signora?" chiese il vecchio inserviente, mentre era intento ad asciugare con un panno pulito una tazza.

" Faccia preparare un'altra tazza di cioccolata calda, per favore!" rispose prontamente il colonnello.

Riza, intanto, estrasse dalla tasca un fazzoletto per soffiarsi il naso.

" Sicura che sia solo un semplice raffreddore?" le domandò Roy, preoccupato.

" Sì... passerà presto!" rispose lei, accennando un sorriso.

Rimise il fazzoletto al suo posto. Poi le venne in mente una cosa...

" Colonnello: oggi non doveva incontrare il comandante supremo?"

" Sì, ma per quello c'è tempo!"

" Vuole che l'accompagni?"

" No, voglio che lei faccia un'altra cosa..."

" Mi dica!"

" Deve tornarsene a casa e mettersi a letto!"

" Ma colonnello!! Le ho già detto che si tratta di un semplice raffreddore!" esclamò, seccata di doversi ripetere.

" Insisto! Non può farle che bene..." continuò lui, con uno sguardo che non ammetteva repliche.

Questa "piccola" discussione fu interrotta poco dopo dal barista, che li serviva con le tazze di cioccolata richieste.

" Ecco a voi!" disse, per poi andarsene nel retro del locale e lasciarli di nuovo soli, dato che erano stati i primi ed unici clienti della mattinata.

Il colonnello fu il primo a portarsi la tazza alla bocca.

Riza, ancora scocciata dal fatto di dover tornare a casa per un banale e insignificante raffreddore, guardò il liquido denso nella propria tazza con scarso interesse, per qualche minuto.

Poi appurò che sarebbe stato meglio stare zitta, così avrebbe evitato di far preoccupare inutilmente il colonnello.

Cioè... dai! Per un semplice raffreddore!

" Sa a cosa stavo pensando prima che arrivasse lei... tenente?"

Il colonnello, con lo stesso tono di voce di quando è interessato a qualcosa, interruppe i pensieri di Riza, costringendola a guardarlo negli occhi.

Roy aveva già smesso di bere dalla tazza e la stava rigirando tra le dita.

" A cosa pensava?"

" Come la cioccolata... la mia donna ideale deve essere come la cioccolata!"

" Eh?"

Che cos'era?

Una battuta per alleggerire la tensione, o la solita sparata alla Mustang?

Certo, ormai era abituata a vederlo passare dallo stato di uomo serio a quello di dongiovanni incallito.

Ma che cosa voleva dire con quella frase?

Gli chiese gentilmente spiegazioni in proposito, fingendo che la discussione avvenuta prima non ci sia mai stata.

" E' molto semplice, tenente: la cioccolata, per quanto possa sembrare dura all'esterno, se ci soffermiamo a guardarla senza andare oltre, non potremo mai scoprire che, dentro di sé, nasconde tanta dolcezza!" spiegò, sentendosi importante come un bambino che aveva appena scoperto il mondo.

" Sì..." ammise lei.

Il suo discorso non faceva una piega. Si intuiva che ci aveva riflettuto su.

" Bene! Allora io ritengo... che la donna perfetta debba essere così, né più né meno!" concluse, appoggiando finalmente la tazza sul ripiano.

Riza non aveva parole: perché le aveva fatto quel discorso?

Che cosa passava per la mente al suo superiore?

Va bene che lui era sempre ammirato (e non solo ammirato) da una miriade di donne diverse.

Ma perché proprio a lei stava facendo quel discorso?

Gli disse espressamente cosa pensava, aggiungendo che gli augurava di trovare presto una donna che soddisfacesse le sue aspettative.

E lui, scuotendo il capo, si alzò in piedi, le mise una mano sulla spalla e, avvicinandosi un po’ di più, le sussurrò: "Quella donna potrebbe essere più vicina di quanto immagina, tenente! Ci pensi bene..."

detto questo, le prese una mano.

Si guardarono intensamente negli occhi per un tempo che pareva interminabile, come a voler comunicare con lo sguardo.

Poi le lasciò i soldi per pagare il conto.

E se ne uscì, con un sorrisino furbo e le mani in tasca, senza aggiungere altro.

 

Riza, che non aveva ancora toccato la sua tazza, la prese con le mani e ne bevve il tiepido contenuto, gustando lentamente la dolcezza di quel cioccolato, che la sciolse dentro, nel profondo.

E, arrossendo lievemente, capì cosa nascondeva tra le righe la frase del suo colonnello.

 

 

FINE

 

 

 

 

 

 

 

 

Benissimo!^^

Ho voluto scrivere questa idea che mi è balenata all'improvviso e che ho preso al volo.

Sarà stato il freddo.

O sarà che in questi giorni mi capita di mangiare cioccolata. XD

Spero che alle fan del RoyAi come la sottoscritta possa far piacere!

Naturalmente, i due protagonisti non mi appartengono e Riza potrebbe sembrare OOC: ma la giustifico col fatto che non sta tanto bene.

Vedrò di continuare al più presto quella sull'amnesia di Riza.

Per adesso vi chiedo di accontentarvi di questa one-shottina, con la quale spero di aver fatto un buon lavoro! ^_^ (Se non buono, almeno discreto! XD)

 

Bacioni Rinalamisteriosa

 

 

  
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