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Autore: vale_denverina    24/03/2015    1 recensioni
[dal testo] "Era stata sufficiente una sola frase per far ritornare il Detective Stabler
Genere: Angst, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Donald Cragen, Elliot Stabler, Olivia Benson, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                  “Do not leave me alone”

 

Erano passati due anni da quando era andato via dall'unità. Due anni senza vedere la sua migliore amica. Due anni senza di lei e, non comprendeva come aveva fatto a restare lontano da lei. Due anni e, dopo due anni il capitano Cragen tornò a richiamarlo. Era stata sufficiente una sola frase per far ritornare il Detective Stabler <<L'hanno rapita>> così prese la vecchia pistola dalla cassaforte <<Elliot cosa devi fare con la pistola?>> gli chiese la moglie visibilmente preoccupata <<Hanno rapito Olivia>> non le diede neanche il tempo di parlare, prese le chiavi dell'auto e partì subito. Era arrivato all'unità da una mezz'ora e Cragen lo aveva informato su tutto quello che c'era da sapere. Un certo William Lewis, che era stato scagionato da un'accusa di stupro, era entrato in casa di Olivia per molestarla. Cragen gli aveva detto che in parte si sentiva colpevole. L'aveva vista molto provata dopo quel caso ed era stato lui che aveva insistito con Olivia per farle prendere dei giorni di permesso e così l'aveva resa un bersaglio facile e solo dopo due giorni aveva scoperto che Lewis l'aveva rapita. Lo informarono sul modus operandi di Lewis ma dopo poco li fermò. Non voleva pensare alla sua Olivia in quelle condizioni. Si erano gettati a capofitto nel lavoro ma intanto era passato un altro giorno senza uno straccio di prova o indizio. Un altro giorno in cui Olivia era nelle mani di quel mostro. Si erano trattenuti tutti lì, insonni, per cercare e ricercare qualcosa che gli sfuggiva ma, no riuscivano a risolvere niente. Oramai erano quattro giorni e, il pensiero di non rivederla più si faceva strada nelle loro menti. Verso le 10.00 di mattina ricevettero una chiamata. L'ultimo avvocato di Lewis era stato ritrovato morto così pensarono ad un collegamento ed inviarono degli agenti a controllare la casa dell'avvocato ma niente, di Lewis nemmeno una traccia. Erano senza speranze ma nessuno rinunciava ad indagare. Era passata qualche ora quando arrivò una signora alla centrale che chiedeva di Cragen. La signora raccontò di aver visto Lewis mentre andava a pulire la casa al mare, era sicura che fosse lui dalla foto che avevano fatto vedere alla Tv. Partirono subito con la squadra di assalto. Dopo un'ora erano fuori alla casa, Cragen prese il megafono e chiamò Lewis dicendogli di essere circondato e di uscire con le mani in alto e nessuno si sarebbe fatto del male. Lewis uscì da quella casa con Olivia come ostaggio. Sembrava così debole eppure voleva farsi vedere forte, come sempre del resto. Elliot abbandonò per un attimo la sua posizione quando vide che era viva e la sentì chiamare il suo nome... <<Oh ma allora quello è il tuo collega, quello che saprebbe cosa farmi, quello con cui sei andata a letto. Ho ragione Olivia?>> come faceva Lewis a sapere di loro? Poi Elliot decise di parlare <<Si Lewis, hai ragione. Sono io, per cui prendi me e lasciala andare>> aveva gli occhi gonfi di lacrime e la rabbia che lo accecava ma, cercava di non farsi sopraffare dalle emozioni, poi Lewis puntò la pistola alla testa di Olivia e lui andò impercettibilmente nel panico <<Elliot giusto? Perchè se vi amate non state insieme?>> ma cosa voleva quel Lewis? Pensò Elliot <<non stiamo insieme perchè io sono sposato ed ho cinque figli>> a quel punto Lewis caricò la pistola <<e cosa succederebbe se le sparassi ora?>> sarebbe morto insieme a lei... <<No, per favore Lewis non farlo. Se devi uccidere qualcuno, spara a me.>> sarebbe morto volentieri per salvarla... <<e lasciare cinque bambini orfani di padre? No grazie! È più facile sparare lei... sai Elliot, sono tanto stanco!>> era visibilmente allarmato <<che nessuno spari a nessuno. Abbassate tutti quanti le armi>> non voleva correre il rischio di far sentire Lewis braccato e di invogliarlo a sparare così tutti quanti abbassarono le armi ma, successe tutto così velocemente <<Sono tanto stanco>> ribadì Lewis e, senza nessuna apparente minaccia fece partire un colpo. Un singolo proiettile che però aveva ucciso sette persone. Videro il corpo di Olivia che si accasciava al suolo e, Lewis che stava per spararsi ma, Elliot fu più veloce e gli si fiondò contro riempiendolo di pugni. 1, 2, 3,4... non riusciva a smettere di colpirlo. Lo colpiva mentre calde lacrime gli rigavano il volto... Fin fece in tempo a fermarlo prima che potesse ucciderlo... ed urlò. Urlò con tutto il fiato che aveva in corpo e, si avvicinò al corpo senza vita della sua partner, della sua migliore amica, dell'amore della sua vita. La prese tra le braccia e, ancora non riusciva a credere che la sua Liv fosse morta. L'abbracciò, l'abbracciò più forte che poteva e poi posò delicatamente le sue labbra su quelle di Liv. Su quelle labbra che erano già un po' più fredde ma, che erano proprio come le ricordava <<Liv, svegliati. Per favore Liv non lasciarmi da solo. Non lasciarmi adesso che sono ritornato. Non puoi lasciarmi. Vero Amore che non mi lasci?>> ma la Sua Liv non si svegliava. Ci volle un po' ma Cragen riuscì ad allontanarlo dal corpo di Olivia. Oramai tutto quello che riusciva a fare era piangere ed urlare, proprio non riusciva a smettere e, non gli importava che tutti lo stessero guardando. Voleva piangere per sempre. Aveva sopportato la sua lontananza per due anni perchè sapeva che era viva e che ogni tanto i loro pensieri si sarebbero incrociati ma, ora che lei non c'era più voleva piangere ed urlare tutta la rabbia che aveva in corpo. Il corpo di Olivia non venne profanato, nessuna autopsia per lei. Infondo sapevano com'era morta. Per esaminare le ferite esterne chiamarono la Warner poi Elliot chiese di vederla un'ultima volta prima che la portassero via così Melinda coprì Olivia il meglio che poteva, lo fece entrare e gli disse che avrebbe aspettato fuori. Elliot si avvicinò a Liv, le accarezzò una guancia mentre una lacrima silenziosa si faceva strada sul suo viso. Due giorni dopo ci fu il funerale, andò con sua moglie anche se lo vedeva come un tradimento per Olivia ma, di certo non poteva dire alla moglie che non voleva che andasse con lui. C'erano poche persone ma infondo nella vita di Olivia non c'era nessuno, lei dedicava la vita al suo lavoro. La bandiera poggiata sulla bara fu data a Cragen che però la porse ad Elliot. A cerimonia conclusa Elliot si avvicinò a Cragen per parlargi <<Capitano, voglio ritornare nella squadra. Olivia ha dato tutto all'unità e voglio ricordarla lavorando come faceva lei.>> Cragen non gli disse nulla, si limitò a dargli una pacca sulla spalla, quella che usava quando le parole proprio non uscivano ma, Elliot capì perfettamente quello che avrebbe voluto dire.

*1 month later*

Un mese era già volato via da quando Liv non c'era più. Erano già passate due settimane dal suo ritorno all'unità. Aveva dovuto aspettare un po' per essere riammesso, doveva superare dei test di routine. Il giorno del suo rientro al lavoro aveva portato con se la bandiera incorniciata e, avevano deciso di appenderla dove tutti potevano vederla. Ogni volta che passavano alzavano lo sguardo e sentivano che Olivia era ancora lì con loro a proteggerli. Aveva anche lasciato la moglie, non aveva mai avuto il coraggio di farlo e, lo aveva fatto proprio quando non poteva essere felice con Liv ma, non poteva più fingere di amare una donna che non desiderava da tempo ormai. Quel giorno aveva deciso di andare in carcere da Lewis, arrivò nel carcere, posò la pistola d'ordinanza e si avviò ad incontralo. Lewis era già seduto così si sedette anche lui. Si guardavano già da cinque minuti , fu Lewis ad interrompere il silenzio <<Allora Elliot,com'è stato il funerale di Olivia?>> sapeva che lo avrebbe provocato ma, doveva restare calmo <<Brutto bastardo, hai tolto la vita alla persona più bella di questo mondo ma, se credi di farmi arrabbiare ti sbagli di grosso... Sai Lewis ho molti amici qui dentro ed alcuni mi devono un favore. Ti renderanno la vita un inferno più di quanto già non lo sia. Ti saluto Lewis!>> si alzò ed uscì da quell'inferno. Parte della rabbia che aveva in corpo scemò ma sapeva che non sarebbe mai andata via completamente. Una parte di quella rabbia la indirizzava a se stesso, sapeva che non era colpa sua ma, non riusciva a darsi pace per non essere riuscito a salvarla. Quel giorno andò anche al cimitero da Olivia. Andava a trovarla almeno due volte la settimana. Andava da lei, le portava delle margherite e le raccontava dei casi che stavano seguendo e ogni tanto le chiedeva dei consigli, le parlava dei suoi bambini e, le aveva raccontato anche di aver fatto amicizia con Nick e Amanda, le disse che quei due gli ricordavano loro due ma, che al contrario di loro avevano deciso di provare a frequentarsi. Poi la salutava e le dava appuntamento ad un altro giorno mentre una lacrima solitaria lasciava i suoi occhi.

*piccola nota* non linciatemi... soffro da sola per quello che ho scritto!! Una mattina mi è venuta quest'idea e non sono riuscita a fermare la mente!!! Devo ringraziare la mia AMICA per tutto l'appoggio che mi da quando mi viene il dubbio se devo pubblicare o meno!! TI ADORO AMICA MIA <3 Spero che sia stata una buona lettura :D
  
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