E se Paul diventasse un poeta?
Un poeta da quattro soldi si intende..
Nella sua testa frullavano troppi pensieri: Abbandonerebbe le canzoni per dedicarsi a meravigliose quanto stupide poesie?



"L'eterno istante di noi
Così contrastante così armonioso.
Luna del dì, soave lampo.
Grandine che tagliava cullando.

Veniva un non insieme di gocce,
Non rumoroso.
Veniva rugiada insistente.
Veniva il tuono e il lampo.

Restavano bagliori niente più.
Rimaneva il silenzio
E non più l'attesa.
Non rimaneva la tempesta."



Paul prese quel foglio graffiato dall'inchiostro blu che componeva la poesia e lo stracciò, lacerò, ne fece coriandoli (gli avrebbe potuti usare per il prossimo carnevale pensò).
Non poteva scrivere poesie, implicava lasciare i Beatles, lasciare John...e se aveva un minimo di intelligenza che senso aveva mettersi a scrivere poesie su Lennon se di propria spontanea volontà si è deciso di piantarlo in asso assieme a tutto il gruppo?
No, Paul non poteva.
Non poteva lasciare il vero John per mettersi a scrivere di lui. Paul poteva averlo davanti in carne ed ossa, perchè limitarsi a contemplarlo su di un foglio?
No, Paul non sarebbe diventato un poeta.




--Angolo autrice--
Ok..eccomi con una nuova storia!
I know..it's orrible..
Una piccola flashfic su di un Paul confuso. La poesia l'ho scritta di sana pianta io e paragona il rapporto tra Lennon-Mccartney alla tempesta o alla pioggia. Ne delinea le più belle sfumature del duo fino alla loro separazione (restavano bagliori/non rimaneva la tempesta). E' un po' complicata ma spero di non essere entrata troppo nella psichedelia XD.
Au revoir!
BimbaCiara.