Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Amberly_1    19/03/2015    5 recensioni
E se Elsa fosse un uomo?
Kristoff ama Anna più che mai ma deve fare i conti con Elias, il re dei ghiacci il quale è molto protettivo con sua sorella.
"Era sicuro che Anna avrebbe accettato volentieri di uscire con lui... C'era solo un piccolo problema:
suo fratello."
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Gender Bender
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Snow King Sister...

 
 
 
 
 
Era solo un appuntamento. Certo un appuntamento con una principessa...
Kristoff aveva bisogno di conferme, era passata solo una settimana da quando Arendelle era stata intrappolata nella morsa del gelo e aveva conosciuto Anna.
Era convinto più che mai di provare qualcosa per lei, ma non si poteva definire certezza, doveva prima di tutto sapere se Anna contraccambiava.
Aveva avuto fin troppe delusioni sin da bambino e questo gli aveva permesso, o meglio l’aveva costretto, a non lasciarsi coinvolgere troppo da quelle che potevano definirsi speranze.
Avrebbe dato la sua vita per Anna: era stato davvero male quando aveva dovuto lasciarla al principe Hans; ed ora non poteva permettere di abbandonarsi ai sentimenti.
Certo a parole era semplice, era già fatta! Gli piaceva da morire, ed ora Kristoff era in trappola.
Era sicuro che Anna avrebbe accettato volentieri di uscire con lui... C'era solo un piccolo problema: 
suo fratello.
***
 
Il Re Elias era un uomo non dal cuore di ghiaccio come affermavano in molti, ma bensì dal cuore d'oro e generoso e amava molto sua sorella.
Era proprio questo il problema, era molto protettivo nei confronti di Anna ed era un miracolo che non avesse ucciso Hans ma, la quasi morte della sorellina, l’aveva davvero sconvolto.
Gli era stato solo accennato di questo taglia-ghiaccio di nome Christian (o era Christopher?), che aveva aiutato Anna a tornare ad Arendelle e pensava fosse un buon gesto donargli un titolo, ma non avrebbe mai pensato fosse una persona così importante per sua sorella. Cosa non avrebbe fatto per lei...
"Elias! Io vado fuori in giardino a leggere e, dato che mi trovo, vorrei dar da mangiare alle anatre, giocare con Olaf, rotolare per il prato, raccogliere le coccinella, arrampicarmi sulla grande quercia e..."
"Calma Anna!" disse Elias soffocando una risata "puoi benissimo andare in giardino e fare quello che vuoi, tranne rotolare sul prato e arrampicarti sulla Quercia, non sembra molto principesco e poi è anche pericoloso."
"Oh andiamo! Ma è noioso così, se proprio non vuoi che mi annoi e violi i tuoi ordini, allora sei costretto a venire anche tu."
"Sai che non mi dispiacerebbe affatto fare una chiacchierata con te, ma ho troppo lavoro da fare."
"Oh" disse Anna senza sforzarsi minimamente di nascondere la sua delusione: si erano sempre divertiti da matti quand'erano bambini finché Elias non si era isolato, abbandonando Anna nella solitudine.
Ora le cose si erano risolte, ma il giovane re aveva comunque poco tempo a disposizione per lei e, una parte profonda di lui, aveva ancora timore di farle del male. La morte di Anna lo perseguitava di notte con gli incubi, tanto che, una volta, si era ritrovato a controllare camera di sua sorella per assicurarsi che stesse bene.
"Mi dispiace Anna, sarà per la prossima volta."
"Okay" disse la principessa ormai rassegnata e pronta per uscire. 
Ma il fratello la richiamò: "Mi raccomando fai quello che ho detto."
"Si, padre." disse Anna di spalle con una buona dose di sarcasmo. Detto questo il giovane re sorrise a se stesso e si mise a lavoro.
***
 
Kristoff era tornato dalla raccolta stanco ma pieno di determinazione: sarebbe andato a palazzo al cospetto del re e gli avrebbe chiesto il permesso di uscire con Anna.
Passò per i giardini reali, lo preferiva perché erano tranquilli e non c’era quasi mai nessuno, e inoltre avrebbe evitato occhiatacce torve da parte delle guardie.
Si avvicinò all’ingresso e udì una melodiosa risata: sapeva benissimo a chi apparteneva, e non poté fare a meno di sorridere e concedersi una chiacchierata con la sua 'speranza'.
Ma come si poteva parlare quando la vista lasciava a bocca aperta?
Anna indossava un vestito elegante, puro e semplice. Non aveva la solita camicetta, il corpetto era scollato e a mezze maniche e senza calze (e come si poteva dato che erano in pieno luglio?). I colori del vestito erano molto estivi, tra l'azzurro e il rosa, con tanto di ricami in rosemaling. Ma lo spettacolo più grande erano i suoi capelli sciolti, lasciati in balia del prato: Anna era completamente distesa in terra e quasi sul punto di abbandonarsi tra le braccia di Morfeo.
Il corpo di Kristoff non rispose agli impulsi del cervello, perciò si ritrovò accanto a lei ad accarezzarle i capelli con un dolce sorriso:"Anna." fece per svegliarla "Anna."
Anna aprì di scatto gli occhi: "Oh cielo! Kristoff, sei tu." Sorrise, non poco imbarazzata, rendendosi conto che non era al meglio del suo aspetto in quanto a decenza, più che bellezza "Che ci fai qui? Se ti vede mio fratello ti ammazza, lo sai?"
"Certo che lo so, ma per te correrò il rischio." Anna diventò cinquanta sfumature di rosso e cercò di sembrare impassibile.
"Ehm c-certo p-perché?" disse stringendo le labbra e spalancando gli occhi cercando di allontanare l'imbarazzo che le procurava lo sguardo malizioso del taglia ghiaccio.
"Beh ecco, Anna vorrei chiedergli il permesso di uscire con te" fece un bel respiro "a te piacerebbe?"
Anna allargò il sorriso e prese fiato, come se stesse per scoppiare, ma non appena aprì la bocca Kristoff la chiuse con la mano "Anna, ti prego. Se urli mi scopriranno e non potrò nemmeno parlare con tuo fratello."
"Ops, scusa hai ragione." entrambi sorrisero.
***
 
"Sicura che tuo fratello non mi congelerà anche solo con lo sguardo?"
"Suvvia Kristoff, Elias è l'uomo più buono del mondo."
"E anche il più protettivo." concluse lui.
"Andrà tutto bene Christopher!"
Kristoff non avrebbe permesso a nessuno, di chiamarlo così, solo ad Anna.
***
 
Nel frattempo Elias era tranquillamente seduto alla scrivania e aveva appena finito di firmare tutte le sue scartoffie inutili, come le avrebbe chiamate sua sorella.
Si lasciò scivolare contro lo schienale della sedia, sospirando rumorosamente, riflettendo su tutte le proposte di matrimonio che aveva rifiutato quel giorno. Rise tra sé, pensando a quanti difetti Anna avrebbe trovato ad ognuna di quelle donne, poi un pensiero malinconico gli attraversò la mente: sulla sua scrivania erano impilate decine di lettere di pretendenti che chiedevano la mano della principessa Anna, della sua sorellina. Cosa avrebbe dovuto fare? Il re saggio, e quindi organizzarle un incontro con ognuno di quei principi, o il buon fratello maggiore, e quindi lasciare che sua sorella si sposasse solo per amore?
Certo, chiunque l’avesse sposata, non avrebbe dovuto nemmeno pensare di portarla via: Anna, sposata o no, sarebbe rimasta lì ad Arendelle, con lui. Detestava ammetterlo, ma era geloso di sua sorella; si erano appena ritrovati e non avrebbe permesso a nessuno di portargliela via prima del tempo necessario. 
Tutti i suoi pensieri vennero improvvisamente interrotti dal rumore della porta che si apriva di scatto e da Anna che ne entrava, accompagnata da un ragazzo, di cui non Elias non conosceva l’identità.
"Anna, che ci fai qui?"
"Ecco Elias, posso presentarti Kristoff Bjorgman, il Mastro del ghiaccio di Arendelle." disse Anna.
“Così è lui il ragazzo che ti ha salvata." il tono tagliente di Elias rappresentava perfettamente l'elemento che dominava: aveva gli occhi di ghiaccio e una postura rigida.
Kristoff si sentì improvvisamente, anzi stranamente, più determinato: se il re voleva mettere in gioco la sua virilità, avrebbe volentieri giocato con fermezza assoluta. 
"Si, maestà." disse inchinandosi
"Ebbene, cosa desideri dirmi?"
Anna interruppe il taglia-ghiaccio, prima che potesse rispondere: "Ecco, Kristoff voleva..."
"Anna!" la rimproverò il re.
Odiava quando suo fratello le parlava in quel modo: "Non credi che sappia benissimo parlare da solo?"
"Scusate mio signore." disse Anna in tono sinceramente pentito. Entrambi i fratelli sapevano benissimo che era formalità apparente, ma Elias era felice che sua sorella sapesse stare al gioco, le sarebbe sicuramente servito in futuro. 
"Scuse accettate." disse, per poi rivolgersi a Kristoff.
"Ecco maestà, volevo chiederle il permesso per un appuntamento con sua sorella" disse il taglia ghiaccio.
Elias spalancò gli occhi: quest'uomo gli stava seriamente chiedendo di uscire con sua sorella!?
Il giovane re sapeva che avrebbe dovuto rimanere calmo, dato che la temperatura nella stanza stava calando notevolmente.
Anna sapeva che questo non lasciava presagire nulla di buono"E-Elias, tutto bene?"
Elias si schiarì la voce "Si, Anna ti dispiacerebbe... lasciarci da soli un momento?"
Anna parve esitare un attimo "M-ma..." 
"Niente ma, Anna. Ubbidisci una volta tanto, sorellina cara."
"Certo, vostra maestà." disse Anna in tono reverenziale e uscì.
"Bene, signor Bjorgman." Kristoff deglutì.
***
 
Anna non sapeva da quanto tempo stesse aspettando, ma di una cosa era certa, non si sentiva così preoccupata da quando suo fratello le aveva gelato il cuore.
Dopo un lasso di tempo che le erano sembrate ore, vide le porte dello studio aprirsi, con un Kristoff leggermente sconvolto ma sorridente.
"Allora, furia scatenata, sei pronta?" Anna rimase basita e lanciò uno sguardo a suo fratello, come per chiedere una spiegazione.
Elias sorrise alla sorella facendo cenno con la testa ed Anna, piena di gioia, corse ad abbracciare il suo fratellone.
"Ehi, ehi… Anna calma." rise lui
"Grazie Elias, questo significa molto per me!" Elias semplicemente sorrise "Sta tranquilla, ho scambiato qualche parola con questo ragazzo, e se dovesse prendersi più confidenza di quella concessagli, è già stato informato che sarebbe utile come statua di ghiaccio."
"Elias!" lo rimproverò Anna ed Elias rise, guadagnandosi uno spintone dalla sorella.
***
Durante il viaggio in slitta era calato un silenzio a dir poco imbarazzante, accompagnato da occhiatine furtive tra i due, non appena l’altro si voltava.
Fu Anna a rompere il ghiaccio: "Allora, dove mi porti di bello?"
"Vedrai." rispose Kristoff sorridendo fiero.
Dopo circa tre quarti d'ora arrivarono a destinazione e, nel frattempo, Anna si era addormentata sulla spalla del montanaro, con un lieve sorriso stampato sul volto; per quanto a Kristoff dispiacesse svegliarla non aveva scelta: "Anna svegliati su, siamo arrivati."
Anna mugugnò qualcosa per poi sbadigliare:"Dove siamo?" 
Kristoff fece cenno con la mano, per indicare lo spettacolo dinanzi a lei. Attorno a loro c’era una distesa verde, ma di fronte era ben visibile il palazzo di ghiaccio di Elias.
"Wow!" fece la principessa.
"Ti piace qui?" disse il giovane, anche se era più una domanda retorica.
"Certo che mi piace!" confermò Anna, per poi sedersi entrambi all'ombra di un accogliente albero.
"Ma si può sapere cosa vi siete detti tu e mio fratello?"
"Beh diciamo solo che mi avrà fatto un centinaio di domande su di me, le mie intenzioni riguardo te... secondo me è stata la prima volta che è riuscito a far sudare qualcuno." concluse Kristoff con una risata.
"E... e quali sono le tue intenzioni riguardo me?" chiese Anna arrossendo imbarazzata.
Detto questo Kristoff la fissò sorridendo per poi rivolgere il capo verso il castello di fronte: "Sarò sincero, non sono il tipo che si lascia andare alle emozioni..." cominciò abbassando il tono di voce.
"Mi ricordi qualcuno che conosco." ridacchiò Anna.
Kristoff riprese: "Nella mia vita ho avuto molte delusioni che mi hanno costretto a non avere fiducia nelle persone… è anche per questo che preferisco stare da solo."
Anna si rattristò: il solo pensiero della sofferenza di Kristoff, la faceva star male e temeva che quello che le avrebbe detto a breve, non le sarebbe piaciuto.
Dopotutto, dall'esperienza con Hans, aveva capito anche lei che non era poi così saggio avere troppa fiducia nelle persone, sopratutto se uomini.
Ma Kristoff non era Hans, giusto? Ma cosa importava? Oramai lei era innamorata e sapeva che non sarebbe riuscita a sopportare un'altra delusione. Era convintissima: Kristoff stava per rinunciare a lei.
"Quello che voglio dirti Anna, è che..." sospirò e le alzò dolcemente il mento, guardandola dritto negli occhi "... per quanto abbia lottato, non riesco a rinunciare più ora, non a te. Credo di essermi follemente innamorato di te, principessa, credo sin da quella tua folle prova di fiducia, quando ti lanciasti tra le mie braccia.” 
Anna rimase a bocca aperta e, vedendola senza parole, Kristoff decise di continuare: "Per giorni non ho potuto fare altro che pensare a te e a quel bacio. Nessuno è mai riuscito a stravolgere la mia vita come hai fatto tu e ora... ora ho bisogno di conferme e certezze."
Anna lo osservò intensamente prima di prendere un respiro tremante: "K-Kristoff, io ho temuto che volessi lasciarmi, sai? Dopo quello che è successo la settimana scorsa anch'io, come te, ho perso la fiducia completa che avevo una volta verso le persone." sospirò ancora "Non puoi immaginare quanto le tue parole mi rendano felice, perché io... ti amo."
Il cuore di Kristoff si fermò a quelle due parole. Davvero ha detto che mi ama?
E il tempo sembrò fermarsi quando afferrò il volto raggiante di Anna e la baciò con fervore, carezzandole una guancia, mentre lei sue piccole manine gli si posavano sul petto. E fu in quel momento che i respiri di un giovane montanaro e una principessa divennero uno solo.
Dopo quella dichiarazione e un bel bacio, i due rimasero abbracciati e Anna si addormentò nuovamente. Kristoff strappò una bella margherita e gliela infilò tra i capelli: certo, per essere una ragazza che aveva energie da vendere, non perdeva mai l'occasione per appisolarsi.
Questa volta però non svegliò la 'Bella Addormentata', perciò, quando arrivò il tempo del ritorno, decise di essere un vero principe azzurro e di prenderla in braccio, per poi appoggiarla accanto a sé nella slitta, posandole una coperta sulle spalle.
"Coraggio Sven, torniamo a palazzo." mormorò a bassa voce.
 
***
 
Una volta arrivati a palazzo Anna si svegliò dopo un po’ e, aprendo lentamente gli occhi, si ritrovò a pochi centimetri dal volto del taglia ghiaccio. Si sorrisero a vicenda. 
"Per quanto ho dormito?"
"Solo un paio d'ore." rispose Kristoff ridendo.
Si rese subito conto che si trovava nelle stalle reali ed era appoggiata su un mucchio di fieno, e li sarebbe voluta rimanere tutta la vita.
"Beh principessa a meno che tu non voglia seriamente vedermi trasformato in un una statua di ghiaccio, penso che dovresti tornare da tuo fratello."
“Hai ragione, forse..." Anna si interruppe guardandosi l'anulare destro "Kristoff, cos'è questo?" chiese la principessa ridendo.
"Ecco finché non ne compro uno vero... ho pensato fosse carino farti un anello di paglia." Anna alzò un sopracciglio, soffocando un'altra risata.
"Principessa Anna di Arendelle, volete rendere felice un pover'uomo, dandogli l'onore di essere la sua fidanzata?"
Anna arrossì furiosamente "Pover'uomo, sarò più che felice di essere vostra."
"Bene." disse lui. "Bene." ripeté Anna. Poi i due si baciarono nuovamente.
"Buona notte principessa."
"Buona notte mio prode montanaro."
Si guardarono un'ultima volta negli occhi e poi Anna voltò le spalle e rientrò a palazzo.
***
 
La principessa, più felice che mai, canticchiava sfiorandosi l’anello di fortuna donatole dal suo amato.
"Vedo che sei di buon'umore." Anna sobbalzò e vide suo fratello in piedi, a braccia incrociate con un sorriso sornione sulle labbra.
"Elias, mi hai spaventata."
"Scusa sorellina, però sono troppo curioso di sapere com'è andata." disse il re, con tono che non ammetteva repliche.
"Beh ecco... io... lui..." prese fiato "SiamoandatisullamontagnadelNordemihafattounapropostadifidanzamentoehoaccettatoemihafattounanellodipagliafinchénonnecompraunonuovo e... ci siamo baciati" aggiunse la fanciulla con tono striminzito, Elias invece era rimasto con un’espressione inebetita sul volto.
"Bene." perfetto ora sua sorella si era fidanzata, come avrebbe dovuto comportarsi?
"Elias?"
"Sto bene, Anna. Tranquilla sono solo preoccupato per te. Mi raccomando, so che forse potresti sentirti in imbarazzo ma, se hai problemi e vuoi consigli, non esitare a venire da me, perché sono tuo fratello e ci sarò sempre."
Anna sorrise: "Grazie Elias, ti voglio bene." disse abbracciando suo fratello e lui le diede un piccolo bacio sulla fronte. "Ora però vai a letto, ché è tardi."
"Elias, prima di andare a dormire posso chiederti una cosa?"
"Certo, tutto quello che vuoi."
"Lo facciamo un pupazzo si neve?"
 
 


Angolo Autrice:
Bene eccoci qui!
Ho detto che sarei tornata :), lo so ogni tanto compaio con una storia più strana dell'altra XD. E, (anche se non vi interessa) vi devo spiegare come mi è venuta in mente questa One Shot Genderbend!Elsa ;)
Più di un mese fa non riuscivo a prendere sonno così il mio cervello ha cominciato ad azionarsi... erano oltre le 23 e qualcosa quando dovetti appuntarmi "E se Elsa fosse maschio?", così contattando una più che brava autrice del Fandom ho spiegato le mie idee e mi ha aiutato a non creare uno scandalo XD (tu sai benissimo di che parlo autrice :* Lol)
Io ho sempre desiderato avere un fratello maggiore che si preoccuparse per me ma, dato che ne ho uno più piccolo che amo lo stesso tantiìo :), mi sono accontentata di fare l'onore ad Anna.
Ora però devo confessarvi una cosa: Se non fosse stato per Farah (StarFighter) questa Fan Fiction avrebbe contenuto degli errori madornali; è stato solo merito suo perché si armata di santa pazienza e buona volontà ed ha passato un pomeriggio intero a rileggerla e correggerla *Grazie Faruccia*
Ringrazio comunque in anticipo tutti voi che recensite o visitate in silenzio :). Ammetto che è stata un parto questa One Shot, ho impiegato giusto 24 ore per scriverla ma sono state 24 ore impegnative XD
Ci sentiremo presto, credo che pubblicherò ancora in futuro :) Muhuhuhahahaha... Comunque ci dovremo per forza sentire presto per rispondere alle vostre recensioni XD
Bye bye carissimi :)
Baci Adry <3

 
 
 
  
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