Drastic Changes.
 

“ Il più grande spreco nel mondo è la differenza tra ciò che siamo e ciò che potremmo diventare. ”
[ Ben Herbster. ]

 

Sua madre l'aveva abbandonato, perché quel mondo non era fatto per i deboli. 
Se non si era abbastanza forti da potersi difendere, si veniva schiacciati come un'insulsa formica. 
Sua madre, l'aveva lasciato solo. 
Sua madre, aveva scelto di aiutare la sorella piuttosto che amarlo. 
Sua madre, era stata debole.

E lui era stato debole allo stesso modo, non avendo potuto salvare la vita della signora Ryouko Fueguchi.
Tutto ciò che aveva fatto, era stato guardare. 
Guardare un'anima scivolare via, granello dopo granello, fino a quando la sabbia nella clessidra della vita non s'era riversata completamente.

E quei sensi di colpa, non avevano intenzione di lasciarlo. Era una morsa ferrea alla bocca dello stomaco. Un macigno all'altezza del cuore. 
E quando giungevano a lui senza preavviso, cogliendolo di sorpresa, era difficile anche solo respirare. 
I sensi di colpa erano mani che spingevano il suo capo sott'acqua, con l'intento di farlo annegare. 
Poi, incombeva la sua forza d'animo e quelle mani sparivano; l'aria nei polmoni tornava, come d'incanto.

Era tempo di ferire, invece d'essere ferito; si ripeteva. 
Avrebbe dovuto sacrificare, per salvaguardare ciò che amava. 
Per salvaguardare Toka, la piccola Hinami, Ride, L'Anteiku.
Per salvaguardare sé stesso.

E per quanto si potesse odiare dopo aver accettato il Ghoul dentro di sé, non avrebbe potuto fare altrimenti.
Molte volte si odiava, quasi quanto odiasse Yamori. 
L'odiava per aver ucciso due persone innocenti davanti ai propri occhi.
Molte volte ripensava ad esse, a cosa sarebbe successo se avesse deciso di salvare una di loro.
Ripensava a tutte le dita che lo stesso Yamori gli aveva strappato via, a tutto il dolore che gli aveva procurato.
A quei sette numeri sottratti ai mille. 

Ora uccideva. Uccideva, perché aveva compreso che nessuno avrebbe concepito chi fosse sul serio Ken Kaneki.
Ci aveva provato a comunicare con gli umani, che non tutti i Ghoul fossero ostili. 
Ogni tentativo era stato vano.
Ora per tutti era “Benda sull'occhio”, uno dei Ghoul più temibili.

Era sempre stato bravo a recitare, anche Ride lo sapeva. 
Nella vita non aveva fatto altro che calzare maschere, una diversa per ogni situazione. 
Aveva imparato a recitare ognuna che avesse indossato.
E molte volte gli veniva da pensare ch'era proprio bravo ad interpretarle, perché mai nessuno, oltre Ride, si era reso conto che fingesse. 
“Benda sull'occhio”, non era altro che l'ennesima maschera.
Sperava che un giorno avrebbe potuto liberarsene, per poter tornare alla ventesima circoscrizione. Per poter tornare a casa. 

Ad essere sbagliato non era lui, lo sapeva. Ad essere sbagliato era quel mondo. 
E lui era divenuto abbastanza forte, per poterlo affrontare.

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Spazio autrice:
Vi giuro che non lo so quali siano i miei problemi. Ma haimè, fin da quando ho visto la 12° puntata della prima stagione di Tokyo Ghoul, mi sono sentita fin da subito legata in qualche modo a Kaneki. Credo che sia il mio protagonista preferito, per di più è figo!
Tornando alla flashfic, non ho resistito e dopo averla scritta ho pensato di postarla qui. 
In effetti era anche una specie di cavia. Volevo rendermi conto se avrei potuto cogliere al meglio il carattere di Kaneki nel caso mi venisse l'ispirazione di scrivere una One Shot, decisamente diversa. 
Nel caso vi sia piaciuta o meno, mi renderebbe felice sapere cosa ne pensate e se c'è qualcosa che dovrei cambiare / migliorare.
A presto!

- Hanter_obscure.