Poesia dedicata alla mia
amata Irlanda – terra madre della
cultura Celtica – sulle note di “ In un
giorno di pioggia ”, meravigliosa canzone dei Modena City Ramblers,
anch’essa dedicata all’Irlanda.
Proprio da qui è tratto il
verso contrassegnato da un asterisco [*].
Piccola precisazione
tecnica:
purtroppo non possiedo assolutamente alcuna nozione riguardo alla metrica,
perciò ho scritto questa poesia basandomi esclusivamente sulla musicalità di
ogni frase; è la prima volta che tento questo esperimento stilistico, e spero
che il risultato sia comunque gradevole – naturalmente accetto volentieri
consigli da qualcuno di voi magari più esperto di me. ^^
Buona lettura a
tutti!
~
A
Valter,
a
Ceci
e a Voi che leggete ciò che
scrivo
e che mi donate immensa
felicità con le vostre meravigliose parole.
~
Ballata dei ricordi
spezzati
E tu, straniero degli occhi di
pietra,
ricorderai questa terra di
sogni infuocati,
di dolci canti portati dal
vento,
dalle voci di chi mai li
avrebbe spezzati?
Ricorderai questa
terra
che vide l’incanto di danze e
poesie?
Su di lei piedi avevan
ballato,
per lei chi l’amava aveva
cantato,
così che conoscesse il cuore di
chi a lei per sempre lo aveva donato.
Ricorderai la pioggia
scrosciante
e i fuochi nelle notti
d’estate?
[Un saluto al risveglio della
madre dormiente
che dal cielo vegliava i suoi
figli – tenue incanto di luce fulgente].
Aveva gli occhi di ghiaccio ed
un cuore di terra, [*]
a lei si inchinavano fate e
folletti,
nel buio dei boschi, nella
notte celati.
E tu, straniero dagli occhi di
pietra,
ciechi alla luce di questa
terra,
ora tu urli che tutto questo
era male,
laceri l’anima di quelle
vite,
col fuoco cancelli quelle
parole;
Narri nuove leggende, occulti
la verità,
in frammenti ne riduci il
ricordo.
Non sai – no – che mai saranno
distrutti,
non sai che la tua mai sarà una
vittoria,
finché gocce d’inchiostro
cadranno
sui rami tesi a sfiorare le
nuvole,
brillando per sempre su foglie
di carta
per mano di chi non potrebbe
tacere,
di chi chiude gli occhi e
rivede la terra
di colori
di sogni
e di ricordi
spezzati.
~
Credo che il testo abbia
bisogno di una breve spiegazione, dato che probabilmente il significato risulta
un po’ criptico: lo straniero dagli occhi
di pietra altro non è che la personificazione del Cristianesimo: con il suo
avvento, infatti, si attuò un’operazione di occultamento e distorsione delle
religioni preesistenti [si pensi all’Inquisizione].
Questa operazione, peraltro, è
perfettamente riuscita: i culti legati alla Dea Madre, a cui si fa riferimento
nel testo, non solo tuttora vengono comunemente associati al male e all’oscuro,
ma tutte le festività che li caratterizza[va]no sono state modificate e adattate
alla religione Cristiana, per cancellarne il ricordo [posso citare ad esempio il
6 gennaio, l’8 dicembre, il 31 ottobre e perfino il 25
dicembre].
Chiudo qui la parentesi
teologica, precisando naturalmente che non è assolutamente mia intenzione
offendere né persone né ideali con queste dichiarazioni nè con la poesia
in sè, e spero che non sia stato così! ^^
A questo punto, miei adorati
lettori, smetto di tediarvi e lascio a voi la parola – e nel caso fra voi ci sia
qualche appassionato di Never Ending Legend, non disperi: il decimo capitolo
arriverà. Ormai mi conoscete, no? XD
Un enorme grazie a tutti per
aver letto, e per un eventuale click sul link azzurro qua sotto...
^^
Ely ~ Cerridwen