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Autore: Ossidiana_    18/03/2015    3 recensioni
Blue Hemmings era cambiata, Blue Hemmings non era più quella di una volta: era più solitaria, era più triste, era diversa. Blue Hemmings non era più un genietto a scuola, Blue Hemmings rispondeva male, Blue Hemmings si faceva chiamare Blake ora, perché sosteneva che la rispecchiava di più, il nero che ha invaso la sua anima, Blue Hemmings semplicemente era diventata la versione opposta di se stessa.
(ATTENZIONE: è il seguito di Beside you, non occorre aver letto la storia per seguire questa ma comunque per eventuali chiarimenti passate da lì)
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Here's to never growing up'
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-Pulcino mio bellissimo devi svegliarti, tra un’ora verrà la psicologa- stropiccio lentamente gli occhi prima di aprirli, la figura di Luke si delinea in tutta la sua dolcezza. –Buongiorno sweetheart, vediamo se hai febbre oggi- lascio ricadere la testa sul petto di Ashton mentre il biondo spalanca tutte le tende, lasciando così che la luce del sole penetri nella stanza. –Irwin non fare il maniaco e libera dalla tua morsa il mio adorato pulcino- lo tira per un braccio e il povero batterista finisce col sedere per terra.
-Cristo benedetto Luke ma ti è andato ti volta il cervello?!- Ashton si alza molto arrabbiato e il ragazzo lo guarda con le mani sulla bocca.
-Perché sei un mutande? Cosa hai cercato di fare al mio pulcino brutto pervertito?- Luke brandisce il pugno in aria ma Ashton lo blocca facilmente posandogli una mano sulla testa.
-Non le ho fatto niente deficiente, avevo solo caldo-
-Lukey puoi stare tranquillo, ieri notte mi sono sentita di nuovo male e lui ha cercato di farmi riaddormentare cantandomi le canzoni, davvero-
-Oh- il ragazzo si calma sfoderando uno dei suoi soliti sorrisi. –Come facevi con Blue?-
-Perché dobbiamo ricollegare sempre tutto a lei?- Ashton butta gli occhi al cielo esasperato mentre io sistemo meglio il termometro.
-La stai superando finalmente- Luke lo abbraccia fingendo un pianto disperato. –Il mio piccolo…uhm…come posso chiamarti?...Luce dammi una mano- ci penso per qualche secondo prima di trovare l’idea.
-AshyTashy-
-Sei un genio pulcino, ti amo…dicevo…il mio piccolo AshyTashy sta diventando grande- Ashton lo scosta disgustato, io scoppio a ridere.
-Amico tu sei completamente fuori…io vado a vestirmi, vedi di non mandare a fuoco la casa mentre io sono in bagno-
-Non te lo posso garantire AshyTashy- ride prima di voltarsi verso di me. –E’ bello vederti sorridere, hai un sorriso splendido- sento di essere diventata tutta rossa e abbasso lo sguardo.
-Io sono felicissima di stare con voi, sono davvero contenta- ed è la verità, anche se ne sono successe di tutti i colori e può sembrare strano.
-Anche noi di avere un pulcino come te in giro per casa, è come se tu stessi ristabilendo gli equilibri che Blue ha scosso con la sua partenza, se ci fai caso Ashton e Michael non litigano da due-tre giorni, è un record- si passa una mano tra i capelli prima di incastrare i suoi occhi azzurri nei miei identici. –Vorrei essere l’unico a salvarti Luce- mi blocco non sapendo cosa dire, il volto di Luke è serio ed è la prima volta che lo vedo così.
-Sei così originale che citi Unpredictable- Ashton spunta dal bagno sghignazzando ma questo non fa che irritare il biondo.
-Scusami, dimenticavo che eri tu quello romantico-
-Ehi Luke vedi che io stavo soltanto scherzando- il batterista gli posa una mano sulla spalla ma lui si stacca in malo modo.
-Vado a prepararti la colazione pulcino- esce dalla camera e il riccio sospira rumorosamente.
-Ho fatto qualcosa di sbagliato?- Ashton si lascia andare sul letto accanto a me guardandomi con occhi dolci.
-Luce, piccola mia, devi imparare che non tutto quello che accade qui è per colpa tua, a volte abbiamo semplicemente i coglioni girati- abbasso lo sguardo e lui me lo rialza con un dito. –Per Will era sempre così vero?-
-La maggior parte delle volte sì, e poi arrivavano le botte- mi scosto da lui a quel pensiero prima di alzarmi e scendere da Luke.
-Luce ho detto qualcosa che non va?- il biondo squadra Ashton con occhi di fuoco mentre io addento un boccone di pancake.
-Hai urtato i sentimenti del mio pulcino? Vedo che ti prendo a colpi di questa!- Luke brandisce la spatola con ancora pastella sopra mentre il batterista sospira sconsolato.
-Luke ma che ti prende si può sapere?-
-Lascia stare…-
-Vi voglio tanto bene- loro due sorridono prima di guardarsi ed io arrossisco.
-Ti vogliamo bene anche noi Luce- Ashton fa l’occhiolino a Luke e tutto sembra essere tornato normale.
Ashton
E’ da circa un’ora che io e Luke osserviamo Luce di nascosto parlare con la psicologa, la signorina Susan Lois, la sorella di Scarlett, ed è esattamente da un’ora che noi non capiamo niente di quello che si stiano dicendo.
-Chissà di cosa sta parlando il mio pulcino-
-Luke la pianti con questa storia del pulcino? Cristo non è una bambina di cinque anni- mi guarda con le braccia incrociate al petto ed io sospiro. –Dico sul serio, dovresti darci un taglio-
-A me sembra tanto un pulcino…e poi lei non mi risponde male come Blue- mi massaggio le tempie cercando di mantenere la lucidità che stranamente negli ultimi tempi mi caratterizza.
-Credo che dovremo andare anche noi dallo psicologo, non riusciamo ancora a superare il suo abbandono, ci siamo aggrappati a lei vedendola come una sosia di Blue ma sbagliamo, lei è Luce, è un individuo a sé, e dobbiamo accertarlo- si morde il labbro colpendo il piercing nero per poi passarsi una mano tra i capelli biondi.
-Io però le voglio bene perché è un esserino così dolce che mi riempie il cuore…ecco, è proprio questo il punto: lei ha riempito il vuoto che ha lasciato Blue quando se ne è andata-
-Lei lo ha fatto battere di nuovo il cuore Luke…- è la prima volta che lo ammetto, ma da quando c’è lei sento che ho ancora una speranza, una speranza per tornare quello di una volta.
-Forse hai ragione tu, mi sono attaccato a lei in modo morboso, dovrei lasciarla respirare un po’ di più- ma io non lo sto più sentendo, sono troppo intento a guardare Luce, a guardare come si arriccia i capelli quando è nervosa, come si graffia le mani, la guardo stringersi le gambe al petto, posare la guancia sul palmo della mano e poi voltarsi un attimo nella mia direzione, solo una frazione di secondo ma abbastanza perché i suoi occhi azzurri si incastrino nei miei verdi e lei mi sorrida, come se avesse bisogno di me ma allo stesso tempo cercasse di rassicurarmi. –E tu invece?- la voce di Luke mi scuote dai miei pensieri.
-Io cosa?-
-Andiamo Ash, credi davvero che non ce ne siamo accorti? Che io non me ne sia accorto? Ti sei legato a lei più di quanto volessi, a volte è come se ti desse fastidio la presenza mia e dei ragazzi-
-Non sparare cazzate Luke, voglio bene a Luce, mi ci si sono affezionato ma niente di più, io ho chiuso con le ragazze per un bel po’ di tempo- la sua mano si posa sulla mia spalla, i suoi occhi brillano e questo non indica niente di buono.
-Quindi io potrei anche essere la sua cura volendo-
-Se Heartbreak Girl…Luke oggi ne stai sparando più del solito- ma lui non ride, anzi è abbastanza serio ed il respiro mi si blocca per un secondo. –Non me lo dire ti prego…-
-Cosa? Andiamo, non ho una ragazza da quasi due anni-
-E questo cosa vuol dire? Devi prenderti proprio Luce? Con tutto quello che ha dovuto passare?-
-Non pensi che io possa essere un buon fidanzato per lei?- in quel momento mi viene solo da urlare, ed è quello che faccio, per poi tirare un pugno contro il muro. –Ashton che ti prende? Sei impazzito per caso?-
-Devi dare del tempo a Luce, è più fragile di quel che sembri-
-Il riccio ha ragione- urliamo spaventati sentendo la voce di Susan. –Però, un po’ poco coraggiosi per essere due ragazzi- mi schiarisco la voce cercando di darle un tono più mascolino del solito.
-Come è andata la seduta?-
-Ho trovato Luce parecchio peggiorata dall’ultima volta, è più chiusa, schiva…e poi chi è questa Blue a cui viene sempre paragonata?- io e Luke ci guardiamo deglutendo a fatica.
-Una persona che è stata abbastanza importante nelle nostre vite ma che se ne è andata senza darci più notizie quattro mesi fa-
-Wow, è la prima volta che ne parli con serenità- tiro una gomitata nelle costole a Luke che si piega in due per il dolore, il solito melodrammatico.
-Beh dovete sapere che Luce ha da sempre un grande complesso di inferiorità, e il fatto che voi facciate sempre il confronto con questa ragazza ha creato dentro di lei una sorta di inadeguatezza che la porta a pensare che, se dimostrerà qualche piccola differenza con la vostra amica, le vorrete meno bene, o peggio, la manderete via, e lei sarà costretta a tornare da Will- il mio stomaco si contorce e sono sicuro di essere sul punto di vomitare, ma cerco di trattenermi.
-E per quanto riguarda il fatto di non farsi toccare?-
-Su quello ci sarà un bel po’ da lavorare, dovete riuscire a conquistare la sua fiducia, anche se mi pare che tu un pochino già ce l’abbia- non so perché, ma il fatto che si stia riferendo a me e non a Luke mi mette allegria, mi consola, mi fa sentire importante.
-Cosa dobbiamo fare quindi?- il biondo prende la parola mentre io cerco con lo sguardo Luce.
-Dovrete aiutarla a ricostruire lentamente la su vita e il suo carattere, ma so anche che voi siete una band che sta vivendo un momento molto particolare della vostra carriera, quindi se non ve la sentito lo capisco, e lo capisce pure Luce-
-Io me la sento- gli occhi di entrambi si posano su di me. –Non so come ma Luce è riuscita a scalfire la barriera che mi sono creato in questi mesi, non ho intenzione di mandare tutto all’aria- Susan si posa gli occhiali sulla testa sorridendomi.
-Lei mi ha parlato tanto di tutti e quattro, in particolare di voi due, dice che la trattate molto bene e la fate sentire davvero amata- sorrido, Luke ha ragione, dentro di lei c’è una dolcezza tremenda, una dolcezza che sta riuscendo a scuoterci tutti.
-Dov’è ora?-
-In salone- non fa in tempo a finire la frase che io sono già da lei, è seduta sul divano con le gambe al petto e, non appena mi vede, le sue labbra si curvano leggermente.
-Ciao Ash-
-Ciao piccolina-
Luce
Ashton prende posto accanto a me, sembra contento, lo è sempre in questi giorni, ed è una cosa davvero bella.
-Andiamo a misurare la febbre?- faccio un lieve cenno di sì con la testa e lui si alza rimanendo di schiena. –Forza, salta sulle mie spalle-
-Cosa?- soffoco una risata ma lui non accenna a cambiare posizione.
-Dico sul serio, hai bisogno di ridere Luce, e ti prometto che non ti farò del male- mi arrendo mettendomi in piedi sul divano per poi saltargli sulle spalle, le mie gambe si avvolgono intorno al suo bacino mentre lui le afferra prontamente per non farmi cadere, mi aggrappo al suo collo ed i suoi capelli mi fanno il solletico. –Andiamo dai- nella strada incontriamo Luke che accompagna Susan alla porta, quest’ultima non appena ci vede sorride.
-Hai trovato una splendida famiglia mia piccola Luce-
-Ovviamente, noi, in particolare io, siamo fantastici- affondo la testa nei suoi ricci mentre sento un vociare allegro provenire dall’ingresso.
-I ragazzi sono tornati-
-E ci sono anche iooooo- sento Ashton sbuffare per la presenza di Ali, credo che non vadano molto d’accordo.
-Non ti piace Ali?- il batterista mi lascia andare sul letto mentre cerca il termometro prima di darmelo.
-No, non è questo, è che critica tutto quello che faccio- mette su il broncio, sembra così tenero, ma la sua espressione cambia quando gli altri entrano in camera.
-Ciao Luce, come è andata oggi?- Calum si siede sorridendo e Michael arriva con una grande scatola in mano.
-Guarda qua cosa abbiamo preso io e il kiwi- la apre e rivela una torta quadrata a due piani, completamente ricoperta ti panna e con tanti cuoricini rosa sparsi qua e là. –Diciamo che è una sorta di modo per dirti che speriamo che tu guarisca presto barra siamo tanto felici che tu sia qui-
-Io ne assaggerei subito un pezzo- Ali fa per buttarvisi sopra ma Ashton la prende per i fianchi spostandola.
-Ah ah ah, il primo pezzo in caso sarà per Luce, mica per te- lei riduce gli occhi a due fessure, sale sul letto e gli punta un dito contro.
-Senti belli capelli, ringrazia di avere un faccino molto carino, un bel paio di braccia, un fisico che…sì insomma ringrazia di essere un gran figo, sennò a quest’ora ti avrei già preso a pugni-
-Uuuuh che paura- Ashton fa un’espressione buffa brandendo in aria le mani, tutti ridiamo mentre Ali si arrabbia di più. –Lukey perché non vai a tagliare la torta? La fetta più grande per Luce-
-Agli ordini-
-Io vado con lui, sennò c’è il rischio che se la mangi tutta- Cal segue Luke giù ed io non smetto di ridere, le cose sembrano cambiate così tanto da quando sono arrivata qui.
-Hai avuto un’ottima idea Mike- Ashton gli batte il cinque e sia io che lui lo guardiamo sorpreso.
-Va tutto bene amico?-
-Sì perché?- il batterista porta un attimo lo sguardo su di me. –Dammi il termometro piccola-
-No perché noi non abbiamo un bel rapporto da quattro mesi ormai- gli sorride dolcemente, forse Luke ha ragione, forse gli equilibri si stanno davvero ristabilendo.
-Beh non potrò rimanere arrabbiato con te per sempre giusto? Siamo pur sempre una famiglia…e tu hai trentasette e mezzo di febbre- sbuffo lasciandomi andare contro la spalliera del letto mentre Michael passa lo sguardo da me ad Ashton stupito.
-Non ci posso credere- mi getta le braccia al collo ed io caccio un urlo. –E’ tutto merito tuo Luce, solo merito tuo- in quel momento Calum, Ali e Luke ritornano con la torta.
-Ehi che è successo?-
-Ashton è stato gentile con me Lukey, ti rendi conto?- Michael abbraccia il biondo ed Ali si sbatte una mano in fronte.
-Dico ma dovevi capitare proprio in mezzo a questi quattro pazzi?- per tutta risposta Ashton prende la torta che la bruna sta per mangiare e gliela spalma in faccia. –Oh ti sei appena firmato la condanna a morte sappilo- Ali fa per gettarsi su di lui ma io la blocco cingendole la vita.
-Dai smettetela voi due, perché non potete andare d’accordo?- Luke mi porge la mia fetta che io mangio contenta mentre quei due si lanciano sguardi di fuoco.
-Te l’ho detto, lei critica tutto quello che faccio-
-E lui è ambiguo, un momento sembra fottersene di te e un attimo dopo è così dolce da farmi venire la carie, coerenza amico mio- il batterista stringe i pugni e tutti ci prepariamo all’inevitabile, sappiamo quanto poco stabile Ashton in questo periodo.
-Ali…- la tiro per una manica cercando di attirare la sua attenzione ma lei si scrolla.
-Dimmi una cosa, tu pensi di conoscermi vero? Pensi di conoscermi perché sei venuta due volte a casa nostra, per qualche parolina che è scappata dalle labbra di Luce ma la verità è che tu non sai niente, non sei nessuno per criticarmi se non una bambina viziata che comanda lei a bacchetta- mi porto entrambi le mani sul viso, perché tutto si deve complicare in un secondo?
-Oh e invece tu sei quello che può mettere bocca su ogni cosa vero? Solo perché quella ragazza ti ha spezzato il cuore…-
-Adesso basta Alice!- grido, forse è la prima volta che mi vedono rivolgermi così ad una persona, lei si zittisce d’un colpo mentre Calum raccoglie tutte le forchette presenti nella camera per evitare eventuali pugnalamenti o occhi cavati.
-No Luce, falla continuare…cosa volevi dire Ali?- deglutisce a fatica ed Ashton la fissa con i suoi occhi verdi penetranti.
-C-che solo perché quella ragazza ti ha spezzato il cuore non vuol dire che puoi mettere bocca su tutto-
-Mettiamo in chiaro una cosa Alice: non ti sbatto fuori di qui perché Luce ci tiene tanto a te ed io tengo tanto a lei, ma se fosse per me tu non metteresti più piede qui dentro- detto questo se ne va urtandole una spalla, io ed i ragazzi sospiriamo contemporaneamente.
-Aspetta Ash!- mi catapulto giù dal letto ma sento una mano che mi strattona indietro.
-Finiscila di corrergli dietro Luce, lo dico per il tuo bene- scuoto la testa in direzione di Ali e mi libero dalla sua morsa.
-Non posso, ha bisogno di essere salvato- esco fuori, sono ancora le prime settimane d’autunno ma il freddo mi blocca. Ashton sta seduto sul dondolo guardando il cielo, il vento gli scompiglia i ricci biondi, è dannatamente bello. –Va tutto bene?- i suoi occhi si posano su di me, sorride debolmente e mi fa cenno di sedermi accanto a lui.
-Mi dispiace di aver trattato in quel modo Ali, solo sai cosa succede se toccano quel tasto…-
-Lo so, e mi dispiace, non volevo raccontarle i fatti tuoi - sospira passandomi una mano intorno ai fianchi e attirandomi contro il suo petto.
-Non è colpa tua Luce, siete amiche da tanto, è normale che vi raccontiate queste cose- mi sposta una ciocca di capelli caduta sulla fronte dietro all’orecchio, io sento di essere diventata rossissima. –Perché sei uscita? Potresti solo peggiorare in questo modo-
-Tu una volta mi hai detto che, quando Blue ha dovuto combattere contro i suoi demoni, voi l’avete aiutata, ora sono io che ti sto tendendo una mano per non farti sprofondare, come tu hai fatto con me quando mi hai vista in quelle condizioni- posa delicatamente le sue labbra sulla mia fronte, le mie gambe tremano e il mio cuore sembra scoppiare in petto.
-E’ carino che tu mi voglia salvare, ma lo sto già facendo io con te, non c’è bisogno che ti impegni per una causa persa-
-Non sei una causa persa Ash-
-Ringrazio ogni giorno il cielo di avermi fatto imbattere in te-
 
La sveglia suona, ormai la febbre è passata ed io sono tornata a scuola da un paio di giorni, sempre sotto controllo serrato dei ragazzi.
-Tanti auguri a teee, tanti auguri a teeee, tanti auguri a Luce, tanti auguri a teee- sgrano gli occhi sentendo i ragazzi cantare e saltare sul letto, indossano quei consueti cappellini che si hanno alle feste e sembrano particolarmente felice.
-Come sapevate che oggi compivo gli anni?-
-Se ti ricordi me lo hai detto quando ci siamo incontrati, ed io gliel’ho comunicato un po’ di tempo fa- Ashton mi fa l’occhiolino ed mio porto le mani sulle guance sicuramente rossissime.
-Siete dolcissimi ragazzi, davvero io non so che dire-
-Puoi dire solo che siamo dei grandi chef- Michael fa uscire da dietro le spalle una pila di pancake con sopra una candelina che io spengo contenta, il giorno del mio compleanno non è mai iniziato in modo migliore.
-Vi adoro- li getto le braccia al collo e loro ridono, ridono di gusto. –E sono buonissimi-
-Oggi ovviamente pranzerai con noi, ti abbiamo fatto avere un permesso- Luke mi strizza una guancia con fare materno.
-Ed io ti accompagnerò a scuola, quindi ora noi togliamo il disturbo così tu ti puoi vestire- Ashton butta tutti fuori ed io mi lascio andare sul letto sorridente, nessuno ha mai fatto qualcosa di così dolce per me.
Mi cambio velocemente indossando la divisa, i capelli rossi sono parecchio vaporosi oggi, ma mi sento bene, davvero bene.
-Sapete, mi sento strana, voglio dire quando ho compiuto sedici anni ero elettrizzata, la mia festa è stata veramente in grande, però sta volta è come se non fosse cambiato niente- alzo le spalle, i ragazzi mi guardano corrucciati.
-Non credo di aver capito bene, ho lasciato la scuola per far parte della band- Calum si gratta la testa ed io rido abbassando lo sguardo.
-Non fateci caso, è solo uno dei miei tanti pensieri contorti, a volte mi faccio troppi problemi-
-E allora facciamo in modo di scacciarli, almeno per oggi- Ashton posa le mani sulle mie braccia sorridendo, sto imparando che nessuno di loro vuole farmi del male, devo solo avere un po’ di tempo, anche se l’assenza di Will mi preoccupa, lui è sempre ovunque. –Dai piccola andiamo a scuola-
-Va bene, ci vediamo più tardi ragazzi- scuoto la mano nella loro direzione prima di seguire il riccio fuori di casa. Il sole oggi splende nel cielo e, nonostante manchi solo un mese all’inizio dell’inverno, non c’è poi così tanto freddo.
-Sai, l’anno scorso io ed i ragazzi siamo tornati per i sedici anni di Blue- prendo posto accanto a lui in macchina, recentemente l’ho sentita nominare poco, ma so che Ashton la ama ancora. –Lei era già arrabbiata con noi, così mentre il video con tutte le sue foto andava avanti noi ci siamo messi a cantare, e in quel momento sembrava che tutto fosse tornato alla normalità- guarda la strada con gli occhi spenti, il mio corpo si irrigidisce automaticamente senza un motivo apparente.
-Fa il compleanno domani, dovresti prendere un aereo e andare da lei, sono sicura che provi ancora qualcosa per te-
-E sei arrivata a questa conclusione perché…?-
-Nessuno potrebbe smettere di amarti, nemmeno se vorrebbe…con questo non voglio sminuire affatto Michael, lo adoro, però tu...- sospiro osservando come la luce del sole lo illumini. -…però tu sei dannatamente perfetto- mi tappo la bocca con le guance rossissime, lui si volta verso di me con sguardo curioso. –Scusami Ash, non so cosa mi sia preso- fortunatamente siamo arrivati a scuola, la discussione sta prendendo una piega troppo imbarazzante.
-Non sono perfetto Luce, e non ho intenzione di andare da lei…c’è qualcosa che mi dice che il mio posto è qui, e il mio cuore per ora sta battendo in modo anomalo, devo scoprire di cosa si tratti- passo una mano tra i capelli, le sue labbra si posano sulla mia fronte. –E smettila di chiedere scusa in continuazione, niente di quello che succede è colpa tua, tranne le cose belle, quelle accadono da quando sei con noi- e giuro che in quel momento mi sento davvero amata.

 

Sbam!

Sì sono tornata, e no, non ho cancellato la storia sapete perché? Perché non mi importa di tutte le critiche che ho ricevuto e di tutti gli insulti ai personaggi, io scrivo perché mi fa stare bene e perché è l'unico modo che ho per esprimere ciò che sento dentro, quindi non voglio essere soggetta a restrizione di alcuno tipo.
Detto questo, scusate per lo sfogo, ma purtroppo ero davvero arrabiata e ci tenevo tanto a dire queste cose.
Anyway, che ne pensate di questo capitolo? Il cuore di Ashton si sta finalmente sciogliendo, il mio tenero orsacchiotto aahhaahha.
Inoltre volevo chiedervi se vi andrebbe di passare dalla mia nuova ff, è diversa da tutte le altre che ho scritto, vi dico solo che i ragazzi...beh diciamo che sono tutto l'opposto di come li descrivo di solito. Ecco questo è il link http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3052095&i=1 mi farebbe molto piacere se mi diceste cosa ne pensate.
Ora scappo, un bacio, Ossidiana xx
 
 
 
 
   
 
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