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Autore: Kagome 95    25/03/2015    0 recensioni
"Sesshomaru ha sempre e solo amato una donna nella sua vita,
fu solo per questo che divenne il sanguinario demone temuto da tutti ( ....)". Ma chi è in realtà questo demone?
Scopritelo in questa storia! [SessKagg F.F.]
TRA I RICORDI DI QUESTO DEMONE E IL DOLORE DI AVER PERSO L'UNICA SUA DONNA AMATA! TRA LE BUGIE E IL DOLORE, un velo di speranza si intravede (...)
Naraku riuscirà nel suo intento finale? Il destino porrà fine al caos creato quel giorno? O che tutto sia nato ancor prima che la sfera fosse creata?
Lo scoprirete solo leggendo !
Spero di aver attirato la vostra curiosità
Un Salutone dalla vostra Eriet (Kagome 95).
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Inuyasha, Kagome, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Kagome/Sesshoumaru, Miroku/Sango
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
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Avevamo appena finito di magiare e il sole era alto nel cielo. Sbadigliai annoiata, poggiata ad una roccia sotto l’ombra di un grande albero d’acero. Era l’ora della siesta finalmente. Sango, Miroku e Shippo stavano parlando animatamente con Rin e Jacken.
Un calda brezza primaverile si alzò accarezzando il mio viso. Adoravo l’estate.
Senza ulteriori indugi avevamo ripreso il nostro cammino. Eravamo tornati alla ricerca di Naraku. Nessuno aveva idea di dove partire, dopo il trambusto creato il giorno della mia liberazione si era creato il caos. Sesshomaru aveva perfettamente ragione, se avessimo costeggiato le rovine della torre saremmo già stati sulla buona strada per trovarlo.  A distanza di quasi 2 settimane ormai era inutile, sicuramente aveva cancellato ogni traccia della propria presenza. Quel mostro era ancora una volta disperso nel nulla. Non sapevamo neanche quale fosse adesso il suo vero piano. Nessuno di noi aveva idea del perché né come fosse arrivato alla verità. L’unica cosa che sapevamo era che gli unici frammenti rimasti fossero nelle mani di Kouga e Koaku. Quel bastardo era ad un passo dal realizzare il suo desiderio del potere supremo e nessuno di noi aveva idea di come fermarlo. Seccata mi sedetti osservando quello stupido di Inuyasha crogiolarsi sopra d’un ramo.
Come al solito Kikyo aveva ci aveva abbandonato. Quella notte, poco prima di partire, la sacerdotessa morta decise di prendere l’acqua per spegnere il fuoco. Nonostante l’insistenza d'Inuyasha, lei vi andò comunque. Dai suoi occhi compresi che quello sarebbe stato un addio, eppure la lasciai andare. La nonmorta sapeva qualcosa e poi… Quando la toccai, quando liberai il suo corpo dall’acido velenoso del nostro nemico vidi qualcosa. Nell' istante in cui Sesshomaru mi prese tra le sue braccia io vidi una scena orripilante. Il suo corpo spoglio e senza vita di Kikyo era legato dalle ragnatele di quel demonio. Dietro di se un occhi color rosso sangue osservava silenzioso aspettando la sua fine. Così quella pazza di dileguò tra le ombre, aveva preso la sua decisione senza tener conto di quella d’Inuyasha. Anche se l’amava, non aveva diritto di farlo soffrire a quel modo. Si stava distruggendo l’anima ancora una volta, lo vedevo e non lo sopportavo. Nonostante la mia condizione; nonostante io sappia, dentro me, che quelle decadi passate come donna umana non facessero davvero parte della mia esistenza… Quei sentimenti, le sensazioni, i sorrisi e i ricordi erano ben nitidi nella mia memoria tanto da farmi star male. Io ancora amavo Inuyasha ma allo stesso tempo… “ Sesshomaru…” sussurrai vedendo la sua figura comparire tra le fronte. Si, nonostante tutto il tempo che trascorse, il mio essere sussultava per colui che un tempo sarebbe dovuto essere il mio futuro sposo. Anche se i miei ricordi fossero ancora raggomitolati in una matassa enorme, i miei sentimenti per lui non furono mai alterati. Accennai un sorriso trovandolo davanti ai miei occhi. Era davvero un gigante al mio confronto, mi ricordava tanto Onii-chan. D’un tratto sentii rantolarmi lo stomaco, mi faceva malissimo.
“Kyoko” mi chiamò per nome preoccupato.
“ ahh” sentii una strana fitta al ventre.
“ dove vi fa male?” si sedette accanto me. Ero piegata in due dal dolore. “ vi avevo detto di non magiare il cibo di quegli stupidi umani” mi rimproverò facendomi sentire una bambina.
“ non è stato il cibo” risposi poco prima che il dolore si calmasse. “ altrimenti tu e Shippo sareste ridotti come me” lo guardi con sguardo truce.
“ Le vostre difese non vi proteggono dalle loro malattie” acido rammentò la crudele verità.
“ Kagome!” Shippo mi salì sulla spalla. “ tutto bene?” chiese mentre gli altri accorsero da me. Odiavo esser sempre al centro dell’attenzione.
“ si, tranquilli" spiegai " un po’ di mal di pancia.” Sorrisi tranquillizzandoli,  non era davvero nulla di grave. Dopo due settimane di cibo, allenamenti e dormite era in perfetta forma. Erano tutti davvero carini a preoccuparsi per me ma ero in grado di cavarmela da sola.
“ secondo me lo fa apposta “ sopraggiunse Inuyasha con le braccia incrociate dietro la testa “ solo per attirare l’attenzione” mi superò seccato dalla situazione.  “ invece di perdere tempo, riprendiamo la nostra ricerca” affermò in fine facendo strada verso le montagne. Era comprensibile il suo malumore, adesso il suo pensiero era trovare Naraku così da ritrovare Kikyo( per l’ennesima volta) . Sospirando mi alzai e lo seguii come sempre facevo in questi casi.
“ avanti” chiamai tutti gli altri “ non perdiamo tempo” cercai di convincerli con un bel sorriso eppure sapevo che a Sesshomaru la cosa non piacesse affatto. Girammo per tutto il giorno per quegli alberi ma non trovammo nulla. Calata la sera, scesi dalla sella di Ah-Houn e vidi in lontananza un villaggio di umani.
“ e se chiedessimo ospitalità?” domandai alla compagnia.
“ dimenticate che siamo demoni” rispose il principe annoiato ondeggiando la sua coda bianca in segno di disapprovazione.
“ ha ragione, appena ci vedranno avranno paura di noi” intervenne Inuyasha tristemente.
“ Tks, sciocchezze.” Soffiai dirigendomi al villaggio ‘ demone o meno, questa notte dormiremo in un vero letto.’ Pensai correndo verso gli umani.
“Divina Kyoko, ma dove andate?” sentii la voce di Miroku in lontananza mentre io vagavo tra le case. La luna stava per sorgere. Arrivata in prossimità di una casa vidi qualcosa per terra luccicare. Era vero e proprio oro.
“ aspettaci Kyoko!” mi chiamò Sango. Bussando alla porta della locanda mi ritrovai i 2 fratelli accanto a me.
“ buona s-se..” balbettò una anziana grassoccia preoccupata a morte.
Be… Dopo un paio di urla e forconi, una volta che offrii l’oro , trovato a qualche passo dalla dimora tutto fu dimenticato. Dopo una succosa cena di carne al sangue fui decisamente piena e pronta per andare a letto. Prendendo i bambini sotto braccio mi distesi sui nostri Futon messi uno accanto all’altro. Era così bello sentire il calore di un letto per la notte. Shippo e Rin si addormentarono di botto così come Sango e Miroku. Inuyasha, accanto alla porta, osserva la luna splendente. Sesshomaru era rimasto fuori con Ah-Houn di certo questo era troppo per lui. Non riuscii a dormire per tutta la notte, il tormento di sentirlo così lontano mi dilaniava da dentro. Quando si alzò l’alba non ne potei più e mi alzai.  Aprii la porta ed uscii per andare verso il giardino.
“ Dove vai?” Inuyasha mi inseguì preoccupato.
“ da tuo fratello” soffiai quando mi scontrai contro qualcosa. “ ahi” mi toccai la fronte ma qualcuno mi sorresse per impedire che cadessi in terra. “S-Sesshomaru?” domandai stupita.
“ dove stavate andando così di corsa?” chiese lasciandomi come se nulla fosse.
“ chiedo scusa, fratello”  mi inchinai preoccupata ed imbarazzata. D’un lampo sentii tutti raggiungerci
“ visto che siete tutti svegli, non vedo motivo per rimanere” mi diede le spalle lanciandomi un ultimo sguardo.
“ si” annuii camminando accanto a lui “ ma prima la colazione” lo presi per il braccio ridendo divertita. Non importava se fossero passati mille o duecento o un intera vita… nulla era cambiato tra di noi e nessuno lo avrebbe potuto permettere. Vedendo il suo viso appena arrossato mi chiesi che fine avessero fatto gli altri e se, primo o poi, avrei avuto l’occasione di rivederli.
 
 
 
 
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Nel fra tempo nel cielo limpido. . .  
 




“ Rey, ma sei sicuro che sia da questa parte?” Mi chiese quell’idiota di Haruki a cavallo del suo Taisuke.
“ si!” esclamai senza smettere di solcare di cieli.
“ uff...” si lamentò la demonessa poggiando la testa sulla criniera del suo adorato. “ ho bisogno di mangiare” continuò quella sciocca con le lacrime agli occhi.
“ Insomma, stiamo cercando di fare una cosa seria” mi voltai cercando di colpirla con una zampata.
“Ehi, tieni giù le mani” ringhiò quell’inetto del suo destriero afferrando tra le sue zanne il mio arto.
“ Rey, Calmati” intervenne Akira dividendoci con una codata.
“ siamo in viaggio da sette giorni” soffiò la femmina con la luna sulla spalla sinistra. “ ho bisogno di carne” sbavò senza forze.
“ sciocchezze” intervenii poco prima che il mio stomaco si fecesse sentire. Anch’io avevo fame.
“ E allora” il demonio dalla luna sull'atlante  “anche il figlio del comandante supremo muore di fame” disse al mio orecchio perdendo quota.
“ taci, bestia” ringhiai seguendo lui e Akira. Simultaneamente tornammo alla nostra forma innocua, anche se era passato molto tempo la squadra non aveva perso la sua sincronia. Attirati dalla terra, Taisuke avvolse il suo braccio destro intorno alla vita di Haruki.
“ credete che Sesshomaru abbia saputo qualcosa al riguardo?” lentamente utilizzammo i nostri poteri per annullare la forza del mondo. 
“ Quell’idiota è impegnato ad inseguire il suo adorato fratellastro e il suo compagno di giochi” soffiai  toccando per primo quella terra piena di fango e vermi chiamati uomini.
“Che cosa?” la sciocca sconvolta si avvicinò a me.
“ Non lo sapevi mia cara?” Akira, lo Shiroi dalla luna sulla parte sinistra del collo si mise tra di noi.
“ assolutamente” la piccola si strinse a se.
“ a quanto pare, il piccolo bastardo è tornato in vita” mi voltai facendo strada ai miei compagni.
“ alcuni dicono che sia stato proprio il principe a far tornare in vita il pargolo immondo” il figlio del consigliere ovviamente proseguì il racconto.
“ Sesshomaru odia gli umani e ancor di più la causa della morte del gran Generale” Taisuke soffiò dall’ombra degli alberi.
“ ma se fosse così l’avrebbe dovuti uccidere quel giorno.” mi fermai guardando negli occhi quella carogna. Quanto era servile, poteva anche prendere le parti del suo adorato cuginetto di primo grado ma io no. Se non avesse voluto vendicarsi e uccidere quelle 2 bestiacce l’avrebbe dovuto fare in quella maledetta notte di 150 anni fa.  Eppure i suoi artigli non si macchiarono del  loro sangue, era solo un inetto.  Ringhiando proseguii per la mia strada. ‘ solo per il suo maledetto sangue’ pensai sentendo la rabbia ribollirmi dentro. Lo odiavo con tutto me stesso. “ venite, qui vicino c’è una delle residenze di mio padre.” Velocizzai il passo riconoscendo dove fossimo capitati.
“ quindi questa è la foresta delle anime?” chiese quel impiccione dai capelli corti. In un battito di ciglia arrivammo. “ essere il figlio del comandante supremo ha i suoi vantaggi” disse Akira. Immediatamente venimmo accolti dalle serve del palazzetto di legno.
“ preparate il banchetto, non possiamo perdere altro tempo” entrai  nella residenza non facendo caso a quelle schiavette da due soldi.
“ si mio signore” la governante, battendo le mani, ordinò che il salotto venisse ornato di cuscini . Senza esitazione mi distesi nel posto centrale.
“ un lusso degno di un re” si sedette comodamente alla mia destra il figlio di Takairo.
“ taci e parlami dell’obbiettivo” feci un movimento della mano infastidito.  “ Taisuke, Haruki, sedetevi” gli ordinai distrattamente. La stupida coppietta si sedette e il piccolo impiastro non riusciva a staccarsi dalla sua cagna affamata.
“ e bene, per quanto mi hanno riferito “ proseguì il mio nuovo consigliere mentre le schiave portarono da bere. ” il palazzo di Hitomi-hime è stato distrutto” Sputai il sakè che avevo in gola. “ e con esso la sua vita” concluse gelidamente.
“ che cosa?!” esclamai scacciando via quelle deficienti.  “ l’oracolo è-è m-morto!?” domandai a bocca aperta.
“ Esattamente, mio padre stesso è andato a controllare” bevette tranquillamente.
“ i-impossibile” caddi per terra incredulo.
“ certo che lo è” mi guardò annoiato “ prima o poi tocca a tutti” accennò un sorriso pieno di malvagità. Alle volte faceva davvero paura.
“ Con questo che vorresti dire?” mi avvicinai al suo viso, se voleva sfidarmi bastava chiedere.
“ semplicemente che..” con la sua coda mi falciò le gambe e caddi a terra in un istante. “ anche noi siamo degli esseri mortali, cugino” seccato mi fisso dall’alto in basso.
“ Cuginetto caro” gli presi le guance pieno di rabbia “ fai meno lo spavaldo o potrei ficcarti la mia spada in gola” prendendolo per il colletto lo avvertii colmo d’ira.
“ e tu cerca di tenere a bada le emozioni”  il suo sguardo si scontrò con il mio senza paura.
“ il pranzo!!” esultò Haruki spezzando l'atmosfera. “mmmm…. Buono” si strusciò sopra il suo bastardino avvampando. Ormai tutto era caduto nel ridicolo.
“ Buona Haruki” arrossì il suo demone cercando di calmarla.
“ Taisu!! Ma è troppo buonoo” era andata in estasi da cibo.  Incuriosito ed affamato mi rimisi al mio posto. Prendendo la prima portata dovetti ammettere che fosse tutto tremendamente buono, soprattutto l’intestino di Oni appena sviscerato.
“ Si sente che è selvatico”Akira addentò con gusto il cosciotto di volpe alla brace.
Dopo riempito le nostre pance mi ri-distesi piacevolmente.
“Ora mi sento meglio” la femmina rutto come un vero maschio. Alle volete mi chiedevo cosa trovasse in quella cagnaccia pazza. Forse era lei a fare l’uomo nella coppia.” Quindi, cosa c’entra la morte di Hitomi-hime  con questo impostore?” domandò confusa.
“ è stato quest’essere ad ucciderla.” Il gelò calò all’affermazione dall’inu-youkai dalla luna sul collo.
“ non è possibile” granai gli occhi mettendomi composto.
“ si” annuii senza tradire alcuna emozione “ e a quanto pare vi era pure la presenza del compagnuccio di giochi del principe” agitò il suo bicchierino si Sake. “Dunque..” fece per proseguire.
“Sesshomaru…”  soffia quel nome maledetto.
“ forse c’entra anche lui in questa storia ma è solo un sospetto” posò l’oggetto “ quello che vi sto dicendo non è stato riferito alle alte sfere” chiuse gli occhi lo sporco doppiogiochista. “ confido nel vostro silenzio” concluse Akira.
“ Vorrà dire che questa volta lo ucciderò con le mie mani” schizzai fuori dal palazzo.
“ Rey, fermo!” quella stupida femmina mi chiamò ma ormai avevo preso la mia decisione. Riprendendo le mie vere sembianze volai sopra un grande lago. ‘ Se solo questa luna fosse stata sulla mia fronte…’ osservai il mio zigomo destro così da trovar quel maledetto marchio. ‘a quest’ora sarei io al posto di quel bastardo’  pensai venendo raggiunto da quegli stupidi idioti. Sesshomaru questa volta aveva toccato il fondo.
 
 
 




To be continued. . .
 
   
 
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