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Autore: RaluRalu    25/03/2015    1 recensioni
"«Colonnello, perché non sistemiamo alcune decorazioni natalizie qui dentro l'ufficio? Renderebbero meno triste il Natale a lavoro.»
Roy alzò lo sguardo dalle scartoffie che stava facendo finta di leggere per compiacere il Tenente e guardò il subordinato che aveva fatto quella proposta: Kein Fury. Era il più giovane della squadra, Roy si sarebbe dovuto aspettare una domanda del genere da lui. Ci pensò un po'. «Ma sì, in fin dei conti non fa male a nessuno un po' di aria natalizia.»"
Piccola OS senza pretese sui nostri militari preferiti. Natale è per tutti, anche per loro.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heymas Breda, Jean Havoc, Kain Fury, Riza Hawkeye, Roy Mustang | Coppie: Roy/Riza
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Come sempre, anche quell'anno Natale era alle porte e l'atmosfera felice si faceva sentire anche tra i militari, che avrebbero avuto tutti finalmente qualche giorno di meritato riposo. O quasi tutti. Il Colonnello Roy Mustang e la sua squadra non avrebbe potuto, quell'anno, prendersi delle vacanze, non con Scar che mieteva ancora vittime indisturbato. Ma fortunatamente a qualcuno venne un'idea geniale.
«Colonnello, perché non sistemiamo alcune decorazioni natalizie qui dentro l'ufficio? Renderebbero meno triste il Natale a lavoro.»
Roy alzò lo sguardo dalle scartoffie che stava facendo finta di leggere per compiacere il Tenente e guardò il subordinato che aveva fatto quella proposta: Kein Fury. Era il più giovane della squadra, Roy si sarebbe dovuto aspettare una domanda del genere da lui. Ci pensò un po'. «Ma sì, in fin dei conti non fa male a nessuno un po' di aria natalizia.» concesse il Colonnello. «E anzi, se non vi dispiace, potremmo iniziare da ora.» aggiunse con un piccolo sorriso, contento di poter sfuggire a quelle carte che aspettavano sulla scrivania. «Colonnello, deve ancora firmare quei fogli, e lo deve fare prima di domani sera.» gli ricordò Riza Hawkeye, capendo il pensiero del suo superiore. «Sì, sì, Tenente.» annuì il Colonnello agitando la mano con noncuranza. Il Tenente fece un piccolo sospiro di esasperazione. Sarebbe mai riuscita a far lavorare il suo capo senza ricorrere a minacce pesanti? Alla fine, però, Fury non aveva torto, perciò abbandonò anche lei i fogli che stava compilando per prestare attenzione ai ragazzi che stavano già pensando a come sistemare gli addobbi.
«A casa ho un vecchio alberello di Natale che non uso da un po'. Potrei portarlo qui.» s'intromise notando che nessuno aveva pensato all'albero. Gli altri annuirono.
Passarono tutto il pomeriggio a organizzarsi. C'era chi portava le ghirlande, chi le luci, chi da mangiare. Tutti avrebbero portato qualcosa, anche se il Colonnello non aveva ancora rivelato cosa avrebbe portato lui. Riza gli aveva lanciato una lunga occhiata, cercando di capire cosa gli frullasse per la testa, senza però esser giunta a una conclusione. Sperava solo che non avrebbe causato troppi guai.
L'indomani Riza si svegliò prima per riprendere l'alberello e provare a spolverarlo un po'. Era ancora intenta nel suo lavoro quando qualcuno bussò alla porta. Andando ad aprire si chiese chi poteva essere a quell'ora. A domanda risposta, era il Colonnello quello che si era presentato a casa sua.
«Tenente...» salutò quasi timidamente. «Ero passato per chiederti se avessi bisogno di un passaggio, dato l'albero di Natale.»
Riza lo fissò per un attimo spaesata, per poi spostarsi leggermente per permettere a Roy di entrare. «Sì, grazie mille Colonnello, spero solo di non essere di disturbo. Vuole del caffè?» rispose dopo un attimo.
«Sarebbe ottimo. Ehi, Hayate.» accettò Roy facendo una carezza al cane che stava facendo le feste. La ragazza si mise subito ad armeggiare in cucina. Era sceso un silenzio imbarazzante, cosa insolita per i due. Il Tenente sistemò le due tazzine su un piccolo vassoio da portare in sala. Roy intanto si guardava intorno. Nonostante al lavoro il Tenente fosse così ordinata, quella casa era letteralmente sottosopra, nemmeno fosse passato un uragano. Deve essere veramente stanca quando torna da lavoro se non riesce a sistemare la casa... Dovrebbe prendersi qualche giorno di riposo.
«Ah, grazie..» mormorò quando Riza gli passò la tazzina.
«Colonnello, lei cosa porta? Ieri non ha voluto dirlo.» chiese il Tenente mentre metteva dello zucchero nel suo caffè. Il Colonnello si limitò a sorridere e a mettere l'indice davanti alle labbra. Riza avrebbe voluto sbuffare, ma di fronte a un suo superiore non avrebbe potuto.
Dopo aver finito entrambi di bere il caffè uscirono, l'alberello trasportato dal Colonnello che si era gentilmente offerto. Riza aveva naturalmente protestato che la macchina era proprio sotto casa, ma Roy aveva concluso tutto con "è un ordine" e a quel punto la ragazza non aveva potuto fare più nulla.
Arrivarono nello stesso momento di Falman e Havoc, ognuno con una scatola o una busta con le decorazioni. Prima di scendere, il Colonnello aveva dato a Riza un sacchetto ordinandole di non sbirciare assolutamente. Con un'occhiata interrogativa fece quel che le era stato detto, mentre il suo superiore prendeva l'albero.
In barba alle scartoffie, passarono tutti e sei la mattinata a sistemare le decorazioni, ad addobbare l'albero, e sì, a mangiare qualche dolce natalizio portato da Haymans. Però, nonostante le insistenze dei suoi subordinati, il Colonnello non aveva ancora mostrato ciò che aveva portato. Tutta la squadra iniziava a preoccuparsi, e forse un po' a temere, la sua decorazione.
«Colonnello, ha ancora tempo per firmare le carte.» gli ricordò il Tenente. Roy le lanciò un'occhiataccia, ma decise di darle ascolto: non poteva oziare troppo a lungo, qualcuno al quartiere generale se ne sarebbe anche potuto accorgere alla fine e addio a ogni speranza di diventare Comandante Supremo.
«Voi potete andare, non c'è più nulla da fare.» disse il Colonnello dopo un po'. Tutti lo guardarono straniti. Prima non aveva voluto mostrare gli addobbi, ora permetteva loro di andare in anticipo: qualcosa non andava. Nessuno aveva però voglia di indagare oltre, col rischio di fargli rimangiare le parole, quindi con un ultimo saluto se ne andarono. Non poterono notare il sorriso del Colonnello Roy Mustang.
La mattina seguente Riza arrivò in anticipo, pronta per una nuova giornata di lavoro. Era meno pronta, però, a trovare il Colonnello già lì, tanto che si chiese se non avesse dormito in ufficio. Stava vicino alla finestra a guardare fuori.
«Oh, Tenente, buon giorno. Vieni un attimo qui.» fece Roy senza nemmeno girarsi. Riza si avvicinò con aria sospettosa.
«Sì, signore?»
«Guarda in alto.» ordinò con un piccolo ghigno che lei non poté vedere. Però vedeva quel che c'era in alto, eccome. Una piantina. Una piantina di vischio. Riabbassò subito lo sguardo posandolo sul Colonnello. «Signore...?»
«Riza...» iniziò Roy, ma dovette fermarsi subito. La sopracitata gli aveva appena puntato la pistola al petto. «Signore, non faccia un altro passo.» ordinò con voce ferma.
«Oh, andiamo, Riza! Siamo soli! Sono rimasto tutta la notte qui, prima a compilare tutte le scartoffie, poi a sistemare il vischio. Dammi questa piccola ricompensa.»
La ragazza arrossì leggermente, ma non spostò la pistola di un millimetro. «Signore, siamo al lavoro e tra poco arriverà il resto della squadra.»
Con un sospiro Roy si allontanò con le mani alzate. «Come dici tu, Tenente.»
Come aveva detto Riza, poco dopo arrivarono anche gli altri, ignari del piccolo imbarazzante episodio accaduto pochi minuti prima.
La mattinata passò in allegria, e sembrava che nemmeno il Colonnello se la fosse presa per il rifiuto. A metà giornata Haymans se ne uscì con un "io ho fame", ricordando a tutti che era quasi ora di pranzo. I primi ad uscire furono Haymans e Jean, ipotizzando su cosa ci fosse a mensa quel giorno. Erano immediatamente seguiti da Kain, che però stava ancora pensando a come riparare la radio che continuava a rompersi. Seguiva Vato, con più calma. In ufficio erano rimasti solo il Tenente e il Colonnello.
«Signore, lei viene?» chiese Riza.
«Sì, aspettami un attimo.» rispose Roy mentre firmava un'ultima carta. Raggiunse il Tenente sulla porta e, senza darle il tempo di uscire la prese per il braccio.
«Dio, ti prego, fa che non mi uccida.» mormorò il Colonnello prima di stampare un bacio sulle labbra del Tenente. Non ebbe tempo però di assaporare le sue labbra, o di studiarne la morbidezza, che uno schiaffo gli fece bruciare una guancia. Si staccò massaggiandosi la parte lesa, e un solo sguardo di Riza gli fece capire che sarebbe stata meglio darsela a gambe. Letteralmente.
«Colonnello giuro che se la prendo la impallino dalla testa ai piedi e poi la do in pasto ad Hayate!» gli gridò dietro il Tenente. Questo fece scappare ancor di più Roy che, perciò, non poté vedere il piccolo sorriso della sua preziosa subordinata.
Il resto della squadra non seppe mai cos'era successo, ma di sicuro quello fu il Natale in ufficio più strano di tutti.
 

Salve! Questa è la mia prima storia in questo fandom e spero di rimanerci a lungo. Non ho molto da dire, l'idea mi è venuta in mente mentre stavo fanngirlando con una mia amica sulla coppia Roy/Riza e l'ho messa per iscritto. Beh, ditemi cosa ne pensate, che sia positivo/neutro/negativo con una recensione. Le critiche costruttive sono accettate (naturalmente). Ciao ciao! RaluRalu
  
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