Nella mente l’eco dei miei passi.
Sento in lontananza le automobili
Che di continuo sfrecciano.
Sul mio viso, lacrime stanche
Si confondono con la pioggia
Che lenta ed inesorabile cade
Da un cielo cupo e senza fine.
Gli occhi sono quelli di un cieco,
vitrei, che troppo a lungo
non hanno voluto vedere la realtà.
Non voglio più consigli, ne’ parole,
ne’ sguardi di compassione da cari amici.
Voglio solo fuggire,
dire addio a questa vita penosa.
Dentro di me, l’inutile e mero vuoto
Pervade quel poco che resta
Della mia vita travagliata e torturata
Dai gemiti e dalle urla del mio cuore
Che troppo a lungo e invano
Ha atteso d’essere amato e compreso.