Titolo: Aspettando i ciliegi in fiore
Fandom: Naruto
Generi: Flash-fiction
Rating: Verde
Personaggi: Minato Namikaze, Kushina Uzumaki, Kakashi Hatake
Pacchetto scelto: Sigma
Prompt utilizzato/i: Karaoke, Futuro
Note o avvertimenti: /
Nda: questa falsh-fiction è stata
scritta per il ‘Sintetic Contest’ indetto da Nora_2000 (scadenza: 25
Marzo 2015). Il contest prevede la scelta di un
pacchetto contenente due prompt, 'karaoke' e 'futuro' nel mio caso, che ho inserito
nel testo della flash. Nel breve spazio di una flash, ho
voluto confrontare i punti di vista di Kushina e Kakashi rispetto a
un motivo fittizio, la fioritura dei ciliegi. Il ciliegio è un
fiore simbolico nella cultura giapponese, allegoria di fragilità,
delicatezza e brevità dell'esistenza. Ho provato a sviluppare questo
motivo tenendo conto della rapidità associata a Minato e dell'ansia di
attesa di chi vuole crescere, Kakashi, e di chi aspetta con ansia un
lieto evento, Kushina.
Un vento profumato soffiava
silenziosamente tra gli alberi di ciliegio. La fragranza dei piccoli
fiori, non ancora sbocciati, iniziava a diffondersi tutt’intorno. Dalle
colline ammantate di verde, la scia odorosa strisciava lievemente tra
le vie principali e, dolcemente, penetrava tra gli usci e le imposte.
Prim’ancora della fioritura, quel soffio delicato suscitava
l’agitazione degli abitanti del villaggio della Foglia. Quella sera,
tutti sarebbero accorsi ad ammirare lo schiudersi dei teneri germogli,
alla fine di un inverno molto lungo.
“Se fossero già in fiore…” mormorò, scrutando al di là della finestra, oltre il balcone e le mura del villaggio. L’attesa la rendeva sempre inquieta, percorrendo ogni fibra del suo corpo fino a scuoterne i pensieri.
Non l’aveva visto entrare, né ne aveva udito i passi. Eppure doveva essere lì, appoggiato allo stipite della porta, in ascolto.
“È terribile, terribile... non poter sapere” disse, dando inconsciamente voce all’immagine che si annidava nella sua testa.
“Che senso può avere aspettare così tanto? Non crederò più a una sola parola di quello che dici! Mai più!”
Adesso, era in collera con lui. Trepidante e impaziente, portava in sé la vitalità e l’esuberanza più estreme, che non di rado si tramutavano in apprensione, qualora un imprevisto sorgesse inspiegabilmente.
“Sei in ritardo, mio caro Hokage-sama!” esclamò, voltandosi, e sul suo volto si dipinse l’accenno di un sorriso. “Sarai anche il ninja più veloce…” riprese, portando la mano al ventre gonfio, “ma noi due non siamo di certo abituati a correre come te!”.
Fece una breve pausa, ma solo per constare che lo stesso Minato sembrava piuttosto divertito dalle sue parole. “Non te ne sarai per caso dimenticato?” chiese guardinga per via dello sguardo di lui, furtivo. Minato si divertiva sempre a prenderla in giro.
Entrando nella grande piazza del villaggio, si percepiva distintamente come i suoni dei festeggiamenti e gli odori dei cibi da strada rendessero l’aria satura, vivace e corposa al contempo. Tutti erano pronti per ‘la notte del Ciliegio’, fuorché i ciliegi. Sembrava quasi si divertissero a farsi attendere.
Nel mentre, Kushina era stata trascinata da Jiraya verso l’angolo del karaoke, circondata da Tsunade e dal Terzo Hokage. Tutti erano pieni di premure e attenzioni dopo aver saputo della bella notizia.
“Non ti diverti, Kakashi?” chiese Minato, facendo l’occhiolino al ragazzo che si era avvicinato a lui tanto silenziosamente quasi da credere di essere disatteso.
“Non molto” rispose, sedendosi accanto al suo maestro. “I fiori non sono ancora sbocciati…”
“Allora, perché mai festeggiare?”
Kakashi annuì impercettibilmente. Non era pienamente entrato nella sua prima giovinezza e già si interrogava sulla mancanza di senso delle cose.
“A volte, Kakashi, la bellezza sta nel desiderare e non nel possedere ciò che si vorrebbe. ”
“Il piacere risiede anche nell’attesa.” continuò, dando una pacca sulla spalla a un Kakashi piuttosto scettico. Pur sforzandosi, il giovane non sembrava del tutto convinto da quelle parole.
“Non ha senso avere fretta, credimi” disse Minato, voltandosi adesso verso Kushina, “Il futuro fiorirà al momento giusto.”
Spazio dell'autrice
Questa piccola flash fa parte della mia serie 'Dialoghi a due', insieme ad altre fiction più o meno brevi dal carattere introspettivo. Nonostante vi siano tre personaggi (e quindi potrebbe sembrare esserci una contraddizione rispetto al titolo della serie), la fiction si suddivide in due momenti distinti, ciascuno scandito da un mini-dialogo tra due dei personaggi. (Kushina/Minato; Minato/Kakashi)
Spero vi siate goduti la lettura.
A presto
“Se fossero già in fiore…” mormorò, scrutando al di là della finestra, oltre il balcone e le mura del villaggio. L’attesa la rendeva sempre inquieta, percorrendo ogni fibra del suo corpo fino a scuoterne i pensieri.
Non l’aveva visto entrare, né ne aveva udito i passi. Eppure doveva essere lì, appoggiato allo stipite della porta, in ascolto.
“È terribile, terribile... non poter sapere” disse, dando inconsciamente voce all’immagine che si annidava nella sua testa.
“Che senso può avere aspettare così tanto? Non crederò più a una sola parola di quello che dici! Mai più!”
Adesso, era in collera con lui. Trepidante e impaziente, portava in sé la vitalità e l’esuberanza più estreme, che non di rado si tramutavano in apprensione, qualora un imprevisto sorgesse inspiegabilmente.
“Sei in ritardo, mio caro Hokage-sama!” esclamò, voltandosi, e sul suo volto si dipinse l’accenno di un sorriso. “Sarai anche il ninja più veloce…” riprese, portando la mano al ventre gonfio, “ma noi due non siamo di certo abituati a correre come te!”.
Fece una breve pausa, ma solo per constare che lo stesso Minato sembrava piuttosto divertito dalle sue parole. “Non te ne sarai per caso dimenticato?” chiese guardinga per via dello sguardo di lui, furtivo. Minato si divertiva sempre a prenderla in giro.
Entrando nella grande piazza del villaggio, si percepiva distintamente come i suoni dei festeggiamenti e gli odori dei cibi da strada rendessero l’aria satura, vivace e corposa al contempo. Tutti erano pronti per ‘la notte del Ciliegio’, fuorché i ciliegi. Sembrava quasi si divertissero a farsi attendere.
Nel mentre, Kushina era stata trascinata da Jiraya verso l’angolo del karaoke, circondata da Tsunade e dal Terzo Hokage. Tutti erano pieni di premure e attenzioni dopo aver saputo della bella notizia.
“Non ti diverti, Kakashi?” chiese Minato, facendo l’occhiolino al ragazzo che si era avvicinato a lui tanto silenziosamente quasi da credere di essere disatteso.
“Non molto” rispose, sedendosi accanto al suo maestro. “I fiori non sono ancora sbocciati…”
“Allora, perché mai festeggiare?”
Kakashi annuì impercettibilmente. Non era pienamente entrato nella sua prima giovinezza e già si interrogava sulla mancanza di senso delle cose.
“A volte, Kakashi, la bellezza sta nel desiderare e non nel possedere ciò che si vorrebbe. ”
“Il piacere risiede anche nell’attesa.” continuò, dando una pacca sulla spalla a un Kakashi piuttosto scettico. Pur sforzandosi, il giovane non sembrava del tutto convinto da quelle parole.
“Non ha senso avere fretta, credimi” disse Minato, voltandosi adesso verso Kushina, “Il futuro fiorirà al momento giusto.”
Spazio dell'autrice
Questa piccola flash fa parte della mia serie 'Dialoghi a due', insieme ad altre fiction più o meno brevi dal carattere introspettivo. Nonostante vi siano tre personaggi (e quindi potrebbe sembrare esserci una contraddizione rispetto al titolo della serie), la fiction si suddivide in due momenti distinti, ciascuno scandito da un mini-dialogo tra due dei personaggi. (Kushina/Minato; Minato/Kakashi)
Spero vi siate goduti la lettura.
A presto