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Autore: Cerridwen Shamrock    15/12/2008    7 recensioni
E tu, straniero dagli occhi di pietra,
[...] Ricorderai la pioggia scrosciante e i fuochi nelle notti d’estate?
[Un saluto al risveglio della madre dormiente che dal cielo vegliava i suoi figli – tenue incanto di luce fulgente].

Breve poesia dedicata alla mia amata Irlanda, sulle note di "In un giorno di pioggia" dei Modena City Ramblers.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Poesia dedicata alla mia amata Irlanda – terra madre della cultura Celtica – sulle note di “ In un giorno di pioggia ”, meravigliosa canzone dei Modena City Ramblers, anch’essa dedicata all’Irlanda.

Proprio da qui è tratto il verso contrassegnato da un asterisco [*].

 

Piccola precisazione tecnica: purtroppo non possiedo assolutamente alcuna nozione riguardo alla metrica, perciò ho scritto questa poesia basandomi esclusivamente sulla musicalità di ogni frase; è la prima volta che tento questo esperimento stilistico, e spero che il risultato sia comunque gradevole – naturalmente accetto volentieri consigli da qualcuno di voi magari più esperto di me. ^^

 

Buona lettura a tutti!

 

~

A Valter,

a Ceci

e a Voi che leggete ciò che scrivo

e che mi donate immensa felicità con le vostre meravigliose parole.

~

 

Ballata dei ricordi spezzati

 

 

E tu, straniero degli occhi di pietra,

ricorderai questa terra di sogni infuocati,

di dolci canti portati dal vento,

dalle voci di chi mai li avrebbe spezzati?

 

Ricorderai questa terra

che vide l’incanto di danze e poesie?

Su di lei piedi avevan ballato,

per lei chi l’amava aveva cantato,

così che conoscesse il cuore di chi a lei per sempre lo aveva donato.

 

Ricorderai la pioggia scrosciante

e i fuochi nelle notti d’estate?

[Un saluto al risveglio della madre dormiente

che dal cielo vegliava i suoi figli – tenue incanto di luce fulgente].

 

Aveva gli occhi di ghiaccio ed un cuore di terra, [*]

a lei si inchinavano fate e folletti,

nel buio dei boschi, nella notte celati.

 

E tu, straniero dagli occhi di pietra,

ciechi alla luce di questa terra,

ora tu urli che tutto questo era male,

laceri l’anima di quelle vite,

col fuoco cancelli quelle parole;

Narri nuove leggende, occulti la verità,

in frammenti ne riduci il ricordo.

Non sai – no – che mai saranno distrutti,

non sai che la tua mai sarà una vittoria,

finché gocce d’inchiostro cadranno

sui rami tesi a sfiorare le nuvole,

brillando per sempre su foglie di carta

per mano di chi non potrebbe tacere,

di chi chiude gli occhi e rivede la terra

di colori

di sogni

e di ricordi spezzati.

 

~

 

Credo che il testo abbia bisogno di una breve spiegazione, dato che probabilmente il significato risulta un po’ criptico: lo straniero dagli occhi di pietra altro non è che la personificazione del Cristianesimo: con il suo avvento, infatti, si attuò un’operazione di occultamento e distorsione delle religioni preesistenti [si pensi all’Inquisizione].

Questa operazione, peraltro, è perfettamente riuscita: i culti legati alla Dea Madre, a cui si fa riferimento nel testo, non solo tuttora vengono comunemente associati al male e all’oscuro, ma tutte le festività che li caratterizza[va]no sono state modificate e adattate alla religione Cristiana, per cancellarne il ricordo [posso citare ad esempio il 6 gennaio, l’8 dicembre, il 31 ottobre e perfino il 25 dicembre].

Chiudo qui la parentesi teologica, precisando naturalmente che non è assolutamente mia intenzione offendere né persone né ideali con queste dichiarazioni nè con la poesia in sè, e spero che non sia stato così! ^^

 

A questo punto, miei adorati lettori, smetto di tediarvi e lascio a voi la parola – e nel caso fra voi ci sia qualche appassionato di Never Ending Legend, non disperi: il decimo capitolo arriverà. Ormai mi conoscete, no? XD

 

Un enorme grazie a tutti per aver letto, e per un eventuale click sul link azzurro qua sotto... ^^

 

Ely ~ Cerridwen

   
 
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