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Autore: Nemo Silvestrus    14/03/2015    4 recensioni
Dopo il ritorno di Elsa e Anna ad Arendelle, Henry, Regina ed Emma si sono messi alla ricerca di nuovi indizi sull'autore del libro delle fiabe. Passate alcune settimane però non hanno fatto progressi, ma un nuovo mistero terrà lo sceriffo e l'ex-sindaco impegnate.
E' comparsa una sconosciuta dentro i confini della città, in mano ha un biglietto con il nome di Emma. Tutto questo sembra impossibile, poiché Storybrooke è ancora sotto l'incantesimo di occultamento e le nostre protagoniste dovranno capire cosa stia succedendo.
Genere: Angst, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Sacrifici


Regina aveva letto molti libri di incantesimi in vita sua, specialmente di mangia nera e pensava di aver intuito le intenzioni di Gold. O almeno di aver capito cosa sarebbe successo ora, non sapeva esattamente a cosa stesse mirando l'uomo, ma una cosa era certa: Mary Margaret, David e lei erano legati e ancora vivi per un motivo preciso.
“Emma!” Regina stava provando a chiamarla, ma la bionda non si muoveva. Stava immobile accanto a dove avevano acceso un braciere, stringeva nella mano destra un pugnale dalla lama nera e non distoglieva lo sguardo da Tremotino. Lilith accanto a lei la guardava, Regina non sapeva dire se per assicurarsi che Emma non sfuggisse al suo controllo o solo per la propria soddisfazione.
Da qualche parte Regina aveva letto che a volte ci si riferisce a determinati tipi di sacrificio come “la capra bianca”. Un eufemismo ricorrente quando l'offerta da compiere era in realtà un sacrificio umano; Tremotino lo avrebbe definito il prezzo della magia. Gli era necessario che fosse Emma a compiere quel offerta, perché per compiere gli incantesimi più oscuri erano richiesti i sacrifici più agghiaccianti, e lei aveva molto da sacrificare. Per lanciare la Maledizione Oscura anni addietro, Regina aveva sacrificato il cuore del proprio padre, l'unica persona che amasse. Certo la maledizione le aveva dato soddisfazione e una vita nuova, ma le parole che le aveva detto a suo tempo Malefica erano vere “Ti lascerà un vuoto che non potrai colmare mai più”. Solo l'arrivo di Henry nella sua vita aveva cambiato le cose, le aveva dato un vero scopo, qualcuno da amare di nuovo dopo tanta solitudine e anche se quando la maledizione era stata inizialmente spezzata le cose fossero state molto difficili per Regina, era riuscita a rimettere insieme i pezzi. E se le cose erano migliorate lo doveva anche all'appoggio di Emma e al fatto che avesse creduto in lei e l'avesse difesa, nonostante tutto.
“No! Emma, no! Non ascoltarli, non fare ciò che ti hanno detto, Mary Margaret e David sono la tua famiglia!” Nessuno la stava degnando di attenzione. David sembrò rinvenire solo in quel momento e guardò Emma cercando qualche segno di reazione in lei, ma non ce ne furono, allora il suo sguardo si spostò su Gold, il principe non mostrava alcuna paura sebbene avesse capito che ciò che sarebbe seguito sarebbe stato molto doloroso.
“Emma!” Mary Margaret provava a chiamarla quando non lo faceva Regina, ma la bionda era in completa trance, l'effetto dell'incantesimo di Lilith era molto potente. Le corde che trattenevano tutti loro erano state create con la magia, probabilmente la magia di Emma, e nessuno avrebbe potuto scioglierle se non lei. Doveva essere così, il sacrificio doveva essere compiuto dalla persona giusta. Biancaneve scosse la testa e si voltò a guardare il marito, i due si fissarono negli occhi e sorrisero tristemente, accettando quello che avevano compreso sarebbe stato il loro destino.
“Ti amo.” dissero contemporaneamente.
Forse era solo il momento a rendere tutto più drammatico, più sentito, ma la luce del braciere sembrò diventare più vivida e illuminare meglio la radura e le persone che c'erano. A Regina sembrò di poter cogliere i dettagli di tutta la scena, una scena che fino a non molto tempo fa avrebbe pagato per vedere.
“Prima le signore” Tremotino sollevò la mano, allungandola verso Mary Margaret, il suo sguardo non si distoglieva dal principe. La mano dell'uomo attraversò le ossa del petto di Mary Margaret, lei trattenne a stento un urlo mentre l'uomo le strappava il cuore dal petto con un sorriso e lo metteva sul vassoio d'argento.
“Mary Margaret!” L'urlo di David fu assordante e Regina si sentì mancare il fiato. Provò ancora una volta a concentrarsi e liberarsi da quelle corde, ma era inutile, le sentiva stringersi attorno a lei ancora di più. La bruna sentì un rivolo di sangue caldo scorrere sulle palme delle mani e tra le dita; si sentiva totalmente impotente. Venne il turno di David, e quando anche il suo cuore venne strappato dal petto emise un rantolo. Regina non poteva credere a quello che vedeva, non voleva credere che stesse davvero accadendo.
“EMMA!” la bruna urlò con quanto fiato aveva in corpo, ma non serviva a nulla, Emma non batteva ciglio. Non si scomponeva nemmeno alla vista dei cuori dei propri genitori su un vassoio davanti ai suoi occhi.
“Tranquilla, sta per arrivare il tuo turno” disse Lily rivolta a Regina.
“Allora Emma, hai visto come fare. Sii una brava allieva e applicati. Dopo che avrai preso il cuore di Regina mancherà solo quello di Henry.” la esortò Gold.
“NO!” Regina si sentì morire, non potevano farle fare questo, non potevano farle sterminare la propria famiglia. Henry era ciò che di più importante ci fosse nella vita di Emma, Regina lo sapeva perché condivideva quel sentimento. L'amore per loro figlio, era ciò che, nonostante le avesse inizialmente messe l'una contro l'altra, le aveva poi fatte avvicinare.
Emma finalmente si girò a guardare Regina. La bruna sentì una morsa gelida stritolarla fin nelle ossa mentre l'altra le si avvicinava con passo sicuro, pronta a strapparle il cuore dal petto, come se non avesse fatto altro tutta la vita. E proprio Regina, che davvero non aveva fatto altro per anni della sua vita, sapeva che questo avrebbe corrotto il cuore di Emma in maniera irreversibile.
“Emma...” la voce di Regina era quasi un sussurro, non le importava di morire, ma non voleva che Emma facesse una cosa simile ad Henry. La bionda però aveva uno sguardo totalmente distaccato. Le sue iridi si illuminarono di una luce rossa e afferrò Regina per la gola, stringendo leggermente alla base della mascella. Il suo sguardo si staccò dagli occhi di Regina e scese lentamente lungo il viso, il collo e lo scollo del vestito.
“Fallo, Emma” la voce di Lily era ferma.
La bionda incrociò un altra volta lo sguardo di Regina, infilò il pugnale nella custodia che aveva alla cintura e posò la mano sulla valle tra i seni della bruna. La donna era pronta a sentire il dolore che sarebbe seguito, la mano di Emma sarebbe penetrata nella sua carne in cerca del suo cuore e per strapparlo dalla sua sede. Trattenne il respiro cercando invano una via di fuga, riusciva a pensare solo a Henry, avrebbe voluto proteggerlo.
“Henry...” fu l'unica cosa che riuscì a dire Regina con voce spezzata. Fu un attimo, la donna scorse un lampo d'incertezza negli occhi di Emma, che tornarono ad essere verdi tra un battito di ciglia e l'altro, la sua presa sul collo della bruna si allentò leggermente.
“Emma non farlo, questa non sei tu” bisbigliò Regina “Lotta, resisti, non fare del male alla tua famiglia, a Henry.” Emma non si mosse, ma Regina era convinta che la sua coscienza stesse lottando per riprendere il controllo, per annullare l'influenza che Lilith esercitava su di lei. Un angolo delle labbra di Emma si sollevò accennando ad un sorriso, i palmi delle mani della bionda brillarono e Regina sentì una lacrima rigarle il viso.
Avrebbe voluto chiamare il suo nome ancora una volta, era sicura che non avrebbe potuto rifarlo; invece una luce bianca l'abbagliò e lei si voltò chiudendo gli occhi e perdendo il senso dell'orientamento. Le orecchie le fischiavano, era come se fosse scoppiata una granata: sentiva il proprio respiro e il battito del cuore rimbombare nelle orecchie al rallentatore. Qualcosa le colpì la tempia, poi avvertì le corde sciogliersi e cadere ai suoi piedi. Sarebbe caduta anche lei, ma Emma l'afferrò per la vita, Regina la riconobbe dal profumo, e lei vi si aggrappò mentre cercava di creare uno scudo protettivo intorno a loro affidandosi solo al suo sesto senso magico. L'incantesimo prodotto da Emma aveva investito in pieno Lilith e Gold, che erano volati per alcuni metri finendo contro gli alberi. La forza di quella magia comunque aveva fatto tremare persino Regina, aveva sempre saputo che Emma aveva grandi potenzialità, ma non aveva mai pensato che fosse in grado di scatenare tanta energia.
“Riesci a restare in piedi?” chiese la bionda, Regina annuì. La sua vista era tornata e, per quanto affaticata, le gambe la reggevano. Emma raccolse da terra i cuori di Mary Margaret e David e li reinserì nel loro petto, nemmeno quello era un processo indolore, ma almeno erano vivi. Usando la magia li liberò dalle corde incantate e, solo dopo averla riabbracciata, i genitori ripresero le proprie armi.
“Emma prendi le corde, li legheremo con quelle, basterà che sia tu a imporre l'incantesimo e non potranno liberarsi” disse Regina.


Salve a tutt@!
Devo dire che è stata una fortuna che io abbia avuto la voglia di portarmi dietro il pc, perché sono andata via per il fine settimana. Ma vi voglio bene e ho deciso di aggiustare il capitolo mentre ero in treno e pubblicarlo :D
Spero vi sia piaciuto, so che risulta un po' breve e denso, quindi scrivetemi in tanti e fatemi sapere la vostra impressione, il prossimo capitolo non so se riuscirò a pubblicarlo domenica, più probabilmente lo farò lunedì; be patient.
A presto!

Nemo
   
 
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